03-07-2005 |
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Sommario Compositori: I commenti, le critiche e le valutazioni presenti in questa pagina
sono del tutto personali. Per chi intende iniziare ad avvicinarsi alla musica classica non è facile consigliare con cosa cominciare. Partire da Beethoven o Mozart e le loro sinfonie è sempre una buona idea, poiché danno vita a sensazioni speciali senza richiedere un orecchio allenato. Altrimenti si può pensare ad un avvio più orientato verso il barocco, partendo senza dubbio dai due capostipiti, Bach e Vivaldi. In conclusione, l'obbiettivo è evitare di iniziare con opere troppo pesanti che rischierebbero solo di annoiare (personalmente eviterei la lirica). Per poter ascoltare un po' di musica senza dover necessariamente acquistare subito dei CD, ci si può iscrivere al sito www.naxos.com dell'omonima casa discografica, la quale, con il suo archivio on-line, permette di ascoltare musica direttamente da internet. Ovviamente la qualità del suono non è paragonabile a quella del CD, però è quello che serve per vedere se un'opera (o l'esecuzione) fa al caso proprio. Johann Sebastian Bach (1685-1750) Non v'è dubbio che Bach, autore di oltre 1000 composizioni, sia stato uno dei più prolifici musicisti di tutti i tempi; forse addirittura il più prolifico, anche se bisogna tenere presente la produzione di Mozart; è probabile che se Mozart fosse vissuto tanto quanto Bach, sarebbe lui oggi a detenere il record. Per ordinare le tante opere di Bach è stato realizzato un catalogo con un codice BWV ("Bach-Werke-Verzeichnis" ovvero "lista delle opere di Bach") che le identifica univocamente. Tale catalogo è facilmente reperibile anche in internet. In questa sede si omette la biografia del compositore sia perché essa è facilmente reperibile in decine di altri siti web, sia perché vogliamo qui concentrarci fondamentalmente sulla sua produzione; è chiaro che qualche precisazione sulla vita verrà fatta laddove si riterrà necessario per la comprensione. Segue qui una schematizzazione in grandi linee (e sicuramente riduttiva) della sua produzione. Per informazioni più specifiche ci si può riferire al catalogo ufficiale. Produzione musicale:
Opere vocali:
Opere strumentali: Verrebbe da chiedersi cosa non abbia composto: in effetti qualcosa c'è. Bach non scrisse nulla per il teatro: lo riteneva un genere poco importante, sebbene alcuni suoi contemporanei ci si dedicassero (Pergolesi ad esempio). La forma preferita dal compositore tedesco fu certamente la cantata, sia sacra che profana (ne compose oltre 200): si tratta di opere per voci soliste, eventualmente coro, e orchestra. Il catalogo delle composizioni di Bach inizia proprio con le cantate. La Passione è un genere particolare di cantata che racconta, appunto, la passione di Cristo, basandosi sul testo del Vangelo; ha durata decisamente maggiore delle cantate ordinarie. Di Bach ci rimangono integralmente la Passione secondo Matteo BWV 244 (che è la più lunga) e la Passione secondo Giovanni BWV 245, mentre abbiamo solo dei frammenti di una Passione secondo Marco. Le passioni sono ciò che più si avvicina ad un'opera teatrale. Tra le composizioni sacre per coro più note abbiamo anche la Messa in si minore BWV 232, il Magnificat BWV 243 e l'Oratorio di Natale BWV 248; in quest'ultima composizione Bach riutilizza anche brani musicali composti in precedenza, tratti da altre sue cantate, cambiandone, all'occorrenza, i testi. Bach era organista di professione, quindi il repertorio (per organo solo) a disposizione è piuttosto vasto, e si compone di: Composizioni profane: - 6 Sonate a 3 voci BWV 525-530 Composizioni sacre: - Orgelbüchlein (Piccolo libro per organo) BWV 599-644 (corali) Tra