Per sapere il motivo di queste integrazioni, oltre la mia
esperienza,
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Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama
CAFFE'
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Leggi quanto riporta il sito PAGINE
MEDICHE "area medica" della
CAFFEINA Clicca
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inoltre è un
INSETTICIDA Clicca
QUI e lo
ZUCCHERO: dannoso e
tossico come il
CAFFE', l'ALCOOL
ed il TABACCO Clicca
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Per tutta la documentazione in nostro possesso
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Una
parte di un libro di Stephen
Cherniske, MS laureato presso l'Università dello Stato di New York ad Albany che
ha oltre 35 anni di cliniche, di ricerca, ed esperienza di insegnamento il quale
ha scritto un libro al riguardo e che ora voglio proporre a voi. Per
l'articolo clicca
QUI
Il CAFFE' DROGA-INSETTICIDA. Questo io titolo del loro video di informazione
come è fatto per il bugiardino e le scritte sulle sigarette:
"Una droga legale: il caffé (VIDEO)"
che è TUTTO UN PROGRAMMA, vero?
http://www.guidafinlandia.it/informazioni/curiosita-finlandesi/video-finlandia/caffe-video/
da questa pagina:
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/caffevideo.htm
ed ora il video intitolato:
LA TRAPPOLA DEL CAFFE'
https://youtu.be/JS8IXyr6cww
Causa certa di tutte le nostre MALATTIE.
Quindi continuare e perseverare nel berlo, nel tempo, è assolutamente MALATTIA
CERTA.
Ed ora prima di iniziare vorrei portarti a conoscenza di un ragionamento che
spiega TUTTO quanto mi stà succedendo in relazione alla mia SALUTE, che è
spiegata dal fatto che
NELLA SALUTE, NESSUN ESSERE VIVENTE E' DIPENDENTE DA UN SUO SIMILE TRANNE L'HOMO
SAPIENS. NON TI PARE STRANA LA COSA? sono certo che Madre Natura o la EVOLUZIONE
NON possano punire solo l'Homo Sapiens, quindi
per conferma ti chiedo:
"Mi sai dire anche una sola specie animale della quale un individuo si reca da
un altro individuo suo simile per la salute?"
NOOOO!?!?!?!?!
Se vuoi sapere di più sulla CAFFEINA clicca QUI se poi vuoi sapere cosa sono le droghe STUPEFACENTI di cui fà parte la CAFFEINA clicca QUI lo leggi dopo.
Questa è una di quelle occasioni in cui si deve cercare OBBLIGATORIAMENTE UN
COLPEVOLE, ma che guarda caso questa ricerca è sempre PILOTATA. Ora si
colpevolizza il "superlavoro", come se questo potesse far del male a qualcuno. Se
così fosse, sono certo che nei tempi non troppo lontani avremmo avuto morti ogni
giorno, a migliaia, di uomini e donne che svolgevano anche tre lavori in una sola giornata
con poche ore di riposo.
A questo proposito lo dimostra il fatto che gli
Hunza, un popolo che vive in
media 130-140 anni e che è conosciuto dai grandi scalatori:
"Ralph Bircher evidenzia che, se necessario, un Hunza in 24 ore
può arrivare a marciare per 200 km a passo spedito senza mai fermarsi per
mangiare o dormire.
Le forti doti di resistenza sono conosciute in tutto l’oriente, tanto che nelle
spedizioni Himalayane, erano assoldati come portatori."
http://digilander.libero.it/genfranco1/Immagini/longevi.htm
Una dimostrazione in più che al superlavoro TUTTI possono
resistere, ma alla VERA CAUSA di questa morte NO.
Altra conferma è che:
"Gli Hunza, la popolazione più longeva al mondo
E’ il popolo degli Hunza: questa popolazione non solo vive in media 130-140
anni ma non conosce neppure le nostre tanto temute patologie degenerative, il
cancro, malattie del sistema nervoso, ecc.."
