Notizie 2005 - Primo
semestre
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il testo originale della delibera dell'UNESCO
LA NAZIONE del 12/01/05
CORNIGLIA:
i trenta bungalow si sono trasformati in un ricettacolo di sbandati e vi regna
la sporcizia. Tante le lamentele in paese - Un
villaggio baraccopoli - di Pierluigi
Castagneto
RIOMAGGIORE - Il vecchio villaggio Europa,
posto sotto la stazione di Corni glia, situato però, nel territorio del comune di
Riomaggiore, abbandonato da tempo, si è trasformato in una vera e propria
baraccopoli. Il degrado è inverosimile, la sporcizia è sotto gli occhi di tutti,
l'odore maleodorante si spande ovunque. Una bella presentazione della riviera ai turisti che
passano lungo il sentiero, a pagamento, delle Cinque Terre. Oltre due anni e mezzo fa
il villaggio venne chiuso per la mancanza delle più elementari norme di
abitabilità e sicurezza, ma anche per gli scarichi fognari e rete idrica inadeguati. Nel frattempo la
struttura e ii terreno, di proprietà del demanio ferroviario furono venduti ad altri proprietari i quali posero un
guardiano a sorvegliare la struttura. Da circa un anno tutta la zona non è controllata e gli
oltre 30 bungalow si sono trasformati in baracche con le porte sfondate, ricettacolo di sbandati in cerca di un
riparo. Il vecchio materiale plastico con cui negli anni sessanta furono costruiti i
monolocali, viene sparso dal vento in tutta l'area e sono molte le onduline di eternit,
usate per la copertura, poste a cielo aperto. Anche le costruzioni del vecchio bar sono in
disfacimento. A rischio anche l'incolumità delle persone in quanto le ringhiere e le protezioni a mare sono
pericolanti. La spiaggia sottostante è del tutto inesistente, ridotta a una striscia di scogli e grossi
ciottoli. Il mare ha inoltre spaccato in due blocchi la base di cemento di
quello che resta dello stabilimento balneare. Un'altra mareggiata potrebbe demolire
quel che resta con grosse conseguenze per l'inquinamento marino. Ovviamente a
Corniglia tutti si lamentano per lo stato in cui versa il sito e da quando le stazioni
ferroviarie sono disabilitate, l'area tra Manarola e Corniglia stessa, è poco
frequentata. Dalla sera alla mattina il villaggio è un luogo di rifugio per chiunque cerchi un
luogo per dormire. Se il cosiddetto spiaggione di Corniglia non esiste più, ricordo di tanti che negli
anni Sessanta, Settanta e Ottanta, venivano a farsi il bagno, con 10 minuti di treno
dalla città, anche il vecchio villaggio è un bel ricordo.
Commento uno: sono pronto a scommettere che, entro un anno al massimo,
il parco acquisirà per un tozzo di pane il villaggio e tutto sarà sistemato
con rapidità. E' quello che è successo all'ex ristorante che si trova
all'uscita della prima galleria, proprio sulla strada che porta alla Fossola. Il
vecchio proprietario aveva costruito lateralmente al fabbricato, una struttura
di alluminio che era bellissima e godibilissima, specialmente d'estate. Non so
esattamente com'è andata, ma il tipo ha venduto e la struttura è stata
demolita in quanto abuso (sic!). Ora c'è un simpatico manufatto di mattoni in
stile caserma. Ah, il locale è di proprietà del parco. Ah ah, deve essere
cambiato il piano regolatore. Ah ah ah...
Aumentano i controlli della
Forestale: 50% in più rispetto al 2003.
