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Cosa mi ha spinto a scrivere questo Libro? Come sono andati realmente i fatti? Come è andata a finire l'intera vicenda?
ordinalo su oppure Alla Casa Editrice o A me! N.B. Riceverai il libro in contrassegno e pagherai solo al ricevimento del pacco! *********** TUTTI I RETROSCENA DEL MIO LIBRO IN QUESTO RACCONTO, CHE COME ALTRI FA PARTE DELLA RACCOLTA "DESTINI":
Ora posso raccontarla, la mia missione è compiuta, una parte meravigliosa della mia vita portata a termine e di certo, per quanto mi riguarda, a malincuore. Ma questa è la vita e non dobbiamo farci spaventare o rattristare dal cambiamento perché in esso c’è un nuovo inizio, qualcosa di incredibile e certamente da vivere, che ci renderà ancora migliori e più completi di quanto lo siamo già! Di certo terminare quasi di punto in bianco, anche se credo di aver sinora dimostrato a sufficienza che non è mai così, perché tutto quello che accade viene preparato dettagliatamente nel tempo, dicevo terminare con le proprie abitudini, per cominciare con qualcos’altro, senz’altro di diverso, non è semplice, ma dobbiamo essere pronti a farlo e pronti ad affrontare la vita che verrà, con lo stesso Rispetto e lo stesso Amore che abbiamo riversato sulla precedente. La mia vita è cambiata recentemente, precisamente 10 giorni fa, non so assolutamente dove mi condurrà questo nuovo capitolo della mia esistenza, ancora tutto da scrivere, per ora so solo, quello che ho terminato di fare, ed il solo ricordarlo mi fa sentire più forte, più integra, perché un nuovo aspetto della mia persona ha trovato compimento e proprio in quei giorni, che sempre ricorderò con tanto affetto! Comincerò allora con il dire che i tre anni trascorsi in Versilia e precisamente nella città di Massa, bagnata dal Mar Tirreno e protetta dalle maestose Apuane. Questo fu il primo affascinante scenario che notai appena giunsi qui: stavamo (io e mio marito!) passeggiando su un pontile, davanti a noi il mare aperto... |
Poi ci rigirammo, per tornare indietro ed ora dinnanzi a noi le maestose cime delle Alpi. E come una foto, porterò questo ricordo sempre nel cuore! Come dicevo i tre anni trascorsi in Versilia sono stati per me stupendi, un periodo senza alcun dubbio fortunato della mia vita! Appena sposata, il 09-09-2000, andai ad abitare a Massa, precisamente il 01-10-2000, dove mio marito lavorava già da un anno come controllore di volo in un Aeroporto militare della zona. I primi giorni lì furono difficilissimi per me, in primis il distacco dalla famiglia, poi il cominciare una nuova vita a due ed impostare nel migliore dei modi una abitudinarietà quotidiana, certamente del tutto diversa da quella che mi aveva visto fino ad allora “signorina” e tra, le fin troppo premurose, mura della casa paterna. Inizio che venne altresì reso ancora più duro ed insopportabile da un inganno del quale io e mio marito fummo impreparate vittime. Difatti, mesi prima del matrimonio, per avvantaggiarci con i tempi, che come si sa per la preparazione di un Matrimonio sono sempre ristretti e tutti occupati anche se si inizia con largo anticipo, come dicevo per essere preparati al trasloco in altra regione, che sarebbe avvenuto, come programmato, subito dopo il matrimonio, ci eravamo preventivati di cercare casa a tempo debito, e nel mese di aprile già l’avevamo trovata. Una nuova “X” sul nostro dettagliato progetto, che stava a significare “anche questa cosa è fatta”! Il 9 Settembre tutte le “X” erano al loro posto, il tempo di sentir suonare le campane ed in un batter d’occhio alle 9 della sera, iniziavamo la nostra luna di miele da sposati. Marito e Moglie che gioia mi infondevano quelle parole nuove-nuove per noi….era tutto magnifico e lo è ancora!
