I Satelliti Meteorologici
Immagine dal satellite Meteosat7 | Immagine dal satellite NOAA15 |
Un po’ di storia
I satelliti Meteorologici fanno parte della famiglia dei satelliti denominati artificiali e con questo termine va inteso qualsiasi oggetto posto dall'uomo in un orbita attorno alla Terra o attorno ad un altro corpo celeste.
Va precisato che un satellite artificiale può venire posto in un'orbita terrestre in tre modi diversi, lungo l'equatore (orbita "Equatoriale o Sincrona") o passante per i due poli (orbita "Polare") od ancora su un'orbita inclinata rispetto l'equatore, comunque tutti ad una altezza non inferiore ai 130 Km e per potersi mantenere in orbita per lungo tempo deve essere data al satellite una velocità orbitale sufficiente a contrastare la forza di gravità Terrestre altrimenti verrebbe attratto nuovamente e rapidamente verso la Terra.
Attività
quotidiane come telefonare, vedere la TV o ascoltare la radio attualmente hanno spesso relazioni dirette o indirette con l'uso di satelliti artificiali e il loro
numero in orbita attualmente attivi raggiunge quasi il migliaio e tutti girano
su orbite predeterminate e perfettamente controllate
dai Centri di Controllo CDA che provvedono alla loro correzione orbitale ad ogni qualvolta
se ne presenta la necessità.
Ma ora andiamo a vedere
da vicino una categoria di satelliti artificiali
che vengono chiamati "Meteorologici"
i quali sono di notevole aiuto per le previsioni del tempo e per rilevare dati utili
per l'agricoltura, la geologia, ecc.
Sebbene molte persone sappiano già della loro presenza nello spazio non fosse altro che per le loro immagini mostrate spesso in Televisione durante le previsioni del tempo, sono invece pochi quelli che ne conoscono la loro storia ma prima vorrei precisare che le loro immagini non sono soltanto belle a vedersi ma sono anche ricche di molte informazioni che se interpretate correttamente ed integrate con altri dati come ad esempio la pressione atmosferica, le temperature al suolo e quelle in quota, ecc. divengono utilissime per avanzare previsioni del tempo a breve e media scadenza molto più attendibili rispetto agli anni precedenti, inoltre sono anche una importante fonte di studio riguardante l'agricoltura e la climatologia. Vediamone quindi un po' la storia.
In sintesi possiamo dire che si tratta di satelliti artificiali
che dallo spazio inviano quotidianamente a terra immagini della situazione
Meteorologica e Climatologica in atto su tutto il nostro pianeta.
Il primo satellite artificiale
Meteorologico fu lanciato in orbita dalla NASA il
1°
Aprile del 1960
e si chiamava
TIROS 1
(vedi foto) da non confondere con il primo
satellite artificiale che fu lo Sputnik 1, lanciato dall'Unione Sovietica
il 4 ottobre del 1957 il quale rimase in orbita per soli 92 giorni.
Le immagini Meteo inviate dal
TIROS 1, ancora poco dettagliate, venivano registrate a bordo del satellite e poi
inviate a terra su comando da parte dei tecnici addetti ai centri di controllo CDA della
NASA.
Al TIROS 1 seguirono in successione altri satelliti simili fino al 1964, quando questa prima serie sperimentale di satelliti Meteorologici venne sostituita da una nuova serie di satelliti operativi molto più sofisticata il cui nome era Nimbus (vedi foto).
Il Nimbus rispetto ai satelliti TIROS era in grado di fornire immagini molto più nitide e dettagliate sotto forma di fotografie e le immagini erano riprese in sequenza poi trasmesse in tempo reale e non più registrate a bordo, quindi si trattava di immagini a disposizione di chiunque si fosse attrezzato con apposite apparecchiature di ricezione. Va detto che nel periodo1966-1970 ai Nimbus venne anche affiancata una nuova serie di satelliti meteorologici USA chiamati ESSA con caratteristiche molto simili (vedi foto).
Alla fine degli anni 60 gli studiosi di scienza e Meteorologia si resero sempre maggiormente conto dell’importanza di questi satelliti per rilevare non solo i corpi nuvolosi in atto ma anche per ottenere molte altre informazioni relative al suolo e ai mari e così agli inizi degli anni 70, tenendo presente l'esperienza fatta nei dieci anni precedenti venne approntata una nuova serie di satelliti ancora più sofisticata delle precedenti e cioè capaci di riprendere immagini oltre che nello spettro del visibile anche in quello dell'Infrarosso.