le composizioni profane troviamo la celebre Toccata e fuga in re minore BWV 565 (da non confondere con la Toccata e fuga "Dorica", sempre in re minore, BWV 538) e la Toccata, adagio e fuga in do maggiore BWV 564 che, insieme alle «fantasie e fughe», sono opere che meritano un'attenzione particolare. A seguire ci sono altre composizioni meno note: Fughe, Trii, Canzona, Alla breve, Pastorale e Passacaglia. Quest'ultima Passacaglia e fuga in do minore BWV 582 è tra le più grandiose opere per organo scritte da Bach. Proseguendo nel catalogo, troviamo il Piccolo labirinto armonico BWV 591 e, a seguire, 6 concerti per organo BWV 592-597 (si tratta di trascrizioni per organo di concerti di altri compositori, ad esempio il BWV 593: trascrizione del concerto op. 3 n. 10 di Vivaldi) Vasta è anche la produzione sacra: oltre cento corali per organo divisi tra Orgelbüchlein (piccolo libro per organo) BWV 599-644, 6 corali di Schübler BWV 645-650, corali BWV 651-667 dal manoscritto di Leipzig, Clavierübung III BWV 669-689, Corali di Kirnberger BWV 690-712 e poi seguono fantasie, partite e variazioni su alcuni corali (v. Partite diverse), tra cui spiccano le Variazioni canoniche sul corale "Vom Himmel hoch, da komm' ich her" BWV 769. L'influenza del maestro Dietrich Buxtehude (c. 1637-1707) è senza dubbio evidente nelle opere per organo di Bach (cfr. ad esempio Bach: Passacaglia BWV 582 e Buxtehude: Passacaglia BuxWV 161). Buxtehude, organista e compositore di rilievo, fu il primo ad affidare al pedale un ruolo dominante nella melodia per organo; in effetti anche in Bach troviamo spesso virtuosismi al pedale. Procedendo nell'ordine del catalogo BWV, si
incontrano molte altre composizioni per strumenti a tastiera, oggi spesso
eseguite al pianoforte: all'epoca il pianoforte come lo conosciamo oggi non esisteva; vi erano dei
prototipi, Bach stesso ne provò alcuni, tuttavia il pianoforte si impose
solo nella seconda metà del '700; prima, al suo posto, veniva utilizzato il clavicembalo.
Proprio per il clavicembalo, Bach ci ha lasciato un'opera monumentale:
Il clavicembalo ben temperato
(48 preludi e fughe BWV 846-893).
Molte esecuzioni che si trovano in commercio sono al
pianoforte. C'è
infatti chi vede nel pianoforte il miglior
strumento per eseguire le opere per tastiera di Bach,
poiché, essendo più dinamico (in quanto l'esecutore può decidere di
suonare una nota più o meno forte), può rendere più espressiva l'opera. Va anche detto
che Bach non specifica che tipo di strumento si debba utilizzare per
l'esecuzione delle opere per tastiera, infatti il titolo del CBT in lingua
originale è "Das wohltemperierte clavier", letteralmente "La tastiera ben
temperata"; quindi si potrebbe usare il
pianoforte o il clavicembalo o anche l'organo; dipende essenzialmente dai
gusti personali. Per gli strumenti ad archi abbiamo 3 sonate e 3 partite per violino solo, BWV 1001-1006 che non possono mancare nella collezione degli appassionati; seguono poi le 6 suite per violoncello solo, BWV 1007-1012. Inoltre vi sono 2 concerti per violino e orchestra BWV 1041 e 1042, e un concerto per 2 violini e orchestra BWV 1043 "Doppioconcerto". Non si possono certo dimenticare i 6 concerti brandeburghesi BWV 1046-1051, anch'essi piuttosto conosciuti, e le 4 suite per orchestra BWV 1066-1069 dove troviamo anche la cosiddetta "Aria sulla quarta corda", nota per essere stata adottata come sigla del programma televisivo «Quark» e per essere eseguita spesso durante cerimonie sacre, sebbene non si tratti per nulla di musica sacra (per l'esattezza, l'aria fa parte della suite n. 3 BWV 1068, composizione assolutmente profana). Per finire ci sono due opere definite spesso "didattiche": L'offerta musicale BWV 1079 e la