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I FORMATI AUDIO
Music

    La potenzialità multimediale di Internet si rivela proprio nel campo musicale; avviene molto spesso di incontrare siti contenenti files musicali, siano essi sottofondo musicale, links di rimando all'ascolto di brani musicali, o suoni associati agli spostamenti del visitatore. Forse è la componente audio, più che l'immagine, a sollecitare emotivamente lo spettatore, rendendo la visita più realistica.
Un file di tipo audio può avere diversi formati, a seconda di quale metodo è stato usato per la codifica del suono sorgente. Per la creazione di files audio esistono varie tecnologie, accomunate da un'obiettivo di fondamentale importanza, soprattutto quando si ha a che fare con il Web: la compressione dei dati. Comprimere un segnale audio significa essenzialmente tre cose:
    1) diminuire il numero di canali, ovvero trasformare il segnale da stereo a mono.
    2) ridurre il numero di bit con i quali ogni campione viene codificato; l'effetto è l'aumento del rumore, che diventa sempre più udibile al diminuire del numero di bit.
    3) ridurre la frequenza di campionamento; l'effetto è quello di rendere il suono più cupo.
Ad esempio, se il contenuto del suono è un brano parlato, è inutile usare una frequenza di campionamento di 44100Hz; la differenza rispetto ai 22050Hz è praticamente inesistente. In questo caso un brano di formato .Wav o .Aiff potrebbe essere convertito nel formato .Au 8000Hz - 8 bit, molto più contenuto per quanto riguarda le dimensioni del file.
Se invece il brano è di tipo musicale, esistono codifiche di compressione molto più intelligenti ed efficaci, come il formato MPEG o RealAudio. Questi formati adattano dinamicamente la quantità dei bit di campionamento (che quindi non è fissa a 8 o 16 bit) alla percettibilità del rumore di fondo.
Per essere più comprensibili, vediamo quali sono i principali formati audio che si possono facilmente incontrare sul Web:

  • Wav, Aiff, Au

  • Sono i formati più comuni per la memorizzazione di dati audio in formato PCM. Wav è stato definito da Microsoft per i sistemi Windows, Aiff da Apple e Au da Sun System.
    Tutti e tre gli standard gestiscono i formati mono e stereo, con frequenza di campionamento variabile (le più usate sono 8000, 11025, 22050 e 44100 Hertz) e quantizzazione a 8 o 16 bit. Il formato Au gestisce anche modalità più efficienti di quantizzazione che permettono una riduzione della mole di dati anche di 4 volte il valore originale, al costo di una modesta perdita di qualità.

  • MPEG Audio

  • MPEG (Moving Picture Expert Group) è stato il primo metodo di compressione intelligente. Introdotto all'inizio degli anni '90, è nato come standard per la diffusione del segnale audio digitale (oltre che quello video) di qualità paragonabile a quella del CD audio.
    Analogamente a quanto fanno i sistemi di riduzione del rumore della famiglia Dolby, MPEG adotta tre sistemi di codifica differenti denominati layer1, layer2 e layer3 (quest'ultimo noto anche come MP3), di efficacia e complessità nell'ordine crescenti. Con MP3 è possibile comprimere i file audio (e video) senza alcuna rilevante perdita di qualità, arrivando addirittura a rapporti di compressione di 12:1. Ad esempio una canzone di 5 minuti che in formato .Wav occupa circa 50MB può essere ridotta a soli 4 MB ed essere trasmessa via modem in tempi più ragionevoli.
    Per questo motivo il formato MP3 è quello attualmente più diffuso per quanto riguarda i brani audio digitali ad alta qualità paragonabile a quella dei tradizionali CD audio, e questo rischia di alimentare attraverso Internet i fenomeni di pirateria musicale.

