ALIMENTAZIONE NELL ANZIANO

































terzaet@.com - Malnutrizione
Di particolare importanza risulta essere l’alimentazione negli anziani, i quali, il più delle volte, tendono ad alimentarsi in maniera sbagliata.
Infatti, solitamente, l’anziano è portato ad adottare un’alimentazione con degli errori dietetici, che possono esprimersi in un eccesso o in una carenza di cibo.
Per quanto riguarda le forme di eccesso, queste, nell’anziano sono più rare e più facilmente individuabili, le loro nette e chiare ripercussioni sul cuore, sulla circolazione e sul peso del soggetto anziano, bastano a renderlo edotto e a fargli prendere gli opportuni provvedimenti.
Le forme di carenza, invece, vengono troppo spesso ignorate, sono più difficili da essere individuate e si esprimono, nella maggior parte dei casi, con piccoli segni a carattere generico e facilmente possono essere scambiati con una sintomatologia legata solamente o essenzialmente all’età.
Alcuni fattori che possono indurre gli anziani ad adottare una dieta carente possono essere il costo di determinati alimenti, la difficoltà nella preparazione di alcuni cibi, l'utilizzazione di alimenti già preparati per più giorni, la difficoltà di masticazione per protesi assenti o non adatte, l'insufficienza digestiva per enteropatie croniche di tipo atrofico o per epatopatie croniche, o per insufficienza pancreatica digestiva, l'insufficiente distribuzione dei cibi per turbe circolatorie, l'insufficiente utilizzazione per ipoinsulinismo, per asfissia, per deficit enzimatici o per facile accumulo di scorie metaboliche a causa di iperazotemia o iperuricemia.

terzaet@.com - Tre milioni di depressi: è allarme sociale
Questa comprensibile risposta è uno degli indicatori che i medici generalmente non sono preparati a cogliere le spie che contraddistinguono l'insorgenza della depressione nell'anziano.
"La depressione nell'anziano è 'paucisintomatica'; non ha le caratteristiche della depressione maggiore che dimostra una grande quantità di sintomi.
Spesso l'anziano soffre solo di uno, due o al massimo tre sintomi estremamente pervasivi, molto angoscianti e decisamente patogeni sul piano della sofferenza soggettiva.
Il secondo, anch'esso ben visibile, è l'ansia, che nell'anziano è potenzialmente devastante proprio perché gli toglie la possibilità stessa di reagire alla patologia".
Facendo infine particolare attenzione all'alimentazione che rappresenta una delle principali spie di depressione a livello ambientale.
"Una scorretta alimentazione deriva fondamentalmente da una cattiva educazione", conclude Scapicchio, "ed è un fatto che nell'alimentazione dell'anziano ci siano luoghi comuni sbagliati stratificati da anni di tradizioni.
L'anziano è convinto, per alcuni motivi anche a buona ragione, che mangiar meno o mangiar poco favorisca la buona prosecuzione della vecchiaia.

Geriatrics-Univ. of Modena
La terapia sostitutiva ormonale nella donna non è più raccomandata; infatti the Heart and Estrogen/progestinic Replacement Study (HEARS) ha dimostrato che la terapia ormonale nelle donne in post-menopausa è inefficace per la prevenzione secondaria in quanto non vi sono evidenze angiografiche che tale terapia rallenti l’evoluzione dell’aterosclerosi; inoltre non riduce il rischio di stroke, mentre aumenta il rischio di eventi tromboembolici [2].
Anche nell’anziano la terapia antipertensiva è indicata essendo 4 volte più efficace rispetto ai più giovani nella prevenzione dell’infarto miocardico, dello scompenso e dell’ictus [4].
Nella popolazione anziana è frequente la patologia ischemica del cuore, non raramente senza sintomi classici; essa colpisce un organo che ha subito le modificazioni tipiche dell’invecchiamento.
Nell’anziano si alterano anche meccanismi sistemici (emostasi, tono vascolare e angiogenesi) che rendono ragione della maggior severità delle patologie cardiache in tali pazienti e della loro prognosi peggiore (vedi tabella 2)[6].
In particolare è opportuno il trattamento della ipertensione sistolica isolata, spesso presente nell’anziano, causata dall’aumentata rigidità delle arterie [7].