già menzionata Arte della fuga BWV 1080, rimasta incompiuta e chiusa dal corale «Wenn wir in höchsten Nöten sein» BWV 668a che Bach, nel 1750, cieco e malato, dettò al figlio dal letto. A quest'ultima opera è dedicato qui un paragrafo a parte. L'arte della fuga (Die Kunst der Fuge) La fuga è stato uno dei generi compositivi più adottato da Bach. In questa sua ultima opera incompiuta sembra quasi che il maestro abbia voluto fare una summa di tutte le sue conoscenze e capacità sull'argomento, avendo la sensazione (rivelatasi poi realtà) che il genere «fuga» sarebbe stato in futuro abbandonato. Proprio per questo si tende a definirla un'opera didattica. Si compone di 16 fughe e 4 canoni; il corale BWV 668a, dettato da Bach per chiudere l'opera, non viene solitamente inserito nelle esecuzioni recenti poiché non lo si ritiene parte dell'opera (opinione che non condivido, inoltre spesso capita che nei CD avanzi spazio sufficiente per inserirlo). Il progetto di Bach prevedeva un totale di 30 composizioni. Le fughe si basano su un tema principale variato; il primo contrappunto
mette chiaramente in evidenza il soggetto. La cosa veramente
straordinaria è il tipo di variazione che Bach riesce a creare: lo
spartito della terza fuga (Contrapunctus III), ad esempio, è l'inverso di quello della
prima fuga (è rispecchiato rispetto ad un ipotetico asse di simmetria
orizzontale tracciato sul pentagramma) e nonostante ciò suona benissimo.
Lo stesso vale, ad esempio, per i Contrappunti XII e XIII. In breve,
l'opera costituisce una "enciclopedia" della fuga, evidenziandone tutte le
possibilità. Una delle discussioni ancora aperte sull'arte della fuga riguarda la sua esecuzione: Bach non lasciò scritto con quali strumenti eseguire l'opera, per cui ad alcuni critici è anche sorto il dubbio della possibile natura teorica del componimento, per il quale non sarebbe stata prevista alcuna esecuzione; altri ritengono invece che l'opera sia stata concepita per l'esecuzione, come del resto tutte le altre opere di Bach. Oggi disponiamo di molte esecuzioni diverse, ve ne sono all'orchestra, ai clavicembali, al pianoforte, all'organo. Alcune, inoltre, alternano l'organo oppure il clavicembalo all'orchestra. La scelta dell'esecuzione diventa dunque una questione di gusti personali. Per saperne di più alcune esecuzioni: www.bach-cantatas.com/NonVocal/AOF-Part1.htm. Le edizioni in mio possesso sono sei, cinque su CD e una su LP. Segue
l'elenco, corredato da un breve commento su ciascuna di esse. 2) Wolfgang Rübsam,
2 CD separati, edizioni
Naxos, 1993, DDD, codici:
8.550703 e 8.550704. Esecuzione interamente
all'organo Flentrop della Duke Chapel, Duke University, Durham, U.S.A. 3) Das Kurpfälzische Kammerorchester, direttore Wolfgang Hofmann, organista Heinz Markus Göttsche, 2 LP, edizioni Joker. Alcuni brani sono eseguiti dall'orchestra d'archi, altri con il solo organo. Pubblicata prima degli anni 80, non so se questa versione si possa trovare ancora oggi in commercio. Include il corale per organo «Wenn wir in höchsten Nöten sein» BWV 668a alla fine dell'opera. L'alternanza orchestra-organo è piacevole. La velocità dell'esecuzione sembra quasi scandita da un metronomo, ma questo non la rende affatto pesante. Non c'è molto altro da dire su questa valida esecuzione. 