Cinquantacinquesima Sessione

Giorno 104

- il giorno successivo il gruppo decide di andare a cercare i cavalieri del drago ramato per seguirli, e magari trovare il drago con loro. Eline e Sigmund decidono di rimanere in città e magari ottenere un incontro con la matriarca; Aimone invece preferisce seguire il “valoroso guerriero Vint”, che nel frattempo va a farsi affilare la spada dal fabbro locale. Li incontra uno dei cavalieri più giovani, e gli spiega cosa intende fare il gruppo. Il ragazzo non sembra d’accordo tuttavia, e corre ad avvertire il proprio signore, Ser Elamandro, il più anziano dell’ordine. Nel frattempo il gruppo si è equipaggiato e ha lasciato la casa di Brisene, trovando i cavalieri poco fuori dalla città, pronti alla partenza. Vint Faerlin e Waldo insistono a lungo chiedendo di partecipare alla spedizione, ma vengono sempre rifiutati perchè la situazione, a detta dei paladini, è troppo pericolosa. A quel punto Raistlin spiega che in ogni caso il gruppo procederà, qualunque sia il volere dei cavalieri… di fronte a una tale determinazione Elamandro è costretto ad accettare e a spiegare il proprio piano ai nuovi compagni di viaggio.

- Secondo le parole della Matriarca sarà possibile trovare il drago in una radura nel bosco di pini fuori dalla città. La sacerdotessa lo ha previsto con le sue visioni e ha donato al cavaliere un magico amuleto capace di costringere la bestia a manifestarsi, dunque basta procedere senza timore e il destino farà il resto. Il gruppo segue i cavalieri per un paio d’ore, e tutto sembra tranquillo, ma ad un certo punto un’ombra scura, a malapena visibile tra i rami dei pini, passa volando alta sopra le due compagnie. I cavalli spaventati indietreggiano e scalciano mentre il gruppo è investito da un gelo innaturale e terribile, come di mille aghi che trapassano la pelle. Alcuni animali, come l’orsogufo di Raistlin e il cavallo di Aimone si imbizzarriscono ma Ylian li blocca.

- Nel frattempo Faerlin si è lanciato addosso una magia che  permette di volare, ed è partito all’inseguimento dell’ombra, seguito da Raistlin, che sfodera la sua scopa volante (uno dei suoi ultimi acquisti, una scopa confezionata dal mago di Findias) e presto supera in velocità il compagno elfo. La creatura che inseguono è qualcosa di strano è innaturale, dalla forma simile a quella di un drago, eppure evanescente e buia come una semplice ombra: non ha scaglie, ne pelle, ne corpo, ma è solo una sagoma scura che si staglia tra le cime degli alberi.

- Raistlin prova a colpire il drago con la propria spada, che tuttavia attraversa la figura come se fosse fatta d’aria. La magia che potenzia la lama (una debole scarica elettrica) tuttavia pare ferire parzialmente l’ombra, che si volta in volo e improvvisamente apre gli occhi: due deboli luci azzurre che brillano debolmente nel nero evanescente della figura. Raistlin è talemente colpito da questa immagine improvvisa che si spaventa, perde l’equilibrio e cade. Fortunatamente Faerlin sta arrivando e riesce, se non ad acchiapparlo al volo, perlomeno a prendergli una mano e frenare un po’ la caduta.

- Il mezz’elfo e l’elfo si rialzano dalla neve, recuperano la scopa (che nel frattempo ha esaurito il suo incantesimo temporaneo e continua a perdere rumorosamente colpi come una vecchia moto) e fanno per cercare i compagni, ma vengono in parte circondati dall’ombra stessa, che quasi fosse un serpente cambia forma e sinuosamente si muove tra i pini cercando di circondare i due. Qualcosa tuttavia distrae la creatura, che vola in un’altra direzione.

- Nel frattempo infatti i cavalieri, accompagnati da Vint, Aimone, Ylian e Waldo, hanno raggiunto una radura (quella descritta dalla Matriarca). Elamandro estrae il medaglione magico dalla sua borsa, qualcosa cambia nell’aria e presto il nemico raggiunge lo spiazzo, prima infilandosi sinuosamente tra le piante e poi cambiando via via forma per ergersi in tutta la sua statura. Vista così la creatura pare in tutto e per tutto un drago, fatto però completamente di ombra e sprazzi di oscurità, e dunque incorporeo. Ylian prova a concentrarsi, cercando di percepire non tanto l’ombra quanto “l’animale drago” che è in lui. Quando apre gli occhi la ragazza per un attimo non vede più con gli occhi dei viventi, ma con quelli di chi percepisce davvero la realtà, e “sa” che ciò che ha di fronte non è un drago qualunque, ma il drago bianco Amanàizal, che ucciso dal gruppo mesi prima e tormentato dalla una morte ingiusta e immeritata è diventato uno spirito inquieto alla ricerca di qualcosa che nemmeno comprende, e incapace di morire in pace.