Devo fare una brevissima digressione però,concedetemela, solo per farvi intendere il mio sentimento di quel giorno, che poi, non voglio essere presuntuosa, è quello di tutte le spose innamorate del proprio uomo, di quello giusto, di quello che avevamo sognato fin da quando eravamo bambine e giocavamo a fare le “signore” con accanto quell’uomo invisibile, che in un futuro sarebbe diventato reale, e straordinariamente proprio lo stesso di quello che ci ha accompagnato amandoci teneramente durante tutta l’infanzia. Ecco questo sentimento appena descritto era per me talmente forte e vitale, che per giorni e giorni sognai di risposarmi ancora, ed ancora e sempre, naturalmente, con lo stesso amato marito, fin a convincermi anche in uno stato per così dire di incoscienza, che ero veramente sposata e cominciando allora a fare una versione diversa dello stesso sogno quella nella quale cominciai ad immaginare la mia nuova vita da moglie, nella quale, tanto per tenerlo ancora bene a mente, ironia del caso, anche durante le faccende domestiche o la spesa al supermercato, o a passeggio per le vie della nuova città, mi vedevo vestita da sposa! Quel bell’abito che avevo lasciato in custodia a casa di mia madre, e che era il simbolo massimo, insieme alla brillante fede che guardavo e continuavo a rimirare sul mio anulare, del cambiamento della mia vita, la soglia tra la vecchia e la nuova, quest’ultima ancora tutta da vivere, tutta da godere! E solo oggi che sono su una nuova soglia, quella che mi vede con alle spalle un trasloco, il ritorno a casa dei miei genitori, e mio marito purtroppo lontano, e quella che mi si sta aprendo dinnanzi, fino a quando percorso il nuovo cammino sino in fondo me la lascerò nuovamente alle spalle, solo oggi, dicevo, non posso raccontarvi come sarà, ma senza ombra di dubbio come è andata prima, cercando di rendervi partecipi del precedente e sinora più bel capitolo della mia vita… Anche se, proprio come si dice per i libri, il più bello letto o scritto è proprio quello che si deve ancora leggere o scrivere! SPERIAMO!
Ma, bando alle ciance e soprattutto non bruciamo le tappe! Eravamo rimasti all’inizio del Viaggio di Nozze, per descriverlo sinteticamente solo 3 brevissimi dettagli ed ingredienti che lo hanno reso fantastico: Crociera sul Nilo + Sinai + tantissimo Amore! Due settimane più tardi, eravamo già di ritorno avrei voluto non finisse mai! Ma la nuova vita di coppia ci aspettava, e soprattutto la nostra bella casa quella trovata mesi prima e che ora al nostro ritorno, ironia della sorte: NON C’ERA PIU’! Beffardo Destino! Eravamo senza casa, ergo, dovevamo darci da fare! Venimmo ospitati da un amico, un collega di mio marito e senza farci prendere da ostacolanti sconforti, ma con tanto ottimismo, quello che solo i novelli sposi possono avere in abbondanza, nel giro di quattro giorni trovammo la nuova casa! Bella, grande, vicinissima al mare e quindi proprio dove la volevamo noi, perché, in quanto noi medesimi gente lacustre, non avremmo mai potuto abitare lontano dall’acqua, per quanto le Alpi Apuane possano essere belle, da vedere! Insomma come si sol dire in questi casi si era chiusa per noi una porta, ma si era aperto un portone! La nuova casa era in “Via Pandolfino”, per quanto possa apparirvi insignificante ora, che io vi dica il nome della via, non dimenticate questo dettaglio, perché in esso c’è tutto quello che di lì a poco avverrà!
Era ormai trascorso quasi un anno di serena vita coniugale nella nuova casa, che
io e mio marito continuavamo amorevolmente ed a nostro gusto ad arredare per una
soddisfazione personale, per renderla ospitale, e soprattutto per dar vita a
quello che sempre avevamo desiderato e sognato come il nostro “nido d’amore”.
Insomma la vita trascorreva tranquilla e felice. Io tra l’altro, e questa non mi
sembra gioia da poco, avevo ora, la possibilità di utilizzare quelle vere
“pentoline” con le quali tanto avevo giocato da bambina, ed il solo sentirmi
chiamare “Signora”, proprio come ci chiamavamo vicendevolmente, durante i nostri
bambineschi giochi, con le amichette del cuore, mi rendeva felice, estremamente
felice, la donna più felice del mondo in questa mia nuova e gradita condizione
di “donna sposata”.
A questa ricetta d’amore e di serena vita coniugale, mancava, a me
personalmente, solo un ingrediente, quello che ti fa sentire completamente
realizzata ed indipendente: un lavoro. Il mio lo avevo dovuto lasciare, l’anno
del matrimonio e del trasferimento in Versilia, era un lavoro che mi piaceva
molto: scrivevo! Quindi viene da se che non poteva non piacermi e soddisfarmi!
Ma ormai quel lavoro che mi aveva visto all’opera ed estremamente impegnata,
nella redazione di importanti e conosciutissimi settimanali Italiani era
svanito….Cosa potevo fare? Più ci riflettevo più la risposta era nuovamente:
scrivere! Inizialmente cercai di farlo da impiegata in qualche giornale locale,
destino volle che nonostante il mio buon “Curriculum Vitae”, tutte le redazioni
di qualsivoglia Testata fossero già piene di addetti ai lavori…Ed allora?
