Alcuni cenni storici sulla Break Dance

Nasce a metà degli anni '70 nel Bronx, quartiere nero per eccellenza della periferia di New York City.
Agli inizi erano semplici movimenti presi dalla “capoeira” brasiliana, con cui i neri e i sudamericani volevano mettersi in mostra per le strade dei sobborghi di N.Y. Successivamente questi movimenti base hanno iniziato ad essere modificati secondo lo stile di ogni esecutore ed hanno preso vita propria, creando così una nuova danza molto acrobatica, mai vista prima.
La straordinaria novità portata dalla Break Dance consiste nel “contatto con il suolo”. In nessun altro stile di danza, fino ad allora, si erano studiati ed approfonditi movimenti al suolo.
La Break Dance, inoltre, è sempre stata caratterizzata, fin dall’inizio, da passi e movimenti estremamente spettacolari. Ecco dunque che rotazioni (“Spins”&”Glides”), movimenti frammentati (“electrics” e “freeze”) e passi acrobatici (“evolutions”) sono entrati di prepotenza nella Break e ne costituiscono tuttora la parte preponderante.

Parallelamente alla danza a terra si è sviluppata anche una particolare danza in piedi denominata “Electric Boogee” che include movimenti di mimo e robot ed in cui il ballerino sembra un “pupazzo percorso da numerose correnti elettriche”.
Negli anni '80 la Break Dance fu inserita nel programma del Black Power Movement (associazione nera molto famosa negli USA) per cercare di risolvere i problemi di violenza tra le bande rivali della gente di colore. La supremazia su un territorio, così, non venne più determinata da cruenti scontri tra bande, ma da sfide di Break in cui la squadra che mostrava maggiori abilità tecniche e migliori acrobazie vinceva sull’altra.

 

La Break Dance in Italia

In Italia la Break Dance è arrivata nell’ 84 ed ha subito riscosso un enorme successo di pubblico, anche se solo pochi erano i giovani in grado di eseguirla data la grande difficoltà tecnica dei movimenti e la notevole preparazione atletica che richiedeva.
Dopo un paio di anni, però, la Break Dance è scomparsa dalle strade d’ Italia e dagli occhi del grande pubblico, anche se gruppi di appassionati hanno comunque continuato a tenere vivo lo spirito e le tecniche.

 

 

 

L'Hip Hop in movimento

Il breaking! La passione per l'Hip Hop messa in movimento. Non si può dire meno di questo, il breaking non è solo una disciplina magnifica, ma anche un arte degna di quel rispetto che spesso gli è stato negato. Non basta essere dei sostenitori della Cultura, bisogna avere troppa voglia  per praticarlo, voglia di distruggersi per l'Hip Hop.

Il breaking inizialmente nell'Hip Hop era solo uno dei modi di ballare, ma mentre gli altri erano molto intuitivi e semplici, il breaking era solo per gente che "ne sapeva". All'inizio non era ben definito, era formato da mille influenze diverse di passi presi un pò ovunque misti anche a mosse prese dai film di kung fu, ma poi il breaking divenne sempre più complesso... e le sfide aumentarono. Ad esempio tra le gangs c'era l'usanza di confrontarsi non più sparando o lottando ma breakando.
All'interno del breaking esistono milioni di mosse e di figure, ma fondamentalmente quello su cui la maggior parte dei breakers è d'accordo è che ciò che conta per essere uno che spacca è fare ciò che sai fare sempre nel rispetto del ritmo. E' questo che da al bel breaking quel qualcosa in più... può sembrare una cosa scontata e invece in giro si vedono tantissimi breakers che fanno infiniti giri sulla testa ma mai un passo a tempo.
E' molto importante però anche il discorso acrobatico, dal quale il breaking non può prescindere.

Ciò che, secondo me, ha fatto proseguire il breaking è la sua difficoltà, paradossalmente è così: se il breaking fosse stato un ballo semplice non sarebbe diventato parte integrante di questa splendida Cultura!