:Intro:

Texts

Libro IV: vv. 1-30 Didone
Libro IV: vv. 160-197 Il temporale fatale
Libro IV: vv. 296-392 L'ultimo colloquio
Libro IV: vv. 584-705 Morte di Didone

Images

Italiano
Didone, Mantegna
La morte di Didone, Guercino
La morte di Didone, Rubens
Didone ed Enea, Reni
Incontro di Venere ed Enea, Cortona
Didone abbandonata tra le ancelle e Africa, pittura pompeiana
Mercurio appare ad Enea, Romanelli
Enea e Didone durante la caccia, stoffa copta
Enea e Venere, Tiepolo
Villa di Low Ham
Didone mostra Cartagine ad Enea, Lorrain
I codici Vaticani latini
Didone ed Enea al mattino della caccia, Turner

English
Dido, Mantegna
Dido's Death, Guercino
Dido's Death, Rubens
Dido and Aeneas, Reni
Venus meets Aeneas, Cortona
Dido between her handmaids and Africa, Pompeian painting
Mercury appears to Aeneas, Romanelli
Aeneas and Dido during the hunting, coptic fabric
Aeneas and Venus, Tiepolo
Low Ham's Villa
Dido shows Cartage to Aeneas, Lorrain
The Latin Vatican Codes
Dido and Aeneas during hunting in the morning, Turner

:Nostre creazioni:
Our creations

Epistolario/Letters 1
Epistolario/Letters 2
Epistolario/Letters 3

  



587 : aequatis classem procedere velis: la flotta avanza sicura a vele spiegate e ormai lontana dalla spiaggia.
588 : litoraque et vacuos portus: le spiagge e i porti sono ormai inesorabilmente deserti e vuoti.
596 : infelix Dido: la regina realizza che ormai il suo "sogno" si è dissolto e quindi è infelice: inizia da questa infelicità la sua fine.
600 : divellere corpus: esprime in maniera ancora più incisiva il sentimento d'odio della regina nei confronti dell'amato.
602 : Ascanium epulandum: nel discorso di Didone si esprime tutta la rabbia per la delusione che la induce a immaginare una scena feroce: Ascanio imbandito al padre.
604 : moritura: può essere interpretato come un presagio sul destino che incombe sulla regina, infatti, il dolore rafforzato dalla pazzia porta Didone ad uccidersi.
613 : caput infandum: l'espressione ci trasmette il sentimento d'odio provato da Didone verso Enea.
614 : fata Iovis: ossia il volere di Giove, che è una cosa più grande di Didone alla quale si può attenere accettandola passivamente.
629 : imprecor: Didone chiama a testimoni del suo dolore gli dei con i quali, nel lanciare la maledizione, stabilisce quasi un patto sacro che suggellerà col suo sangue.
643 : trepida, efferra, sanguineam volvens aciem
644 : pallida mortem futuram
645 : inrumpit limina
con queste espressioni viene descritta Didone nel pieno della follia che traspare nelle azioni e nella sua fisicità, infatti appare trasfigurata, con gli occhi iniettati di sangue, esasperata, in delirio.
648 : iliacas vestes ,notum cubilem: nell’attimo di lucidità precedente al suicidio, la donna indugia sugli oggetti che le ricordano l’amore trascorso.
664: ferro conlapsa: conlapsa dà l’idea del gesto estremo di Didone che si butta come un peso morto sulla spada per darsi una morte atroce.
690: ter sese attollens: tre volte alzandosi
691: ter revoluta toro est: tre volte ricadde sul letto La ripetizione sottolinea l’ultimo slancio vitale, ma inutile, della regina che sembrerebbe quasi pentirsi del gesto ormai compiuto.
692: alto caelo: la regina, come tutti i morenti, cerca un ultimo cenno di luce con gli occhi che ormai non vedono più niente: è come esalare l’ultimo respiro.
696: nec fato nec merita morte: Didone è vittima di se stessa e dei suoi sentimenti: questa è l’ultima espressione che, quasi, sembra pronunciare Virgilio a commento della vicenda.