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Sharon C. si è sposata

Allora, fino a oggi la pagina dei link non è stata poi molto democratica, dando visibilità e preminenza solo ai compagni di Internazionale (e prodotti annessi, tipo Italieni e SuperG), e al vecchio amico Saetta (qui in foto), ai suoi flash e ai suoi sproloqui. Rivoluzione, dunque, anche nell'auspicio che i link nominati qui sotto ricambino la mia ospitalità fra le loro pagine.

Non sono sempre stato trentaduenne, e cablato, e a banda larga. Il World Wide Web ha avuto una preistoria, e anche io, e anche l'Html, e anche il mio povero cuore. Avete mai fatto un trasloco? Avete mai dissepolto da un cassetto delle foto, dei biglietti, dei frammenti del vostro passato remoto? L'archeologia del sé è un'attività piuttosto catartica e anche la rete, nella sua povertà, mi ha offerto l'occasione di scavare nel mio passato personale. Ecco la mia prima pagina web, conservata nel cimitero della rete. Altri tempi, ahimé, perduti. Siamo proprio navi contro corrente, come sanciva il buon vecchio Fitzgerald a fine Gatsby.

Ma torniamo al presente. La mia corrispondente dirimpettaia Tina Spacey, ad esempio, ha fondato e mantiene un suo poetico blog del tempo perduto, lo Spaceyblog.

Era stata una trascuratezza dei tempi precedenti, inoltre, non segnalare un'iniziativa che da tanti anni, nello sterminato oceano di mediocrità editoriale che affligge le nostre librerie, ci rammenta invece che la letteratura esiste e, se pure in una chiave carbonara e di complotto, sopravvive: sto parlando di 'Tina, ovvero la rivistina di Matteo B. Bianchi, un amico che qualche anno fa mi diede l'opportunità di pubblicare un racconto, ancor oggi nel cuore dei miei pochi (ma gagliardi) sostenitori come letterato. Le persone che amano i miei racconti sono in tutto non più di cinque, parlo sul serio, ma li amano così tanto e così tanto me lo manifestano che non potrei proprio smettere di scrivere narrativa, cosa che ormai faccio soprattutto per loro cinque.

Netwatch è un relitto, ma esiste ancora. Forse è uno squat. Forse è come il mio cuore, ancora fermo ai tempi di Netwatch, così come Netwatch è ibernato ai tempi in cui esso cuore veniva cominciato a essere maltrattato per la seconda volta nel giro di pochi mesi. Non voglio fare vittimismo: so bene i difetti che aveva il buon vecchio Nw, così come in gran parte so quanto sia cigolante e difettoso l'apparato che regola i miei sentimenti e i miei rapporti con gli altri. Pure, il dominio Netwatch.it continua a esistere, così come il giornale che ha segnato i miei comunque rimpianti mesi parigini.

Una notizia, per concludere, che spezza almeno in parte, l'efficacia di certe mie teorie archeologiche sul World Wide Web. Sharon C. Yang dev'essersi sposata. E i più potenti motori di ricerca non ne danno che qualche stentato indizio. Questa ragazza californiana harvardiana, pioniera come il vecchio Za' e fiduciosa anni orsono nelle potenzialità democratiche della rete mondiale, un tempo era protagonista di sé stessa nei motori di ricerca, e protagonista della compilazione Html quando ancora Amazon era una bancarella a Brooklyn Heigths e Yahoo! un armadio di schede perforate. Se la buona vecchia Sharon C. si è sposata avrà cambiato cognome e abitudini, e su Google non esce più fuori. Però è strano: credo che chi è entrato per una volta su un motore di ricerca non può uscirne che attraverso un lavoro di rimozione volontaria, cosa che forse ha fatto la bella S.C.Y. Forse la ragazza ha deciso di cancellare le tracce di sé, vivere una sana vita offline.
Hai fatto bene, Sharon, però ti ci rimetto io, sulla rete, classificata come un link perduto: ti penso sempre. Ho memoria. So che la parte migliore di noi finirà per vivere in un mondo vero. [english version]

Mo' basta però, con gli altri, che mi sono stufato: rimettetevi a leggere Zardo.org, poche storie.

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