Cominciai ad interrogarmi ed a rispondermi su quello che realmente avrei
desiderato fare: non avrei certamente fatto con la medesima passione nessun
altra attività. Qualsiasi altra cosa l’avrei fatta e basta così tanto per
passare il tempo….Mi ci arrovellavo il cervello, ma anche quando tutte le strade
sembravano ormai chiuse, la risposta che mi solleticava la mente era ancora:
Scrivere! “Bizzarro Destino, ti prendi gioco di me, nessuno vuole che scriva!”
“Ma tu lo vuoi?” “Più di ogni altra cosa che già non ho!” “Allora scrivi!”
“Ebbene scriverò!”
Fu così che iniziai a scrivere per me stessa! A cercare di rimettere insieme i
pezzi di quello che avevo già scritto in passato e che per troppo tempo erano
rimasti a fare la muffa nel cassetto! Una nuova attività entusiasmante dalla
quale uscì fuori un primo racconto, proprio quello che ormai conoscete bene
anche voi: “I sogni in un baule”, era finito. “Ed ora che ci faccio? Rimetto nel
solito cassetto della memoria anche questo?” Destino volle che il giorno seguente la fine della stesura del racconto, io
abbia incredibilmente trovato nella cassetta della posta uno strano invito,
quello ad un Concorso Letterario Nazionale……Ma chi e come faceva a sapere, che
io, tra le quattro mura di casa mia, scrivevo? All’epoca non sapevo proprio
nulla sui Concorsi Letterari, prima mi informai, poi vi partecipai, poi…..Ad
onor del vero, lo vinsi pure! “I sogni in un baule” era stato premiato, io ero
stata premiata, decisi di continuare, e se la mia mente non mi tira brutti
scherzi, non smisi più di scrivere, partecipare e vincere concorsi. Tanto è vero
che proprio ora sono ancora qui che digito sulla mia tastiera, di getto e senza
sosta, fino a compimento di questo nuovo lavoro! Subito dopo quei giorni, però,
l’esaltazione di quella primissima vittoria mi portò a scrivere immediatamente
una nuova opera. Fu così che anche la mia Prima Silloge di Poesie “Sentimento
Nuovissimo” trovò compimento, tra le fortunate mura versiliane! Silloge, tra
l’altro, che ad onor di cronaca, mi valse molto più di un concorso Letterario
Nazionale: venni difatti selezionata, proprio in quei giorni che finivo di
impaginarla con il mio p.c., per un famoso Concorso Letterario Europeo!
Ricevetti l’invito sempre per posta, la cosa ormai neanche mi stupiva più, dopo
la vittoria del primo ne ricevevo così tanti di inviti….Ma questa volta era
proprio un invito speciale al quale non potevo non partecipare….Difatti vi
partecipai! Ero stata selezionata insieme ad altri 120 scrittori in tutta
Europa, per chi non ha conoscenza del mondo dei concorsi letterari, potrebbe
pensare che questo numero di partecipanti sia elevato, ma non è così, in genere
ai concorsi si partecipa in 500-800-1000 tra narratori e poeti, quello in realtà
era un numero esiguo, un numero importante e diverso dal solito, soprattutto
perché non avevo scelto personalmente di parteciparvi, ma come ripeto ero stata
proprio invitata a parteciparvi, insieme ad altri 120 scrittori selezionati in
tutta Europa, su segnalazione di Organismi culturali e qualificate
pubblicazioni. Il Premio era “Omaggio a Goldoni”, che vinsi classificandosi al
primo posto nella categoria “Anni Verdi”. Doppiamente selezionata, quindi, tra
gli scrittori Europei migliori e più meritevoli, premiati in quest’ultimo
Concorso, venni invitata a partecipare alla seconda ed ultima selezione, quella
del Premio Letterario Internazionale “Victor Hugo”, che vinsi proprio con la
Silloge di Poesie “Sentimento Nuovissimo”. Ad ogni modo la sera che finii di
comporla non immaginavo che tale raccolta di poesie avrebbe avuto così successo,
sapevo solo e con certezza fisica e mentale, che ero stanchissima, era ormai
passata da un pezzo l’ora di cena ed io non avevo neanche pranzato! Ero finita,
ma mi dissi “ormai ci siamo, un solo istante ancora” fu così che comincia prima
di spegnere il p.c. a scaricare la posta da Internet, che come è noto, per chi
la riceve giornalmente, tanta come me, e per chi ha più di un indirizzo e-mail,
non ci vuole mai poi tanto poco! Così nell’attesa che tutta la posta elettronica
venisse scaricata dal server, sul mio p.c., mi misi a gironzolare su internet,
ed a cliccare un po’ qua ed un po’ là, senza voglia alcuna di farlo, giusto per
passare il tempo, anche se il mio stomaco reclamava sonoramente, perché
evidentemente, lui, non aveva più nessuna voglia di restare ancora lungamente
vuoto! Mi ritrovai così, e non so dirvi come, forse non so dirvelo perché in
quel momento avevo proprio la mente offuscata dal lavoro appena finito e che mi
aveva finito, e dalla fame, per di più brontolona, giunsi su di uno strano sito,
che visualizzava una cartina geografica della nostra amata Penisola.