A conferma della
MORTE ANNUNCIATA, la frase dell'articolo dice:
"Solo i tanti caffè l'avevano tenuto sveglio."
che non solo l'anno tenuto sveglio, ma
alla fine l'hanno anche UCCISO come fà la DROGA
INSETTICIDA denunciato da questo video:
http://www.guidafinlandia.it/informazioni/curiosita-finlandesi/video-finlandia/caffe-video/
e spiegato bene con la frase:
"Quanto riporto sotto è ricavato dalla ORIGINALE PUBBLICITA' del link sopra, che
riporta la GRANDE VERITA' MAI NASCOSTA anche se non dichiarata, di cosa sia in
effetti la beneamata CAFFEINA in NATURA, un "INSETTICIDA" ma che in effetti NON
SI VUOLE VEDERE e SOPRATUTTO SAPERE, e che quindi NON MI SONO INVENTATO NULLA.
Questa pubblicità, come si nota è diretta al lavoratore che ne è DA SEMPRE: il
target finale diretto dell'HOMO SAPIENS.
IL TITOLO:
CAFFE': la più grande dipendenza da sempre.....
Ogni giorno nel mondo vengono consumate 300 tonnellate di caffeina:
l'equivalente di una tazza per ogni uomo, donna e bambino......
Il maggiore acquirente mondiale di caffè, gli Stati Uniti, deve importare quasi
tutto il suo fabbisogno
perchè le piante di caffè da cui viene raccolta la caffeina, a livelli
commerciali, crescono
solo tra i tropici del Cancro e il tropico del Capricorno, in una zona chiamata:
la cintura del caffè. Solo uno stato si trova all'interno della cintura; le
Hawaii:
Tuttavia gli Stati Uniti sono il maggiore acquirente solo perchè sono molto
popolosi.
I bevitori di caffè più entusiasti pro-capite sono, in ordine crescente in:
Olanda, Danimarca, Islanda,
Norvegia e, campione del mondo, la Finlandia, dove bevono tre volte tanto di
caffè,
al giorno rispetto all'americano medio. Tutti questi paesi si trovano fuori
dalla cintura del caffè
maaa...non pare strano che chi produce non lo beva?
....a me sinceramente NOOOO. VI AVVELENERESTE
voi sapendo di avvelenarvi GIORNO dopo GIORNO?
...ora è facile capire che chi produce SA!
e devono importare il 100% del loro fabbisogno di caffeina.
Per ottenere questa caffeina, prima le api devono impollinare i fiori di una
pianta di caffè e da questi fiori
poi nascono vivaci bacche rosse. A differenza di altre piante addomesticate più
collaborative,
le bacche della pianta del caffè non maturano tutte nello stesso momento.
Una volta raccolto, il chicco di caffè viene estratto dall'interno della bacca.
Questo giovane seme della pianta
viene poi essicato, riscaldato, macinato e immerso in acqua bollente per
ottenere
la preziosissima caffeina. Ci vogliono circa 40 chicchi di caffè per fare una
tazzina di espresso.
Ma perchè c'è la caffeina nei chicchi di caffè, in primo luogo? Non è di certo
perchè le piante di caffè vogliono essere ridotte a pezzi dall'uomo e vedere
la sua prole trucidata.
Gli alberi, ovviamente, non hanno nè volontà nè sensibilità, e originariamente
hanno sviluppato la caffeina
a proprio beneficio. La caffeina è un insetticida che paralizza o uccide in modo
efficace gli insetti
che masticano la pianta del caffè.
Non è noto se gli insetti escano di scena per un'overdose di caffeina, ...e con
l'HOMO SAPIENS come si comporterà? pare che neanche questo sia noto.
Sapendolo ora ti chiedo: vale la pena rischiare per una tazzina di caffè al
giorno?
Perchè mentre voi siete occupati
a ingerire caffè, il vostro corpo lavora per espellerlo in un modo o nell'altro.
