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Identikit del modello alimentare mediterraneo

Le basi storiche. L’alimentazione è, di per se, una elementare funzione biologica. Nell’uomo, però, si carica  di significati e simboli, fino a diventare un vero e proprio fatto culturale, che segue, nei secoli, l’evolversi  dell’assetto economico e dei bisogni della società, variandosi e complicandosi di pari passo con il variare e il complicarsi dei diversi aspetti della società stessa. Il modo di alimentarsi, pertanto, è legato sia alla disponibilità locale (qualitativa e quantitativa) di alimenti, sia alla storia e all’economia di un popolo.  Esso varia, però, da paese a paese, pur conservando alcune caratteristiche di somiglianza e di omogeneità nell’ambito di una certa area geografica.

E’ in questo contesto che può essere definito il modello alimentare mediterraneo. Dicendo mediterraneo non ci si riferisce, com’è naturale, solamente all’Italia e neppure a tutta l’Italia. Mediterranei sono, infatti,  il clima, il mare, l’ambiente geografico e geologico, gli usi e i costumi delle regioni che fanno parte dell’Italia mediterranea, sia popoli di altri paesi (Grecia, Spagna, la Francia meridionale con la Corsica, il Nord Africa e il Medio Oriente), che geograficamente si trovano in un ambiente molto simile.

Fra gli usi e costumi, sono compresi anche quelli alimentari, basati sugli stessi alimenti, fatti di prodotti che in questi luoghi nascono, tramandatisi nel corso dei secoli, di generazione in generazione. Un modello alimentare, dunque. Un modello che non è soltanto italiano e che non è familiare neppure a tutti gli italiani. Nonostante queste precisazioni, va detto che di una vera e propria tradizione si tratta, una tradizione che ha introdotto negli usi della popolazione radici tanto solide da riuscire a resistere abbastanza bene al trascorrere dei secoli e ultimamente, sia pure più a fatica, all’incalzare prepotente di nuove abitudini e di nuovi modelli apparentemente molto più moderni e attraenti.

I protagonisti.  I protagonisti della tradizione alimentare mediterranea sono a tutti ben noti, anche se, per un certo periodo, ce ne si è quasi vergognati con la conseguenza di una sottovalutazione dei vantaggi sul piano del gusto, dei sapori, della salute e del risparmio: si parla dell’olio d’oliva, della pasta, del pane, del vino, dei legumi, della frutta e di tutta la vasta gamma degli ortaggi, fra i quali oggi primeggia il pomodoro. Alimentazione mediterranea vuol dire, dunque, alimentazione vegetariana? Non è così.

Questi prodotti, ben combinati fra loro come sa fare la cucina mediterranea, con l’aggiunta di giuste quantità di prodotti animali (carne, con particolare riguardo a quella non bovina, latte, uova, pesce, formaggi) assicurano una alimentazione valida, equilibrata, adatta a qualsiasi età e anche in grado di ridurre considerevolmente il rischio che insorgano certe malattie tipiche di questi tempi. Qualcuno potrà notare che quelli indicati  sono gli alimenti tipicamente usati in anni più poveri, a esempio negli anni ’50, quelli dell’immediato dopoguerra: questo significa, forse, che proporre un modello alimentare mediterraneo vuol dire suggerire un ritorno a una dieta povera? Non è certamente così. Non di dieta povera si parla, infatti, ma unicamente su un modo di alimentarsi fondato sul rispetto di un certo comportamento alimentare basato sul nucleo originario e caratteristico di una tradizione (quella mediterranea) che utilizza anche alcuni benemeriti alimenti che una certa mentalità sbagliata ha considerato per anni più umili e poveri.

Una tradizione che, come risultato, ha prodotto quelle abitudini alimentari che oggi sono segnalate come le più adatte a provocare un comportamento alimentare che presenta svariati vantaggi, fra i quali quello di proteggere la salute, nel senso di rendere più difficile la comparsa di quelle malattie che l’alimentazione moderna (ricca e squilibrata), al contrario, facilita e aggrava.

