POESIA
RENZO BARBAROSSA VISTO DA GIOVANNI NOCENTINI
BRANO TRATTO DALLA
"STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA DEL XX SECOLO."
Renzo Barbarossa è poeta che ama indugiare in lirismi soavi, senza dimenticare la trattazione dei grandi temi che assillano l'era contemporanea, quali il genocidio del Kossovo, la vita dei profughi. La sua è poesia di chiarezza, di leggibilità, di fruibilità ed ogni verso anche se breve, fa meditare tanto è ricco di significati umani. Il poeta traspone sulla carta, l'ansia genuina del suo cuore solitario, a rapide pennellate, con scansioni nette che sono sfavillio di luce, girandole luminose dai mille colori, che attraggono l'attenzione come magiche calamite, con versi coincisi, con immagini che compiono un viaggio per sentieri, che sono i meandri dell'anima. Le voci della natura sono le sue compagne, e lo liberano dalla solitudine: "Chi/avrebbe/mai/pensato/che/viaggiando/silenziosamente/avrei/scritto/pensieri/di/vita/che/avrei/parlato/ del/mondo/che/mi/sarei/sentito/vivo/senza/chiudermi/in/me/stesso." Viaggio della catarsi, della liberazione dunque, che rende meno solitarie le anime. |
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La nebbia improvvisa intensa questa nebbia misteriosa appare scompare mi impedisce di vederti di incontrarti sento solo la tua voce
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Inverno fili di erba mobili... immobili... verdi gialli ecco è inverno la brina colora di bianco come cristallo poi il sole scioglie l'incanto
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Il Viaggio
ho incontrato un uomo vestito di stracci la lunga barba grigia sembrava un eremita capiva tutto parlava di tutto non aveva età |
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Sentieri
hai visto quanti corrono in ogni stagione sempre più veloci cronometrando ogni andare sfidando se stessi credendo di volare senza accorgersi che perdono il bello della vita |
Mare passi leggeri lasciano pallide impronte sulla calda spiaggia camminare sognare poi lo sguardo sul l'immenso azzurro mare ricordi attese... memorie vane |
Profughi è incredibile come un fiume di gente cammini senza un lamento senza lacrime senza grida silenziosamente fiduciosi di raggiungere una meta una terra promessa un ritorno alla vita |
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Sera prepariamoci lentamente a raccogliere le ultime ore di luce prima che scompaia il sole prima che fioche luci illuminino le nostre case e inizino lunghi sonni
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Mare
passi lenti di gente che gusta il silenzio della sera la spiaggia ancora vuota la brezza accarezza il viandante mentre il vocio si perde tra il vento
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Il viaggio chi avrebbe mai pensato che viaggiando silenziosamente avrei scritto pensieri di vita che avrei parlato del mondo che mi sarei sentito vivo senza chiudermi in me stesso
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Mare un azzurro mare calmo silenzioso piccole onde si increspano dolcemente ombre riflesse di gabbiani volanti un silenzio mi invade riposa la mia mente
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