( Lipsia 22-V-1813 Venezia 13-II-1883)
L’ambiente
familiare favorisce la passione del giovane Richard per il teatro e la musica.
Contemporaneamente è attirato dallo studio delle lettere antiche. Alla
Thomaschule di Lipsia, scuola già diretta da J.S.Bach, completa gli studi
musicali. Si perfeziona in direzione d’orchestra e si segnala come abile
concertatore. Ventenne inizia un periodo irrequieto e disagiato alla ricerca di
occasioni professionali. Nei sui continui spostamenti lo accompagna la giovane
moglie Minna Planer che condividerà tre anni di stenti e amarezze a Parigi. Nel
1842 rientra in Germania dove le sue prime opere (di cui scrive personalmente i
testi) si fanno
apprezzare e rivelano i segni del suo ideale drammatico: soggetti leggendari,
carichi di simbolismo e di atmosfera romantica, in cui dominano, protagonisti,
l’eroe e la natura. L’Olandese
Volante
è il primo grande trionfo e anticipa la sua concezione sinfonica della forma
teatrale, incentrata sulla variazione infinita del leitmotiv.
Nel
1848-49 prende parte ai moti rivoluzionari e, sospettato di cospirazione
politica, è costretto a rifugiarsi a Weimar dove gode dell’amicizia e della
protezione di Liszt, al quale resterà legato tutta la vita. È quindi a Zurigo,
dove inizia un periodo di feconda attività. Wagner diventa il centro propulsore
della vita musicale europea e i continui viaggi a Parigi, Londra, Venezia,
Monaco di Baviera sono altrettante occasioni per entusiasmi e ostilità intorno
alla sua opera. Nel 1862 può finalmente rientrare in Germania, dove beneficia
del gran favore del re Ludwig Il di Baviera ma la sua forte personalità
incontra opposizioni nell’ambiente di corte, anche per il matrimonio con
Cosima,
figlia
di Liszt, che divorzia dal marito per sposarlo. Questo è il periodo più
interessante per il compositore.
Dopo Tristano e Isotta, dramma dell’amore e della morte, Wagner è teso verso
un radicale rinnovamento dell’opera lirica e pensa ad un teatro che soddisfi
le sue esigenze di un pubblico
eletto. Si stabilisce a Bayreuth dove riesce a raccogliere i fondi per la
costruzione di un teatro wagneriano. Qui nel 1876 viene rappresentato l’Anello
del Nibelungo che si snoda in quattro drammi consecutivi, sintesi della sua
concezione estetica. Wagner è ormai il "nume" dell’opera tedesca,
che incarna in sé l’ideale unificazione di tutte le arti: musica, poesia e
arte drammatica. Si spenge improvvisamente a Venezia nel 1883 per un attacco
cardiaco.
Stile
Richard
Wagner è sempre stato un personaggio amato, odiato oppure addirittura
vezzeggiato
dal pubblico e dalla critica. Tutto ciò ha sempre creato una costante
attenzione sul suo stile e sulla sua produzione. Evocatore
di drammi umani e mitici, di amori sublimati, ritorno a un leggendario passato
eroico, il teatro wagneriano rappresenta l’espressione più significativa del
romanticismo tedesco e della sua tensione verso l’infinito e l’assoluto. La
rivoluzione portata da Wagner al dramma musicale, di grande importanza teorica,
ha come risultato la dissoluzione della tonalità. Egli
concepisce il teatro lirico principalmente come unità di parola, suono e
dramma, un’opera d’arte totale in cui convergono poesia, musica e arte
figurativa. Questo implica il dissolvimento degli schemi chiusi dell’opera
tradizionale, in
favore di un discorso poetico e musicale continuo, libero e caratterizzato da
motivi conduttori legati ai personaggi e alle situazioni. L’orchestra acquista
un’importanza primaria e il canto ne è parte inscindibile in un inesausto
procedere di emozioni musicali. Potenziata e arricchita timbricamente, la
scrittura musicale si dilata in un incessante cromatismo, che allarga la tonalità
e dissolve la forma. Questi principi saranno predominanti nel tardo romanticismo
tedesco, da Mahler a Strauss, e avranno una forte influenza sulla concezione
armonica novecentesca, da Shoenberg a Debussy.
Ogni anno a Bayreuth il Festival wagneriano rappresenta tutti i lavori teatrali del compositore tedesco, rileggendo con rinnovata attenzione le sue "infuocate" pagine. Ha saputo rivoluzionare il teatro musicale, eliminando tutte le tradizioni, per lasciare spazio ad un collegamento ampio e storicamente nuovo della letteratura con la musica. Il suo stile originale ha messo in crisi le regole dell'Ottocento, offrendo la possibilità ai compositori del Novecento di percorrere nuove strade e di raggiungere nuovi traguardi.
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