L'educazione alimentare - Geragogia Net
Nei programmi di geragogia l'educazione alimentare occupa una parte di preminenza per la notevole importanza che una corretta alimentazione assume nel favorire il prolungamento di una vita attiva, autonoma e consapevole.
L'alimentazione, infatti, riveste un ruolo fondamentale nel campo della geriatria preventiva che, in questi ultimi anni, ha messo in particolare evidenza le principali modificazioni nutrizionali e metaboliche che l'età determina nell'organismo..
L'alimentazione oggi ha acquisito, infatti, aspetti così complessi, per l'ampliamento delle conoscenze sulla composizione dei vari nutrienti e sulla fisiopatologia umana, che la scelta di un alimento al posto di un altro diventa senz'altro un atto che possiamo definire culturale.
Si tratta infatti di una scelta che l'uomo opera nell'ambiente in cui vive e che, caratterizzando il suo comportamento, si traduce in sostanza in un fatto di cultura che trova, del resto, profonde radici nella tradizione e nella collocazione eticopolitica dell'individuo e della sua comunità naturale.
L'educazione alimentare, quindi, costituisce nell'adulto, forse più che nell'età scolare, un momento necessario di formazione culturale se è vero, come è vero, che il comportamento alimentare è presupposto da un lato di salute e dall'altro può essere causa diretta e sufficiente di malattia..

L'educazione alimentare - Geragogia Net
Nell'anziano sono relativamenti frequenti le sindromi da carenza vitaminica le cui cause non sono rappresentate soltanto dall'introito insufficiente, quanto da eventi morbosi che comportano carenze e conseguenti deficit nutrizionali.
Anche se non sono molti gli studi dedicati a questo specifico problema dell'anziano, si ritiene comunemente che il fabbisogno di vitamine sia aumentato nella terza età (come quello del ferro, dello zinco e del calcio), per cui, specie quando l'alimentazione è molto frugale ed uniforme (sotto le 1500 kcal/die) l'apporto vitaminico e minerale è spesso insufficiente ed il medico dovrebbe provvedere ad una integrazione adeguata della dieta.
Per concludere ricordiamo che dosi moderate di vino (250 ml al giorno nell'uomo e 125 ml nella donna) non sono sempre controindicate nel vecchio, ma possono essere talvolta concesse per stimolare l'appetito e per i noti benefici psicologici sul tono dell'umore in chi, specialmente, è avvezzo ad una tale morigerata consuetudine.
I problemi nutrizionali dell'anziano, abbiamo visto, sono sostenuti per un verso dal processo di senilizzazione dell'apparato digerente che si traduce in una insufficienza digestiva più o meno manifesta e, per l'altro, da fattori di ordine psicologico e sociale che ci sembrano non meno importanti nel condizionare il comportamento alimentare del vecchio.

Portale Sanità
>Homepage >Linea guida per una corretta alimentazione nelle case di riposo .
Una corretta alimentazione influisce positivamente sullo stato di salute e quindi sulla qualità della vita..
Altri fattori possono poi accompagnarsi alle modificazioni fisiologiche proprie di questa età, e influenzare le scelte alimentari - quantitative e qualitative - dell'anziano:.
Un'offerta alimentare adeguata alle necessità dell'anziano andrà quindi a influire su alcuni di questi fattori, prefiggendosi il raggiungimento dei seguenti obiettivi:.
- soddisfazione delle esigenze di gratificazione che l'anziano ricerca nel cibo.
divulgare i principi di una corretta alimentazione per gli anziani ospiti in diverse strutture polifunzionali.
valutare le offerte nutrizionali e i menù proposti nelle residenze protette.
Le indicazioni contenute nelle linee-guida si riferiscono all'anziano "sano" che non presenta particolari patologie.