4) Academy of St. Martin in the Fields, direttore Neville Marriner, 2 CD, edizioni Philips, 1975, ADD, codice 442 556-2. Alcuni brani eseguiti dall'orchestra, altri all'organo solo, altri ancora ai clavicembali. Il doppio CD include anche L'offerta musicale BWV 1079 diretta sempre da Marriner. Il direttore alterna l'organo e il clavicembalo all'orchestra. La distribuzione delle parti sui vari strumenti è curata sempre da Marriner e risulta buona. Purtroppo la qualità tecnica della registrazione non è delle migliori a giudicare dall'insolito rumore di fondo presente. Ma, a parte la considerazione di carattere tecnico, trovo che la fuga a 3 soggetti sia eseguita molto velocemente (Marriner la esaurisce in meno di 7 minuti) e ciò, come già detto per la versione di Goebel (1), ne sminuisce la bellezza. Tutti gli altri pezzi sono invece eseguiti a velocità moderata. In effetti sarebbe una discreta esecuzione se non fosse per la corsa contro il tempo dell'ultima fuga. Per la verità sono rimasto sorpreso quando ho ascoltato questa interpretazione: di Marriner apprezzo moltissimo, ad esempio, le esecuzioni di Vivaldi. 5) Stuttgarter Kammerorchester, direttore Karl Münchinger, 2 CD, edizioni Decca, 1965, ADD, codice: 467 267-2. Tutti i brani sono eseguiti dall'orchestra eccetto due fughe a due clavicembali. Il doppio CD, come l'edizione Philips, include L'offerta musicale BWV 1079 diretta da Münchinger. L'esecuzione è basata interamente sull'orchestra, a parte le due fughe definite espressamente "a 2 clavicembali". Ecco come sono eseguiti i vari brani: Contrapunctus
I-II-III-IV-V-VI-VII-VIII-XI-X-XI: archi Sebbene la registrazione sia datata, la qualità è buona. I tempi di esecuzione sono più lunghi di quelli di Marriner e di Goebel e tutto questo rende più apprezzabile il lavoro di Bach: si possono riconoscere dei passaggi che un'esecuzione veloce liquiderebbe in pochi secondi. La fuga a 3 soggetti dura 9 minuti. Subito dopo è presente anche il corale BWV 668a eseguito dall'orchestra d'archi (scelta insolita ma efficace) a chiudere l'opera. Davvero un'esecuzione meritevole, tra le migliori che abbia ascoltato per orchestra. 6) Helmut Walcha (dal cofanetto 12-CD "The Organ Works"), edizione Archiv Produktion, 1956, ADD, esecuzione al Große (Frans-Caspar-Schnitger-) Orgel der St. Laurenskerk, Alkmaar (prima registrazione stereofonica di Helmut Walcha). Esecuzioni delle opere di Bach Visto che, parlando di musica classica, non basta sapere quale opera comprare ma bisogna anche scegliere le esecuzioni che spesso sono molto diverse tra loro (a prescindere dal caso eccezionale dell'Arte della fuga), mi sembra importante spendere due parole in proposito sulle esecuzioni che conosco. Parlando di opere per coro come cantate, passioni, messe, è importante che gli esecutori siano affidabili: mentre le
esecuzioni di composizioni orchestrali o specialmente strumentali variano
poco l'una dall'altra se non per l'interpretazione del direttore o
dell'esecutore, se un coro è di 10 elementi o di 30 l'effetto cambia
drasticamente. Quindi sulle opere corali conviene essere cauti, evitare le
edizioni super-economiche e indirizzarsi verso gruppi corali un po' più
rinomati. Di solito le etichette
Deutsche Grammophon,
Teldec,
EMI garantiscono
buone esecuzioni, anche se ci sono casi in cui delle edizioni Naxos molto
più economiche le hanno forse addirittura superate. E' il caso della Passione
secondo Matteo BWV 244: l'edizione integrale
Naxos su 3 CD a circa 20 euro
è sicuramente un buon investimento. Della Passione secondo Giovanni BWV
245 ho l'esecuzione dell'Arnold Schönberg
Chor con l'orchestra Concentus Musicus Wien diretta da
Nikolaus Harnoncourt; di questa edizione c'è solo da sottolineare che i
corali sono eseguiti abbastanza velocemente; per il resto la qualità
dei solisti e del coro è molto buona e i tempi sono uniformi. E' facile trovare questa
edizione della
Teldec (2 CD) a prezzi molto ragionevoli. Parlando di opere per organo la questione è un po' meno spinosa. E'
certo che ogni organista (e ogni organo) dà ai brani un carattere tutto suo, quindi
esecuzioni di vari organisti possono risultare anche molto diverse.