Fin qui tutto normale, non fosse perché su diversi punti di ogni regione
italiana, al posto delle classiche bandierine svolazzanti, c’erano delle
bandierine a forma di fantasma!
Tornai subitamente alla realtà e lessi il messaggio di benvenuto al suddetto,
sito per vedere dove fossi capitata. Si trattava dell’archivio di tutte le
apparizioni più note di fantasmi, e la cartina dell’Italia rappresentava, la
mappa di tutti i punti nazionali dove tali avvistamenti erano avvenuti.
Sembrava un sito proprio interessante, quantomeno molto divertente, ma ormai non
avevo più la concentrazione giusta per un’attenta lettura, così salvai il nome
del sito su “preferiti” e mi ripromisi di tornarci il giorno dopo con più calma.
Mentre stavo per scollegarmi dalla rete, però, la mia curiosità fu nuovamente
attirata dalla “bandierina-fantasma” sulla città di Massa, dove appunto io e mio
marito abitavamo ormai da quasi un anno!
Così mi dissi, più che altro dissi al mio stomaco: “Su, solo un altro piccolo
sforzo poi si và a mangiare…!” e cliccai veloce su quel link.
Si aprì una pagina con un articolo giornalistico, forse una e-mail di qualche
Massese, risalente all’estate del 2000, che citava press’a poco così: "La Dama Bianca colpisce ancora".
E chi era questa Dama Bianca? Qualcosa mi suggeriva che lo avrei scoperto molto
presto! Così ormai affascinata dal mistero, continuai a leggere tutta la e-mail
del ragazzo massese:
<<Volevo sottoporre alla vostra attenzione un episodio che sta ormai diventando
un caso giornalistico vero e proprio, ed ha tutte le caratteristiche della
leggenda metropolitana. Siamo a Massa (MS), e da alcune settimane a questa parte
non si parla d'altro.
Ecco un articolo tratto da “Il Tirreno” di giovedì 3 agosto
(http://www.iltirreno.kataweb.it/iltirreno/arch_03/massa/cronaca/lm103.htm).
Esistono delle analogie con altre leggende metropolitane? O siamo di fronte ad
una novità?>>
L’articolo del quotidiano suddetto, che ho cercato e trovato in seguito, era
questo:
“Il Tirreno” di giovedì 3 agosto 2000: <<Uno spirito vaga nella notte! Segnalate altre due apparizioni della Dama
Bianca. A distanza di poche ore è stata vista in Viale Roma e Via Pandolfino a
MASSA. Gli avvistamenti della misteriosa Dama Bianca nei pressi del Viale Roma
cominciano a farsi sempre più frequenti e anche nei più scettici inizia a
vacillare la certezza che si tratti di una boutade estiva. La cronaca è
costretta a tornare su questo tormentone estivo che sa di soprannaturale
(invenzione o realtà che sia). Ma le ultime due segnalazioni che risalgono alla
notte tra venerdì e sabato scorsi, provengono da persone che non sembrano certo
in vena di scherzi.
