Notizie 2008 - Primo
semestre
Leggi
il testo originale della delibera dell'UNESCO
LA NAZIONE 04/03/08
TRAMONTI
: Riaperto dopo tre anni di lavori il sentiero che arriva al mare
E'STATO riaperto, dopo tre anni di lavori per la messa in sicurezza, il sentiero che arriva al
mare di Tramonti, considerato la “porta" del parco nazionale delle Cinque Terre, partendo
dalla Spezia.
L’opera è stata possibile grazie alla collaborazione fra il Parto nazionale delle Cinque Terre e il
Comune della Spezia.
Domanda: Quale, dove, come??? Vediamo se il secolo dice qualcosa di
più? (clicca per collegamento 11/03/08)
IL SECOLO XIX
04/03/08
Fantastico:
a Biassa trovata l'ecstasy. Non mi sembra che ci sia da stupirsi: Biassa è da
sempre un paese dove si va in estasi, e senza pasticche. Ma pensa te, quel
pirla che le ha nascoste in un albero! E se le avesse trovate, e mangiate, un
bel cinghiale di 200 Kg? Te l'immagini che cosa avrebbe potuto combinare un
cinghiale in estasi in giro per i boschi?
Ma dopo il colore passiamo alle
cose serie. La Nazione aveva dedicato all'avvenimento uno scarso
trafiletto. Qui troviamo qualcosa di più: si tratta della strada del Persico,
riaperta ... ma non era mai stata chiusa ... c'era un cartello di divieto
d'accesso, e sono ben più di tre anni che c'è. Avranno
tolto il cartello, una bella cerimonia e via. Di sicuro il contributo del parco
sarà stato: bravi! Ben fatto.
Infine c'è la storia dei contributi. Per l'accesso al mare, l'Associazione
Campiglia aveva avuto un contributo di 5.000 euro circa (mi pare), con il quale
avrebbe dovuto mettere in sicurezza con ringhiere e altro, proprio le scalinate
del famoso accesso. A tutt'oggi, non mi risulta finito. E poi, parliamoci
chiaro: da sempre le scalinate di Tramonti sono senza ringhiere, e ve ne sono
tratti assai più pericolosi che ne meriterebbero più d'una. Ma tant'è!
Aspettiamo di vedere il lavoro finito.
Infine, qualcuno certamente dirà che sono bravo a fare dei discorsi e un po'
meno a fare dei fatti..
Grazie a Dio! Perché a me sembra che almeno faccio la fatica di scriverle, le
parole che dico, mentre certi fatti, sono poco più che parole sul giornale
Ringraziando ancora Iddio, ogni tanto
qualche giornalista si ricorda dello scandalo di Pitelli. Chissà cos'è finito,
nel golfo!!! Ma tanto, il dragaggio mascherato da bonifica, lo stanno facendo
ugualmente
IL
SECOLO XIX 05/03/08
Perché
ho messo questo articolo? Perché da sempre sono convinto che il sole e il vento
siano la risposta alla crisi energetica. Vengono erogati contributi da parte
dello stato ma, come al solito, il tutto viene lasciato alla volontà e al
denaro dei singoli cittadini, per la serie, intanto spendi, poi se tutto va
bene, ti do il contributo. Ma nessuno crede più a certe promesse, per cui si
rischia di perdere un'occasione di questo tipo, mentre i contributi finiranno
tutti nelle mani dei soliti furboni impelagati e potenti. Se lo stato
intervenisse direttamente, senza chiedere ancora sacrifici ai cittadini, non
sarebbe
IL
SECOLO XIX 07/03/08
IL
SECOLO XIX 10/03/08
Cinque Terre. Un vigneto
museo per raccontare la storia del vino
Due vignaiuoli hanno
creato al Corniolo un campo didattico che mostra tutti i sistemi di coltivazione
... clicca
per l'articolo
IL
SECOLO XIX 11/03/08
Ecco l'articolo del Secolo sul
nuovo accesso al mare del Persico.
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La Spezia, 1 settembre 2008
- Alla Redazione del Secolo XIX
Un grosso muro con fondamenta fatiscenti che reggerà l’urto del mare
forse una decina d’anni: in sintesi, questa è l’opinione di chi
osserva con un minimo d’attenzione il muro che concepisce l’accesso al
mare del Persico.
Personalmente mi sono limitato a dire che è una porcheria: sarà anche
costato poco, ma sono comunque denari buttati. Basta osservare le foto
allegate, scattate il 1 agosto 2008, e si evidenzia che:
1) le fondamenta, profonde circa 30 cm, sono già state scalzate
2) l’ultimo pezzo di scaletta è stato divelto dal mare e mostra un
preoccupante vuoto interno, come se dietro i gradini ci fossero solo un
po’ di sassi alla rinfusa, senza cemento né ancoraggi.
Sarebbe bastato porre dinanzi al muro un po’ di quei grossi massi che
abbondano sulla spiaggia, per rompere le onde e limitarne la forza.
Se poi osserviamo con attenzione, notiamo che il penultimo tratto di scala
è stato costruito dritto a picco sulla spiaggia, tanto da non aver
riparo, oltre che di fronte, né a destra né a sinistra. Sarebbe stato
sufficiente costruirlo seguendo il muro, così almeno da un lato sarebbe
stato protetto. Senza contare che, in questo caso, per completare le
protezioni, sarebbe bastato mettere in opera una ringhierina, non due!
A suo tempo i vecchi del Persico avevano dato agli impavidi costruttori
proprio questi consigli. Che, come si vede, non sono stati seguiti.
Dunque, soldi buttati. A meno che, pensando male, la costruzione della
scalinata non avesse un fine, come dire, pubblicitario! Ma di certo non è
così: si tratta mestamente di imperizia e di mancato controllo da parte
dell’Amministrazione, che dovrebbe accertarsi che i lavori siano
eseguiti a regola d’arte.
Tra l’altro, questo mirabolante risultato, è stato decantato più volte
in diversi articoli, e associato ad altre strepitose iniziative. Leggo un
titolino sul Secolo XIX del 11/03/08: recuperato il sentiero da Tramonti
al mare. Che magnificenza! Oltre al già citato muro, il sentiero è stato
recuperato e messo in sicurezza (sic!), grazie ad una collaborazione tra
Comune, Parco 5 Terre e Associazione Campiglia. I primi due avrebbero
pagato i lavori eseguiti da quest’ultima.
Altri articoli che parlano di questo accordo, informano invece che il 50%
dei costi li sostiene l’Associazione Campiglia, mentre il restante 50%
lo paga il Comune assieme al Parco.
Mi sorge qualche dubbio: sono i giornalisti a non capir bene, sono i
politici che si spiegano male, o frega niente a nessuno e tutti fregano?
Perché il sentiero, a me che lo pratico con una certa frequenza, pare ne
più ne meno come prima. Ho intravisto un paio di piccole riparazioni, ma
ci sono diversi punti critici che necessitano di interventi urgentissimi,
non tanto per l’utopica messa in sicurezza, ma per evitare almeno che
frani. E saremmo già contenti così!
Tant’è che il segnale di divieto di accesso posto all’inizio del
sentiero, dieci intelligenti metri prima del ristorante La Lampara, non è
assolutamente stato tolto. Che significa: attenti, signori, se cadete, il
Comune se ne lava le mani.
Ma si!
Laviamocene le mani!
Mario Cidale
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