- home - IL DISTURBO  DELIRANTE - nel DSM IV - TR -
dr. Martino Paterlini psicologo via degani, 10/h  42100 Reggio Emilia cell. 338,929139
martino.paterlini@alice.it
Definizione di delirio Disturbo Delirante nel DSM IV - TR

CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE
La caratteristica essenziale del Disturbo Delirante [F22.0] è la presenza di uno o più deliri non bizzarri che persistono per almeno un mese. I deliri sono considerati non bizzarri se si riferiscono a situazioni plausibilmente verificabili nella vita reale (es. essere tradito dalla moglie, essere stato drogato o avvelenato di nascosto, essere inseguito, essere amato).
Le allucinazioni uditive e visive, se presenti, non sono rilevanti.
Quelle tattili e olfattive
possono essere presenti (e rilevanti) se associate al tema delirante (es. la sensazione di essere infestato da insetti associata ad un delirio di infestazione).
A parte le conseguenze dirette del delirio (es. un paziente con delirio di persecuzione non sale più sui mezzi pubblici perché ha saputo che sono state installate le telecamere per controllarlo) il funzionamento sociale non è compromesso in modo rilevante e il comportamento non è eccesivamente stravagante.

SOTTOTIPI
Il DSM IV - TR descrive alcune tipologie di delirio:
  • Delirio Erotomanico: convinzione che un'altra persona sia innamorata del soggetto.
  • Delirio di Grandezza: convinzione di possedere un certo talento, un'intuizione geniale o di aver fatto una grande scoperta.
  • Delirio di Gelosia: convinzione che il proprio coniuge sia infedele
  • Delirio di Persecuzione: convinzione di essere vittima di una cospirazione, o di essere ingannato, spiato, seguito, calunniato, ecc
  • Delirio Somatico: convinzioni relative alle funzioni del proprio corpo e alle sensazioni inerenti.
  • Tipo Misto: convinzioni deliranti caratteristiche di due o più dei sottotipi sopraelencati
  • Tipo Non Specificato
DECORSOL'età d'esordio è molto variabile (dall'adolescenza all'età avanzata).
Il decorso è molto variabile (può essere un episodio isolato nella vita di un soggetto, così come cronicizzare).
La prognosi è meno infausta nel caso del delirio di gelosia.
Il più frequente è quello di persecuzione.

FAMIGLIARITA'
Gli studi sulla famigliarità hanno dato esiti constrastanti. Alcuni sostengono che vi sia una probabilità superiore al caso di trovare tra i parenti di un soggetto con DD soggetti con schizofrenia. Altri studi non evidenziano una correlazione. Vi sono poi prove limitate che i disturbi di evitamento e paranoide di personalità possano essere comuni tra parrenti biologici di primo grado dei soggetti con DD.

CRITERI DIAGNOSTICI
Il DSM IV - TR individua i seguenti criteri:
A. Deliri non bizzarri
B. Il criterio A per la schizofrenia non risulta soddisfatto
C. Il funzionamento sociale non risulta particolarmente compromesso e i comportamenti non particolarmente stravaganti.
D.Gli episodi di alterazione dell'umore, se contemporanei alla presenza del delirio, hanno una durata totale breve relativamente alla durata dei periodi deliranti.
E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o a una condizione medica generale


Il Disturbo Delirante nel DSM IV - TR
Diagnosi differenziale
Il caso di Fabio
Ipotesi di interpretazione psicodinamica
Come curarlo