In entrambi i casi La Dama Bianca è stata infatti «avvistata» da due signore che
rientravano o si recavano al lavoro. La zona è sempre la stessa, compresa tra
Via Fonda, Via Pandolfino e Viale Roma. La prima signora, moglie di un
dipendente comunale, ha «incontrato» la misteriosa Dama Bianca verso le 4.30 del
mattino, quando stava andando al lavoro. Una forte luminosità, proveniente dal
tronco di un albero nei pressi di Via Pandolfino, ha attirato l'attenzione della
donna, che dapprima ha pensato di essere vittima di un abbaglio, arrivando
perfino a stropicciarsi gli occhi. Ma poi la Dama Bianca figura femminile si è
stagliata con nettezza nel buio attenuato del primo mattino. La stupita donna si
è avvicinata per vedere meglio, ma la Dama Bianca, secondo il racconto fatto dal
marito della donna protagonista del fatto, si è come nascosta dietro il tronco
dell'albero. La visione ha spaventato talmente la signora che da quel giorno ha
paura a recarsi al lavoro se non è accompagnata. E, per scrupolo, lei stessa ha
detto che si sarebbe recata dal suo parroco chiedendogli di dire una Messa per
la Dama Bianca, nel caso si trattasse di un'anima in pena. Sempre quella stessa
notte, però con qualche ora di anticipo, cioè verso le 23,30, un'altra signora
massese avrebbe visto la Dama Bianca. Questa volta il misterioso personaggio si
trovava nei pressi di uno dei distributori di Viale Roma. Anche in questo caso
la prima impressione è stata quella di essere rimasta abbagliata da una forte
luce, che poi si è rivelata provenire dalla eterea Dama Bianca, una figura senza
pace che sembra vagare alla ricerca di chissà cosa e che scompare poi con la
stessa rapidità con cui si fa notare. Intanto il disagio cresce tra gli abitanti
della zona frequentata dalla Dama Bianca.>> Bèh, forse per qualsiasi altra persona, questo articolo avrebbe potuto dire
tutto e niente, ma secondo voi perché ho sottolineato tutti ed esclusivamente i
nomi delle vie? Se avete tenuto bene a mente, quel dettaglio, che vi avevo
suggerito anticipatamente, proprio come a me venne anticipatamente suggerito dal
destino, lo sapete già! Ad ogni modo ecco la risposta: proprio perché lì
abitavamo noi, io e mio marito, proprio in Via Pandolfino, dove appariva il
Fantasma! Ma fino a quel momento, non potevamo sapere niente di tale strano ed a
quanto pare eclatante accadimento, perché nell’estate del 2000 ancora non
eravamo sposati (vi ricordo che ci siamo sposati alla fine dell’estate 2000,
ovvero a Settembre!) ed ancora non ci eravamo trasferiti a Massa!
Scoppiai a ridere tra il divertito e l’impaurito, perché io sono un coniglio per
natura, e subito chiamai mio marito, molto meno leone di me!
Dopo aver letto l’articolo, anche lui, con un broncio che lasciava intendere
tutto, seppe solo replicare : “Di tutti i posti proprio qui!”
Ma fu esattamente quel suo repentino “Proprio qui!”, che come si sol dire mi
accese la lampadina delle idee e durante buona parte della notte, visto che come
si sa proprio la notte “porta sempre buoni consigli”, rimasi sveglia tra
l’impaurito e l’eccitato a fare due calcoli:
“Proprio qui?….proprio….qui….allora vediamo…lei è un Fantasma…io una Scrittrice
(paurosa)……Lei è un fantasma di cui a quanto sembra ancora molti si chiedono
attoniti quale sia la sua identità…..io vado pazza per le indagini storiche, a
volte assurde……allora vediamo se 2+2 è vero che fa 4, allora un fantasma in
cerca di identità e una scrittrice potrebbero fare un romanzo…forse un Best
Seller.”
Eccitata ed entusiasmata dall’idea del best seller: dalle immagini della
conferenza stampa……e degli scatti dei fotografi……e delle interviste
giornalistiche….(poi tutte realmente accadute!) fatte a me….proprio a me….
all’uscita del mio nuovo romanzo……lentamente e gioiosamente mi addormentai! Quella notte, avevo solo dimenticato o evitato di ragionare, sul “dove”, questo
bizzarro progetto mi avrebbe condotto, ma il giorno dopo quel percorso di
indagini che voleva assolutamente unire storia e leggenda sarebbe già stato
chiaro e lampante, e se il buon giorno si vede dal mattino, potevo solo
aspettarmi quello che poi è stato nella stesura di questo libro: una serie di
incontri surreali, di cose viste e sentite, che ancora una volta avrebbero fatto
si che la mia mente (aperta a tutto, questo ci tengo a sottolinearlo!) avrebbe
varcato la soglia, che qualcuno di noi in remotissimi tempi ha voluto porre tra
Realtà e Fantasia! Dopo quella notte, quasi insonne, il mio progetto era ormai chiaro e ben
delineato: la famigerata Dama Bianca era ormai, certamente, per me, un “Fantasma
in cerca di Autore” ed io sarei volentieri divenuta la sua autrice! Forse alcuni
di voi collegheranno questo titolo ai: “Sei personaggi in cerca d’autore” di
Pirandello…..In effetti è proprio così! In onor dell’Autore che più amo, che ho
letto e riletto, e del quale ho visto tutte le opere rappresentate a Teatro! Di
Lui potrei raccontarvi molte cose, preferisco invece ricordare solo le date
salienti della sua Vita quasi come se potessero rappresentare per me un ponte
ideale, con uno dei massimi esponenti della Letteratura Italiana, o anche una
sorta di Portafortuna! L’anno decisivo per la notorietà pirandelliana fu il
1921, quando, per la sua audacia sperimentale, il dramma “Sei personaggi in
cerca d'autore” prima venne fischiato a Roma e poco dopo ottenne a Milano un
clamoroso successo, che proseguì subito dopo in America e che continua tuttora.
