Cenni storici

Dove si trova

download

Links utili

Chi sono

Contattami

 

 

            Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna si estende ai lati del crinale tra Romagna e Toscana per una superficie di circa 36.400 ettari. È coperto da boschi e foreste per più dell’80% del suo territorio ed ospita numerosissime specie sia animali che vegetali: solo per fare qualche esempio la flora comprende oltre 1.000 specie censite finora, le specie di vertebrati sono quasi 160 e, tra queste, le specie di uccelli nidificanti sono 97, una quarantina di mammiferi, 30 tra anfibi, rettili e pesci.

            Tutti questi numeri (che, per la cronaca, sono riportati in tutti i depliant e le brochure turistici) si possono riassumere in un semplicissimo concetto: e cioè che la biodiversità di questo territorio è molto elevata.

            Infatti, la foresta temperata che copre la maggior parte di questo territorio è l’habitat più ricco di biodiversità alle nostre latitudini ed a questo si somma l’ambiente montano, con fasce climatiche diverse alle varie quote e microclimi che dipendono dalla struttura stessa delle montagne (zone più esposte a nord oppure a sud, valli ampie o gole strette ecc.). Ma, accanto a tutto questo, c’è anche l’azione dell’uomo che, nel corso dei secoli e praticando le proprie attività tradizionali, ha modificato l’ambiente, ma non in maniera distruttiva (come spesso accade oggigiorno), bensì producendo un aumento della biodiversità.

 

 

 

 

Gli unicorni, come quello dell’immagine sopra, ovviamente esistono solo nella fantasia. Quindi questo è un mero fotomontaggio. Però ritengo che l’unicorno qui raffigurato sia un simbolo di quel senso di meraviglioso, di magia e, per certi aspetti, di misticismo che si prova nel percorrere i sentieri di una foresta millenaria. E perciò penso che sia più che adatto a comparire all’inizio di questa pagina.

 

 

La grande avventura delle piante.

Chi ha paura del lupo cattivo?

Gli ungulati.

Le voci e i canti del bosco.

La regina del cielo: l’Aquila Reale.

 

           Il paesaggio vegetale di questo territorio, come abbiamo visto, comprende principalmente il bosco e la foresta  e deve fare i conti con molti fattori: in parte geologici, ma soprattutto climatici: si parla perciò di fasce fitoclimatiche.

            Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna vi sono due fasce fitoclimatiche principali, la montana e la sub-montana, e, accanto a queste, i residui della cosiddetta fascia sub-alpina.

 

 

 

 

Ambienti della foresta.

 

 

 

 

 

 

 

1. Rocce

 

6. Castagneto

 

 

2. Praterie alpine

 

7. Boscaglie e radure

 

 

3. Fustaia di Faggio

 

8. Rimboschimenti di pino nero

 

 

4. Abetina

 

9. Prateria

 

 

5. Bosco misto (querce, aceri, carpini…)

 

10. Torrente

 

 

 

 

 

 

Le immagini utilizzate nel sito (fotografie e disegni) sono state tutte realizzate da Maria Rosa Pagni. Qualora abbiano diversa provenienza, questa verrà indicata.

Le gif animate inserite nelle varie pagine sono quelle messe a disposizione dai programmi di Windows ’98, oppure sono state scaricate da siti internet o provengono dai CD-rom MPC – Maxi Photo Colection (Edizioni Master S.r.l.).

Anche gli sfondi utilizzati provengono da siti internet oppure dai CD-rom MPC.

 

Una precisazione: la frase di E. Rutherfurd nella pagina introduttiva è in realtà riferita alla New Forest, una regione dell’Inghilterra meridionale. Ma, siccome anche questo territorio è coperto di boschi e foreste ed il suo paesaggio vegetale è stato modellato, oltre che dalla natura, dalle attività umane attraverso i secoli e la storia, ho ritenuto che la citazione fosse adatta anche alle Foreste Casentinesi.