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Canzoni di Hailyn

[Quanto segue è tratto da ciò che si è riuscito a recuperare dei canti di Hailyn, anche se purtroppo la maggior parte delle sue poesie è irrimediabilmente andata perduta fra le nebbie del tempo. Il periodo storico a cui si riferisce la canzone comincia dal momento in cui i compagni incontrarono il bardo per la prima volta, nel Parlamento della città oltre lo specchio. Per maggiori informazioni, fare riferimento alla Cronologia.]

I nove messaggeri disarmati e stanchi arrivarono
di fronte a persone incappucciate si inchinarono
predicando speranzosi la pace ai presenti
ma le nere figure ne erano indifferenti.

Tutte le armi, bianche e magiche, furono ridate
dalle stesse persone a cui le avevano consegnate
si fece avanti un bardo che ai neri stava accanto
di nome Hailyn, che intonò per loro un canto:

«Phobos audace e forte guerriero
brandisce lo spadone con sguardo fiero,
Manuel persona tranquilla e abile
dalla mano veloce e il corpo agile,

Thanatos oscuro sire dedito alla morte
tornato tra i vivi per sfidare la sorte,
Lyra bella ragazza ma strana creatura
di animo buono e amica della natura,

Lilian incantevole ragazza con grande potere
che cerca ancora sé stessa e il suo volere,
infine un elfo druido, della terra è l'incarnazione
Estel sempre presente in ogni situazione.

Per quanto mi riguarda sono qui per aiutarli
il mio compito sarà suonare per confortarli
nella speranza di fermare un'inutile guerra
e portare la pace su questa nuda terra.»
 

Il nero consiglio con noi strinse un patto
per salvare la terra firmammo un contratto
che consisteva nel riportare la sfera perduta
rubata dal verme Sirus e mai più rinvenuta.

Dopo ore di cammino arrivammo a una sorgente
che indicava la tana del malefico serpente
in una buia e triste palude ci siamo ritrovati
dove dalle nostre più nere paure fummo scoraggiati.

Dopo aver perso la guida dell'unicorno tragicamente
un'altra minaccia sopra di noi volava velocemente
delle strane scintille si muovevano lucenti
destando sospetti in tutte le persone presenti.

Il soffio di un drago ruppe il silenzio opprimente
sorprendendo tutti e ferendoci più o meno gravemente
da Phobos e Manuel con ferocia fu sconfitto
e Neuferkar ridiede la vita a chi era perito.

Riprendendo il cammino arrivammo ad un buco nero
a saltarvi dentro non esitò il gruppo intero
di fronte a un albero verde arrivammo, stranamente
trovandovi sopra il ricercato serpente.

Scoprimmo che la sfera era la sua risorsa vitale
e senza di essa poteva morire o viver male
ci avvertì che privandolo di essa tutti i pianeti potevano sparire
così ci propose un rimedio per poterlo prevenire.

In un mondo nuovo fummo dunque mandati
pieno di musi gialli servili e spaventati
che predicano un certo Yujen il "venerabile"
il loro imperatore dalla potenza inimmaginabile.

Con un gruppo di samurai di Yujen combattemmo
aiutati in particolare da uno di loro li sconfiggemmo
sperando che questa persona ci possa aiutare
e una nuova energia per Sirus riesca a trovare.
 

Il Ronin con un inchino a noi si presentò
«Matsumo è il mio nome» fiero sentenziò
«Vi condurrò alla sorgente tradendo l'imperatore
ma pagherò con la vita, riacquistando il mio onore.»

Degli Azzari Matsumo iniziò a parlare
«Son demoni della guerra» prese a spiegare
riprendendo il cammino per un verde prato
ma dai nemici il nostro gruppo già era minacciato.

Attraverso un bosco tentammo di fuggire
ma, ahimè, uno di noi si fece rapire
Neuferkar vedemmo sparire sotto gli occhi nostri
catturato da un ragno più brutto di altri noti mostri.

Dopo aver sconfitto la bestia dandoci una mano
cercammo nella buca Neuferkar, ma invano
con l'intento di trovarlo proseguimmo il cammino
e grazie ai segnali di fumo ai Ronin fummo vicino.

Bendate le ragazze fummo condotti nel posto segreto
dove partiva la sorgente, luogo in apparenza mansueto
per la sorgente dei sogni in fretta ci incamminammo
e all'onorevole morte di Matsumo ci inchinammo.

Iniziammo a bere dalla ricercata sorgente
che ridiede la salute a chi ne era carente
ad ogni persona sembrava la bevanda migliore
finché tornò la solita acqua dal classico sapore.

A quel punto Sarabi entrò nella sorgente
seguita da tutti, anche se più difficilmente
dall'altra parte ci ritrovammo all'improvviso
dove la strana elfa ci salutò con un sorriso.

Tornati in superficie vedemmo un carro trottare
vedendo Neuferkar lì sopra iniziammo veloci ad avanzare
arrivando alle mura di uno strano paese
presidiato da un gruppo di orchi per nulla cortese.

Quando gli orchi sembravano lontani abbastanza
Phobos, Manuel e Lyra entrarono in concomitanza
mentre noi, meno sprovveduti e azzardati di loro
cercammo vie più sicure, rare però come l'oro.

Finché vidi una ragazza bella, ma stralunata
«Io sono Elenril» sorrise ebete l'umana imbranata
le domandammo se poteva scortarci dentro le mura
e lei aprì un varco sorridente e del tutto sicura.

Ci trovammo dunque dentro uno strano labirinto
e guardando l'umana nessuno di noi era molto convinto
poi Lyra arrivò da noi ferita e disperata
e ci raccontò di Manuel e Phobos sconcertata.

«Manuel e Phobos con feriti chissà dove» iniziò
«Son stati catturati da un mostro» continuò
allora ci affrettammo a prendere una decisione
per andare a salvarli anche per quanto grave fosse la situazione.

Ma purtroppo il nostro cammino venne rallentato
dalle persone presenti nel labirinto incantato
che sembrano a tutti i costi volerci fermare
e solo a colpi di note il minuetto riusciremo a contrastare.

© Compagnia del Rito 2004