Io invece scrivo da sempre sin dall’infanzia, ricordo vivamente di aver composto
il mio primo libro all’età di 9 anni, nel quale descrivevo una nuova Super
Eroina, con gli stessi super poteri dei Super Eroi della Warner Bros e della
Walt Dysney, e con le squisite fattezze, guarda caso della Barbie…Ancor prima di
iniziare a scrivere, o meglio ancor prima che imparassi a tenere la penna tra le
dita, c’è chi racconta, nello specifico una mia maestra dell’asilo, alla quale
sono molto affezionata, che inventavo storie sul momento e le raccontavo di
getto così come apparivano nella mia mente, incantando il resto della classe dei
cuccioli e facendo loro da soporifero post pranzo! Se queste sono le origini per
il mio amore nel raccontare “strane storie”, il mio debutto, e la mia decisione
di affrontare “il palcoscenico” proprio come Pirandello, avviene molti anni più
tardi, ovvero ora nel corso di questo 2000, che mi ha portato tanta fortuna!
Proprio come Pirandello, poi, sono pronta ad affrontare i fischi, anche se
onestamente, come è successo a Lui, anche io anelo, sarei falsa ed ipocrita a
negarlo, in un successo clamoroso!
Fatta questa dovuta digressione al filo conduttore del racconto, che
personalmente mi è servita a far pace con la mia coscienza, perché non si tratta
di scopiazzare un titolo, ma di esaltare un’opera ispirandomi ai buonissimi
insegnamenti che giungono dal passato….Riprendiamo il discorso da dove lo
avevamo lasciato! Così, dopo quella tormentata notte, caratterizzata da vigili pensieri che
pericolosamente si inerpicavano sul viottolo, dei desideri difficili da
realizzare, la prima cosa che feci di buon mattino, invece di rilassarmi, e
prendermi una giornata di acclamata pausa e relax, perché avevo appena terminato
un libro di poesie, appunto……fu di riaccendere il computer, di riconnettermi ad
internet, andare su “preferiti” per cercare di ricollegarmi a quel sito, per
saperne qualcosa di più sulla Dama Bianca, prima di iniziare le mie personali
indagini….ma niente….il nome di quel sito che io ero certa di aver accuratamente
salvato….su preferiti non c’era più…scomparso !
“Oh, Dio e ora come faccio?” Non ricordavo neanche più, se la notizia l’avevo
letta veramente o se era stato tutto un sogno…tanto ero stanca, per le “ore
piccole” fatte la sera prima!
Comunque, come nella storia di Pollicino, avevo ancora alcune briciole a
disposizione, in mente quell’evanescente articolo, che mi indicava la via da
percorrere e tra le mani una pagina bianca e tanta voglia di cominciare a
scriverci sopra!
Così indossai il cappotto, ombrello alla mano perché pioveva a dirotto, e mi
recai al Bar più vicino a casa mia. Perché proprio un Bar? Perché a mio avviso è
il luogo in cui, comunemente si possono scoprire numerose cose, perché lì la
gente è più disposta a parlare, a conversare ed a confrontarsi.
Questa era la mia brillante idea…in realtà lì sul posto, sorseggiando un buon
caffè, prima presentandomi, poi chiedendo il permesso di fare alcune domande,
poi ponendo i miei interrogativi sulla Dama Bianca, al contrario di ogni mia più
ottimistica previsione, nessuno dei presenti, volle raccontarmi niente!
Il barista mi disse soltanto che era tutta una storia inventata, e portata
avanti da più persone per, come si sol dire, “tirare l’acqua al proprio mulino”
e che il momento dell’apparizione, su Viale Roma, fosse stato sceneggiato da
alcuni ragazzi, per prendersi gioco dei più creduloni, ma che il loro ridicolo
piano andò a farsi benedire quando l’avvistamento lo ebbe una volante della
Polizia!
E sui poveri ragazzi, imbacuccati da fantasmi, calò il sipario di una bella
denuncia, per disturbo della quiete pubblica!Questa, non gradita notizia, non mi
fece retrocedere neanche di un passo, dalla mia precedente decisione.
E se poi dei ragazzi si erano mascherati anzitempo da fantasmi, perché non si
era nel periodo carnevalizio, ma in estate, che cosa c’era di male? Anzi, al
posto di denunciarli, si sarebbe potuto stimare la loro fantasia giocosa, perché
per una volta tanto, invece di rinchiudersi in una assordante discoteca, avevano
deciso di trascorrere una serata diversa dal solito! E diversa dal solito, di
farla trascorrere anche agli altri ! Questa fantasia giovanile era da premiare,
almeno dal mio punto di vista, e non mi scoraggiai per nulla, ma decisi, alla
fine di quel caffè, in onor di quella stessa “fantasia” che non era del tutto
scomparsa dalla nostra “elettrica” società, di andare avanti con le mie
indagini! Fortunatamente quel barista, oltre a negare tutto, mi disse che comunque per
maggiori informazioni, avrei potuto telefonare alla redazione de “la Nazione” di
Massa e chiedere di un suo amico giornalista che si era, nottetempo, occupato
del caso!