VOLASTRA - E' lusinghiero il bilancio del lavoro svolto nel 2004 dal Coordinamento Territoriale del
Corpo Forestale nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Partiamo da un dato. Sono aumentate del 50% le
notizie di reato e le sanzioni amministrative contestate rispetto al 2003. Pur disponendo in tutto il
Parco di un solo Comando Stazione, composto da sei forestali, il bilancio del
Coordinamento Territoriale per l'anno appena concluso conta 1459 controlli, tra cui 504 a persone, 21 notizie di reato comunicate
all'Autorità Giudiziaria, 56 sanzioni amministrative contestate, con un aumento del 50%
circa rispetto al 2003. Tra gli episodi di maggiore soddisfazione, si ricordano: la consegna al Museo di
Storia Naturale di Genova di un raro esemplare tartaruga liuto, del peso di
370 Kg, protetto dalla Convenzione di Washington e trovato morto a Ferragosto nel mare di Monterosso; gli effetti della
prevenzione e della lotta antincendio condotte insieme ai volontari, per cui le
superfici percorse dal fuoco nei 6 incendi sono state tutte inferiori
all'ettaro; la campagna di controllo vitivinicolo, rinnovata per il terzo anno
consecutivo a garanzia del consumatore per monitorare la produzione di vino DOC
"Cinque Terre Sciacchetrà"; le operazioni antibracconaggio durante le
quali sono stati rimossi tutti gli appostamenti allestiti all'interno dell'area
protetta, sono stati controllati 61 cacciatori e contestate sanzioni; il rilevamento e
i campionamenti, condotti da due anni per conto delta Regione Liguria nelle
pi nete di Pino marittimo minacciate dal Matsucoccus feytaudi, la temibile
cocciniglia che ha già distrutto le altre pinete liguri, esponendole ancor più
al rischio degli incendi; l'ac compagnamento lungo i sentieri in collaborazione con I'Ente Parco,
del le scolaresche, per aiutarle a vedere, a capire e a rispettare la
natura. di Andrea Luparia.
Commento due: che bello sarebbe leggere: aumentano i controlli della
forestale: verificata la riparazione delle scalinate e dei sentieri di Tramonti,
che è aumentata del 50%. Le famose scalinate sono state messe in sicurezza, i
pietroni, fuori posto e pericolanti da decenni, sono stati finalmente sistemati,
etc etc etc.... Ma trascurare la nostra terra, ignorandone il degrado, non è
forse un reato?
LA NAZIONE del 13/01/05
Cinque Terre: Tenuta a battesimo dal
notaio l'associazione dei piccoli produttori che scommettono sullo
sciacchetrà
Vignaioli, alleanza strategica
RIOMAGGIORE - Passati i tempi, che non torneranno, delle botti piene e delle
cantine affollate di botti, ii futuro del vino è sempre più dipendente dalla
qualità. Che ha i suoi costi, però è il requisito che l'intenditore esige e che il consumatore con
sempre più insistenzachiede. E' con tale obiettivo che, il 5 gennaio scorso, piccoli
vignaioli delle Cinque Terre si sono uniti in associazione, con tanto di atto notarile. Essi
tengono in produzione vigneti di famiglia e ne acquisiscono di nuovi, anche con la forma del
comodato inaugurata dal Parco nazionale, col proposito di ricavare prodotti di
nicchia, a cominciare dal passito sciacchetrà. Tra i promotori del progetto sono Walter De
Battè, Evasio Pasini, Riccardo Canesi, Germana Forlini ed Alberto Cappellini, operanti tra
Riomaggiore, e Manarola. In termini di fatica, poco è cambiato dentro il paesaggio terrazzato,
dove ogni operazione continua ad essere svolta manualmente. E' stata invece non
poco alleviata, grazie alle strade ed ai trenini su monorotaia, la fatica del trasporto delle uve, mentre si sono affinate, a
vantaggio del prodotto, le tecniche di vinificazione. Le classiche uve albarola, bosco e
vermentino possono dunque esprimere al meglio le loro doti concorrendo alla
produzione dei vini bianchi doc. Ma i piccoli vignaioli associati sono convinti che anche ii vino rosso, meno diffuso, tuttavia con una sua tradizione, abbia un futuro. Ricercano
perciò gli antichi vitigni nella certezza che aggiungeranno ricchezza al patrimonio in
cantina. La loro iniziativa è pienamente condivisa dall'ente parco. Il
presidente, Franco Bonanini, la vede non solamente in funzione esemplare di un
recupero ambientale e produttivo, ma anche quale prezioso contributo
all'affermazione di un prodotto titpico di qualità che ulteriormente potrà
esaltarsi nei giri enogastronomici che saprà creare
LA NAZIONE 03/04/05
LA NAZIONE 04/05/05
LA
NAZIONE 05/05/05
LA
NAZIONE 06/05/05
LA
NAZIONE 20/05/05
LA
NAZIONE 07/06/05