Una
delle figure eroiche più durature nella letteratura e nella cinematografia
moderna è stato Robin Hood, celebre per sottrarre ai ricchi per donare ai
poveri. La leggenda di Robin Hood, uno dei più abili combattenti contro la
tirannia, è una di quelle in cui i fans più facilmente si identificano, non
c’è quindi da sorprendersi se il tema è stato ripreso in svariate versioni e
Zorro è stata una di quelle più celebri.
Zorro,
traduzione spagnola di “volpe”, è la storia di un cavaliere mascherato che
combatte le ingiuste leggi del pueblo di Los Angeles durante la dominazione
spagnola. La sua vera identità è quella di Don Diego de La Vega, figlio di un
ricco possidente. Diego ritorna dai propri studi in Spagna e scopre che Los
Angeles è controllata dal Capitan Monastario, un uomo crudele che sfrutta il
proprio potere per scopi personali. Sapendo di non poter sconfiggere apertamente
Monastario e le sue truppe, Diego ricorre al sotterfugio quindi adotta la
segreta identità di Zorro, una misteriosa figura vestita di nero, e combatte le
ingiustizie di Monastario.
Zorro
fu creato nel 1919 dallo scrittore Johnston McCulley. La prima storia, “La
maledizione di Capistrano”, apparve sulla rivista “Argosy”, poi seguirono
più di 65 libri su Zorro e brevi storie. Prima della morte di McCulley,
avvenuta il 22 novembre 1958 a 75 anni, circa 500 milioni di lettori in tutto il
mondo seguivano le avventure del vendicatore mascherato in 26 lingue.
Considerato il successo, fu inevitabile che la storia divenisse un film ed
infatti vi furono diverse versioni cinematografiche, ad iniziare con “The Mark
of Zorro” di Douglas Fairbanks Sr. nella produzione del 1920. Seguirono nel
1940 il celebre remake con Tyrone Power e nel corso degli anni molti altri films
e serials.
Walt
si interessa a Zorro
Nel
1950 McCulley assegnò i diritti televisivi e cinematografici di Zorro a
Mitchell Gertz, un agente di Hollywood; questi tentò per diversi anni di
trovare un finanziatore per produrre una serie su Zorro senza riuscirci. Poi nel
1952 fu coinvolto Walt Disney il quale utilizzò la propria “Research
Company” (WED Enerprises) per
comprare i diritti delle storie su Zorro da Gertz, pianificando la produzione di
un certo numero di episodi ed adoperando i profitti ricavati per ampliare il
proprio Parco. Inizialmente Disney cercò di vendere il programma a chiunque ne
fosse interessato, ma quando i networks insistettero per un episodio-pilot ed
egli rifiutò il progetto non ebbe seguito. Nel 1954 il settore editoriale
pubblicò diverse storie meditando
di inserire Zorro nel pacchetto d’investimenti dell’ABC (compagnia delle
radioaudizioni USA) in favore del Parco, ma il network si accordò invece per la
serie antologica Disneyland così che il progetto Zorro sembrò fallire.
Tuttavia quando Walt Disney necessitò di una nuova serie da proporre all’ABC
in cambio di un forte contributo per il Parco, l’iniziativa venne ripresa.
Casting
della serie
Nel
frattempo la Disney consolidò la propria fama, tanto che non fu più necessario
realizzare un pilot e Walt iniziò immediatamente la ricerca di un interprete
per il ruolo di Zorro, conscio che chiunque avesse scelto sarebbe stato
inevitabilmente paragonato a Tyrone Power. Questo ruolo fu molto ricercato, il
successo di “Davy Crockett” non doveva essere intaccato da una schiera di
attori che aspiravano solamente a diventare il nuovo Fess Parker degli Studios.
Furono esaminati più di 20 attori, fra cui Hugh O’Brian, John Lupton, Jack
Kelly, Dennis Weaver e David Janssen.
Il
18 aprile 1957 lo Studio fece un provino ad un attore relativamente sconosciuto,
Guy Williams, e quando Walt Disney vide il risultato seppe di aver trovato il
proprio Zorro.