Geriatriaonline - Il sito di geriatria in Italia
Per valutare accuratamente queste due popolazioni di soggetti è necessario definire il range di normalità del peso corporeo che tenga conto del fattore età, quali sono, dunque, i parametri da utilizzare nell’anziano? .
Ritengo che il semplice IMC (indice di massa corporea, ottenuto dividendo il peso – in Kg - per il quadrato dell’altezza – in metri) non classifichi il sovrappeso o l’obesità degli anziani con sufficiente attendibilità, data la grande variabilità individuale nella perdita di altezza, non di rado accentuata da interventi sui dischi intervertebrali o da cifosi più o meno pronunciata.
Nella realtà occidentale i deficit nutrizionali conclamati sono piuttosto rari.
È possibile però che carenze più lievi, subcliniche, giochino un ruolo nella patogenesi della riduzione delle funzioni cognitive caratteristiche della terza età? .
E’ certamente possibile che subcarenze protratte (non rare negli anziani che sono particolarmente monotoni nelle loro scelte alimentari) possano influenzare negativamente anche il SNC.
Tuttavia è difficile dirimere il ruolo dell’alimentazione o meglio di particolari carenze nutrizionali in un contesto, come quello dell’anziano male alimentato che, in genere, ha perduto anche molti altri stimoli estraniandosi dalla vita sociale.

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Capurso ha dato inizio, nelle vesti di relatore, alla serie delle presentazioni: un caso clinico affrontato, secondo la tradizione degli Incontri, con la continua interazione tra relatore ed uditorio, che ha espresso le proprie opinioni con un televoto, fino a porre collettivamente diagnosi di Malattia di Creutzfeldt-Jacob e a discuterne le implicazioni cliniche.
La diminuzione del senso della sete nel soggetto anziano rende più difficile il mantenimento dell’omeostasi idroelettrolitica ed aumenta il rischio di disidratazione.
Nicita Mauro ha riportato un caso di Sindrome di Meigs, a ricordare come, anche nell’anziano, un estremo polimorfismo sintomatologico e la presenza di reperti patologici clinici e strumentali a carico di più organi ed apparati, non sempre siano da collegarsi alla presenza di comorbidità, ma a volte siano riconducibili ad una unica causa, in questo caso una neoplasia ovarica..
Paolisso ha trattato il tema dell’insulino-resistenza nell’anziano, evento età-correlato che risulta sostanzialmente collegato a variazioni di carattere antropometrico (come l’aumento di peso corporeo), comportamentale (come la diminuzione dell’attività fisica) ed ai fattori di age-remodeling (IGF1, DHEAS).

Guide of ALIMENTAZIONE NELL ANZIANO



info: ALIMENTAZIONE NELL ANZIANO

A.I.M.O.
MALNUTRIZIONE NELL'ANZIANO Gli anziani mangiano male e se mangiassero meglio sarebbero probabilmente degli anziani più sani.
Più che di nutrizione sarebbe giusto parlare di malnutrizione dell’anziano, che nei paesi economicamente sviluppati colpisce quasi esclusivamente questa fascia di popolazione.
Ne consegue che ogni intervento dovrà essere primariamente di tipo geragogico e fondarsi sulla informazione e sulla educazione del paziente, istruendolo nella conoscenza di diete piuttosto variate e adatte ai fabbisogni dell'età inoltrata.
Il "deficit" nutrizionale nell'anziano riconosce, infatti, numerose cause primarie e secondarie che possono ritenersi abbastanza comuni in questa età e di cui vorremmo brevemente occuparci.
Al primo posto dobbiamo necessariamente catalogare l'ignoranza in campo nutrizionale che, molto spesso, è prerogativa delle donne anziane, prive di cognizioni in tema di diete bilanciate e spesso legate ad abitudini alimentari apprese dalla madre nell'età della loro infanzia, quando era più diffuso dovunque un certo grado di indigenza economica.
Anche oggi, tuttavia, la gran parte degli anziani è dotata di scarse possibilità finanziarie in quanto il pensionamento e l'inflazione contribuiscono a decurtare la loro capacità d'acquisto e ciò ovviamente si riflette sulla qualità dell'alimentazione che diventa mediocre ed uniforme.

Pubblicazioni Online
Alimentazione e qualità di vita nell'anziano .
Analisi del Servizio di Ristorazione nelle strutture per anziani della provincia di Modena: aspetti di qualità .

Piano per la Salute della provincia di Modena
Importanza del movimento nell'anziano..
L'alimentazione in rapporto all'attività fisica e al movimento .

