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Steveviso

VISO 4-8-5
il mio delirio Altec

I presupposti di progetto

I componenti Altec

Il progetto della cassa acustica

La costruzione del mobile

Le misure

Il crossover

L' ascolto

Non so come la pensiate voi, ma sul crossover si gioca la riuscita o meno di un progetto. Non bastano componenti eccezionali (altoparlanti intendo), occorre amalgamarli bene e rendere il carico complessivo del diffusore facile da pilotare. Io ho lavorato circa tre mesi tra simulazioni e messa a punto, lasciando il crossover montato all'esterno delle casse e cambiando i collegamenti con dei morsetti a coccodrillo durante tantissime sessioni di ascolto. Il risultato è un crossover non molto convenzionale, di impostazione minimale ma non minima. Ovvero, c'è solo quello che serve, ma c'è tutto quello che serve.

L’idea di partenza era di effettuare un taglio attorno ai 700-800 Hz, per evitare di far lavorare la 511 troppo vicino al suo limite di cut-off. La 511 potrebbe scendere in teoria fino a 500 Hz, ma il suono che ne risulta in queste condizioni è troppo nasale... da tromba, nel senso spregiativo del termine.

Nei migliori diffusori Altec infatti si può notare come la via alta sia incrociata lontano dalla frequenza minima di cut-off della tromba. Ad esempio nelle Model 19 la 811 (cut-off a 800 Hz) è tagliata a 1200 Hz. La stessa regola vale nelle realizzazioni audiophile attuali, Audionautes ad esempio nelle sue H7 taglia a 500 Hz le favolose 311 (cut-off a 300 Hz). Non è opportuno salire tuttavia oltre gli 800 - 850 Hz, ci si avvicina troppo alla zona di frequenze della voce umana, ed incrociare i driver in quella zona... brrrr, mi viene freddo.

Volendo provare un taglio ad 800Hz, ci sarebbero dei crossover Altec che semberebbero fatti apposta: la serie N800, che ha una pendenza a 12dB/ott e la possibilità di attenuare a piacere la via alta (o tramite connessioni diverse o tramite L-pad). Su E-bay si possono trovare a meno di 100 $, ma occorre mettere in conto la sostituzione dei condensatori e, se presenti, dei potenziometri negli L-pad (e vorrei ben vedere, dopo 35 e passa anni di vita). Nella figura sotto trovate uno schema del N800D versione a 16 Ohm (tratto dal bollettino Altec TL-121 che potete trovare su Altecunofficialpages)

Ho provato a simulare con SpeakerWorkshop il comportamento di questi filtri nel Viso 4-8-5, ma non trovo esaltante il risultato. Gli N800 sono sicuramente idonei per l’uso per cui erano nati, ma non per una realizzazione audiophile che aspira ad essere ai massimi livelli. Sono filtri piuttosto “da manuale”, calcolati con le classiche formule, ma oggi si può cercare di far di meglio, grazie ai software di simulazione. Già solo con SW (freeware, vi ricordo) il filtro può essere infatti progettato sui componenti, modellandolo sulla loro curva di impedenza reale e risposta in frequenza reale. A proposito, spero che siate già convinti che non si otterrà mai un risultato decente applicando solo le classiche formule di calcolo (Butterworth, Bessel, Chebychev) alla Re dei componenti. E' un discorso che esula dagli scopi di queste pagine, ma se avete anche solo il minimo dubbio è opportuno che approfondiate la cosa: vi consiglio il sito di Giussani e la bella serie di articoli "pratici" di Alberto Maltese su CHF.

Sia chiaro, il software è solo uno strumento, non aspettatevi che vi calcoli lui da solo il vostro filtro, non affidatevi ai suoi automatismi. Occorre sapere cosa si fa, cosa si vuole e procedere passo passo, provando e riprovando. Io volevo un filtro di impostazione minimale, magari di primo ordine (ah, che terribile mania audiofila questa) e che linearizzasse il più possibile il carico visto dall'amplificatore.

Ok, vi risparmio le centinaia di simulazioni con SW, vi dirò solo che ero partito da un 12 dB/ott con reti Zobel su entrambi i rami, ma un oggetto simile non era prettamente ben suonante a mio avviso. E poi mi ero fissato con l'idea di un filtro minimale. Sono allora passato a provare con filtri a 6dB/ott, tutti con qualche tipo di compensazione, provando diverse frequenze di incrocio tra 600 e 1000 Hz.

Insomma, il risultato finale, dopo la lunga messa a punto, lo trovate sotto.

A vedere lo schema, sembrerebbe un semplice filtro di primo ordine, il cui incrocio (dal grafico di risposta riportato di seguito) può essere valutato attorno ai 700 Hz. Come incrocio è forse un po' basso, ma è quello che alla fine, all'ascolto mi ha convinto di più.

I valori dei componenti non sono tuttavia quelli "canonici" che potreste ottenere dal mero calcolo  di un filtro a 6 dB/ott con le classiche L=(1/2*Pi*fc)*Z*10^3 e C= (1/2*Pi*fc)*(1/Z)*10^6, ma sono stati variati passo passo nel simulatore ed all'ascolto. Ma non solo, l'effetto di tutti i componenti, compresa la rete di compensazione e quella di attenuazione è stato sfruttato ed armonizzato per ottenere il risultato finale.