Sebbene l'avvelenamento da caffeina esista, bisogna prima diventare dipendenti.
Ed è una vera
e propria dipendenza fisiologica non una pseudo-dipendenza psicologica,
come quella che la gente manifesta per i videogame e internet.
Ma la caffeina non è l'eroina: un'estensione rapida non vi sarà letale. Potrebbe
sentirvi irritabili
e procurarvi un terribile mal di testa, ma dal momento che la caffeina rilascia
dopamina per farvi felici
e al rastafarianesimo....La caffeina è la droga psicoattiva più utilizzata al
mondo, e a buna ragione:
...certo, sà portarti al creatore, per questo è... è semplicemente divina.
Continuando il discorso....
Sapete per cosa altro si può ringraziare la caffeina? Per una piccola cosa
chiamata illusionismo.
Aumenta la concentrazione, riduce l'affaticamento e migliora la memoria.
Anche se la caffeina è/tecnicamente/letale, è presente in una dose adatta per un
insetto da 1 grammo....in proporzione alla quantità lo è maggiormente per l'uomo
se volte che la falce della morte vi venga a trovare....continuando a bere
CAFFE' e TE.
Ora è importante vedere questo link che rende l'idea delle scritte:
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/caffevideo.htm
evidenziando che la pianta del CAFFE' ha sviluppato la CAFFEINA come difesa
personale come fanno moltissime piante, per cui gli insetti che ne mangiano una
qualsiasi parte lasciano questo mondo poichè oltre che essere una DROGA è anche un
INSETTICIDA dei più potenti. Però se è LETALE per gli altri animali, immaginiamoci quanto può
esserlo per una persona che ne ingoia un quantitativo molto alto.
Questa sì che ne è la VERA CAUSA, ma dato che questo tocca gli interessi di
TROPPI, sicuramente questa CAUSA viene subito eliminata per il BENE di troppe
LUCROSE
persone.
Questo CAFFE' stà proprio in TUTTE le alimentazioni vanificando ogni sforzo
per eliminare gli alimenti che si pensa possano far perdere la salute. Ma questo
CAFFE' entra in punta di piedi pubblicizzato in modo subdolo e disinformando
tutte le persone di qualsiasi ceto possano essere. Difatti la pubblicità chi lo beve,
lo manda direttamente in PARADISO levandogli la vita. L'articolo sotto invece
mette come oggetto la polenta e come complemento il CAFFE' mentre, a ragion
veduta ne cambio i ruoli e cioè mettendo al'oggetto il subdolo CAFFE' ed in
secondo luogo gli altri alimenti che da SEMPRE sono mangiati, ma i tumori sono
aumentati solo dal 1900 in poi.
Forse a molti parrà esagerato da parte mia l'aver denominato questo CAFFE'
"il PRIMO FLAGELLO
umano", ma questo Roberto Defez, primo ricercatore Consiglio Nazionale Ricerche,
Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr Napoli. dichiara:
"Defez ha poi ricordato studi pubblicati che indicano
Pordenone, dove la polenta rientra nelle abitudini alimentari locali, come la
terza città in Europa per alta correlazione di tumori all'esofago, ma gli autori
degli studi indicano anche come fattori di rischio le grappe, IL CAFFE', e la polenta
specie se è bollente."
Voglio sottolineare la parte che dice:
"può nascondere rischi legati alla presenza di fumonisine, delle tossine che
possono indurre il cancro all'esofago. Pordenone, una delle zone dove l'alimento
è più diffuso e utilizzato, è al terzo posto in Europa per numero di tumori in
quella parte del corpo..." ma cita anche il CAFFE'
http://digilander.libero.it/genfranco2/Immagini/caffepolenta.htm
Il caffè tanto osannato come stimolante per via della caffeina, alla lunga
invece di stimolare provoca affaticamento stressando le ghiandole surrenali.
