logo ubuland

[news] : [artisti] : [gruppi & associazioni] : [eventi recenti] : [storia] : [definizioni] : [testi] : [links] : [contact]

Enrico Baj

Trascendente Satrapo ed Imperatore Analogico della Patafisica Milanese

Baj ritratto fra i suoi assemblaggi in meccano

Nasce a Milano il 31 ottobre 1924. Studia al liceo classico, quindi inizia gli studi di Medicina, per abbandonarli dopo la guerra a favore della Facoltà di Giurisprudenza (che completa diventando avvocato) e dell'accademia di Brera, che frequenta parallelamente.

1951: promuove, assieme a Dangelo, il Movimento Nucleare, e tiene la sua prima personale presso la galleria San Fedele. Nel 1952, in occasione di una mostra a Bruxelles, firma con Dangelo il Manifesto del Movimento Nucleare, che raccoglie le adesioni di molti artisti italiani

Concezione Immacolata

Nel 1953 conosce Jorn, con il quale fonda il Movimento Internazionale per un Bahuaus Immaginista promuovendo gli Incontri Internazionali della Ceramica ad Albissola, in Liguria. Il legame con Jorn rimarrà solido per molto tempo, anche se le strade dei due divergono nel momento in cui Jorn confluisce nell'Internazionale Situazionista, da cui Baj mantiene le distanze. Al suo lavoro nucleare accompagna il ciclo 'classico' delle illistrazioni per il 'De rerum natura' di Lucrezio, dimostrando precocemente una versatilità e capacità di portare avanti discorsi paralleli che ha un corrispettivo nel XX° secolo solo in Picasso e De Chirico.

1955: lancia la rivista 'Il Gesto', cui contribuiscono artisti come Fontana e Manzoni. Nel '56 espone a New York

1957: Lancia il manifesto 'Contro lo Stile'. intanto la sua pittura, legata ad una tecnica gestuale e 'drippata', evolve verso una decisa componente collagistica, con l'utilizzo dei materiali più vari: tra 1956 e 1957 dipinge le Montagne, che nascono dalla sedimentazione su tele spesso predecorate (arazzi, carta da parati etc.) di colate di 'acqua pesante'.

1959-'60: è il periodo degli Specchi, distrutti e riassemblati sul supporto ligneo, e delle Modificazioni o Contaminazioni, in cui interviene con la sua pittura brutale e grottesca (già nel 1956 ha dipinto i primi generali) su quadri kitsch comprati a poco prezzo sulle bancarelle. In questi anni i gernerali si arricchiscono di componenti oggettuali: medaglie, bottoni, cordoni, interi pezzi di divise militari, etc. Peraltro, a questi lavori sul grottesco della violenza (gli alieni) e dell'autorità si accompagnano anche sperimentazioni di atro tipo, come la sobria serie dei mobili, collage che ricreano sobri e bidimensionali arredamenti borghesi

1961: diventa amico di Raymond Queneau, Grande Conservatore dell'Ordine della Grande Giduglia e Amministratore Onorifico del Collège de Pataphysique. Due anni dopo (1963) fonderanno, insieme a Man ray, Arturo Schwarz e Farfa, l'Institutum Pataphysicum Mediolanense.

1962: il suo lavoro viene esposto a NY nella grande mostra del Moma 'The Art of Assemblage'. Recatosi negli USA per l'occasione, diventa amico di Marcel Duchamp. Tornato in Europa, conosce Breton che scrive un pezzo su di lui

    

1964: espone alla Biennale di Venezia, presentato da Queneau. Per l'occasione propone generali, parate militari e costruzioni in meccano, che poi espone anche alla XIII Triennale di Milano, curata da Umberto Eco. Tra 1967 e 1968 realizza realizza alcune cravatte, vere e proprie sculture, per approdare quindi alla tecnica del d'après: lavorando soprattutto sui grandi del novecento, rifà Seurat (La grande jatte), Picasso (Guernica, Les Demoiselles d'Avignon), etc. Il lavoro a questo grandi d'après, tra l'altro, sarà determinante per l'approdo di Baj alle grandi composizioni degli anni 70 (il Pinelli, la Nixon Parade), che trovano un precedente proprio nelle dimensioni e nella struttura paratattica della Grande Jatte e di Guernica

1969: è l'anno della grande mostra 'Baj chez Picasso'. Queneau, giocando col suo nome e con i suoi amori (Picasso e Picabia), gli regala due identità nuove, Picabaj e Bacasso.

1972: Baj espone i Funerali dell'anarchico Pinelli nella suggestiva cornice della fatiscente sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. A palazzo Reale torna quindi nel 1974 con un'ampia rassegna che comprende anche la Nixon Parade. Frattanto, nel 1973 è uscito il catalogo Bolaffi delle opere dell'artista.

I Funerali a Palazzo Reale

1978: comincia a lavorare alla grande installazione dell'Apocalisse, che esporrà per la prima volta da Marconi nel 1979. altri elementi verranno aggiunti negli anni successivi, fino al 1983.

1983: è l'anno della grande mostra di Palazzo Reale Jarry e la Patafisica, da lui curata assieme a V.Accame e B.Eruli. Nello stesso anno espone alcune opere dei cicli Epater le robot e Futurismo Statico

1984: Prende parte alla grande mostra 'Primitivism in 20th Century Art', al Moma di NY. Nell'86 realizza il ciclo di illustrazioni per il 'Paradise Lost' di Milton, e nell'87b viene inaugurato a Milano (Palazzo Dugnani) lo Spazio Baj, una collezione permanente di stampe e assemblaggi.

1988: lancia la serie 'Metamorfosi e Metafore', il cui capolavoro è l'enorme assemblaggio 'sette Miliardi per il 2000'. La serie viene esposta nella grande mostra 'La mitologia del Kitsch', allestita al Museo di Varese nel 1990. La riflessione sul Kitsch, affiancata dalla rilettura delle 'Impressioni d'Africa' di Raymond Roussel e dal tentativo di creare un corrispettivo della sua scrittura con un occhio all'esotismo del Doganiere Rousseau, sfocia poi nella labirintica serie del 'Giardino delle Delizie' , esposta da Marconi nel 91 ed introdotta in catalogo da Eco e Baudrillard.

1993: inizia il ciclo delle maschere tribali, assemblaggi che utilizzano gli scarti della civiltà moderna (telefoni, coccarde, bottoni, rotelle...) per creare ironiche e coloratissime maschere di una civiltà mai esistita; interessante in questa serie è anche la straordinaria freschezza linguistica che guida Baj nella scelta dei nomi.

Uno dei feltri decorato a mosaico

Seguono i feltri (1993-1998), in cui la superficie ruvida e irregolare del feltro diventa luogo di evocazione di nuovi, vitalissimi personaggi, i totem (1997), i mosaici ed i Guermantes (1999), una serie di 164 ritratti ispirati ai personaggi di Proust, che utilizzano come base vecchi arazzi a motivi astratti e floreali, su cui interviene con innesti oggettuali e una pittura coloratissima.

    

L'attrice Rachel Amante di Saint Loup

Nel 2000 inaugura un nuovo, imponente ciclo basato sull'epopea di Gilgamesh.