pietates2

Bedda Matri r'unni siti,

quantu titulu c'aviti,

cu stu Bambinu

c'aviti 'n brazza

cunciritinni sta grazia:


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TRADIZIONI SICILIANE
(feste Mariane)

'a grazia ri l'arma,

'a saluti ru cuorpu,

'u pirdunu ri piccati

e 'a divina e santa

Pruvvirenzia.





RELIGIOSITA' E DEVOZIONI POPOLARI





COLLEGAMENTI


TRADIZIONI RELIGIOSE






FESTE MARIANE


Solennità di
MARIA SS. ANNUNZIATA

(25 marzo)


COMISO (Ragusa)

A Comiso la devozione a Maria SS. Annunziata risale almeno al 16º secolo; infatti già nel 1527 esisteva una statua processionale di Maria SS. Annunziata e nel 1591 fu ultimata la Chiesa della SS. Annunziata.
Questa chiesa, danneggiata dal grande terremoto del 1693, fu demolita e ricostruita più grande a partire dall'anno 1772.
La festa liturgica di Maria SS. Annunziata è preceduta da un solenne Novenario (Nuvena) di preparazione, che inizia il 16 marzo.
La sera del giorno 24 marzo, dopo la conclusione della Novenario, la svelata del simulacro di Maria SS. Annunziata e la celebrazione eucaristica, si svolge la
processione con la reliqua della Madonna.
Quindi, a partire dalle ore 23 dello stesso 24 marzo e sino alle ore 7 del giorno 25, si svolge la Notte dell'Annunciazione, con la comunità dei fedeli raccolta in preghiera nella Chiesa della SS. Annunziata.
La solennità dell'Annunciazione si conclude la sera del 25 marzo con una solenne Concelebrazione Eucaristica.
A Comiso la Nuvena alla Vergine Annunziata risale a prima del 1880; a quel tempo era composta da allegrezze, preghiere, giaculatorie e canzoncine e terminava con una Offerta.
Negli anni '30 la Nuvena fu musicata dal maestro Alfio Pulvirenti, direttore della Banda Musicale cittadina, e tutto il testo subì adattamenti e parziali modifiche.
Di seguito viene riportato il testo in dialetto dell'Offerta, così com'era prima delle citate modifiche.



OFFERTA

 
.

Bedda Matri Annunziata,
L'alma mia non è appagata
Se nun avi tutti l'uri,
O Maria, lu to' amuri.
O chi gioia o chi allirizza
O chi vera cuntintizza,
L'anima afflitta perirìa
Se n'avissi a tia, o Maria;
Lu dimoniu infirnali
Non può fari no' cchiù mali,
Pirchì sèntiri nun po',
O Maria, lu nomi to'.

Chistu amuri divi aviri
Chi desidera vinìri
A godiri 'n Paradisu,
O Maria, lu beddu visu.
Ti ni pregu, gran Signura,
Tu ca sii tutta pura,
Sempri Virgini innocenti,
Facci tu st'alma cuntenti.
Vuoggiu amarti e incontrasignu
A gridari lu mo' impignu
Cu la vucca, lu cori e l'alma mia:
" Viva Gesù, Giuseppe e Maria".

 






Festa di
MARIA SS. ADDOLORATA

(3^ domenica di maggio)


COMISO (Ragusa)

A Comiso, nella chiesa di S. Maria delle Stelle (Chiesa Madre) ogni anno si svolge la festa di MARIA SS. ADDOLORATA.
La statua in legno della Madonna Addolorata, acquistata a Napoli nel 1774, fu portata in processione per la prima volta il 28/3/1777 (Venerdì Santo).
La festa di Maria SS. Addolorata, dall'anno1910, si svolge la 3^ domenica di maggio.
In preparazione della festa, nella Chiesa Madre si svolge un devoto Settenario (Sittina), composto prima del 1880, con sermoni e canti.
La Sittina si svolge dal venerdì precedente la 2^ domenica di maggio al giovedì successivo.
Il venerdì precedente la domenica della festa si svolge la
Via Matris, una processione con il quadro della Madonna Addolorata e la Croce, nel corso della quale si canta tutto il Settenario.
Per tutta la durata del Settenario l'Altare Maggiore della Chiesa Madre, sul quale è posta la statua dell'Addolorata, rimane velato da una pregevole tenda di filet ricamata nel 1928.
All'inizio della messa del sabato precedente la festa, si ha la svelata, cioè la tenda viene ritirata, ed appare il simulacro dell'Addolorata. Subito dopo un coro di bambini canta l'INNO ALL'ADDOLORATA, composto negli anni '30 da mons. Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti, direttore della Banda Musicale cittadina.
La domenica, al mattino viene celebrata una solenne Messa Cantata, mentre nel pomeriggio si svolge la processione.
Dopo l'uscita dalla chiesa, il fercolo con la statua di MARIA SS. ADDOLORATA viene portato nella vicina piazza Fonte Diana, sul cui palco il coro di bambini canta nuovamente l'INNO ALL'ADDOLORATA
Quindi si svolge la processione lungo le strade cittadine.



INNO A
MARIA SS. ADDOLORATA


 
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Muova l'inno esultante dei figli,
Si sprigioni l'accento d'amore:
Lo ripeta ogni labbro, ogni core
Alla Madre, Regina del ciel.

