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Sulla nascita del Terz’Ordine a Cannara esiste una data - solo oralmente ricordata - , il 16 maggio 1221, e chi fu il primo Terziario: Lucio Modestini.Ciò risulta dalla relazione dello storico Idaspe Pinquicetti, al secolo fra Giuseppe Cittadini ( come precisa Mario Scaloni ), l'originale di tale relazione si trova negli archivi del Sacro convento di Assisi, relazione che va poi a riprendere in toto il manoscritto del prologo della Regola dei fratelli e sorelle della Penitenza ( come venivano chiamati a quel tempo i Terziari e come viene espressamente scritto nelle prima lettera ai fedeli di S. Francesco) scritta dal Vescovo Nicolò per i cannaresi.Il Vescovo indica la data del 1221 per richiamare il "Memoriale Propositi".A Cannara esiste il luogo dove avvenne la vestizione del primo penitente, Lucio Modestini, cognome ancora vivo nella zona, ed è la Chiesa delle sacre stimmate di S. Francesco o della Buona morte.
A
conclusione della sua precisa relazione del 1763, munita di sigilli e di firma
notarile,il Pinquicetti spiega che a Cannara spesso
veniva S. Francesco e anche i suoi compagni Leone, Ruffino e
Bernardo di Quintavalle e liquida la questione di Poggibonsi dicendo ,
giustamente, che non si ha nessuna prova e nessun scritto comprovante la nascita
in quel luogo del Terz’Ordine. Di Cannara invece ne parlano già le antiche
Fonti Francescane ed esiste un affresco del cinquecento nella basilica di S. Maria
degli Angeli della Porziuncola dove viene raffigurato S. Francesco mentre predica
ai laici di Cannara e istituisce l'ordine dei penitenti come lui stesso lo definì.Sotto
il dipinto una scritta latina in rilievo recita che a Cannara
il primo patriarca istituisce il Terz'Ordine
Scrive
il Pinquicetti: “ Carnerio ( Cannara) era cinta di mura, fortificata con
torri e baluardi e tanto forte che sembrava fortezza, come mostrano le sue vestigie
e vi era la residenza della Giustizia, Avvocati e Procuratori,”
fra i quali viene nominato Bartolomeo, “ che lasciò la Procura delle
liti terrene per procurarsi il Regno del Cielo e vestitosi l’abito del Terz’Ordine
nel 1222 crebbe in tanta santità di vita e familiarità del Padre San Francesco
che gli diede autorità di poter ricevere gli uomini e le donne nel Terz’Ordine
in suo luogo e per sempre”.
Il Pinquicetti preso da comprensibile entusiasmo fa la chiosa:” Quante visioni, quante visite degli Angioli, dei Santi e delle Santissima Vergine ebbero qui li novelli Santi ( Francesco e i suoi compagni )e non sono scritti: cento e più volte il gran contemplativo Egidio stando quivi nel vedere il Terrestre Cielo di questa benedetta valle e gli ameni e deliziosi colli… si alzava alla contemplazione del Paradiso e veniva rapito in Cielo e tant’altri Beati Compagni nelli ragionamenti col popolo di Carnerio venivano inebriati di dolcezza e pasciuti della manna del Paradiso. Onde con verità potevano dire Carnerio Villa del Paradiso, nova Betania e deliziosissimo giardino dei Santi”. Tanti appellativi anche impegnativi che non sono stati valorizzati. Benissimo oggi l’antica Carnerio si potrebbe chiamare Cannara del Terz’Ordine Francescano .