CONIGLIO SELVATICO

Caratteristiche - Diffusione - Habitat - Riproduzione - Alimentazione - Bibliografia


Ordine: Roditori

Famiglia: Leporidi

Genere: Oryctolagus

Specie:  Oryctolagus cuniculus 


Caratteristiche

Il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) è lungo in genere circa 40 cm, di cui 6 o 7 della coda che è nera sopra  e bianca sotto. Possiede un pelo grigio-giallastro nelle parti superiori, bianco in quelle inferiori, mentre la nuca è di un color ruggine.

Si distingue dalle lepri per la sua mole più piccola, e le ridotte dimensioni della testa, degli orecchi e delle zampe posteriori. 

Il coniglio è più veloce della lepre ed è imbattibile nell'arte del correre a zig-zag per disorientare gli inseguitori, inoltre per saltare meglio le zampe anteriori sono più brevi di quelle posteriori.

Vive in colonie anche molto numerose e la sua presenza si può rilevare in inverno dalla "scorticatura" delle cortecce, di cui si nutre in mancanza di germogli freschi.  

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Diffusione

Vive quasi in tutto il mondo, in quanto ampiamente diffuso dall'uomo, ed in particolare in Europa, suo luogo d'origine, ed in Australia e Nuova Zelanda.

In Italia lo si trova ovunque, in particolare nelle regioni del nord, in Toscana, in Sicilia ed in Sardegna meridionale.

In Campania è presente con una popolazione di discreta importanza, dopo che per molti anni era stato considerato estinto, nel Parco Nazionale del Vesuvio.

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Habitat

Abita le pianure e le colline di solito non sopra i 500 metri e gradisce trattenersi in luoghi sabbiosi con collinette, gole, rocce e bassi cespugli. Inoltre predilige le giovani pinete asciutte dove gli è facile nascondersi.

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Riproduzione

Adibisce a dimora tane formate da una camera profonda e da gallerie ripiegate ad angolo e a loro volta dotate di uscite. Ogni coppia ha la sua tana e non tollera intrusi.

Il periodo degli amori comincia tra febbraio e marzo, ed entrambi i genitori accudiscono la prole con amore e fedeltà reciproca. La gestazione dura circa trenta giorni, e durante l'anno la femmina mette al mondo numerose figliate, in quanto partorisce ogni cinque settimane, dando alla luce da 4 a 12 piccoli per volta.

I piccoli sono a loro volta atti alla riproduzione dopo cinque o sei mesi, sebbene non raggiungano lo sviluppo completo prima del dodicesimo mese. 

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Alimentazione

Il coniglio trascorre nella tana quasi tutta la giornata, poi verso sera si reca al pascolo. Se avvista qualche pericolo, ne dà notizia ai compagni raspando fortemente in terra con le zampe posteriori.

Si nutre di sostanze vegetali ed è pertanto molto dannoso per le coltivazioni. L'uomo per tale motivo lo perseguita con ogni mezzo, oltre a vedere in lui un'ottima selvaggina.

I conigli diminuiscono effettivamente di numero solo dove giungono la puzzola, la donnola, la martora, i barbagianni e le civette, loro avversari naturali.

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Bibliografia

Corbett & Ovenden - Guida ai mammiferi d'Europa, Murzio Editore, 1985;

Toschi A. - Fauna d'Italia vol. VII, Calderini, Bologna 1965;

AA.VV. - Il mondo degli animali, Rizzoli, 1970;

AA.VV. - L'Italia dei Parchi Naturali, Fabbri, 1999.

Referenze fotografiche

Archivio personale di E. Francini