Contiene anche metilxantine e acido benzoico che danneggia il collagene della
pelle e provoca invecchiamento. Riduce l’assorbimento di vitamine e minerali,
favorisce ansia e attacchi di panico.
Sindrome da astinenza per una sostanza non sana
Chi lo beve quotidianamente e smette proverà veri e propri sintomi da astinenza.
Affaticamento, irritabilità, cefalee, ansia e perfino nausea. Nessuna sostanza
“sana” provoca tali crisi.
Gli effetti paradossali del caffè
Il caffè pur essendo uno stimolate, provoca affaticamento. Il perché è presto
spiegato: le ghiandole surrenali, adibite alla produzione degli ormoni dello
stress, sono sottoposte a iperlavoro. Ciò da una momentanea carica, ma alla
lunga rallentano la propria attività. Le conseguenze di questo rallentamento
possono essere anche molto gravi per la nostra qualità di vita: aumento del
peso, rallentamento delle funzioni intellettuali con calo della memoria. Si
assisterà ad un progressivo decadimento di tutti gli organi e tessuti. Un
effetto comune a tutte le sostanze tossiche!
Undici motivi per evitare il caffè
http://digilander.libero.it/genfranca/Immagini/caffeundicimotivi.htm
Una delle abitudini più sane che possiamo avere è quella di gestire lo
zucchero nel sangue, riducendo le cause che spingono il livello glicemico verso
l’alto. Se ti dicessi che il caffè è una di queste? Sai perché succede? Al suo
interno ha un’incredibile collezione di composti biologicamente attivi. Come
ogni sostanza alimentare simile, ha effetti di larga portata sul nostro
organismo.
Motivi per smettere di bere caffè, ecco perché evitarlo
La caffeina aumenta gli ormoni dello stress, aumentando di conseguenza
l’auto-generazione di insulina. Questa aumenta il rischio di infiammazioni e ti
fa sentire come fossi uno straccio. La caffeina inoltre inibisce un enzima
necessario a mantenere l’equilibrio ottimale degli eicosanoidi, ecco perché è un
grande nemico ormonale: alti livelli di insulina alterano completamente
l’equilibrio estrogenico, sconvolgendo il quadro ormonale femminile in modo
continuativo, se beviamo caffè ogni giorno.
L’assuefazione alla caffeina riduce la sensibilità all’insulina e rende
difficile il lavoro delle cellule che non riescono a bilanciare lo zucchero nel
sangue. E come ben sai, gli alti livelli di zucchero portano al deterioramento
delle arterie e a varie malattie cardiovascolari.
Se pensi che il caffè filtrato abbia un più alto livello di antiossidanti, hai
ragione, ma contribuisce anche a un maggior rilasciamento di diterpeni. Che cosa
sono? Sono collegati agli alti livelli di colesterolo e trigliceridi.
Il caffè è mutageno. Una tazzina contiene 250 mg di pericolose sostanze mutagene
e altamente tossiche come l’acido clorenico, l’actractylasides, il glutathione
transferase inducers, causa di mutazioni genetiche (rotture molecolari del Dna)
che portano al cancro.
Il caffè è cancerogeno per il suo materiale combusto e per il contenuto in
methilglyoxal (mutagenic pyrolisis product), la sua tostatura inoltre produce
acrilammide nota sostanza cancerogena.
Il caffè contiene caffeina, uno tra i 20 veleni più pericolosi del pianeta, un
alcaloide tossico che irrita il sistema nervoso, sbilancia il sistema simpatico
e causa aritmie cardiache.
Gli utili acidi clorogenici che possono ritardare l’assorbimento del glucosio
nell’intestino hanno anche dimostrato di essere in grado di aumentare i livelli
di omocisteina la quale indica un elevato rischio di malattie cardiovascolari.
