Marzo 2001
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illustrazione di
Antonella Barberini
(cliccare per ingrandire)

"Passi incerti e cauti sul filo del sogno in una notte buia rischiarata da una luna gigante… L’acrobata provava e riprovava ogni sera il suo numero ma ogni sera, inevitabilmente, un passo incerto lo faceva precipitare nel nulla… perdeva i sensi e lì…si svegliava. Accadde durante una notte senza luna… il cielo pieno di stelle…si era alzato il vento… L’acrobata, si preparò come sempre, raggiunse la cima della torre dove si trovava la corda che avrebbe dovuto percorrere… … nel posizionare un piede davanti all’altro, guardò dritto davanti a se e notò all’altro capo qualcuno… Attratto da quella sagoma dai lineamenti non definiti, i passi si fecero sicuri, la corda non traballava piu’… la distanza si faceva sempre minore mentre il silenzio veniva rotto dal rumore dei battiti del suo cuore che scandivano come un orologio quegli attimi che lo separavano dalla meta. "Ancora un paio e ci sono" – pensò, mentre si avvicinava il punto in cui avrebbe messo i piedi a terra…ma dove era quella sagoma? Era sparita, non c’era piu’ o forse non c’era mai stata? Un senso di delusione pervase la sua anima… tante volte aveva tentato quell’impresa e aveva sempre fallito… il solito piede messo male lo aveva fatto precipitare e si era sempre svegliato con un gran senso di stanchezza e di sconforto per aver nuovamente fallito, ma con anche una gran voglia di riprovare, di non arrendersi… "Alla fine ci riuscirò" aveva sempre pensato, e ora? Ora dall’altro capo c’era arrivato, ma quando si era voltato, aveva visto dinnanzi a se il vuoto…lo stesso identico vuoto di quando si trovava dal lato opposto… … Non si arrese e sottopose se stesso ad un’ulteriore prova. Quella sera risalì lentamente le scale che lo conducevano alla corda, e giunto in cima, ebbe un attimo di esitazione e non si precipitò ad attraversarla… si guardò attorno e si rese conto di quanto in quella vastità di stelle e oscurità che lo circondavano, si sentisse un piccolo, minuscolo esserino fragile e a tratti insignificante. La bellezza dell’universo lo rapì e gli donò un senso di pace…Fatto un lungo sospiro, guardò dritto davanti a se e… via!…ora un piede…ora l’altro…lentamente… …Assaporò quella sensazione di tensione che in una morsa gli prese lo stomaco…ascoltò i battiti accelerati del suo cuore… annusò il profumo dell’aria di quella notte che a differenza di altre sembrava magica e sostò proprio al centro della corda…Lo spettacolo che vide dinnanzi ai suoi occhi gli tolse il fiato… il mondo era lì sotto, nel traffico che veloce scorreva, nel volo di un aereo in quota per chissà dove, che lo sovrastava…nel bagliore di quella luna gigante che illuminava tutto a giorno… Per la prima volta, sentì una gioia immensa impadronirsi del suo animo…la paura svanì, del tempo trascorse e lentamente il sole fece capolino all’orizzonte…Era rimasto immobile in quel punto per molto tempo anche se non sapeva spiegarsi come ci fosse riuscito…la notte era trascorsa, non era precipitato come al solito, né si era sentito pervadere da quel senso di sconforto…

…Il sole spuntò, il giorno iniziò a brillare di luce…l’acrobata si svegliò e stirandosi, si rese conto di essere riuscito ad andare oltre al sogno.

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Febbraio2002
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