Telefonai subito!
In realtà ad occuparsi del caso “Dama Bianca” era stata una gentile, affabile,
paziente, disponibile, giornalista de “La Nazione”, che mi diede subito
appuntamento per il mattino seguente, addirittura anticipò l’orario di lavoro di
1 h. e mezza, per aiutarmi a rintracciare nell’archivio di tutti gli articoli
usciti su “La Nazione” nella cronaca di Massa-Carrara tra giugno e settembre
2000, quelli che appunto riguardavano La Dama Bianca! Giornalista ed amica che
in seguito, ha anche acconsentito a redigere la prefazione del mio libro ed ad
intervistarmi quando questo è “finalmente” uscito.
Quel “finalmente” virgolettato, ha per me un senso, perché dovete sapere che io
ci misi 6 mesi a scrivere questo mio libro sulla “Dama Bianca”, ma il mio libro,
che io amo definire un “Saggio Romanzato” perché pur prendendo spunto
dall’apparizione di un fantasma, si estende poi verso altri argomenti ancor più
interessanti: storia, filosofia, parapsicologia, addirittura Ufologia….Ci mise
un anno e mezzo prima di poter “finalmente” uscire in tutte le librerie
italiane. Totale due anni di attesa dalla deposizione della prima parola
all’uscita! Questo perché, ed ecco i giochini che il destino riesce a fare con
noi ed a cavarsela sempre, io ed il mio editore trovammo un sacco di ostacoli
posti qua e là sul nostro cammino verso l’edizione, ostacoli che frenarono
appunto inesorabilmente, per un anno e mezzo l’uscita del libro: come ad esempio
un tentativo di truffa da parte di una illustratrice, un tentativo di plagio,
fortunatamente smascherato in tempo da parte di un tipografo, diritti d’autore
da chiedere per alcune immagini da me inserite, la famigerata burocrazia che
ritroviamo come il prezzemolo in ogni ambito a norma di legge italiano, e quindi
anche in quello dell’Editoria…Insomma chi più ne ha più ne metta, il libro era
scritto, finito, stampato, ma non voleva uscire…..Forse, ma questo lo capii solo
più tardi, ovvero solo ora: non era ancora il momento giusto, o come si sol dire
“i tempi non erano ancora maturi”! Lo divennero però maturi ed indovinate quando? Proprio il giorno in cui io e mio
marito stavamo traslocando, stavamo lasciando, forse per sempre , ma mai dire
mai, l’amata Versilia. Prima di questo però, ovvero prima della comunicazione da parte dell’Editore che
il libro era uscito, e precisamente 15 giorni prima, dovete necessariamente
sapere che io e mio marito non avevamo il minimo accenno di come sarebbe stata
la nostra vita e come sarebbe cambiata 15 giorni dopo appunto! Figuratevi che
ormai da mesi stavamo cercando una casa da comprare proprio a Massa che per via
dei prezzi esorbitanti e le dimensioni non altrettanto esorbitanti, anzi in
miniatura, non eravamo ancora riusciti a trovare! Ed aggiungo oggi per fortuna!