Secondo il Dottor Sinatra, noto cardiologo, anche piccoli dosaggi di caffeina
possono modificare in modo permanente il ritmo cardiaco in soggetti sani, ma
sensibili a questa sostanza, soprattutto in presenza di un fegato che necessita
di essere ripulito in quanto non svolge la fase due della depurazione in modo
salubre, rimettendo in circolo le tossine della caffeina.
Il caffè è carico di acido ossalico che vincola e sequestra il calcio, e causa
calcoli ai reni e in altre parti del corpo.
Il caffè è carico di acido urico. Acidifica il corpo e causa osteoporosi.
Sovverte la digestione e il sonno.
Il caffè, sia a pasto che dopo pasto, fa da innaturale acceleratore digestivo
causando malassorbimento degli alimenti e rallentamento della peristalsi
intestinale.
Il latte nel caffè è un ulteriore errore alimentare, col tannino del caffè che
va in fermentazione e causa irritazioni intestinali.
Il caffè e torrefatto ed amaro. Corrompe l’alito, ingiallisce i denti, irrita lo
stomaco e danneggia il fegato. Come se non bastasse, ha effetti distruttivi sul
sistema renale.
L’acidità da caffè è associata a disturbi digestivi, bruciore di stomaco e
squilibri della flora intestinale.
Il caffè è una droga che causa assuefazione e crisi di astinenza.
Dipendenze associate al caffè. Ti faccio un esempio: chi di noi quando prende il
caffè non ha in testa l’immagine di una crema, di un dolce o di una zolletta di
zucchero?
Elevata escrezione di minerali tramite le vie urinarie: calcio, magnesio e
potassio. Questo stato di squilibrio nel tuo stato elettrolitico può portare a
gravi complicazioni. Vale la pena rischiare per una tazza di caffè?
Una tazza di caffè mette 21 ore per passare attraverso i reni e il sistema
urinario. Bastano 8 tazzine al giorno per fare di una persona sana un cliente
probabile alla dialisi e al trapianto.
Le sostanze contenute nel caffè possono interferire con il normale assorbimento
dei farmaci, rendendo difficile il regolare processo di disintossicazione nel
fegato. Un altro problema da tenere a mente è come alcuni farmaci antidepressivi
vengono scarsamente assorbiti.
Chi beve molto caffè rischia di far schizzare in alto i livelli di serotonina.
Questa è necessaria per il sonno, le funzioni intestinali, l’umore e l’energia.
È un circolo vizioso. La caffeina disturba il sonno, quindi promuove l’ansia e
la depressione. Questo perché se ti senti stanco, la prima cosa che ti viene in
mente di fare è… prendere un caffè.
Il caffè è teratogeno, per cui causa difetti genetici alla futura prole, le
donne che vogliono un figlio e le donne che allattano, dovrebbe essere
consigliato di ridurre il consumo di caffè nello stesso modo come l’alcool o
tabacco. Uno studio nel Regno Unito ha verificato che la fertilità diminuisce
quando una donna beve più di sei tazze al giorno. Nella madre, la caffeina ad
alto dosaggio può aumentare il rischio di aborto spontaneo, anche se non
spiegazione biologica del fenomeno am questo è quanto è stato osservato. Tanto
che la maggior parte dei ricercatori consigliano le madri a non prendere più di
250 mg di caffeina al giorno, l’equivalente più o meno di due tazze e mezzo.
Il caffè produce una restrizione dei vasi sanguigni, alta pressione, irregolare
circolazione coronarica, insufficienza renale, ulcere gastriche, irrequietezza,
sonni agitati, sconvolgimenti nel glucosio del sangue (spinge il pancreas a
secernere più insulina).
Anche il caffè decaffeinato crea disturbi gastrici.
IL CAFFE’ DAL PUNTO DI VISTA FARMACOLOGICO
NON ESAGERO SE IL CAFFE’ LO PARAGONO A UN FARMACO O MEGLIO A UNA METILXANTINA
La caffeina è la sostanza alcaloide contenuta nei chicchi di caffè. E’ molto
simile alla teobromina, la sostanza alcaloide contenuta nel cacao, e alla
teofillina, l’alcaloide delle foglie di tè.