Il primo satellite della nuova serie fu lanciato il 23 Gennaio del 1970 e gli venne dato il nome provvisorio di ITOS 1 (vedi foto) poi a quelli successivi venne dato il nome di NOAA , nome tutt'ora impiegato (vedi foto) anche per tutti i satelliti meteorologici americani in orbita polare che seguirono, ultimo dei quali è attualmente il NOAA19.
Va detto inoltre che fino al satellite NOAA1, sui satelliti meteorologici veniva impiegato un sistema di ripresa simile a quello impiegato da una normale telecamera, poi dal 1972 a cominciare dal NOAA 2 e successivi la telecamera fu sostituita con un nuovo sistema di ripresa chiamato Radiometro a Scansione (vedi foto).
Si trattava di un sofisticato sistema elettromeccanico capace di riprendere immagini con differenti definizioni ed in tempo reale ed oltre nello spettro del visibile anche in quello dell’infrarosso e ciò permetteva di tenere sotto controllo la situazione meteorologica anche durante i loro passaggi notturni. Va anche sottolineato che il sistema di ripresa a Radiometro viene tutt'ora impiegato su tutti i satelliti sia americani che russi in orbita polare (vedi foto).
A proposito dei satelliti
meteorologici russi durante il loro primo periodo storico di ricerche spaziali non si conosce moltissimo, ma è certo che il loro primo satellite meteorologico
sperimentale venne lanciato nel Giugno del 1966 e portava il nome di
Cosmos 122, seguito nell’anno
successivo dal
Cosmos 144
e da altri
Cosmos fino ad arrivare al 26 marzo del 1969 quando venne lanciato il
Meteor
1-1
(vedi
foto)
che rappresentava il loro primo
satellite meteorologico ufficialmente operativo.
Attualmente la Russia dopo la non più
recente disattivazione
dei satelliti RESURS 01-N4, Meteor 3-2 e del Meteor 3-5, rimasero in attività
soltanto il satellite di nuova
generazione Meteor 3M-1 non che l'OKEAN 0 di vecchia
generazione ed alcuni geostazionari della serie GOMS ;
l'OKEAN 0
però viene messo in attività solo saltuariamente e per tempi raramente superiori
ai tre o quattro minuti ma ormai da tempo tace e si presume che anch'esso sia andato in avaria.
Nel 1974 ebbe inizio un'ulteriore importante tappa per la scienza meteorologica via satellite e cioè avvenne il lancio del primo satellite NASA Geostazionario chiamato SMS 1 (vedi foto). Va detto però che il satellite SMS 1 non fu in assoluto il primo satellite Meteorologico in orbita geostazionaria poiché già nel 1967, con il satellite sperimentale ATS 3 (vedi foto), venne sperimentato un sistema di ripresa immagini meteo viste da satellite in orbita geostazionaria la cui esperienza positiva fu applicata a tutti i successivi SMS oltre che ai successivi geostazionari USA ed Europei.
Da notare che dal 1960 al 1967
tutti i satelliti meteorologici giravano intorno alla terra su orbite così
dette basse (cioè fra i 500 e i 1500 Km) chiamate
orbite
"Polari", in altre parole tracciavano orbite che andavano da un polo all'altro della
terra, chi da
Nord verso Sud e chi da Sud verso Nord.
I satelliti posti in orbita
geostazionaria invece girano
si
intorno
alla Terra ma lungo la linea dell'equatore e non da un polo all'altro e ad
una altezza di 36.000 Km e a una velocità angolare uguale a quella di rotazione della terra.
Ciò fa si che un satellite posto in una orbita
geostazionaria
rimanga per un determinato
punto terreste come se rimanesse fermo nello spazio con il vantaggio che l'antenna di ricezione
(di solito una parabolica) possa essere puntata fissa in permanenza verso la sua posizione nello spazio.
I vantaggi derivanti da un satellite posto in orbita geostazionaria (chiamata anche orbita Sincrona) non è soltanto quello di poter puntare l'antenna di ricezione una sola volta, ma data l'altezza in cui si trova un satellite Geostazionario (36.000 Km) e il suo sincronismo con la rotazione terrestre, questo tipo di satellite può riprendere e mantenere sotto controllo costantemente la situazione meteorologica di un'area vastissima e sempre la stessa e ciò facilita grandemente i Meteorologi nelle loro previsioni potendo così servirsi della situazione meteo sequenziale.