Modus online: DAI, controlla il tuo diabete
Il diabete nell'anziano Anche sopra i 70-75 anni il diabete va trattato per ridurre i rischi cardiovascolari e di complicanze.
Non per caso il diabete di tipo 2 era chiamato ‘diabete dell’anziano’: la possibilità di sviluppare un diabete di tipo 2 cresce infatti con l’età e si impenna dopo i 60 anni.
Fino a ieri, perché proprio in questi mesi sono state messe a punto e presentate le Linee guida sull’assistenza al paziente diabetico anziano, un documento elaborato a livello internazionale che dovrebbe orientare l’operato degli specialisti e dei medici di base in tutto il mondo.
In grande sintesi queste Linee guida affermano che il diabete nell’anziano deve sempre essere controllato quanto più possibile.
Le complicanze del diabete sono infatti la principale causa di malattie, di disabilità e di morte nella persona anziana.
Oggi invece ci si rende conto che un anziano ha davanti a sé decenni di vita attiva, nel corso della quale – se non viene mantenuto un ottimo controllo – possono venirsi a creare complicanze agli occhi o ai reni o neuropatia», prosegue il direttore dell’Unità operativa di Malattie metaboliche del Policlinico universitario di Messina.

Sicura – Sicurezza alimentare
Dalle 14.00 alle 18.00 Alimentazione, benessere e qualità di vita nell’anziano.
La sorveglianza nutrizionale nelle strutture per anziani, il servizio di ristorazione sanitaria e l’alimentazione: definizione di indicatori per lo sviluppo dei sistemi integrati di sorveglianza nutrizionale della popolazione anziana residente presso le strutture sanitarie..

Anziano diabetico ed handicap
In particolare nel diabetico alcune di queste invalidità possono avere ripercussioni sulla malattia stessa con difficoltà, per esempio, nell’automonitoraggio o nella capacità di praticare la terapia insulinica o di effettuare attività fisica, con conseguente peggioramento del compenso metabolico e delle complicanze.

Terapia non farmacologica
Deve essere ben equilibrata e garantire un adeguato apporto di carboidrati complessi (55-60% più della metà della alimentazione deve essere costituita da pane, pasta e frutta, di proteine (10-15%) e di lipidi (25-30%) L'alcool non deve superare il 5-10% delle calorie giornaliere e va generalmente evitato in caso di soprappeso, ipertensione, ipertrigliceridemia, scompenso metabolico e da vietare in caso di pancreatite e neuropatia conclamata .
Nella terapia dell’anziano, specifiche restrizioni dietetiche non si sono rivelate efficaci nel mantenere il compenso metabolico.
La riduzione marcata dei carboidrati complessi comporta uno squilibrio nella composizione della dieta diventa proporzionalmente troppo ricca di lipidi e proteine, evento questo, che associato alla ipoglicemia facilita l'insorgenza di complicanze metaboliche come la Chetoacidosi e la Lattoacidosi specie se concomitanti a terapia con biguanidi e malattie polmonari e/o coronariche, che favoriscono la ipossia tissutale.
ATTIVITA’ FISICA L’attività fisica va comunque praticata sia come coadiuvante nella diminuzione del peso sia come fattore di maggiore benessere Raccomandazioni l’esercizio fisico prudente e graduale, compatibilmente con le condizioni cliniche ed eventuali patologie concomitanti può favorire il compenso metabolico e ridurre l’insulinoresistenza.

Benefits

PTE - expo 2004, 18 - 20 febbraio 2004 - Verona
A sostegno dell'anziano e del caregiver: domotica e building automation .
Stefania Maggi – Alimentazione e rischio di disabilità nell’anziano: i risultati del progetto Europeo Nutrage (Nutrition & AGge) .
Domenico Cucinotta – Morbilità e mortalità nell’anziano malnutrito: correlazioni con la nutrizione.
Nino Basaglia – Turbe della nutrizione e disabilità nell’anziano: principi di riabilitazione.
Bianca Petrucci – L’alimentazione e gli ausili.
Annamaria Bertazzoni - Il ruolo delle RSA nella rete dei servizi socio-assistenziali e sanitari per gli anziani.
Piero Calandriello - Programmazione e standard organizzativi nelle politiche regionali.
Gianbattista Guerrini - I luoghi della cura: la qualità dell’assistenza sanitaria nelle residenze .
Matteo Borin - Indicatori di stato, transizione e esito: l’utilizzo degli indicatori nella programmazione .
Tiziana Chinellato - L’architettura del sistema per la gestione e controllo dei servizi .
Il sito di Patrizia Valla, architetto specializzato nella progettazione di strutture per anziani.
SIMFER è l'associazione dei medici che lavorano nell'ambito delle attività sanitarie di riabilitazione.