Sul ramo del woofer C3-R4 formano una rete di compensazione dell'induttanza della bobina dell'Altec 416, che ha un andamento piuttosto crescente sopra i 500 Hz. C3-R4 però, oltre a svolgere una sana linearizzazione del carico, grazie alla "furba" scelta dei valori contribuiscono a rendere più accentuata la pendenza del filtro ed il loro apporto si fa vedere (anzi, sentire) già attorno ai 400 Hz. In serie al woofer c'è quindi solo L1 e devo dire che... si sente! Il 416 è un componente eccezionale e non va "castrato" con troppi componenti in serie. La bobina L1 da 3.3 mH deve essere avvolta su nucleo con cavo di sezione generosa, per limitare il più possibile la Rs in serie al 416. Per la cronaca, avevo provato anche a non filtrare passa basso il 416 (cosa che si trova su alcuni diffusori Alec), lasciandovi solo una compensazione dell'induttanza, ma il risultato era sonicamente un po' più "confuso" rispetto a quello finale e l'ho abbandonato.

Sul ramo del tweeter C1 costituisce il filtraggio passa alto vero e proprio, ma il suo valore è stato chiaramente adattato per lavorare sul parallelo R3 + 802-8G. L'insieme R1+R2 ed R3 costituisce infatti la rete di attenuazione L-pad (di circa 6dB), necessaria per riportare l'emissione dell'802G a livello del 416. Notare che l'802-8G è collegato in inversione di fase.

C2 infine è un bypass su R2, inserito per ridurre progressivamente l'attenuazione del L-Pad alle alte frequenze, in modo da compensare l'andamento calante della risposta, tipico delle 511+802G e dare al diffusore quel tocco di rifinitura in più in altissima frrequenza. Il suo valore e "posizione", ovvero il fatto di agire in parallelo solo su 3.3 Ohm dei 6.6 totali in serie all'Altec 802G, è stato determinato solo ed esclusivamente ad "orecchio", nell'ambiente di ascolto.

Sotto trovate il grafico di risposta complessivo (vi ricordo che sotto i 200 Hz e sopra i 10000 le misure di risposta in frequenza dei componenti soffrono di un certo errore, per le limitazioni già dette nella parte delle misure) , la linearità è assolutamente niente male per dei componenti a tromba!

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Il crossover è stato montato su basetta millefori, con saldature a stagno con 2% di argento e cavi in rame OFC argentato. I condensatori sono tutti in polipropilene (vanno evitati ovviamente gli elettrolitici), di valore basso e posti in parallelo per ottenere capacità più elevate (ad esempio C1 è dato dal parallelo di 4 condensatori da 4.7 uF). Non è una necessità, ma è utile per il lavoro di progressiva messa a punto. Le resistenze sono in carbone da 10 W (ma io nella messa a punto ne ho usate anche da 5W senza che nemmeno si riscaldassero) ed hanno valori standard. Non è un caso, ho sempre odiato quei progetti dove per ottenere i 2.945 Ohm richiesti devi impazzire con grumi di paralleli e serie. L1 come detto va avvolta su traferro, non solo per avere una bassa Rs, ma anche per contenere adeguatamente il campo generato. Checchè ne dicano alcuni guru che decantano (a sproposito) le bobine avvolte in aria. Una volta definito il filtro è opportuno ri-costruirne una versione ben fatta (magari su circuito stampato) con i componenti saldamente ancorati e di buona qualità. Nella foto sotto, il filtro durante lo sviluppo.

Il crossover durante le prove di ascolto

Un'ultima cosa, i componenti devono essere di buona qualità ma senza cadere in certi isterismi audiophile. Non è certo il condensatore da 500 Euro con le armature in silver-plated ed il dielettrico in pergamena egizia o la resistenza da 100 Euro avvolta a mano dai monaci tibetani che determina il suono del diffusore. E' l'insieme equilibrato dei componenti. Sia chiaro che influisce molto di più la variazione del valore di un componente, rispetto alla sua tipologia costruttiva. Se volete giocare, giocate innanzitutto su quello.

Messa a punto finale
Scrivo queste note dopo oltre sei mesi di felice convivenza con le VISO 4-8-5. Mesi che ho trascorso apportando di tanto in tanto piccoli ritocchi ai valori di alcuni componenti, per sentire cosa succedeva. L'impostazione del crossover in questi mesi è però rimasta sempre la stessa, a conferma della bontà del progetto. Alla fine ho deciso di calare leggermente R3 e portarla a 2.7 Ohm, in modo da dare un po' di più presenza agli Altec 416Z in gamma media. Molto dipende però dai gusti e dall'ambiente di ascolto. Mi sono concesso poi qualche lusso. In particolare, ho sostituito tutti i condensatori sul ramo tweeter con dei carta olio, che ho reperito da stock bellici russi. Sono gli scatolotti marrone che vedete sotto (temporaneamente fissati con nastro), la differenza con i propilene è stata apprezzabile, in termine soprattutto di musicalità.

Una delle ultime versioni del crossover

 

Direi che sono arrivato finalmente alla configurazione finale, tanto che ho racchiuso i crossover in un telaietto a parte, posizionato a fianco delle trombe (vedi foto sotto). Nel crossover definitivo i vari componenti sono stati poi fissati con colla termofusibile per evitare vibrazioni indesiderate ed ho sostituito i morsetti a vite rossi e neri da laboratorio con una versione placcata oro 24K extra lusso. Il telaietto crossover è disaccoppiato dalla cassa con dei ritagli di dampkit, i cavi di collegamento alla tromba passano all'interno del mobile sempre per migliorare il WAF. Nel ricablaggio finale avevo (ovviamente) saldato male una resistenza e quando, finito e chiuso tutto, ho riacceso l'impianto la tromba sinistra sparava sugli acuti in modo esemplare. Non vi riporto per ragioni di spazio la sfilza di improperi di cui ho reso edotti i miei tre fanciulli, che ancora oggi sganasciano. Questo per dirvi, fate attenzione fino alla fine.

Crossover definitivo nel suo telaio

Per finire, qualche nota di Ascolto