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# Della superiorità della civiltà occidentale #

di Massimo Schuster

Il prode palazzinaro di Arcore, Signore dell’etere, del campionato di calcio, di supermercati, autogrill e case editoriali, snidatore di comunisti proditoriamente celati sotto le mentite spoglie di giornalisti di The Economist, imprenditore trasparente, lucido pensatore, entusiasta difensore delle libertà (che nel suo caso fanno anche un pò la rima con eia eia a-là-là), vittima di vili complotti, consumatore di vagoni di Colgate e di containers di Brillcream, ha recentemente dato un nuovo orgoglio alle nostre povere esistenze d’Italioti sottolineando, con indiscussa grazia e ineccepibile eleganza, l’innegabile superiorità della nostra civiltà su tutte le altre. Parendomi doveroso non lasciarlo solo in questa nobile impresa, vorrei sottomettere al lettore alcune citazioni, tratte dal Dictionnaire de la betise di Guy Bechtel e Jean-Claude Carrière, atte a farlo sentire un pò meno incompreso, il poverino.

Arthur Brauswetter, in Der Tag, 1916: “Nel Cristo, tutto è tedesco, fino all’osso”.

Roger Deleplanque, in Le petit bleu, 1939: “Si, Dio è Francese”.

Dottor Maurice Adam, ne La tradizione celtica e i suoi avversari: “Non solo Gesù non avrebbe dovuto nascere ebreo, ma moralmente è, come uomo, l’esempio stesso del Celta”.

Monsignore di Quélen, arcivescovo di Parigi ai primi del Novecento: “Non solo Gesù Cristo era figlio di Dio, ma anche da parte di sua madre era di ottima famiglia”.

Dottor Celticus ne Le diciannove tare ereditarie visibili per riconoscere un Ebreo, 1903: “L’Ebreo sorride sempre. Sorride sotto gli insulti, sotto i colpi; sorride soprattutto quando imbroglia qualcuno”.

Dal Flynnt Daily Herald, 1926: “Un individuo che, nel XX secolo, crede nell’evoluzione, non è degno di far parte della specie umana. Il fatto che i l sole si alzi all’est ogni mattina e si corichi ad ovest ogni sera è una prova sufficiente, per la maggior parte di noi, che esiste un Dio. Perché non si corica a nord ogni tanto, per cambiare? Semplicemente erché Dio non lo vuole”.

Conte di Gobineau, nel Saggio sull’uguaglianza delle razze umane, 1855: “L’Occidente è sempre stato il centro del mondo”.

Da Le cri de Paris, 1930: “Le grandi città marciano verso Occidente, nel senso delle lancette dell’orologio”.

Leone X, 1520: “E’ eresia insegnare o credere che bruciare gli eretici è contrario alla volontà dello Spirito Santo”.

Dall’Evening star di Baltimora, 1925: “Due uomini sono stati condannati a trenta giorni di prigione e un negro a sei mesi”.

Pio IX: “L’insegnamento della filosofia fa bere ai giovani fiele di drago nel calice di Babilonia”.

Pio XI: “Spiritualmente siamo dei semiti”.

Edouard Drumont ne La Francia ebrea, 1886: “Tutti i Protestanti sono mezzi Ebrei”.

Warren Austin, rappresentante americano all’ONU, 1948: “Ebrei e Arabi devono risolvere i loro problemi in un autentico spirito cristiano”.

Fernandez de Oviedo y Valdez, 1535: “Chi può negare che usare la polvere da sparo contro i pagani è come offrire dell’incenso a Nostro Signore?”.

W la Patafisica !

[Massimo Schuster è nato a Lodi nel 1950. Diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro nel 1969, ha fatto parte per cinque anni della troupe del Bread and Puppet Theatre di Peter Schumann. Dal 1975 vive a Marsiglia, dove dirige il Théatre de l’Arc-en-Terre. Marionettista, regista, attore, i suoi spettacoli sono stati rappresentati in più di cinquanta paesi d’Europa, Asia, Africa e America, talvolta il luoghi improbabili come l’isola del Borneo, altre volte nel quadro di numerosi festivals internazionali. Ha fatto regie in Francia, Belgio, Polonia, Bosnia ed Etiopia. Ha creato quattro spettacoli con Enrico Baj (Ubu roi, Iliade, Le bleu blanc rouge et le noir e Roncisvalle!). Autore di numerosi articoli sul teatro di figura, ha insegnato alla Scuola Nazionale Superiore delle Arti della Marionetta di Charleville-Mézières, Francia. E’ stato fatto Maestro Logografo dell’Ordine dall’Institutum Pataphysicum Mediolanense nel 1984.]