Quale modello. La dieta mediterranea può essere considerata come un modello di consumo alimentare in cui occupano un posto preponderante i vegetali. Fra questi, al primo posto, i cereali con tutti i loro derivati: pasta, pane, polenta e altri prodotti meno diffusi. Il ruolo preminente che i cereali hanno nell’alimentazione mediterranea è legato a quella abitudine che prevede la costante presenza sulla tavola del pane, in tutte le sue innumerevoli varietà regionali, e la quotidiana comparsa della pasta come prima portata e come fulcro di uno dei due pasti principali. E’ proprio a questa abitudine che va collegata la soddisfacente quantità di carboidrati complessi presenti nella quotidiana razione mediterranea, in perfetto accordo con quanto prescritto e consigliato dalle più moderne teorie per una alimentazione corretta.

Altra caratteristica del modello mediterraneo è la frequente e notevole presenza di legumi, altri ortaggi, verdure, frutta e grassi vegetali con in testa l’olio d’oliva: tutti alimenti che danno un grosso contributo sia nell’integrare la qualità dell’apporto proteico assicurato dai cereali, sia nell’equilibrare la razione lipidica con giuste quantità di acidi grassi insaturi, sia, infine, nel fornire una quantità fisiologicamente adeguata di fibra alimentare. Ma, il modello mediterraneo comprende anche alimenti del mondo animale, in adeguate quantità e combinazioni,  e in relazione ai loro specifici apporti nutrizionali. Le carni, per esempio, non sono affatto escluse, né ve ne sarebbe motivo. La loro importanza, però, è ridimensionata, con particolare riguardo a quella della carne bovina, che viene efficacemente sostituita da carni alternative, quali quelle di pollo, coniglio, maiale magro, tacchino e così via. Degno di particolare considerazione, fra gli alimenti animali, il consumo del pesce e quello delle uova, alimento pregiatissimo, sia per l’apporto in proteine di elevata qualità che in ferro. Egualmente importante l’abitudine al consumo dei derivati del latte, oltre che del latte stesso, e di vino, bevanda che, se consumata nella giusta quantità e nella giusta maniera (in corrispondenza dei pasti e con giusto frazionamento),  ha delle proprietà salutari e di simbolo che vengono, man mano, sempre meglio conosciute e valutate.

Altra importante caratteristica degli alimenti tipici della tradizione mediterranea è la loro adattabilità a formare dei piatti unici. Par piatto unico si intende una portata capace di assicurare da sola tutti quegli apporti nutritivi che normalmente sono forniti in parte dal primo e in parte dal secondo piatto abituali. Il piatto unico, insomma, sostituisce efficacemente ed economicamente primo e secondo con un’unica portata. Esempi tipici: la pasta con fagioli (o ceci, piselli, lenticchie…), le paste asciutte con condimento di carne e formaggio, i minestroni con verdura, olio e formaggio grattugiato, la pizza napoletana con mozzarella e alici. Far seguire a questi piatti unici un secondo tradizionale sarebbe inutile ed eccessivo: è, infatti, sufficiente la sola aggiunta di verdura fresca e di frutta per realizzare un pasto completo, nutrizionalmente equilibrato e meno costoso. In definitiva, il modello alimentare della tradizione mediterranea è un programma alimentare che tende a favorire una minore assunzione di energia (calorie) a parità di volume o massa alimentare e, quindi, di possibilità di saziarsi. Ne deriva che un altro merito di questa formula è quello di rendere più facile la realizzazione di un conveniente equilibrio fra la spesa e l’assunzione di energia (calorie da alimenti).

E’, quindi, ormai evidente che recuperare e rivalorizzare la tradizione alimentare mediterranea significa riallacciarsi a uno schema che in gran parte dell’Italia è sempre stato familiare (e al quale è possibile, anche per questo, tornare con piacere) e che oggi si presenta con ancora maggiore validità, sia per la sua riconosciuta attendibilità  alle esigenze della vita moderna (comprese quelle di risparmio), sia per le sue qualità ormai internazionalmente comprovate di regime particolarmente idoneo a difendere dai maggiori fattori di rischio connaturati con  il ritmo e le abitudini della vita moderna.