Salve, o Donna, che al Golgota in cima,
Mentre pende il tuo Cristo dal legno,
Noi ricevi quai figli, ed in pegno
Dài l'amplesso al discepol fedel.

Il tuo duolo, che al mare somiglia,
Partorisce il riscatto del mondo,
E satanno ricaccia nel fondo
Dell'eterno sepolcro infernal.

Salve, o Madre: la dolce Casmene
La tua spada oggi esalta, il tuo amore;
Tu sorridi, e ci ottien dal Signore
Dell'Empiro la gloria eternal.

Salve, Salve! da tutti si canti:
Salve! suoni per l'aria splendente:
Salve, Salve! risponda ogni gente:
Salve, o Madre, Regina del duol.

E ripeta ogni labbro fremente:
"Salve, o Gloria di questo bel suol".

 






Festa di
MARIA SS. DELLE GRAZIE

(1^ domenica di settembre)


COMISO (Ragusa)

 

E' dal 1921 che nella Chiesa di S. Maria della Grazia (edificata intorno al 1680 ed elevata a chiesa parrocchiale nel 1922) si festeggia la titolare della chiesa portando in processione la statua della Mater Divinæ Gratiæ nella prima domenica di settembre.
Questa statua in gesso era stata offerta proprio in quell'anno dal sig. Rosario Spataro come ringraziamento per una grazia ricevuta e fu portata in processione sino al 1970.
Dal 1971 viene portata in processione una statua in legno offerta dai signori Lino Alfano e Giovanni Ragusa.
La festa è preceduta da un solenne Ottavario (sino al 1970 era un Novenario) dedicato ad incontri di preghiera e di ascolto della Parola di Dio.
Inoltre vengono fatte visite ai degenti in ospedale, agli
anziani dell'ospizio e agli ammalati.
A Comiso la Madonna delle Grazie è invocata in particolare dalle giovani spose in attesa di un figlio, mentre le nuove mamme mettono sotto la Sua protezione i propri bambini appena nati.
Nel 1960 il maestro Alfio Pulvirenti, direttore della Banda Musicale cittadina, musicò l'Inno a la Vergine SS. delle Grazie, il cui testo è anteriore al 1880.
Inoltre nel 1971, in occasione del cinquantenario dell'istituzione della festa, mons. Rosario Sgarioto (parroco dal 1959 al 1985) compose, sulle note di un antico canto ragusano, il testo dell'Inno alla Vergine delle Grazie.
Questo inno, che è sotto riportato, viene cantato durante le funzioni dell'Ottavario.



INNO ALLA
VERGINE DELLE GRAZIE


 
.

 
Vergine delle Grazie,
Ti salutiam devoti;
deh! vieni in mezzo a noi
e portaci Gesù.
  La Grazia Tu di Dio
ottieni a noi benigna,
le nostre preci e voti
presenta al tuo Gesù.
Sotto il tuo manto, o Vergine,
raccogli noi tuoi figli,
nella divina fede
conferma i nostri cuor.
  Maria, delle Grazie
Dispensatrice sei,
non vedi quante preci
salgono ognor a Te?
Questa città di Comiso
a Te sempre Sagrata,
Regina delle Grazie,
proteggi e custodisci.
  Con lo sguardo tuo amabile
richiama tutti i figli
dispersi e sfiduciati
e portali a Gesù.

 






Festa della
MADONNA dell'ITRIA
(Martedì dopo Pasqua)


FAVARA (Agrigento)

A Favara (AG) il martedì dopo Pasqua (Santu Màrtiri) si festeggia la Madonna dell'Itria.
Durante la festa si intonava un canto, in memoria di un antico evento prodigioso, che ebbe come protagonista la Madonna.
Si racconta che una volta la zolfara di Favara (zolfara Lucia per alcuni o zolfara Ciavolotta per altri) fu inondata di acqua. Mentre tutti gli altri zolfatai riuscirono a mettersi in salvo, due poveri vecchietti rimasero intrappolati. L'acqua era arrivata ormai al collo, e, mentre stavano perdendo ogni speranza, comparve loro la Madonna, a mezzo busto, che disse loro:
"Non abbiate paura; voi vi salverete se mi porterete sulle vostre spalle fin lassù (cioè fuori dalla miniera)".
I due vecchietti fecero come la Madonna aveva detto loro e riuscirono ad arrivare fuori della miniera. Ma, quando arrivarono, si accorsero che la Madonna era diventata una statua.
I compaesani si meravigliarono quando videro i due vecchietti - che ormai dopo tanti giorni erano dati per spacciati - bagnati e stremati, ma con tanta gioia portare sulle spalle il simulacro della Madonna.
E quando udirono quanto era accaduto gridarono al miracolo.
In ricordo di questo evento fu composto il seguente canto.




CANTO

E già si cunta di lu Santu Màrtiri,

ca l'Itria Santa a tutti ni cummerti.

Acchianaru na cascitta ni li chiddri parti,

e goddru la purtàru du vicchietti.

Maria di 'stu munnu ci avi la parti

e 'n cielu n'aspetta cu li vrazza aperti!



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Ringraziamenti a don Antonio Baionetta, don Carmelo Cabibbo, don Franco Ottone, Giuseppe Alaimo