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Segreti e bugie
by Chloe
 

Disclaimer: Il papà di SD è il sig. Inoue, a cui appartengono tutti i personaggi ed i relativi diritti d'autore. Questo è l’ultimo capitolo del mio primo lavoro in assoluto perciò ho bisogno di montagne di consigli e critiche!
Buon anno a tutti!
Chloe

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Lo faccio solo perché l'ho promesso a Kosh, lo faccio solo perché l'ho promesso a Kosh..

Kiko, stai forse cercando di ipnotizzarti?

Scrollo la testa con decisione ed attraverso l'ultimo incrocio che mi separa dal palazzetto..

Non ce la farò mai!

Prendo un bel resprio ed entro. La partita ormai ha già passato il primo intermedio ed il Ryonan conduce di un paio di punti... Sorrido di gusto vedendo le ragazze del fan club di Rukawa che starnazzano i loro assurdi inni, poi il mio sguardo cade sul campo da gioco dove si sta per concludere l'ennesima azione. Uozumi, Fukuda, Hiroaki...

Di lui non c'è traccia. Non è in campo né in panchina..

Ma cosa ti è preso, Akira?

"Mi scusi" chiedo ad una ragazza seduta accanto alla gradinata "Oggi il Ryonan gioca senza il suo playmaker?"

Quella mi guarda con l'aria annoiata di chi spiega una cosa naturale "Ma come? Non hai visto cosa è successo durante il primo quarto?"  Non capisco, non voglio capire. Akira ha perso i sensi?

Ripercorro le scale in tutta fretta e mi incammino nel corridoio che conduce agli spogliatoi, sperando che nessuno faccia troppo caso a me. La porta si apre e vedo uscire Hikoichi tutto sorridente... non so neanche dove trovo il coraggio di parlare a quell'insopportabile pettegolo, ma lo fermo in mezzo al corridoio e gli chiedo "Hikoichi, per favore, dimmi come sta Akira!" Lui mi guarda stranito e risponde che sta benissimo "Ha solo avuto uno scontro un po’ troppo violento con Kaede ed ha battuto la testa… Taoka ha fatto una tragedia e lo ha rimandato negli spogliatoi… Accidenti, senza di lui perderemo la partita!" ricomincia a parlare " A proposito, potersti portargliela tu la bottiglia d'acqua che mi ha chiesto? Io vorrei tornare in palestra." Annuisco come un burattino, mentre il groppo che avevo in gola si scioglie lentamente. Cerco in tasca le monetine necessarie e mi reco al distributore… Cosa gli dico? Cosa gli dico?

Al diavolo, qualcosa mi verrà in mente, penso stringendo la lattina ghiacciata fra le mani.

Apro la porta delicatamente e la sua voce profonda mi accoglie "Per fortuna sei arrivato a darmi una mano, la fasciatura inizia a crollare!" lo guardo per un attimo, prima di rispondere. E' tutto concentrato su una montagna di garza che gli copre il ginocchio, e nella torsione il suo torace libero dalla maglietta che giace sul pavimento mi lascia senza fiato.

"Peggio di così non te la potevano fare!" alza gli occhi e li punta dritto nei miei, io gli sorrido scuotendo la lattina.

"Kiko, che ci fai qui?" il suo tono si fa teso.

"Ti ho portato l'acqua e posso farti una fasciatura decente, se vuoi" Mi avvicino e gli lascio la lattina nelle mani. Mentre cerco la cassetta del pronto soccorso sento i suoi occhi che mi seguono "Sei qui per Kosh, ne?" dice  prendendo un sorso.

"Sono qui e basta, Akira." Controllo se ho tutto quel che mi serve e lo appoggio di fianco alla sua mano.

Lo sento sospirare profondamente quando vado a rimuovere la garza sul ginocchio  "Kiko, mi fai male!" dice chinandosi verso di me, la sua bocca vicina alla mia fronte.

"Se solo Hikoichi te l'avesse disinfettato!" sbuffo mettendomi a sedere sul pavimento.

"Mi hai fatto prendere un accidente, idiota che non sei altro!" il mio imbarazzo si manifesta nelle vie più misteriose.

"Credo che avresti trovato il modo di dormire tranquillamente stanotte anche se non fossi venuta a sincerarti delle mie condizioni..." mi risponde guardando il soffitto.

"Dimmi solo quand'è che la smetterai!"  gli dico alzandomi per prendere la bottiglietta di disinfettante.

"Smetterai di fare cosa?" fa spallucce, come un bambino.

"Smettila con questo atteggiamento. Non ne posso più delle tue fantasie su me e Kosh."  Alzo gli occhi e la sua bocca si contrae in una smorfia.

"Fantasie? Andiamo Kiko, non vorrai apparire ridicola! Anche questi muri sanno della bella seratina che ieri sera avete passato tu ed un certo Hiro-kun!" Chiudo lentamente il flacone di acqua ossigenata e mi sposto un po’ di lato per vederlo meglio. "Anche tu hai passato una bella serata, ma io non vengo certo qui a  fare illazioni su di te e Yayoi..." Inizio con una calma che sorprende anche me "Ho passato il compleanno con un ragazzo che  già sapevo non essere niente più che un amico e che perarltro da tale si è comportato… Se tu la pensi diversamente… Cosa ci posso fare? Io sono talmente stanca di tutta questa storia, soprattutto perché non capisco cosa ci sia dietro: ti diverte vedermi arrabbiata?  Oppure è solo un giochetto fatto a tuo uso e consumo?" Stacco la pellicola di carta  dal cerotto e finisco di fissare l'ultimo lembo di garza.

