(Genova 1782 Nizza 1840)

 

 


Imparò l'uso del violino fin dalla tenera età, a tredici è a Parma per perfezionarne la tecnica. Nel 1797 iniziò la carriera concertistica che sarà lunga e costellata da grandi successi ovunque in Europa e insieme una vita irrequieta, disordinata, ricca di avventure sentimentali e di dispute economiche e giudiziarie. Virtuoso del violino e alla stesso modo della chitarra lascerà una discreta eredità all'amato figlio Achille avuto dalla burrascosa relazione con la danzatrice Antonia Bianchi. Ultimo di una lunga serie di violinisti italiani (Corelli, Vivaldi, Tartini...) raccolse l'eredità della scuola italiana per creare le basi di un violinismo trascendentale moderno.
Sarebbe un errore considerare Paganini solo come un virtuoso della strumento, poiché la sua tecnica è al servizio del compositore ed ecco nascere capolavori assoluti come i "24 Capricci" per violino solo o i suoi concerti per violino e orchestra in particolare il secondo detto della "Campanella" o ancora le strabilianti variazioni al tema di cui era impareggiabile maestro. Dopo diverso peregrinare nel 1839 si trasferisce a Nizza in cerca di un clima migliore per la tisi che lo opprime. Qui morirà nel 1840 ma dovrà attendere anni prima che la sua salma possa essere tumulata in Italia.

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