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Segreti e bugie
by Chloe
 

Disclaimers: bla, bla bla non posseggo Slam Dunk e i suoi personaggi... A tutti Buon 2002!!!  Criticate pure!! mail to snow_is_falling@hotmail.com
Baci,Chloe

Parte 04
GROWING UP

"Sei tornata presto ieri pomeriggio" la voce di mia madre mi fa sobbalzare sulla sedia.
Raramente la vedo così ben vestita e truccata ...
"Abbiamo preso un gelato e finito quello non c'era motivo per stare fuori"
le rispondo sorridendo, e finalmente in un angolo della mia memoria ricordo che stasera tutta la mia famiglia è stata invitata a casa di amici.
"Tra una mezz'oretta noi andiamo... Se hai cambiato idea..."  le piacerebbe! Ho già passato il pomeriggio dietro a mio fratello, figuriamoci se voglio fare il bis con il caro figlioletto degli ospiti.
"No, mamma sono rimasta indietro con gli esercizi di matematica... Ne approfitterò per rimettermi in pari..." le comunico e lei andandosene lascia entrare Arashi che in due minuti trova il modo di farsi prendere in braccio.
"Promettimi che farai il bravo stasera!" gli sorrido dandogli un bacetto in fronte.
"Io sono sempre bravo!" si imbroncia lui e poco dopo papà lo porta fuori tra mille proteste.
Con questo sottofondo finisco le ultime righe della lettera per Hiroaki, metto la firma e la lascio sulla scrivania sopra ad una pagina di equazioni trigonometriche. Esco dalla stanza un momento solo per dare l'ultimo saluto alla famigliola e poi i miei pensieri hanno la meglio. Ieri ho preso una decisione e sono intenzionata a mantenere i miei propositi anche se è dannatamente difficile scordarsi di qualcuno che hai sempre sotto al naso...
Un suono strano al piano di sotto  mi fa uscire dalla stanza. Per fortuna è mio padre che si è dimenticato le chiavi..
Lo saluto rapidamente e me ne torno sul mio letto. La serata è dolce, un leggero vento muove le foglie sugli alberi e tutto sembra immobile nel tempo.. Un po' come la mia situazione che è sempre la stessa giorno dopo giorno.
Mi stiro pigramente sul letto, guardando il soffitto bianco, mentre mio padre ritorna in casa per recuperare l'ennesimo oggetto abbandonato con un gran rumore di passi. Eccolo che bussa alla mia porta, stasera mi avrà fatto le stesse raccomandazioni un milione di volte...
"Ciao, indovina chi viene a cena?" Devo avere sulla faccia l'espressione più stupida della mia vita, sempre ammesso che sia ancora viva.
"Tuo padre stava uscendo di gran carriera ed ha detto che potevo salire così...
Eccomi qua, mi fai entrare si o no?".
Io non ci credo.
Mio padre...  quello di "non aprire a nessuno", quello di "Ti ricordi Biancaneve che brutta fine ha fatto?" lascia che lui entri in casa quando sono sola? Faccio un cenno con la mano e lo osservo accomodarsi sul mio letto.
"Cosa ci fai tu da queste parti?" gli chiedo, ma in verità dovrei chiedergli come faccio a non guardarlo, come faccio a cacciarlo fuori dalla mia testa se appena lo vedo le ginocchia non mi reggono e devo ricorrere alla sedia della scrivania.
"Sono venuto a chiederti se vuoi cenare con me e mia madre stasera, visto che ti hanno abbandonata" sorride appoggiando la schiena al muro candido. "E poi mi sento in colpa per ieri pomeriggio..." Abbassa gli occhi sulla camicia di lino azzurro per un attimo e poi mi fissa con aria contrita... Io scoppio a ridere minimizzando il tutto, riprendendo nella sua mente il vecchio posto dell'amica un po' permalosa ma fedele... Raccontandogli l'ennesima bugia.
"Sapessi che peso che mi togli!" la sua faccia dice il contrario ma poco importa, non voglio più fare la figura della ragazzina stupida, devo imparare a convivere con i miei problemi.
"Se giocassi a basket come racconti bugie saremmo rovinati!" gli rispondo avvicinandomi alla porta e con la coda dell'occhio vedo Akira girarsi un  istante per sbirciare la montagna di fogli sulla scrivania.
"Kiko-chan, hai già fatto trigonometria? Me la passi,vero? E questa cos'è?" Prende il foglio tra le mani ed inizia a parlare in falsetto "Ciao Hiroaki-kun, spero che questa lettera possa metter un po' di chiarezza in tutta questa storia"  un brivido freddo saetta lungo la mia schiena.
"Ridammela!" gli intimo.
"No, aspetta il bello deve ancora venire..." ride quasi di nascosto e poi ricomincia.
"Hey, ma qui si parla di me... No, mi correggo, di quell'insensibile menefreghista di Akira..." il suo sorriso onnipresente sparisce di colpo.
"Ridammi SUBITO quella lettera" i miei nervi iniziano a farsi sentire.
"Vieni a prendertela se ci tieni così tanto!" mi dice sventolandomela sotto il naso.
Non so neanche io come tutto questo sia potuto succedere, lui continua a leggere cose che fino a quel momento erano rimaste segrete nella mia testa ed io sto per scoppiare a piangere dalla frustrazione per non riuscire a strappargli quel  maledetto foglio dalle mani.
