Il paesaggio aretino negli studi di Leonardo.

 

         Agli inizi del 1500 Leonardo, incaricato come ingegnere militare da Pier Soderini, progettò la deviazione e la canalizzazione dell'Arno (Codice II di Madrid, ff. 52v-53r; Windsor, RL 12685 e 12279), indirizzando i suoi studi non solo sul territorio pisano e fiorentino, ma anche nel Valdarno Superiore, dove profondamente suggestionato dalla singolare spettacolarità delle "Balze" valdarnesi, ne descrisse in modo appassionato le preistoriche condizioni idrogeologiche e i reali processi geologici che avevano interessato nel passato i mutamenti della "gran valle d'Arno".

 

 

Disegno di Leonardo della Val di Chiana (Windsor, RL 12278r)

 

         Così, la realtà delle valli aretine intervenne non solo nella Gioconda, nella Vergine delle Rocce e nella Vergine e Sant'Anna, ma anche nello sfondo della Madonna dei fusi, dove il lento fluire del fiume in una depressione valliva rappresenta con precisione, pur idealizzata in prospettiva aerea, la sintesi di una vastità spaziale, riconducibile ad un preciso tratto dell'Arno: la Stretta di Monte, situata tra i castelli di Quarata e di Rondine (Windsor, RL 12278r), e che insieme agli Stretti dell'Incisa e della Gonfolina (Codice Hammer, f. 9r, 9A) costituisce l'esempio più evidente della forza erosiva del fiume.

 

(Il testo e l’immagine in questa pagina provengono da quelle pubblicate su internet dal Comune di Arezzo in occasione dell’esposizione de “la Madonna dei Fusi” tra il 2000 ed il 2001)

 

 

 

      Il paesaggio aretino negli studi di Leonardo

      La madonna dei fusi:

v      L’opera

v      Il paesaggio aretino nella Madonna dei fusi

      Il paesaggio aretino nella Gioconda

 

 

 

 

 

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