A casa, 6-11-2003

Nella tradizione del buddhismo theravada si usa "prendere rifugio" nel buddha, nel dhamma e nel sangha, che si possono tradurre come colui che ha insegnato la via, l'insegnamento stesso e la comunità dei praticanti.
Oggi ho fatto un altro passo nel capire il significato di questo prendere rifugio.

Buddha é quel luogo dentro ognuno di noi dove si puo' tornare, come casa, rifugio, luogo di pace, silenzio, fuoco di legna, calore interno, un posto dove si é da soli senza essere soli, una casa a cui ritornare quando fuori piove, quando fuori il traffico urla, quando la lotta si fa dura e faticosa e si cerca conforto, aiuto, sostegno e pace, concentrazione e silenzio. Buddha. Un luogo a cui tornare. Un luogo dentro ognuno di noi.

Dhamma é la via, il sentiero, il cammino da percorrere, l'insegnamento che ce lo mostra e il passo che facciamo, la certezza che i nostri sforzi valgono qualcosa, che la direzione ha un senso anche se la meta é quantomeno invisibile, per non dire inesistente, ma le idee si confondono, le parole si intrecciano, il pensiero discorsivo tesse le sue trame nebbiose. Non importa definire; Dhamma é stare in cammino sapendo di sapere dove andare anche se non lo si sa con la mente razionale, é conoscere la propria direzione, avere la sensazione di andare verso il meglio, il piu' leggero, il piu' rilassato, piu' tranquillo, piu' vicino alla natura, prato verde e alberi e fiori.

Sangha é la comunità, le persone care che condividono le tue idee, la base su cui ti muovi, anche se ci sono divergenze nella superficie. E anche qui si puo' ritornare, come a casa di un amico che ti ospita quando fuori é freddo e ti offre un té, mentre riposi e ti ristori e riprendi le forze per il nuovo cammino. È la coscienza di fare parte della comunità, dell'insieme di persone che si rivolgono verso un mondo migliore, dove i rapporti sono basati sullo stare insieme e aiutarsi piuttosto che sul competere, i vincitori e i vinti, i primi e gli ultimi.

E il rifugio si prende con profonda gratitudine, verso sé stessi per la forza con cui ci si é aiutati ad arrivare fino qui, verso tutti gli altri che ci hanno aiutato e se ci si riesce anche verso chi ci ha osteggiato, facendoci cosi' scoprire nuove strade o mostrandoci le nostre vecchie rigidità, concrezioni, cristallizzazioni, aiutandoci in fondo a lasciarle andare, liberarci di questi pesi e fare un altro passo in avanti verso la crescita.

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