Questi tre alcaloidi, molto diffusi nel mondo vegetale, vengono chiamati xantine
perché hanno una struttura molecolare che si può pensare derivata dalla xantina.
Il termine xantina deriva dal greco xanthos, che significa giallo.
La caffeina, la teobromina e la teofillina sono xantine legate a gruppi metilici
e quindi vengono denominate metil-xantine.
La caffeina è 1,3,7-trimetil-xantina, la teobromina è 3,7-dimetil-xantina, la
teofillina è 1,3-dimetil-xantina.
La caffeina è poco solubile in acqua, alcol, etere e acetone. E’ molto solubile
in cloroformio, acetato di etile e tetraidrofurano. In soluzione acquosa ha pH
neutro, i suoi cristalli sono bianchi, inodori, con sapore amaro e hanno punto
di fusione tra 234 e 239°C.
FARMACOCINETICA E METABOLISMO
La caffeina viene ben assorbita per via orale, con un picco plasmatico massimo
dopo 120 minuti. Si distribuisce rapidamente su tutti i tessuti, attraversando
la barriera ematoencefalica e la placenta. Può essere presente nel latte materno
e quindi particolari precauzioni devono essere prese in caso di gravidanza ed
allattamento.
L’assunzione di 100 mg di caffeina porta a concentrazioni plasmatiche comprese
tra 1,5 e 1,8 m g/ml.
L’eliminazione della caffeina dall’organismo avviene dopo metabolizzazione
epatica con produzione di acido 1-metilurico, 1-metilaxantina e 7-metilxantina.
Circa il 10% viene eliminato sempre per via renale come caffeina immodificata.
Principale responsabile del metabolismo della caffeina è il pool enzimatico del
citocromo p-450 A2 di cui le cellule epatiche sono particolarmente ricche. L’emivita
della caffeina è di 2,5 – 4,5 ore nell’adulto, e si prolunga notevolmente nel
neonato a causa dell’immaturità del suo sistema enzimatico. Vari fattori possono
ancora influenzare l’emivita della molecola, fra tutti lo stato di gravidanza.
Non va dimenticato inoltre che l’assunzione di alcool o farmaci quali
contraccettivi, cimetidina, disulfiram e allopurinolo tendono a prolungarla,
mentre il fumo la diminuisce poiché accelera il metabolismo epatico.
MECCANISMO D’AZIONE
Gli effetti della caffeina si manifestano con azione stimolante sul Sistema
Nervoso Centrale, sull’apparato cardiovascolare, sul rilascio delle catecolamine,
sulla sintesi acida a livello gastrico e sul metabolismo in generale.L’effetto
della caffeina è biologicamente mediato dall’aumento di AMP ciclico (adenosina
5’-monofosfato ciclico) con un’azione combinata su due livelli:
1) Aumento della sintesi di AMPc:
la caffeina blocca l’inibitore dell’enzima adenilato-ciclasi che trasforma ATP
in AMPc
2) Rallentamento della degradazione di AMPc:
la caffeina inibisce l’enzima fosfodiesterasi, che trasforma AMPciclico in AMP.
Le due reazioni si svolgono in sequenza secondo il seguente shema:
Inoltre, la caffeina interferisce con l’azione di vari neurotrasmettitori quali
serotonina, catecolamine, dopamina e alcuni aminoacidi.
