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Lo spazio della novella è reale, Sanluzzo attestato in molti codici per Saluzzo, un marchesato nel nord Italia. Il luogo è lontano da Firenze e dalla Toscana, poiché alla distanza spaziale corrisponde anche quella temporale; infatti Griselda visse intorno all’anno 1000. Viene anche nominata la città di Bologna, nella quale sono mandati i figli del marchese per essere educati; infatti Bologna è simbolo di cultura famosa per il suo Studium. Come in tutte le novelle sono precisate le coordinate geografiche, in cui si svolgono gli eventi, mediante rapidi accenni, poiché l’obiettivo di Boccaccio è quello di definire uno scenario realistico, nel quale si muovono i personaggi che sono il centro focale della narrazione. Vi è una somiglianza tra il gusto di Boccaccio, nel delineare gli ambienti e gli scenari, e la pittura dell’epoca, nella quale l’uomo crea il suo spazio attraverso la sua azione (ad esempio Giotto o Simone Martini).
La dimora di Gualtieri rappresenta il suo carattere di possessore (è il luogo nel quale egli comanda e tutti gli sono sottomessi, anche Griselda) e simboleggia il suo alto ruolo sociale (ci sono molte stanze, arazzi, drappi…). La casa di Griselda è molto povera ed è situata in un piccolo borgo, però è un luogo di libertà, dove nessuno è sottomesso, ma esegue con tranquillità e impegno il proprio lavoro.
Bisogna anche considerare il rapporto tra le antitetiche direttrici spaziali: alto-basso; l’alto rappresenta la ricchezza, l’altezza nella scala sociale e la posizione della dimora di Gualtieri che domina sul contado circostante. Il basso rappresenta invece Griselda nella condizione di povertà, di inferiorità e sottomissione rispetto al marito, oltre alla posizione della sua abitazione: nel sistema feudale, infatti il borgo è ubicato ai piedi del castello. (Elisa Tronca)
La vicenda si ambienta nel marchesato di Saluzzo (Piemonte): in un luogo reale aperto, in campagna, quando Gualtieri incontra la giovane ragazza, e chiuso, nel castello, dopo le nozze. In questa novella Boccaccio non ha dato molto risalto alla descrizione dello spazio, non gli ha conferito caratteri metaforici, ma gli attribuisce una funzione di sfondo che non interrompe il ritmo narrativo. L’ambiente non riflette neanche la psicologia dei personaggi, né è posto in relazione a variazioni tematiche o scarti cronologici. Vi sono invece caratteri oppositivi tra luoghi aperti e chiusi, tra alti e bassi, con evidenti implicazioni simboliche: il nobile castello e l’umile abitazione della povera ragazza. L’opposizione alto/basso fornisce anche una connotazione antropologica dei personaggi, che potremmo spiegare nei termini di una equazione: la casa di Griselda, posta in basso rispetto al castello di Gualtieri, equivalenti dell’umile condizione della ragazza, a paragone della aristocrazia del signore. (Monica Trippodo)