"Grazie per la fasciatura" mi risponde muovendo leggermente la gamba. Quando vedo che non c'è verso di ottenere una risposta sensata ripongo tutto nella cassetta del pronto soccorso.

"Se stai bene io tornerei a casa, ho ancora…" mi fermo e sento Akira in piedi dietro di me, ed involontariamente sorrido pensando all'ironia di tutta questa storia: due amici che non riescono neanche a guardarsi in faccia.

"Kiko,perché non riusciamo più a parlare come una volta?" Scuoto la testa in silenzio mentre lui si passa una mano fra i capelli. "Dovremmo ricominciare a fare come i primi tempi, quando tu eri la bambina più timida del mondo, te lo ricordi?"  Annuisco sorridendo.

"Mi ricordo che ci mettevamo seduti schiena contro schiena e solo allora  riuscivo a parlarti, sai, mi vergognavo da morire ad avere un bambino come amica del cuore!" finisco la frase e mi giro per guardarlo in faccia.

"Ed oggi è ancora così, giusto?" le sua mano calda mi accarezza le dita. Chiudo gli occhi e mi sottraggo a quel gesto che per lui non significa niente e che io ho tanta voglia di fraintendere.

"No, Akira. Tu  hai finito da un bel pezzo di essere un amico ai miei occhi…" Vedo i suo sguardo assumere una strana espressione. "Per favore, lasciami finire" gli dico mettendo i miei polpastrelli gelidi sulle sue labbra. Lui annuisce, ed io lascio scivolare lentamente le dita fino al mento, abbandonando il suo viso con una carezza.

"Tu sei il migliore amico che si possa desiderare, ma sei anche un uomo ed io non riesco più ad ignorare certe cose… Quando certi pensieri si fanno insistenti, non puoi ostinarti a considerare l'altro un amico senza esser un bugiardo. Per favore, cerca di capire quello che voglio dirti e non farmi continuare questa assurda dichiarazione." Non voglio guardarlo in faccia e così i miei occhi sono puntati sulle mie mani che si contorcono l'una sull'altra.

Akira non dice nulla, non lo sento neppure respirare.

Voglio andarmene, voglio sparire, voglio... Anche avere un infarto sarebbe meglio di questa  situazione… Ma che cosa mi è saltato in testa? Oltretutto con lui mezzo nudo davanti, penserà che lo voglia stuprare… Cretina  che non sei altro!!

"Guarda, non farci caso, dimenticati tutta questa storia, vuoi?" gli dico piantando il pollice nel palmo della mano e cercando una espressione normale. Lui sorride, ed io penso a quante volte ho capitolato di fronte a quel sorriso.

"Lascia che ti dica io cosa voglio fare adesso" prende le mie mani tra le sue e dopo avemi lanciato uno dei suoi sguardi assassini le porta alle labbra, baciandomi i polsi. Credo che il famoso infarto stia per arrivare…

"Non sto giocando,Akiko… Non stavolta…" le nostre dita sono ancora intrecciate

"Ascolta.." con un movimento delicato mi fa scorrere le braccia sui fianchi, ed ora lui è troppo vicino, troppo bello, troppo… La sua guancia sfiora la mia ed il calore del suo corpo mi fa vacillare sulle ginocchia.

"Io devo essere pazzo" mi sussurra cercando i miei occhi. "Pazzo di te Kiko-chan."  Lascia le mie mani libere mentre le sue iniziano ad accarezzarmi la nuca. Gli sorrido mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime che corrono verso il basso bagnandomi le labbra. Quando mi bacia è come se mi accarezzasse, lo fa con una dolcezza tale che mi lascia senza fiato.

Alle nostre spalle le grida della palestra sembrano essere vicinissime.

"Tra poco i ragazzi dovranno venire a cambiarsi…" gli dico quando ci separiamo.

"Non credere che ti lasci stare qui dentro con tutto quello sfoggio di testosterone!" E’ così carino quando finge di metterre il broncio.

"Non sapevo fossi un uomo tanto geloso!" dico allungando una mano sui suoi addominali.

"Hey,  certe cose di fanno solo da sposati!" strilla come un'aquila l'uomo dei miei sogni.

"Kiko-chan sii buona, lui è un ragazzo timido!" Sento la voce di Kosh seguita da uno scroscio di risate. Quando mi giro verso la porta ho la conferma che tutta la squadra ha apprezzato la nostra "pacata" discussione.

"Aspettami, non vedo l'ora di accompagnarti a casa!" mi sussurra in un orecchio.

Quando esco non posso fare a  meno di sorridere come una scema a chiunque passi per il corridoio…

Tutto quello che è successo mi porta ad un'unica conclusione: quando devi dire una bugia, assicurati che chi ti ascolta sia più bugiardo di te.

FINE

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Come al solito, aspetto i vostri commenti!! Mailto: snow_is_falling@hotmail.com

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