Frattura e osteoporosi negli anziani. Ricoveri, prevenzione e alimentazione
Osteoporosi: la causa più diffusa di fratture nell'anziano.
allenamento , da parte dell'anziano, per riuscire a mantenere un buon equilibrio, in modo particolare quando sopraggiunge un rallentamento dei riflessi di protezione: la capacità di far avanzare le mani velocemente durante una caduta per proteggersi è molto importante, poichè ciò può limitare notevolmente i danni; prevenzione , ovvero diagnosi precoce con la Mineralometria Ossea computerizzata (Moc), e un trattamento farmacologico con bifosfonati (alendronato, risedronato) per limitare la perdita di sostanza ossea; movimento fisico quotidiano; alimentazione ricca di latte e derivati, specialmente dopo i 65 anni (integrando l'eventuale carenza di minerali e vitamine).

Manuale Linee Guida per la Valutazione della Malnutrizione Nell'Anziano gratis online
Linee Guida per la Valutazione della Malnutrizione Nell'Anziano .
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Linee Guida nel Trattamento e nella Gestione delle Malattie Geriatriche .
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Linee Guida al Trattamento della Incontinenza Urinaria nel Paziente Anziano .
Le cause di malnutrizione nell'anziano sono numerose e si possono schematicamente suddividere in mediche e sociali (Tab.
L'importanza del riconoscimento della malnutrizione calorico-proteica nell'anziano dipende dalla stretta correlazione tra malnutrizione e....

Patatiamo.it
Un buono stato di nutrizione nell’anziano è uno dei presupposti per il cosiddetto “successful ageing”, ossia per “invecchiare bene”.
Nell’anziano, come nell’adulto, i glucidi devono ricoprire circa il 55-65% dell’apporto di energia giornaliera.
Questo contrasta spesso con le scelte alimentari dell’anziano, che tende a preferire alimenti dolci a causa della fisiologica variazione del senso del gusto.
Per via dei problemi di masticazione, l’anziano non gradisce i vegetali fibrosi: una porzione di patate lessate e raffreddate presenta un buon contenuto di amido resistente, e quindi di “fibra alimentare”, facilmente masticabile..
Le patate sono una buona fonte di alcuni di questi nutrienti; inoltre, hanno un alto contenuto di potassio ed un basso tenore di sodio, e sono pertanto indicate anche nell’ipertensione, molto diffusa tra gli anziani..
Inoltre, l’alimentazione dell’anziano è spesso resa difficoltosa dall’adentulia (mancanza dei denti) o dalla presenza di protesi dentarie poco tollerate; alimenti come le patate, che la cottura rende facilmente masticabili, rappresentano una soluzione ai problemi masticatori.

Le news di Farmacia.it
Questa comprensibile risposta, è uno degli indicatori che i medici generalmente non sono preparati a cogliere le spie che contraddistinguono l’insorgenza della depressione nell’anziano.
– continua il professor Scapicchio – La depressione nell’anziano è “pauci sintomatica”; non ha le caratteristiche della depressione maggiore che dimostra una grande quantità di sintomi.
Spesso l’anziano soffre solo di uno, due o al massimo tre sintomi estremamente pervasivi, molto angoscianti e decisamente patogeni sul piano della sofferenza soggettiva.
Il secondo, anch’esso ben visibile, è l’ansia, che nell’anziano è potenzialmente devastante proprio perché gli toglie la possibilità stessa di reagire alla patologia.
“ Una scorretta alimentazione deriva fondamentalmente da una cattiva educazione – conclude il professor Scapicchio – ed è un fatto che nell’alimentazione dell’anziano ci siano luoghi comuni sbagliati stratificati da anni di tradizioni.
L’anziano è convinto, per alcuni motivi anche a buona ragione, che mangiar meno o mangiar poco favorisca la buona prosecuzione della vecchiaia.
Un cibo che, nella sua ripetizione ossessiva, rischia di diventare una sorta di baluardo culturale oltre il quale l’anziano ritiene di non poter andare.

