[news] : [artisti] : [gruppi & associazioni] : [eventi recenti] : [storia] : [definizioni] : [testi] : [links] : [contact] Enrico BajTrascendente Satrapo ed Imperatore Analogico della Patafisica Milanese Nasce a Milano il 31 ottobre 1924. Studia al liceo classico, quindi inizia gli studi di Medicina, per abbandonarli dopo la guerra a favore della Facoltà di
Giurisprudenza (che completa diventando avvocato) e dell'accademia di Brera, che frequenta parallelamente. Nel 1953 conosce Jorn, con il quale fonda il Movimento Internazionale per un Bahuaus Immaginista promuovendo gli Incontri Internazionali della Ceramica ad Albissola, in Liguria. Il legame con Jorn rimarrà solido per molto tempo, anche se le strade dei due divergono nel momento in cui Jorn confluisce nell'Internazionale Situazionista, da cui Baj mantiene le distanze. Al suo lavoro nucleare accompagna il ciclo 'classico' delle illistrazioni per il 'De rerum natura' di Lucrezio, dimostrando precocemente una versatilità e capacità di portare avanti discorsi paralleli che ha un corrispettivo nel XX° secolo solo in Picasso e De Chirico. 1955: lancia la rivista 'Il Gesto', cui contribuiscono artisti come Fontana e Manzoni. Nel '56 espone a New York
1964: espone alla Biennale di Venezia, presentato da Queneau. Per l'occasione propone generali, parate militari e costruzioni in meccano, che poi espone anche alla XIII Triennale di Milano, curata da Umberto Eco. Tra 1967 e 1968 realizza realizza alcune cravatte, vere e proprie sculture, per approdare quindi alla tecnica del d'après: lavorando soprattutto sui grandi del novecento, rifà Seurat (La grande jatte), Picasso (Guernica, Les Demoiselles d'Avignon), etc. Il lavoro a questo grandi d'après, tra l'altro, sarà determinante per l'approdo di Baj alle grandi composizioni degli anni 70 (il Pinelli, la Nixon Parade), che trovano un precedente proprio nelle dimensioni e nella struttura paratattica della Grande Jatte e di Guernica 1969: è l'anno della grande mostra 'Baj chez Picasso'. Queneau, giocando col suo nome e con i suoi amori (Picasso e Picabia), gli regala due identità nuove, Picabaj e Bacasso. 1972: Baj espone i Funerali dell'anarchico Pinelli nella suggestiva cornice della fatiscente sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. A palazzo Reale torna quindi nel 1974 con un'ampia rassegna che comprende anche la Nixon Parade. Frattanto, nel 1973 è uscito il catalogo Bolaffi delle opere dell'artista. 1978: comincia a lavorare alla grande installazione dell'Apocalisse, che esporrà per la prima volta da Marconi nel 1979. altri elementi verranno aggiunti negli
anni successivi, fino al 1983. 1993: inizia il ciclo delle maschere tribali, assemblaggi che utilizzano gli scarti della civiltà moderna (telefoni, coccarde, bottoni, rotelle...) per creare ironiche e coloratissime maschere di una civiltà mai esistita; interessante in questa serie è anche la straordinaria freschezza linguistica che guida Baj nella scelta dei nomi. Seguono i feltri (1993-1998), in cui la superficie ruvida e irregolare del feltro diventa luogo di evocazione di nuovi, vitalissimi personaggi, i totem (1997), i mosaici ed i Guermantes (1999), una serie di 164 ritratti ispirati ai personaggi di Proust, che utilizzano come base vecchi arazzi a motivi astratti e floreali, su cui interviene con innesti oggettuali e una pittura coloratissima.
Nel 2000 inaugura un nuovo, imponente ciclo basato sull'epopea di Gilgamesh. |