Guy
Williams, il cui vero nome era Armando Catalano, era nato il 14 gennaio 1924 a
New York. Dopo aver frequentato l’Accademia Militare di Peekskill, lavorò
come modello e fu notato dall’Universal International Studios che lo mise
sotto contratto nel 1952. Sebbene fosse apparso in film quali “Bonzo goes to
college”, “Mississipi gambler”, “Seven angry men”, “Sincerely yours”,
“I was a teenage werewolf”, “The last frontier” e “Man from the Alamo”,
le parti di Williams erano relativamente esigue e sembrava che le sue speranze
di diventare un primo attore fossero vane.
Prima
che Disney trovasse l’attore Williams, alto 190 centimetri, fu quasi sul punto
di rinunciare alla propria carriera cinematografica, ma fortunatamente venne
scritturato nell’audizione per il
ruolo di Zorro e, con meraviglia, si ritrovò ad essere la star della serie
televisiva.
Durante
tutte le sue imprese Diego poteva sempre contare sull’aiuto del suo fedele
servitore Bernardo che, muto dalla
nascita, decide di aiutare il suo padrone fingendo di essere anche sordo; questo
gli permetteva di ascoltare
segretamente le conversazioni e di riportarle a Diego. Bernardo ha anche
indossato diverse volte gli abiti di Zorro permettendo a Diego di essere visto
nel medesimo luogo ed eliminando in tal modo il sospetto che egli potesse essere
il vendicatore mascherato.
Bernardo
era interpretato da Gene Sheldon che sfruttò la sua passata esperienza di
pantomima per adattarla al ruolo del servitore muto. Interprete versatile con
esperienze di radio, vaudeville, Broadway e film, Sheldon fu scritturato con un
contratto a lungo termine per Zorro ed eventualmente per diversi altri films
dello Studio (es. nel 1960 interpretò anche “Toby Tyler” con Henry Calvin).
Un
altro importante personaggio era quello del Sgt. Garcia, il comandante in
seconda del pueblo. Garcia era un personaggio piuttosto comico, a causa del
proprio fisico paffuto. Coadiuvava il perfido comandante della guarnigione, ma
col progredire della serie sviluppa anche una certa complicità con Zorro. Benché
tentasse di essere un buon soldato, Garcia doveva sempre fare i conti con la sua
voracità ad apprezzamento per le bevande. I malfattori ne erano al corrente,
così Garcia involontariamente diveniva ripetutamente un problema per Zorro.
Garcia
era interpretato da Henry Calvin, il cui vero nome era Wimberly Calvin Goodman.
Nativo di Dallas, aveva recitato a Broadway in “Kismet” ed altre opere e
teneva un proprio programma radiofonico alla NBC nel 1950. L’attore, alto
circa 187 cm, raggiungeva l’impressionante peso di 340 pounds (153 kg) e
doveva adoperare uno speciale rasoio per mantenere la tipica barba incolta di
Garcia.
A
completamento dei personaggi vi era Don Alejandro, padre di Diego, uno dei più
ricchi ed eminenti cittadini di Los Angeles, a cui molti fra i contadini ed i
proprietari terrieri si rivolgevano per ottenere aiuto. Fu Alejandro che per
primo richiamò il proprio figlio in California per sconfiggere insieme il
malvagio Monastario nella sua brama di potere dando inavvertitamente inizio alla
carriera di Zorro. Per gran parte della serie Alejandro non sa che Diego è
Zorro e l’apparente codardia del figlio causa attrito all’interno della
famiglia.
La
parte di Alejandro era interpretata dall’esperto caratterista George J.Lewis
che curiosamente aveva indossato i panni di Zorro come co-protagonista della
serie in 12 parti della Republic Pictures “Zorro’s Black Whip” (1944)
accanto a Linda Stirling (Barbara Meredith): quando morì il fratello
giustiziere, Barbara assunse il ruolo di “frusta nera”, un successore di
Zorro, e Lewis, che interpretava il suo fidanzato, indossò il costume del
fuorilegge per salvaguardare il suo segreto.
Oltre
al costume ed all’abilità con la spada, Zorro si affidava al suo fedele
cavallo Tornado, interpretato da Diamond Decorator, un quarter-horse di 7 anni
con 3 controfigure usate per filmare le varie acrobazie del cavallo: un animale
specializzato nell’impennata, come si vede nella scena di apertura, uno per le
scene di battaglia ed il terzo per le corse.
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