Associazione Nazionale Artigiani Pensionati
L’alimentazione, si sa, deve soddisfare in giusta misura due compiti essenziali: quello nutrizionale e quello psicologico..
Il primo per rispettare l’introduzione di una quantità corretta di calorie; il secondo, che nell’anziano è particolarmente importante, per assecondare il piacere edonistico di abitudini che si sono consolidate negli anni, privilegiando gusti e certe preferenze..
Non esiste una dieta per l’anziano, esiste invece una dieta opportuna e necessaria per ogni persona (quindi anche anziana) in funzione delle sue specifiche condizioni organiche individuali.
Per queste ragioni è consigliabile mantenere nella normale dieta della persona anziana quei piatti tipici (regionali) che hanno costituito per il passato specifiche e ricercate preferenze e hanno avuto un ruolo importante e gradito nell’alimentazione.
I segreti di una sana alimentazione sono essenzialmente tre:.
Ø assumere energia in tempi adeguati (il rifornimento di “benzina”deve essere frazionato nell’arco della giornata e non concentrato in momenti sbagliati: ad esempio solo la sera quando la macchina umana si mette a riposo)..

FUNIBER - Italia | Master Internazionale di I livello in Nutrizione e Dietetica Applicata
Gruppi di alimenti · La ripartizione dei pasti nella giornata · Tavole di composizione degli alimenti · Elaborazione delle diete · Alcuni esempi di diete..
Modulo 7: Alimentazione e nutrizione nel corso della vita - CFU 9 .
Nella gravidanza, infanzia ed accrescimento : Nutrizione e gravidanza · Nutrizione ed allattamento · Nutrizione e alimentazione nella prima infanzia · Nutrizione e alimentazione nella tappa prescolare · Nutrizione e alimentazione scolastica e nell'adolescenza · La denutrizione nell'infanzia e le conseguenze nell'adulto..
Nell'attività fisica: : Basi fisiologiche dell'attività fisica · Sistemi di produzione e consumo dell'energia durante l'esercizio · Idratazione nell'esercizio · Valutazione nutrizionale dello sportivo · Disturbi alimentari nello sportivo · Controllo del peso · Diete per l'allenamento negli sport di resistenza e di potenza..
Malnutrizione per eccesso, per difetto e proteico-calorica · Salute orale e nutrizione · Stipsi · Alcol e nutrizione · Nutrizione nelle nefropatie · Nutrizione e cancro · Anemie · Patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, ....) · Disturbi del comportamento alimentare.

ALIMENTAZIONE NELL ANZIANO ?

