Il paesaggio aretino nella Madonna dei Fusi.

 

         L'attenzione riservata al processo di erosione sulle rocce sedimentarie e sui ripiani di diverso pendio è presente in Leonardo fin dalla prima opera autografa, datata 5 agosto 1473 (Uffizi, Firenze). Nel disegno è rappresentato il Paesaggio della Valdinievole e del Padule di Fucecchio visti dal Montalbano, certamente molto familiare a Leonardo che con puntualità vi definisce rocce stratificate e colline erose, ai fianchi di un'ampia valle alluvionale: mirabile preludio per l'originale intervento nel Battesimo di Cristo (Uffizi, Firenze) del Verrocchio (1435-1488).


Gli elementi della terra d'Arezzo nella Madonna dei Fusi.

 

         La prospettiva paesistica della Madonna dei fusi gode tuttavia di una maggiore precisazione topografica, anche se la sua figurazione non ha ancora raggiunto il ductus e la sublime trasfigurazione artistica del paesaggio della Gioconda e della Vergine e Sant'Anna (Museo del Louvre, Parigi). La stessa lontana insorgenza dei monti azzurri che si perdono all'orizzonte, lambiti dalle acque dell'Arno, non hanno ancora ricevuto la vivida rappresentazione dei dettagli richiesti dalla sua concezione attualistica e nettuniana.

 

(Il testo e l’immagine in questa pagina provengono da quelle pubblicate su internet dal Comune di Arezzo in occasione dell’esposizione de “la Madonna dei Fusi” tra il 2000 ed il 2001)

 

 

 

      Il paesaggio aretino negli studi di Leonardo

      La madonna dei fusi:

v      L’opera

v      Il paesaggio aretino nella Madonna dei fusi

      Il paesaggio aretino nella Gioconda

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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