Gli effetti psicotropi sono controversi poiché dosi minori di 500 mg manifestano
sensazioni piacevoli con aumento dello stato di sveglia, di allerta, della
capacità di concentrazione e miglioramento generico dell’efficienza fisica e
mentale. Al contrario, dosi maggiori inducono agitazione, tremori, nausea,
irrequietezza, performance discontinua e diuresi. Questi sono dovuti
all’inibizione dei recettori benzodiazepinici da parte della sola caffeina
dotata di un grado di lipofilia maggiore dei suoi metabolici e tale da
permetterle di attraversare la barriera ematoencefalica più facilmente. Sulla
muscolatura scheletrica la caffeina ha effetto contrattile, stimolando il
rilascio di Ca2+ nel reticolo sarcoplasmatico per interazione con i recettori
rianodici (Rg R1): per questa sua azione è usata nel protocollo europeo per la
diagnosi dell’ipertemia maligna, grave sindrome farmacogenetica. La stimolazione
di recettori analoghi (Rg R2) presenti a livello cardiaco, e la contemporanea
inibizione della fosfodiesterasi, giustificano l’azione cardiostimolante, che ad
alte dosi può causare però aritmie, tachicardia e fibrillazione ventricolare.
Caffeina e paraxantina sono in grado influenzare la pressione arteriosa perché
aumentano la resistenza vascolare sistemica mediante blocco dei recettori
adenosinici con effetto contrattile; per ogni tazza di caffè, la pressione
sistolica aumenta di 0.8 mmHg, mentre quella diastolica di 0.5 mmHg. La caffeina
viene impiegata contro l’emicrania per facilitare l’assorbimento e potenziare
l’attività dell’ergotamina, la quale induce vasocostrizione e riduzione del
flusso sanguigno extracranico, coinvolgendo i ricettori serotoninergici.
Ulteriore conseguenza del blocco delle azioni della adenosina è l’effetto
antidolorifico. La caffeina è in grado di ridurre il rilascio di mediatori
dolorifici indotto dall’adenosina a livello delle terminazioni nervose ed è
capace di attivare le vie noradrenalinergiche, che svolgono azione soppressiva
sul dolore, e di stimolare il sistema nervoso riducendo la componente affettiva
nell’elaborazione della stimolazione. Infine la caffeina stimola la secrezione
acida a livello gastrico per azione sui recettori H2: per questo motivo essa
andrebbe evitata nei soggetti predisposti all’ulcera
TOSSICITA’ ACUTA E CRONICA
Per quanto concerne la tossicità acuta si possono rilevare effetti letali a
breve termine, a seguito di assunzioni comprese tra 1 e 5 g di caffeina, che
sono in grado di indurre concentrazioni plasmatiche superiori a 80 m g/ml. Segni
di intossicazione si manifestano con assunzioni attorno ai 250 mg, mentre
dosaggi più alti (650 mg), causano la sindrome del “caffeinismo”, caratterizzata
da ansietà, irrequietezza e disordini nel sonno molto simile allo stato ansioso
da stress. Questo tipo di manifestazioni ansiosa comincia a farsi notare già a
concentrazioni plasmatiche di 30 m g/ml a seguito di assunzioni di 1 g di
caffeina.
L’assunzione prolungata di quantità moderate di caffeina non ha evidenziato
effetti tossici. Inoltre, pazienti con ipertensione conclamata non hanno
dichiarato modificazioni collegabili al consumo di caffè, né sono stati
confermati maggiori rischi di infarto al miocardio. La caffeina non risulta
influenzare il decorso di gravidanze o il peso del nascituro, né induce
malformazioni genetiche. Manifestazioni di tossicità cronica possono
manifestarsi in caso di consumo protratto di caffè in associazione al fumo di
sigaretta o all’alcool, dal momento che questi ultimi modulano le
caratteristiche farmacocinetiche della caffeina. È pertanto difficile stabilire
se gli effetti siano indotti esclusivamente dalla base xantinica o da altri
fattori. Non è stata finora dimostrata alcuna relazione con l’insorgenza di
tumori al pancreas e al colon, ma anzi è stato ipotizzato un possibile effetto
protettivo a livello intestinale. Gli effetti della caffeina sulle vie urinali e
sulla mammella sono controversi, dal momento che i dati disponibili non
dimostrano una chiara indicazione di casualità con il tumore alla vescica o la
malattia fibrocistica della mammella.
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