E'
uscito a fine Aprile "Fuori come va?", il
nuovo lavoro discografico di Luciano Ligabue e della sua inossidabile
band composta da Mel Previte (chitarra elettrica), Robby Pellati
(batteria e percussioni), Antonio
Righetti (basso), Fede Poggipollini (chitarra elettrica e cori)
e Fabrizio Simoncioni (piano, tastiere e cori) che dell'album ne
ha curato anche il mixaggio con Fabrizio Barbacci (chitarra acustica
e cori) co-produttore dell'album assieme a Luciano Ligabue. Dodici
i brani, un "viaggio" che scava nelle emozioni vissute
e da vivere, alcune magari ancora da "metabolizzare" o
da riscoprire perchè non se ne può nè se ne
vuole fare a meno...E' il "bambino" che fatica a voler
diventare adulto quando crescere equivale a "spegnersi".
Sin dal primo ascolto, colpiscono canzoni come "Il campo
delle lucciole", "Ti sento" o "Chissà
se in cielo passano gli Who", giusto per citarne qualcuna
"a botta calda" , ed è soprattutto attraverso quelle
note e i testi che "Liga" riesce sempre ad amalgamare
armoniosamente che è possibile apprezzare e riassaporare
un comune e inevitabile desiderio di vivere, di ritrovare una fetta
di mondo "buono" (che non significa però buonista)
in mezzo al negativo di cui abbiamo fatto un po' tutti il pieno.
Mi sento di condividere quella voglia che ha Luciano - dispensatore
di saggezza come pochi sanno ancora fare - di voler ballare su questo
vecchio pazzo mondo provato dalle botte subite ma che riesce ancora
a suo modo a reggere gli urti perchè "la musica fa sempre
il proprio dovere". I sogni appartengono a tutti potenzialmente,
anche se la capacità di saper spingere lo sguardo oltre alla
superficie per molti non è così immediata perchè
distratti da mille cose e spesso deviati da "false verità"
e come recitano i versi della traccia conclusiva del disco (Chissà
se in cielo passano gli Who) "...c'è chi
dedice di ammazzare il tempo e il tempo invece servirebbe vivo..."
5 luglio 2002 Stadio San Siro, Milano – UN SOGNO LUNGO UNA
SERA
Arriviamo a San Siro alle 17.30 circa, lo stadio è già
abbastanza pieno ma ci sono ancora nel secondo anello diversi posti...Stanno
suonando i gruppi ospiti...Riusciamo a sentirli dal secondo perchè
il primo aveva iniziato alle 17. Il presentatore è Taver,
in completo scuro...Il gruppo si chiama "The Alarm" una
band gallese che ha segnato la musica rock degli anni 80 e vanta
anche collaborazioni con Bob Dylan...non male sinceramente anche
se ovviamente noi aspettiamo trepidanti che arrivino le nove!! Il
pubblico noi compresi inizia a riscaldare l'atmosfera con una serie
di ole e la pelle comincia a far trasparire i primi brividi...
