"Passi
incerti e cauti sul filo del sogno in una notte buia rischiarata
da una luna gigante… L’acrobata
provava e riprovava ogni sera il suo numero ma ogni sera, inevitabilmente,
un passo incerto lo faceva precipitare nel nulla… perdeva i sensi
e lì…si svegliava. Accadde durante una notte senza luna…
il cielo pieno di stelle…si era alzato il vento… L’acrobata, si
preparò come sempre, raggiunse la cima della torre dove si trovava
la corda che avrebbe dovuto percorrere… … nel posizionare un piede
davanti all’altro, guardò dritto davanti a se e notò all’altro capo
qualcuno… Attratto da quella sagoma dai lineamenti non definiti,
i passi si fecero sicuri, la corda non traballava piu’… la distanza
si faceva sempre minore mentre il silenzio veniva rotto dal rumore
dei battiti del suo cuore che scandivano come un orologio quegli
attimi che lo separavano dalla meta. "Ancora un paio e ci sono"
– pensò, mentre si avvicinava il punto in cui avrebbe messo i piedi
a terra…ma dove era quella sagoma? Era sparita, non c’era piu’ o
forse non c’era mai stata? Un senso di delusione pervase la sua
anima… tante volte aveva tentato quell’impresa e aveva sempre fallito…
il solito piede messo male lo aveva fatto precipitare e si era sempre
svegliato con un gran senso di stanchezza e di sconforto per aver
nuovamente fallito, ma con anche una gran voglia di riprovare, di
non arrendersi… "Alla fine ci riuscirò" aveva sempre pensato, e
ora? Ora dall’altro capo c’era arrivato, ma quando si era voltato,
aveva visto dinnanzi a se il vuoto…lo stesso identico vuoto di quando
si trovava dal lato opposto… … Non si arrese e sottopose se stesso
ad un’ulteriore prova. Quella sera risalì lentamente le scale che
lo conducevano alla corda, e giunto in cima, ebbe un attimo di esitazione
e non si precipitò ad attraversarla… si guardò attorno e si rese
conto di quanto in quella vastità di stelle e oscurità che lo circondavano,
si sentisse un piccolo, minuscolo esserino fragile e a tratti insignificante.
La bellezza dell’universo lo rapì e gli donò un senso di pace…Fatto
un lungo sospiro, guardò dritto davanti a se e… via!…ora un piede…ora
l’altro…lentamente… …Assaporò quella sensazione di tensione che
in una morsa gli prese lo stomaco…ascoltò i battiti accelerati del
suo cuore… annusò il profumo dell’aria di quella notte che a differenza
di altre sembrava magica e sostò proprio al centro della corda…Lo
spettacolo che vide dinnanzi ai suoi occhi gli tolse il fiato… il
mondo era lì sotto, nel traffico che veloce scorreva, nel volo di
un aereo in quota per chissà dove, che lo sovrastava…nel bagliore
di quella luna gigante che illuminava tutto a giorno… Per la prima
volta, sentì una gioia immensa impadronirsi del suo animo…la paura
svanì, del tempo trascorse e lentamente il sole fece capolino all’orizzonte…Era
rimasto immobile in quel punto per molto tempo anche se non sapeva
spiegarsi come ci fosse riuscito…la notte era trascorsa, non era
precipitato come al solito, né si era sentito pervadere da quel
senso di sconforto…
…Il
sole spuntò, il giorno iniziò a brillare di luce…l’acrobata si svegliò
e stirandosi, si rese conto di essere riuscito ad andare oltre al
sogno. |