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Coeo (v.179)
Coeo appartiene ai Titani. Questi erano divinità presentate come violente potenze ctonie anteriori a quelle olimpiche. Generati come i Ciclopi e gli Ecatonchiri o Centimani , da Gaia , la terra , e Urano , il cielo, secondo la tradizione più comune erano dodici , sei maschi e sei femmine: Oceano, il fiume che scorreva intorno alla terra; Coio; Iperione, padre della Sole "colui che abita in alto"; Giapeto, il frettoloso, padre di Prometeo e di Atlante che reggeva il mondo sulle spalle; Crono, il più importante dei Titani, dio dai pensieri tortuosi; Teti, la "fecondità dell'acqua" che rappresentava il principio vitale di tutte le acque; Febe; Rea, "la terra"; Mnemosine, la dea della memoria; Temi, la dea della giustizia divina " l'ordine"; Teia.
Durante il regno di Urano, spinti dalla madre Gaia, si ribellavano al padre. Crono, il più giovane fra i Titani, coglieva di sorpresa il padre, lo mutilava e gli rubava lo scettro inaugurando un nuovo regno. Presa in moglie la sorella Rea generava un gran numero di figli che si affrettava a ingoiare appena nati, per il timore di subire lo stesso destino di Urano. Ma Rea riusciva a salvare l'ultimo di essi, Zeus, porgendo a Crono, che ingannato la ingoiava, una pietra volta in fasce. Zeus, cresciuto in età e in forze, assaliva il padre e lo obbligava a rigettare tutti i figli ingoiati che, essendo immortali, ritornavano tutti vivi alla luce.
Prima di sostituirlo sul trono doveva però sopportare l’assalto di alcuni Titani insorti per vendicare il fratello e contrari al nuovo ordine di Zeus.
Si racconta anche che i Titani, dietro istigazione di Era, la sposa gelosa di Zeus, rapirono un giorno Dionisio, dio del vino, che Zeus aveva avuto con l’unione con Persefone. Il corpo di Dionisio fu fatto in pezzi e divorato. Si salvò solo il cuore che Atena raccolse e portò al padre Zeus, il quale depose nel ventre di una donna tebana, Semele, che partorì un nuovo bambino. Per punizione Zeus fulminò i Titani e li ridusse in cenere. Da quella cenere si generò il genere umano.
Questa guerra, detta Titanomachia, durata dieci anni, finiva con la vittoria di Zeus grazie all’aiuto dei giganteschi Ecatonchiri e alle saette fabbricate per lui dai Ciclopi che da questo momento divengono i fabbri divini. “Gli antichi Titani al ciel ribelli”, sconfitti, vengono rinchiusi nel Tartaro. Analoga sorte subivano i Giganti mostri nati dalle gocce del sangue di Urano, mutilato da Crono, i quali osarono dare la scalata all’Olimpo sovrapponendo il monte Ossa al oPeli
I titani nella lotta conro Zeus
Encelado (v.179)
Encelado,nella mitologia greca, era un gigante, figlio di Titano e Gea. Venne seppellito da un collerico Zeus(nella mitologia romana Giove) sotto il Monte Etna ,in Sicilia;quando il gigante fischia e tira fuori la sua lingua , il monte Etna erutta lava. Nella mitologia greca, i giganti nascono dalla terra (Gaia) fecondata dal sangue di Urano che ,evirato dal figlio Crono a capo dei titani, viene da questi detronizzato. Da questo episodio nasce la Titanomachia, guerra durata dieci anni, alla fine della quale i ribelli, sconfitti da Zeus, vengono rinchiusi nel Tartaro, guardati a vista dagli Ecatonchiri . I Giganti tentano di vendicare i Titani, ma , a loro volta sconfitti, ne subiscono il medesimo destino. La loro sconfitta determina l'instaurarsi dell'ordine olimpico. Altri popoli antichi introdussero il mito dei Giganti per spiegare le cause delle catastrofi naturali, altrimenti incomprensibili. I Giganti suscitano i terremoti con i loro passi e spesso vivono nelle regioni vulcaniche, dove battono i metalli usando come fornaci i crateri incandescenti. Nelle saghe nordiche i Giganti sono le forze malefiche nemiche degli dei, in modo sorprendentemente analogo a quanto descritto nella mitologia greca.
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