Tra un cornetto, quattro chiacchiere e due passi, puntuale come
un orologio svizzero comincia lo show in maniera emozionante...Parte
infatti la voce del grande Elvis che canta "I can't help falling
in love"... Mi viene quasi da piangere dalla gioia...Il palco
è dislocato su tutto un settore ed è formato da due
passerelle che arrivano sino alle due curve dello stadio…Un
gran via vai di tecnici invade la scena, liberano alcune “gabbie"
da cui dopo qualche minuto escono dei favolosi fuochi d'artificio...Uno
dei tecnici mentre gli altri si sono ritirati nel backstage, rimane
in scena... toglie cappellino e camicia… ma...sì...è
Luciano...Sul megaschermo appaiono i suoi occhi in primissimo piano
come a volerci scrutare tutti prima di attaccare con "IN PIENO
ROCK'N'ROLL"...lo stadio esplode di entusiasmo!!! Rigo
indossa una sorta di completo in stile figlio dei fiori (moderno)
formato da camiciola color arancio e pantalone arancione chiazzato
giallo, Mel indossa un completo bianco, Roby come al solito si vede
poco dietro la sua batteria e Fede è sempre Fede...Ah, Luciano
ha una camicia blu cobalto...Dopo la parentesi "glamour",
torniamo al concerto; i pezzi continuano con "Ho perso le parole",
"Voglio volere", Luciano racconta una storia, quella di
un omino che aveva una balera e che diceva (in dialetto emiliano)
che "i musicisti sono tutti morti di fame"...questo omino
ha "la colpa" di regalare a Luciano una chitarra... parla
di suo padre e gli dedica con non poca emozione "HO MESSO VIA"...un
momento toccante durante il quale istintivamente ci alziamo tutti
in piedi per fargli un lunghissimo applauso...Sotto al palco ci
sono inizialmente 500 persone che sono gli iscritti al fansclub
che sono riusciti ad accaparrarsi il braccialettino per vedere il
concerto da li...poi man mano fanno accedere altre persone…Nella
zona prato ci sono quattro torrette dislocate sulle quattro aree
dello stadio...Su ognuna di loro salgono Mel (dalla nostra parte)
Rigo (dalla parte opposta) Simoncia, e Fede. Mentre per ovvi motivi
Robby rimane sul palco, Liga attraverso una gru che forma un ponticello,
viene portato su un altrettanto palco in mezzo al prato... una pioggia
di coriandoli argentati ricopre il pubblico sottostante...C'è
un discreto vento che non disturba ma contribuisce a creare atmosfera
e alcuni coriandoli cominciano a volare verso l'alto...Le luci sono
bellissime e sugli spalti rimasti appositamente vuoti dietro il
palco si accendono delle fiaccole rosse...E' tutto molto suggestivo...
Lo stadio viene presto trasformato in San Siro discodance con "l'odore
del sesso" “piccola stella senza cielo” appositamente
riarrangiate per farci ballare un po. Si riprende con “SI
VIENE E SI VA”, il tributo ad Emergency e a Gino Strada con
"IL MIO NOME E' MAI PIU'", "TUTTI VOGLIONO VIAGGIARE
IN PRIMA", “UNA VITA DA MEDIANO”, “A CHE
ORA E’ LA FINE DEL MONDO”, “LIBERA NOS A MALO”,
“VIVO MORTO O X”, "QUESTA E' LA MIA VITA",
"LIBERA USCITA" TRA PALCO E REALTA'" e gran finale
con "CHISSA' SE IN CIELO PASSANO GLI WHO" e durante l'esecuzione
del ritornello, dal megascreen alle spalle dei ragazzi, partono
tre grandi W che si ripetono e si inseguono fino ad uscire dallo
schermo per trasformarsi in VERI FUOCHI D'ARTIFICIO!
Con questa canzone, Luciano ci augura la buona notte, le luci si
spengono ...ma arrivano i bis: "CERTE NOTTI", ",
"BALLIAMO SUL MONDO", "SALVIAMOCI LA PELLE"
e l'immancabile "URLANDO CONTRO IL CIELO"...presentazione
della band, inchino finale, fuochi d'artificio finali...ringraziamenti
e un grande TENETE BOTTA compare sul megaschermo mentre Luciano
e la band escono di scena e si diffondono nell'aria le note di "WHAT
A WONDERFUL WORLD" del grande Louis Armstrong,...Ci avviamo
verso l'uscita...L'ennesima emozione INDIMENTICABILE, ma i sogni
di rock'n'roll e il viaggio continuano, e allora, avanti che "posto
ce n'è" e allora si va e le uniche soste consentite
sono quelle necessarie, per fare il pieno di emozioni "siamo
pronti per altri giri" intonando assieme un coro
"In pieno rock and roll" e....scusa(te)mi se
è poco!
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