"Akira basta, ti prego!"  le lacrime mi arrivano agli occhi e il fiato mi abbandona.
"Non mi hai ancora preso, quindi... Niente lagne!" dice camminando all'indietro e continuando la sua declamazione, incurante della presenza del mio letto alle sue spalle.
Come sia potuto succedere quello che vi racconterò adesso non lo so nemmeno io...  Lo vedo inciampare nella testiera del letto e poi sento la sua mano prendermi il braccio... Il naso mi fa male e qualcosa di caldo attutisce la mia caduta.
"Mi hai preso Kiko-chan!" le sue labbra me lo bisbigliano all'orecchio e sulla sua faccia si fa largo un sorrisetto compiaciuto. Solo quando respiro a fondo e sento i suoi addominali tendersi contro alla mia pancia mi rendo conto di cosa stia succedendo... Siamo soli... Le mie mani gli accarezzano i fianchi ed il torace cercando un punto su cui far leva per alzarmi... Vorrei... ho paura di quello che vorrei ora che le nostre gambe si mescolano e la sua gola mi invita  ad un bacio che di casto non avrebbe niente.
"Va... Va bene adesso basta però!" gli dico cercando di raggiungere una posizione più decorosa, ma il solo contatto con la sua pelle calda mi fa avvampare dalla vergogna.
"Non ci penso neanche, tu vuoi la guerra e guerra avrai!" Le sue mani risalgono la mia schiena dal basso ed un momento dopo mi ritrovo sdraiata sul letto a fissare la sua faccia sorridente. Non riesco a muovere un solo muscolo perché lui si è seduto sul mio bacino. "Adesso mi sono veramente rotta, toglimi le mani di dosso!"  gli urlo, e lui mi lascia le gambe libere ridendo di gusto
"Nervosetta stasera, eh? Dai, andiamo, sto morendo di fame!".
Come sarebbe a dire 'andiamo, sto morendo di fame?'..Io non vado da nessuna parte.
" Si può sapere cosa ti prende adesso? Ti ho fatto male?" mi chiede innocente come un cherubino.
"Akira, non puoi trattarmi così..."  gli dico.
"Così come? Va bene, ti chiedo scusa per la storia della lettera..." dice appoggiandola sul comodino.
"E per prima?" dico cercando si non arrossire.
"Tutta questa storia per un po' di solletico? Ma se è da quando eravamo bambini che non facciamo altro che darci pizzicotti e gomitate! Io non capisco proprio cosa ti prenda da un po' di tempo a questa parte!" dice allargando le braccia
"Mi prende che sono cresciuta e certe cose nel tempo cambiano il loro significato e si fanno difficili da gestire!" gli dico a voce bassa. Per tutta risposta Akira sbotta in una risatina.
"Che tradotto significa più o meno... Non so se Kosh accetta di buon grado la nostra amicizia, Akira!...  Cresci del tutto ed abbi almeno il coraggio di dirmi  la verità, dopo 8 anni di amicizia è il minimo che tu possa fare!" Il suo tono brusco è come uno schiaffo in pieno viso, la sua mano stretta sulla maniglia della porta mostra le nocche bianche.
"Tu  sai sempre tutto, vero?..." gli dico osservandolo dritto negli occhi.
"Io ti conosco, Kiko-chan" mi risponde avvicinandosi.
"No, tu credi di conoscermi come le tue tasche ma non sai proprio niente... Non hai capito..." gli dico.
"Non c'è molto da capire" Parla cercando il mio sguardo. "Il termine è semplice: o io, o Kosh."
"Non puoi chiedermi di scegliere tra il mio migliore amico e..." già, cosa significa Koshino per me?
"Il tuo grande amore!" proclama solenne aprendo le braccia da consumato attore drammatico.
"Sei ingiusto,Akira " Non riesco neanche ad essere sgradevole tanto sono inebetita.
"Te lo dico io cosa è davvero ingiusto.. Che una mia amica, anzi la mia migliore amica calpesti se stessa in questa maniera per le parole dolci del primo cascamorto che passa! Se tu non credi più in noi due, se non ti fidi più di me, se la mia presenza ti imbarazza così tanto,non vedo motivi per andare avanti a farci del male a vicenda... Se sei la donna adulta che dici, prendi una decisione chiara una volta per tutte!"
Finita la frase tira un gran sospiro, mentre il mio cuore a pezzi cerca una risposta che non vuole arrivare.
"I-io non..posso" balbetto.
"E perché, di grazia?" mi sorride beffardo.
"Perché io non riesco più a considerarti un amico" gli rispondo con un filo di voce.
Ci guardiamo in silenzio, ed il tempo smette di scorrere mentre ognuno cerca di tenere nella mente una immagine dell'altro che non gli faccia troppo male.
"Akiko..." deve essere la prima volta che lo sento pronunciare il mio nome completo.
"Io devo andarmene" mi dice in tono neutro mentre lo guardo sparire, inghiottito dall'oscurità del corridoio.
"Buonanotte, Akira" lo saluto con la consapevolezza che le nostre strade si sono divise per sempre.

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