Historia Augusta


 Gallieno

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"I trenta tiranni"

 

Gli usurpatori sotto Gallieno (260-267)

 

 

"Gallieno, nonostante la sua debosceria, quando era necessario poteva prontamente tornare all'azione, con coraggio, vigore e crudeltà."

 

Brani tratti dall'edizione Loeb (1932,1954) con testo latino. Traduzione in inglese e note di David Magie

I trenta tiranni


di Trebellio Pollione

 


in preparazione

Cyriades

Avventuriero scappato in Persia. Portò Shapur in Siria.

Postumo

Leliano

Victorino

Victorino il Giovane

Marius


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Ingenuus

Regaliano

 


Confronta con la storia L'impero in pericolo (235-280)

 

Consulta le biografie complete, con l'elenco di tutte le fonti utilizzate, sul sito internazionale:

DIR - De Imperatoribus Romanorum

 

 


Ingenuus

Non si sa la data esatta della rivolta di Ingenuus. Alcuni studiosi sostengono sia avvenuta, come molte altre, in seguito alla cattura di Valeriano (253-260) da parte dei persiani. Altri ritengono sia avvenuta verso il 258, dopo la morte del figlio maggiore di Gallieno, che si chiamava Valeriano, come il nonno, e probabilmente era affidato alle cure dello stesso Ingenuus.

IX. Nel 258, mentre Gallieno spendeva il suo tempo bevendo, rimpinzandosi, frequentando attori, lenoni e prostitute, e sperperando i beni della natura nella lussuria più sfrenata, Ingenuus, allora governatore delle province pannoniche, fu acclamato imperatore dalle legioni di Mesia e ottenne il consenso anche dagli altri reggimenti della regione. Apparve dunque che in nessun altro caso come in questo i soldati in consiglio abbiano meglio deliberato per il bene dello stato, scegliendo, al momento del pericolo di un'invasione di sarmati, l'uomo che per il suo valore avrebbe potuto salvaguardare lo stato esausto. Ingenuus aveva anche ragioni personali per farsi eleggere: temeva di essere sospettato dall'imperatore per il suo coraggio e la devozione che suscitava nei soldati. Comunque Gallieno, nonostante la sua debosceria, quando era necessario poteva prontamente tornare all'azione, con coraggio, vigore e crudeltà. Portò Ingennus allo scontro (a Mursa in Pannonia, odierna Eszek ) e dopo averlo ucciso scaricò la sua rabbia feroce contro tutto il popolo di Mesia, soldati e cittadini. Era così crudele, brutale e selvaggio che in alcune città non lasciò nemmeno un maschio in vita (alcuni storici antichi, fra cui Zosimo e Zonara, descrivono invece la sua clemenza). Si dice che Ingenuus, quando la città fu catturata, si sia gettato nelle acque del fiume per sfuggire alla brutalità dell'imperatore (Zonara riferisce un altro episodio in cui Ingenuus viene ucciso dal suo attendente).

La biografia si conclude con una finta lettera di Gallieno in cui l'imperatore ordina a un altro comandante di Pannonia di massacrare militari e civili senza pietà.

 

 

 

 

Confronta 

Mappa dell'Illyiria nel III secolo


Regaliano

Secondo Magie, curatore dell'edizione Loeb, Regaliano fu eletto probabilmente nel 259. Ma secondo altri anche questa ribellione avvenne nel 260 o 261 e fu la continuazione di quella di Ingenuus. Forse Regaliano era di origine senatoriale, comunque sposò una donna di tale classe, sembra italiana, e fece coniare monete in nome di tutti e due.

X. Mentre deteneva il comando di tutta l'Illiria, Regaliano fu eletto imperatore da quei soldati di Mesia che avevano sostenuto la ribellione di Ingenuus e i cui commilitoni avevano subìto la tremenda vendetta di Gallieno. Operò bene contro i sarmati, ma alla minaccia dei Roxolani (un gruppo di sarmati) e per la pressione della popolazione che temeva un'altra vendetta di Gallieno, fu messo a morte. (Viene narrato un episodio in cui si fa risalire la sua acclamazione a imperatore dalle battute dei soldati intorno al nome "regale".) Inoltre era da lungo tempo sospettato da Gallieno, in quanto di origine dacica, si dice discendente di Decebalo stesso (il re dacico sconfitto da Traiano nei primi anni del II secolo). Esiste ancora una lettera del Divino Claudio, che in quel momento era militare in carriera e scrisse a Regaliano per ringraziarlo della protezione che offriva alle terre di Mesia. (Claudio chiede a Regaliano di spedirgli alcuni archi sarmati e due mantelli militari dotati di fibula.) Fra l'altro Regaliano non era stato messo al suo posto da Gallieno, ma da suo padre, così come Claudio, Macriano, Ingenuus, Postumo e Aureolo.

 

 

 

 

 

Confronta 

Mappa dell'Illyiria nel III secolo

 

 

in preparazione

Aureolo

Macriano

Macriano il Giovane

Quieto

Odenathus

Herodes

Meonio

Ballista

Valens, Piso

Emilano

Saturnino

Tetrico il Vecchio, Tetrico il Giovane

Trebelliano, Erenniano, Timolao, Celso

Zenobia

Victoria

Titus, Censorinus

 

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