Web Medical - Editoriale on Line
Benvenuti nella nostra enciclopedia online! Selezionate l'area tematica di vostro interesse.
Novità in geriatria, descizione dei vari tipi d' insonnia nell'anziano e proposte di cura.
Un’alimentazione corretta dal punto di vista qualitativo e quantitativo è fattore di longevità e di benessere per l’anziano.
FIMMG - Alimentazione
Lo stato mentale del paziente anziano potrà essere valutato tramite alcuni test più o meno facili da eseguire nello studio stesso del MMG eventualmente sottoponendoli al paziente in sala d’attesa, se dotato di capacità autonome, o aiutandoli durante la visita.
Per quanto riguarda l’anamnesi se i test precedentemente trattati mettono in evidenza evidenti deficit delle capacità intellettive dell’anziano sarà necessario ricorrere alla presenza ed all’aiuto di un parente o conoscente o del personale di assistenza in caso sia ricoverato in struttura protetta.
Si effettua utilizzando il cosiddetto ricordo dei cibi assunti dal Paziente rispettivamente negli ultimi tre giorni o nelle ultime 24 ore; in alternativa si consiglia il Paziente o un suo familiare di tenere un diario di 3 – 5 gg di alimentazione ed abitudini fisiologiche.
Fondamentale risulta nella valutazione dello stato nutrizionale l’esame fisico del Paziente malnutrito..
Il test per la valutazione della MASSA MAGRA sfrutta il valore della creatinina urinaria nelle 24 h rapportata all'altezza.
(retinol binding protein, tiroxin binding pre-albumin, e transferrina ) sono più sensibili dell'albumina alla carenza alimentare e rispondono in maniera più rapida alla rialimentazione.
L'ANESTESIA SUBARACNOIDEA NELL'ANZIANO by Salus medicina in rete
Ciò è particolarmente vero nell'ambito della ortopedia e traumatologia, in cui si sono decisamente allargate le indicazioni della chirurgia sia traumatologica che ortopedica di tipo funzionale, come le sostituzioni protesiche di anca e di ginocchio (1).
L'età avanzata non costituisce più un ostacolo insormontabile al trattamento chirurgico (2) se, tenendo presente lo stato e la fisiopatologia del soggetto anziano, si attuano delle scelte accurate sulla metodica anestesiologica da seguire.
Nella valutazione dell'età avanzata, termine ormai preferito a quello di vecchiaia, è interessante distinguere un invecchiamento fisiologico, che si traduce in una progressiva involuzione delle principali funzioni organiche, con una riduzione delle possibilità di adattamento alle situazioni di acuzie., ed uno patologico, in cui alla normale senescenza si associano uno o più stati patologici che vanno ad aggravare lo stato di salute e, quindi, il rischio operatorio.
La strategia migliore nella scelta anestesiologica poggia su una valutazione accurata dello stato clinico del paziente con la correzione, finché possibile, di ogni patologia ritrovata.
Vanno comunque considerate delle particolarità che concernono i pazienti anziani e di cui è importante tener conto nell'accingersi a praticare un blocco anestetico per via subaracnoidea.
Messaggero di sant'Antonio - La dieta per l’anziano diabetico
Nel caso del diabete giovanile (detto di tipo I) vi è una carenza assoluta di insulina, mentre nel diabete dell’adulto e dell’anziano (detto di tipo II) la secrezione di insulina è normale o addirittura aumentata.
In questo caso, infatti, il difetto sta nelle cellule e consiste in una loro «insulino-resistenza», cioè nell’incapacità di rispondere in modo adeguato all’insulina.
Diabete e vecchiaia I sintomi del diabete nell’anziano sono subdoli e aspecifici – come la stanchezza o il dimagrimento – così la diagnosi di diabete è posta solo occasionalmente.
Il primo passo nell’approccio dietetico all’anziano con il diabete, è quello di stabilire se la malattia è associata all’obesità o al sovrappeso; in tal caso, valgono sempre le regole della riduzione dell’apporto calorico e dell’aumento della spesa energetica.
La dieta dell’anziano diabetico deve tenere presente non soltanto l’apporto calorico, ma anche la composizione dei nutrienti.
L’anziano tende, quindi, a consumare alimenti di facile assunzione come il formaggio e i dolci, ricchi in grassi e in zucchero e dunque non raccomandati nella dieta del diabetico.
Per tutti questi motivi la dietoterapia nell’anziano diabetico spesso richiede un notevole impegno anche da parte del medico e dei familiari del paziente.
Appunti Linee Guida per la Valutazione della Malnutrizione Nell'Anziano gratis online
Linee Guida per la Valutazione della Malnutrizione Nell'Anziano .
Linee Guida nel Trattamento e nella Gestione delle Malattie Geriatriche .
tratte dal libro : linee guida nel trattamento e nella gestione delle malattie geriatriche massimo palleschi, stefano maria zuccaro, filippo nico indice: linee guida per una corretta attivitÀ fisica nell'anziano 1/75 principi di riattivazione nel paz (Manuali di Gerontologia Online ) .
Linee Guida al Trattamento della Incontinenza Urinaria nel Paziente Anziano .
Linee Guida di Terapia Antitrombotica nel Paziente Anziano .
l'aumento del rischio trombotico nel paziente anziano si correla con l'aumento...
Le cause di malnutrizione nell'anziano sono numerose e si possono schematicamente suddividere in mediche e sociali (Tab.
L'importanza del riconoscimento della malnutrizione calorico-proteica nell'anziano dipende dalla stretta correlazione tra malnutrizione e....
Memoria nell'Anziano
Per questo motivo il comportamento della persona anziana risulta più lento sia dal punto di vista motorio che nei processi di elaborazione cognitiva delle informazioni, le capacità di attenzione e concentrazione sono ridotte, l'anziano presenta maggiori difficoltà percettive a causa di un debole funzionamento degli organi di senso con conseguente perdita di informazioni rilevanti.
Il soggetto anziano sembra infatti in grado di compensare le perdite legate all'età con altre abilità o funzioni, come una maggiore esperienza, una maggiore continuità, impegno e prudenza.
Il livello di prestazioni intellettive dell'anziano risulta inoltre influenzato dal livello di istruzione, il contesto sociale, lo stile di vita, lo stato di salute, l'ansia e la depressione.


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