- Una serie di sensazioni travolgono l’elfa: rabbia, paura, smarrimento e voglia di vendetta su qualcosa che però non ha forma ne nome, e pare svanito in ricordi che non esistono più… i sentimenti che il drago prova passano direttamente al cuore di Ylian, che piange per la tristezza. I cavalieri nel frattempo sono però partiti alla carica e l’elfa non può fare nulla per fermarli. Uno dopo l’altro i guerrieri cadono tramortiti dal tocco del drago d’ombra. È allora che Ylian impugna il proprio bastone e si lancia contro il drago chiedendo perdono. Un lampo di luce investe l’area e l’ombra è costretta a scappare volando via. Mentre lo fa tuttavia alcuni strascichi del suo corpo di oscurità si separano e vanno a formare delle figure di forma umana, che cercano di avvicinarsi al gruppo (ormai sono arrivati tutti), per abbracciarli e sentire il calore dei loro corpi viventi.

- Ylian e Faerlin sentono da subito che c’è qualcosa di strano, e capiscono che le figure che hanno di fronte sono le anime tormentate di chi è morto a causa dell’ombra del drago. Il gruppo si allontana ma le ombre lo circondano: dalle loro mani spuntano artigli evanescenti lunghissimi e fatti di pura oscurità. Ad ogni attacco le anime attraversano il corpo delle loro vittime provocando in loro un forte torpore e facendogli perdere i sensi. Presto Vint si ritrova solo in piedi con Ylian, e circondato da almeno quattro nemici. La vista di Aimone ferita e svenuta tuttavia desta in lui una forte rabbia e una grande voglia di vendetta, spingendolo a caricare con il proprio cavallo sugli avversari.

- Nel frattempo Riastlin, anche lui privo di sensi, decide di sfruttare la debolezza della propria anima, che è ancora in parte slegata dal corpo, per cercare di non trattenerla e di lasciare il mondo fisico con il proprio spirito. Senza nemmeno capire come la cosa sia possibile il mezz’elfo concentra le proprie energie spirituali e si “separa” da se stesso divenendo a sua volta ombra, e cominciando a colpire i nemici nel loro stesso piano brandendo una trasfigurazione spirituale della sua stessa spada. Vint intanto usa la sua spada magica accecante e mena fendenti strappando brandelli di oscurità ai nemici. Ad ogni colpo la lama pare illuminarsi e vibrare, quasi come se percepisse la vicinanza di creature non morte. La cosa era successa già in passato, sempre in prossimità di spiriti e creature incapaci di trovare la pace della morte.

- Intanto la battaglia si conclude e, quando gli avversari sono ormai dissolti nell’aria, il guerriero va a risvegliare Aimone abbracciandola e parlandole gentilmente. Ylian intanto a fatica e concentrandosi con tutta se stessa richiama l’anima di Raistlin, che ode la voce dell’amica e lascia che il suo spirito ne venga guidato, finché si risveglia stanco e con ricordi vaghi e oscuri. Continuerà ad avere mal di testa e strane visioni per un po’ di ore, ma di sicuro si rimetterà seza problemi.

- i cavalieri intanto sono ridotti molto male: le loro armature avrebbero fermato il fuoco di un drago rosso o il fulmine di un drago blu, ma sono servite davvero a poco contro una creatura non morta come il drago d’ombra. Il dover affrontare uno spirito invece che un nemico reale era qualcosa di inatteso, sul quale nessuno di loro era preparato. L’unico in piedi è Elamandro, che a stento riesce a reggersi, e sottovoce rimugina sul proprio disonore, sulla bruciance sconfitta che ha colpito il suo ordine, sulla maledizione di veder sempre infangata la memoria dei discendenti del Drago Ramato.

- Vint, Faerlin e Waldo rincarano la dose e fanno notare quanto sia stato determinante l’intervento del gruppo nella battaglia… Waldo non si fa scrupoli e chiede anche del denaro come ricompensa per l’aiuto. Ylian intanto va ad esaminare i cavalieri tramortiti, che paiono in un sogno oscuro e tenebroso, incapaci di risvegliarsi. Il gruppo carica tutti sui rispettivi cavalli con l’intenzione di portarli dalla Matriarca: sarà sia un modo per guarire i feriti che per ottenere un incontro con la sacerdotessa

 

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