La vita quotidiana. Seguire il modello alimentare mediterraneo nella vita di tutti i giorni vuol dire semplicemente utilizzare con regolarità i cibi della tradizione mediterranea, ossia cibi che sono in Italia e nel bacino marittimo in cui si protende la sua penisola sono facilmente disponibili e che si prestano a essere preparati sia nelle semplici e gustose maniere che, in queste regioni, sono familiari da sempre, sia, come dimostrato dai migliori chefs, anche in speciali ricette di alto valore gastronomico sul piano internazionale.

Per quanto riguarda l’alimentazione mediterranea di tutti i giorni, l’Istituto nazionale italiano per la nutrizione ha formulato alcuni consigli pratici, articolati in pochi punti facili da ricordare. Eccoli:

·        Innanzi tutto, suddividere l’alimentazione giornaliera in 4 o 5 appuntamenti: questa circostanza consente di digerire più facilmente e di utilizzare meglio i principi nutritivi contenuti negli alimenti, oltre che di evitare una eccessiva stimolazione della produzione di grassi nell’organismo. In occasione dei due pasti principali, la tavola va rivalutata come punto di incontro e di riunione.

 

·        E’ necessario consumare giuste razioni di pasta nel quadro di una alimentazione equilibrata e adeguata: vanno sottolineati sia il buon valore nutritivo di questo prodotto (proteine di discreta qualità, buon apporto di ferro, B1, B2 e PP, elevate quantità di amido) che la sua attitudine a costituire  la struttura portante di un pasto. E’, poi, da sfatare l’idea che la pasta sia un alimento altamente calorico: sono, invece, i condimenti grassi, che spesso vengono aggiunti in quantità eccessiva, a fare salire l’apporto calorico del piatto di pasta. Di per se, invece, questo prodotto fornisce circa 350 calorie ogni 100 grammi, cioè una quantità del tutto ragionevole, se si considera che gli 80 grammi di una buona razione rappresentano soltanto 280 calorie. La pasta va cotta al dente per una digeribilità ottimale, una migliore conservazione del suo valore nutritivo e un più prolungato senso di sazietà.

·        Come condimento è bene evitare di usare  (a parte le occasioni speciali) quantità eccessive di grassi (burro, lardo, margarina e così via), di pancetta, di formaggio, di panna, dando, invece, la preferenza al sugo di pomodoro e all’olio di oliva.

·        E’ bene accompagnare il pasto, preferibilmente, con il pane, abbandonando l’illusione di poter trarre qualche vantaggio dall’uso (costoso…)  di grissini e crackers. E’ opportuno dare la preferenza al pane preparato con i soli ingredienti fondamentali (pane casereccio, sfilatini, rosette…), possibilmente, integrale, evitando i pani speciali con l’aggiunta di grassi.

·        E’ consigliabile ricordarsi di imperniare con una certa frequenza un pasto su uno di quei piatti unici che costituiscono una peculiarità della dieta mediterranea, con il solo accompagnamento di verdura e frutta fresca.

·        E’ fondamentale usare come condimento preferito l’olio di oliva, che rappresenta un grasso estremamente digeribile, capace di promuovere anche la digestione degli altri grassi, di dare gusto in piccole quantità grazie al suo intenso sapore, di stimolare l’intestino e la cistifellea e di svolgere azioni benefiche sia nell’infanzia che nella terza età.  Fra l’altro, è ammissione comune che l’olio di oliva sia il grasso più sicuro per friggere e questo per una certa sua protezione naturale rispetto ai danni da calore e per il suo grado di in saturazione particolarmente equilibrato, ossia la sua caratteristica di essere esente sia da eccessi in acidi grassi saturi, sia in acidi grassi polinsaturi.