    Per ascoltare i brani in formato MP3 è necessario utilizzare un'apposito lettore; uno dei migliori player per piattaforma Windows è WINAmp, che può essere scaricato gratuitamente al sito http://www.winamp.com.
    Molti sono i siti che distribuiscono legalmente musica in tale formato, tra i più conosciuti: http://www.mp3.com, http://www.mp3site.com e http://www.kosmic.org.
    Oltre a questi esistono moltissimi altri siti che si possono ricercare consultando le pagine dei links dei siti legali o le classifiche dei migliori indirizzi MP3 come http://www.hitbox.com/wc/world.100.music.html oppure http://www.daktel.com/~raylin/top25.htm.
    Per cercare canzoni specifiche o di un certo artista è possibile utilizzare i motori di ricerca dedicati come: http://www.mp3site.com/search.html e http://www.mp3.com/search.html.

    Trasformando il file MP3 in un file .Wav è possibile salvarlo su un CD-R con un normale masterizzatore e quindi essere letto con qualsiasi comune lettore di CD audio (cioè anche senza PC). Questo processo è reso possibile dai programmi decodificatori come L3dec o più semplicemente utilizzando un'opzione di WINAmp.
    L'evoluzione dell'MP3, l'MPEG-2 AAC (Advanced Audio Control) chiamato anche MP4, è nato allo scopo di risolvere il problema della pirateria musicale. Con questo formato è possibile ottenere una compressione doppia rispetto a quella dell'MP3, ma per riprodurre i brani è necessario utilizzare una speciale chiave digitale che ne impedisce la riproduzione su PC diversi da quello utilizzato per scaricare la canzone. Un'esempio di utilizzo di questa tecnologia lo si trova all'indirizzo http://www.a2bmusic.com.

  • RealAudio

  • Sviluppato dalla RealNetworks è uno dei formati di audio compresso più diffusi sul Web che di fatto negli ultimi anni si è imposto come lo standard per la diffusione dell'audio digitale in streaming su Internet.
    Attualmente RealAudio è parte integrante di una tecnologia, RealSystem 5.0, per la trasmissione in tempo reale di audio e video. Esso utilizza la tecnologia Dolby AC-3 per la compressione del suono e la riproduzione avviene grazie al decoder distribuito freeware RealPlayer disponibile per varie piattaforme e compatibile con i Browser più diffusi. Ulteriori informazioni le trovate nel capitolo dedicato alla Web Radio.

  • MIDI

  • E' nato nel 1983 come standard per la comunicazione tra strumenti musicali e si è in seguito evoluto in una maggiore standardizzazione nel 1991 denominata General MIDI.
    I files di estensione .Mid contengono una sequenza di eventi musicali, intesi ciascuno come messaggio relativo all'esecuzione di una nota o all'assegnazione di uno strumento. Per loro natura, quindi, i files MIDI non possiedono alcuna informazione riguardo al timbro dei suoni. Si può dire che la differenza tra un file MIDI e un corrispondente file audio .Wav è paragonabile alla differenza tra lo spartito di un brano e un nastro contenente lo stesso brano registrato.

    Questo comporta un notevole risparmio nella mole di dati in gioco; un intero brano musicale con tutte le parti, della durata di svariati minuti, può occupare qualche decina di KByte, dal momento che ogni singolo evento MIDI occupa soltanto 11 byte. Il guadagno di spazio rispetto ad un normale file audio PCM è evidente.
    Lo svantaggio è che, acusticamente parlando, il risultato prodotto dall'esecuzione di un file MIDI è solo in parte prevedibile, poichè ogni riproduttore di suoni MIDI possiede i suoi banchi di suoni. Ogni strumento musicale da utilizzare viene invocato nell'ambito della sequenza attraverso un numero associato allo stesso strumento all'interno del banco di suoni. Ma un banco può avere associato a quel numero uno strumento diverso oppure corrispondente ma dal timbro diverso, rispetto ad un altro banco musicale.
    Succede quindi che una sequenza MIDI può venire eseguita con suoni di qualità molto variabile a seconda della scheda audio utilizzata o del driver software che l'ascoltatore possiede.
    Nonostante ciò il formato MIDI è necessario per molte applicazioni di tipo musicale, come l'inserimento di un brano di sottofondo in una pagina Web, grazie al suo buon rapporto qualità/dimensione che permette di gestire brani anche molto lunghi e vari.


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