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INVECCHIARE BENE
La
vita
è
bella e va vissuta al massimo, ma ha un inizio ed una fine.
Essa è paragonabile ad un ciclo: si nasce, si studia, si lavora, ci si
sposa, si educano i figli, si sviluppano passioni ed
interessi, e tutto ciò è entusiasmante. Questo ci motiva
tanto, siamo quindi soliti
programmare tutto, dalla scelta dello studio al
matrimonio, dalla ricerca del lavoro alle vacanze, dalle
decisioni sul dove vivere alla strutturazione finanziaria
della nostra vita.
Commettiamo però un errore: quello di considerarci
eterni. Basta poi davvero poco a farci andare in crisi: dai
primi segnali di invecchiamento del nostro corpo ad
improvvise
malattie. Tendiamo di riflesso a nasconderci di fronte alla
morte nell'illusione di essere eterni, ma diventiamo al
tempo stesso consapevoli
di doverci organizzare comunque. Ma non è facile!
Ecco quindi un
servizio riservato a chi, saggiamente ed in previsione
della terza età (e pure oltre), ha il bisogno di "mettere a posto"
il proprio percorso di vita nella fase finale.
La
consulenza affronta generalmente diverse aree di
interesse:
1.
quella esperienziale (il decadimento psicofisico,
l'accettazione, le scelte più salutari):
2.
quella logistica (come e dove vivere la pensione,
trasloco e ristrutturazione casa);
3.
quella relazionale (i rapporti spezzati
da recuperare, i rami secchi da tagliare,
la
strutturazione di una rete sociale sana, l'evitamento
della solitudine);
4.
quella patrimoniale (ristrutturazione delle scelte
finanziarie, donazioni, testamento,
liquidazione patrimoniale);
5.
quella relativa alla cura di sè (il testamento biologico,
l'amministrazione di sostegno, la
pianificazione
assistenziale);
6.
quella etica (la spiritualità sul fine-vita, la
dimensione religiosa della vita e della morte, il
funerale
e la sepoltura).
Si tratta di un
percorso riservato non solo ai morenti, ma anche a chi,
per tempo, ha bisogno di riflettere su questa
dimensione. Il senso del tutto è capire cosa va fatto e
come farlo. Penso che "lasciare le cose a posto" alla
fine della vita sia la soddisfazione massima per morire
sereni: questo richiede però diverse scelte personali
non derogabili, scelte quindi responsabili verso chi - a
parole- diciamo di amare e di voler sollevare da
problemi (non
suoi,
ma
nostri!).
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