·        E’ opportuno ricorrere con frequenza alle carni alternative (pollo, coniglio, maiale, tacchino) al posto della più costosa carne bovina (che, in gran parte, l’Italia è costretta a importare). Le carni alternative sono convenienti economicamente e hanno lo stesso valore nutritivo delle carni bovine. Esse, inoltre, nelle presentazioni oggi disponibili, permettono di preparare pietanze variate e gustose anche nel rispetto delle norme di praticità imposte  dai ritmi della vita moderna.

·        E’ bene prendere nota del fatto che anche quando si deve ricorrere, per esigenze di lavoro, al fast food, è possibile farlo in maniera mediterranea senza cadere in squilibri alimentari:  il classico panino con formaggio rappresenta una razione alimentare straordinariamente completa ed equilibrata, grazie, soprattutto, ai carboidrati e alle proteine vegetali apportate dal pane e alle proteine ad alta qualità e al calcio e ai grassi apportati dal formaggio.

·        Non va trascurata la necessità di consumare pesce con regolarità, con particolare attenzione al pesce azzurro (sarde, alici, sgombri, tonno…). Questi pesci sono tipici del Mediterraneo e i loro pregi consistono in un gusto squisito, un elevato valore nutritivo, una composizione in grassi particolarmente favorevole e un costo contenuto. Un altro pesce di ottimo gusto e qualità particolari, specialmente per quanto riguarda la componente grassa, è la trota, altro prodotto al quale il consumatore italiano dovrebbe rivolgersi più spesso.

·        E’ raccomandato di completare abitualmente il pasto con verdura e frutta fresca. Fra i prodotti ortofrutticoli è bene integrare quelli ricchi di vitamina A (carote, zucche, spinaci, bietole, albicocche, peperoni, meloni) con quelli ricchi di vitamina C (agrumi, fragole, pomodori, cavolfiori, broccoletti). E’ buona norma cuocere le verdure nella minore quantità possibile di acqua, riutilizzandola poi (come brodo o in altro modo) per evitare di perdere preziose sostanze nutritive.

 

E’ consentito accompagnare i pasti con modiche quantità di vino, vale a dire di quella che, fra le varie bevande alcoliche, è oggi  giudicata come la più consigliabile, per i suoi valori intriseci, le sue azioni favorevoli per l’apparato cardiovascolare, le sue  proprietà digestive e di integrazione del gusto. E’ scientificamente dimostrato che consumare vino durante i pasti, in quantità corrette e in dosi frazionate, è il modo ideale per limitare e rendere più fuggevoli le variazioni dei livelli di alcool nel sangue e, in definitiva, quindi, per godere al meglio degli aspetti positivi dell’alcool, minimizzandone i rischi.

 

 


 

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Prenotazioni e informazioni: tel. 081-8540000 e 081-5795242, cellulari 347-4475322 e 338-3224540, fax 081-8044268, posta elettronica  feder-mediterraneo@liber-it

 

 


Un libro e un giornalista per ogni gruppo scolastico in visita alla nostra... dieta mediterranea

"La diet@ mediterranea nell'epoca della globalizzazione" in omaggio ai gruppi che parteciperanno alle visite d'istruzione dedicate alla dieta mediterraneo. Si tratta di un  libro-inchiesta, scritto dal giornalista Franco Nocella, presidente della Feder Mediterraneo,  che propone una tesi precisa: il nostro modello alimentare è il migliore di tutti e rappresenta un aspetto importante della identità culturale mediterranea. Ne dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi. Per non essere schiacciati dai dominatori del "villaggio globale" dobbiamo agitare la nostra bandiera. Non per creare recinti e steccati, ma per poterci meglio offrire agli altri. L'autore del libro accompagnerà nelle visite d'istruzione tutti i gruppi che potrà. 

Parola di Franco Nocella....


 

 

 

 

 

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Aggiornato il: 04 febbraio 2003