Infatti nel 1975, al geostazionario SMS 1 seguì l'SMS 2 e poco tempo dopo partì una nuova serie operativa di satelliti geostazionari americani ai quali venne dato il nome di GOES nome tutt'ora impiegato per tutti i satelliti Meteo Geostazionari USA.
Il primo della serie GOES venne lanciato il 16 Ottobre del 1975 e gli venne dato il nome di GOES 1, poi ne seguirono altri ed attualmente il GOES 14 è l'ultimo della serie e va detto che tutti i GOES lanciati fino ad ora sono sempre stati posizionati sopra o nelle vicinanze del continente Americano.
L’Europa ebbe il suo primo satellite
Meteorologico Geostazionario soltanto tre
anni dopo il lancio del primo SMS (USA)
e più precisamente il
23 Novembre del 1977, quando l’ESA,
l’Agenzia
Spaziale
Europea pose in
orbita Equatoriale a zero gradi di
Longitudine e zero gradi di Latitudine
il
Meteosat 1 (vedi
foto).
Da quella data ad oggi sono stati lanciati altri sei satelliti
Geostazionari Europei della serie
Meteosat fino
a giungere all’attuale
Meteosat 7 ultimo della serie
le cui immagini
fino a poco tempo fa era possibile trovarle quotidianamente
su quasi tutte le TV durante le previsioni
del tempo, oppure navigando su
Internet.
Nota:
Dall'inizio del 2004
l'attuale Meteosat
7 non viene più utilizzato per l'osservazione del nostro emisfero geografico perché
sostituito dai nuovi satelliti Geostazionari di nuova generazione della serie MSG, esempio
MSG-1
(Meteosat 8) e MSG2 (Meteosat 9). Si tratta di satelliti di nuova generazione (vedi qui) mentre invece il Meteosat 7 è stato spostato
sull'Oceano Indiano a svolgere da sentinella per il controllo dei Tifoni in sostituzione
dell'anzianissimo satellite Europeo Meteosat 5 anche lui di 1° Generazione.
Oggi,
chi fosse interessato a ricevere
in proprio le
immagini trasmesse
ancora
dal
Meteosat 7 ed è già in possesso di un computer munito di scheda audio non deve fare altro che
procurarsi una parabola di circa 1 metro di diametro con illuminatore per la
banda di frequenza
1690
– 1695 MHz,
un
convertitore per tali frequenze e un ricevitore a
modulazione di frequenza a banda stretta (15 - 25 KHz).
Più ampie informazioni e
suggerimenti
per ricevere in proprio tutti i tipi di satelliti Meteorologici attualmente
operativi le potete trovare nella mia pagina "Informazioni
e Consigli".
-In prospettiva dei prossimi lanci di satelliti di nuova generazione (Polari o Geostazionari) lo sviluppo della ricezione satellitare a livello amatoriale non è di facile prevedibilità, di certo sempre di più si andrà verso la ricezione di immagini sempre più ricche in definizione e in contenuti dal punto di vista delle informazioni meteorologiche e tutto ciò richiederà probabilmente anche nuove e più sofisticate apparecchiature di ricezione ma certamente con risultati all'altezza delle aspettative.
Conclusione
Va precisato che ciò che occorre
oggi per
ricevere i satelliti meteorologici a livello amatoriale non sembri eccessivo in
quanto
ben altro era necessario prima del diffondersi dei computer e di tutti quegli apparati che attualmente si
trovano già in commercio ad un prezzo accessibile a molti (vedi ad esempio i KIT di NUOVA ELETTRONICA, ecc ).
Chi fosse interessato a farsi un’idea di
ciò che occorreva negli anni
60/70/80 per ricevere in proprio i satelliti Meteorologici, si legga le tappe che il sottoscritto ha dovuto
faticosamente superare dal giorno in
cui (Anno
1966) decise di interessarsi alla possibilità di
ricevere in proprio con modestissime apparecchiature le immagini trasmesse dai
primi satelliti Meteorologici della NASA
(cliccare qui).
NASA = Acronimo di National Aeronautic and Space Administration .
Per finire chiedo scusa ai più esperti per il linguaggio poco scientifico adottato, ma ho scelto di proposito di usare un linguaggio semplice per non annoiare troppo chi desiderava conoscere solo a grandi linee un po' di storia di questi satelliti chiamati anche satelliti meteo.
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