Ascoltando le esecuzioni di
Helmut Walcha
(registrazioni
Archiv
Produktion e
Deutsche
Grammophon)
ci si rende conto che l'artista rimane molto fedele alle indicazioni di
Bach, mantenendo un tempo uniforme e limitando gli
abbellimenti al necessario. Ci si può imbattere in insolite e suggestive
scelte dei registri che rendono le sue esecuzioni assolutamente uniche. Ancora più preciso è Karl Richter
(dischi
Teldec,
Archiv Produktion
e
Deutsche Grammophon),
che riduce all'osso gli abbellimenti e scandisce il tempo in
modo molto regolare, offrendo quindi un'esecuzione che potrebbe
apparire
asettica ma che invece risulta pulita ed elegante; inoltre l'organista,
anche nell'esecuzione dei passi più complicati, non mostra alcun tipo di
indecisione. L'uso dei vari registri dell'organo è ben studiato. Da consigliare è il CD
Dorische Toccata & Fuge - Passacaglia inciso proprio da Karl
Richter (Archiv, codice 427 127-2, sotto c'è anche la copertina), nel quale è presente
una registrazione molto suggestiva della Passacaglia BWV 582. Entrambi gli organisti sono scomparsi prima dell'avvento della tecnologia di registrazione digitale, ma, grazie ai processi di rimasterizzazione, possiamo ascoltare CD di qualità appena inferiore a quelli registrati oggigiorno. Stile totalmente diverso è quello di Wolfgang Rübsam
(dischi
Naxos e
Philips)
il quale, non
tanto nei corali quanto nei preludi (toccate, fantasie) e fughe, abbonda
con gli abbellimenti (alle volte sembra quasi che stravolga il brano), si
sofferma su certi passi variando la velocità e prediligendo un'esecuzione
un po' più lenta dell'ordinario. Si potrebbe dire che Rübsam aggiunge del
sentimento alle opere, che può risultare gradevole o pesante all'orecchio
a seconda dell'abitudine e dei gusti. Se cercate un'esecuzione virtuosa,
Rübsam è ciò che fa per voi. Gli organi utilizzati nelle registrazioni
sono quasi sempre americani e di costruzione recente. Rübsam fu, tra
l'altro, anche un allievo di Walcha; ascoltando le sue esecuzioni più
recenti non lo si immaginerebbe mai. Sia per le altre opere per strumenti a
tastiera (clavicembalo, pianoforte) che per le opere orchestrali non c'è
molto da dire: per quanto possano variare l'una dall'altra, le esecuzioni
mi sono sempre sembrate abbastanza simili, per cui anche dischi economici
probabilmente possono soddisfare le esigenze di un ascoltatore medio. Il
parametro forse più variabile è la velocità; aggiungo solo che spesso le
esecuzioni dirette da Christopher Hogwood sono abbastanza spedite. Informazioni sull'esecuzione dell'Arte della fuga sono disponibili sia nel paragrafo precedente, sia al sito www.bach-cantatas.com/NonVocal/AOF-Part1.htm. |
Ultimo aggiornamento: 21-05-2005