Vi immaginate se avevamo acquistato una casa ed ora dovevamo rivenderla? Ad ogni
modo eravamo talmente affranti, all’idea di non riuscire a trovare una casa
tutta nostra, ma soprattutto amareggiati perché per un insieme di circostanze
non riuscivamo più a controllare le nostre vite e spossati dal lavoro di
entrambi, che decidemmo senza pensarci due volte di fare un bel viaggio in
Tunisia che senz’altro, a pari merito di una buona nottata di sonno, ci avrebbe
chiarito le idee e portato “buon consiglio”! E come se ce le chiarì, anche
troppo! Prima di partire ricordo di aver detto queste precise parole a mio
marito: “Partiamo, rilassiamoci un po’, vedrai che di ritorno da questo viaggio
molte cose cambieranno”…..Sulla settimana enigmistica avremmo trovata
virgolettata questa frase come “le ultime parole famose!” Difatti di ritorno da
quei, caldi, solari, divertenti, rilassanti 20 giorni di vacanza, tutto cambiò
in un batter di ciglio, anche se come sapete pur utilizzando questa espressione,
la reputo inesatta: mai nulla accade all’improvviso, i segni ci sono tutti
durante il cammino, basta saperli cogliere! Io li avevo evidentemente colti,
qualcosa da lungo tempo mi diceva che tutto quello che stavamo facendo con tutte
le nostre forze, non era ne’ risolutivo, ne’ definitivo, ma come al solito non
mi sono fidata del mio sesto senso, almeno fino a quando non ho pronunciato
quella frase, nella quale affermavo che tutto sarebbe cambiato! Difatti arrivati
in Italia di domenica, il lunedì mattina ricevemmo due importanti telefonate,
una appresso all’altra: una ci annunciava l’uscita del mio libro e tutto quello
che ne conseguiva, presentazioni, interviste, ecc.ecc.; l’altra tanto per
rendere più movimentato il quadro della situazione ci annunciava l’imminente
trasferimento di mio marito in altra base dell’aeronautica militare, come
vincitore di un concorso, per il conseguimento del grado di Maresciallo. Gioia e
tristezza si iniziarono da subito a mescolare nei nostri animi! Gioia: per
l’attesissima ormai da tempo uscita del libro e per il completamento di carriera
di mio marito. Tristezza: perché dovevamo lasciare quei luoghi che avevamo tanto
amato, e che ci avevano portato tanta fortuna; perché dovevamo salutare i nostri
amici per un tempo indeterminato, senza sapere ancora oggi se da loro faremo mai
ritorno. Ma ancora maggiore tristezza, perché dopo anni vissuti insieme a
stretto contatto, quasi 24 ore al giorno, tanto da definire mio marito, come ho
fatto precedentemente “una seconda pelle”, immaginate solo che oltre ad essere
nati lo stesso anno, nella stessa clinica ed abitato fino al 2000 nello stesso
paese natale e poi nella stessa casa da marito e moglie, abbiamo anche
frequentato asilo, elementari e medie nella stessa classe….Ecco che proprio ora
con l’arrivo di questa notizia dolce ed amara al tempo stesso abbiamo dovuto
inesorabilmente dividerci, tornare a fare i “fidanzatini” per la mia
impossibilità, dettata e non di certo voluta, di seguirlo, e vederci solo il
fine settimana!
Questa è ancora la situazione attuale delle cose, ma tornando agli ultimi giorni Massesi e quindi al trasloco in corso, vi assicuro che mai periodo fu peggiore per l’uscita di un libro, il primo libro! La mia casa era ormai praticamente inscatolata; cartoni ovunque, mi ricordavano ogni secondo che quella bella esperienza di vita, non trovavo altro modo per definirla, durata tre anni, ora stava per finire e come qualcuno, a cui ho voluto molto bene, mi ha voluto far notare, stava proprio finendo con i fuochi d’artificio! Vi lascio solo immaginare il disagio anche pratico, non riuscivo più neanche a trovare un vestito per l’intervista televisiva, tutto il mio guardaroba era riposto e pronto al trasferimento in altra dimora, a mia disposizione un pigiama ed una tuta, e per quanto gli artisti, è risaputo, siano strani non potevo di certo presentarmi in tv, in pigiama o con la tuta da lavoro! Ad ogni modo le varie interviste mediatiche in tv e sui quotidiani, anche se in tempi ristrettissimi, vennero fatte. Il libro era ormai in vendita in tutta Italia e su Internet. Missione compiuta! Ed eccoci, al nodo di tutto il racconto: perché fu proprio quest’ultima affermazione, ovvero il fatto di aver portato a compimento un qualcosa, proprio lì in quei luoghi, il motivo scatenante in primis, che di lì a poco, iniziò a far circolare, prima sui giornali e poi per le strade Massesi, un certo interessante aneddoto, che stupì anche me tanto fosse vero: quello che mi dipingeva come colei che era giunta a Massa solo per far conoscere la vera storia della Dama Bianca, “il fantasma in cerca d’autore” aveva ormai trovato la sua autrice e solo quando la sua intrigante, remota e personale storia di figura eterea d’altri tempi, era ormai alla ribalta, io fui “libera”, seppur malvolentieri, di andarmene per tornare nei mie luoghi d’origine! Chissà, io non ci avevo pensato, mi hanno portato a pensarci, ma forse è proprio così!
Ad ogni modo ha trovato fine, in tal stramba ed inattesa maniera, il gioco che il destino ha voluto intraprendere con me, per ben tre anni….A questo punto spero solo di essere stata per lui degna avversaria, o brava partecipante, a secondo di come si guarda suddetta situazione! Questa è dunque la fine del capitolo, la soglia appena chiusa, dirimpetto all’altra che si è appena aperta, e così anche questa bella “avventura” di vita e letteraria, capitatemi come ripeto recentissimamente, è finita anche se come credo e ne sono certa mi resterà dentro molto a lungo!
Monia Di Biagio.
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