MILAZZO
QUESTIONE AUTOPORTO

 CERCARE IL BENE DELLA COMUNITA':  IL BENE COMUNE 

La realizzazione di un autoporto a Milazzo non può non interessare tutta la cittadinanza... In passato scelte di questo tipo hanno pesantemente condizionato il futuro di tutto il territorio! Risulta quindi necessario conoscere bene le caratteristiche del progetto, la sua esatta funzione, le reali modalità di utilizzo, l’intensità dei disagi, nonché le effettive possibilità di occupazione e di sviluppo nel territorio. Nella valutazione finale dell’intero progetto deve emergere inoltre l'eventuale compatibilità con la naturale vocazione turistica di Milazzo

Ogni cittadino, al di là delle idee politiche e delle preferenze di partito, è chiamato a documentarsi per conoscere tutti glaspetti della questione (comprese le eventuali informazioni che in questa fase potrebbero essere più celate o meno divulgate) e ad agire impegnandosi per il bene comune della città.

 

 

 

    BENE COMUNE definito dalla Chiesa:

"Una politica per la persona e per la società trova il suo criterio basilare nel perseguimento del bene comune, come bene di tutti gli uomini e di tutto l'uomo, bene offerto e garantito alla libera e responsabile accoglienza delle persone, sia singole che associate: «La comunità politica  - leggiamo nella Costituzione Gaudium et spes - esiste proprio in funzione di quel bene comune, nel quale essa trova piena giustificazione e significato e dal quale ricava il suo ordinamento giuridico, originario e proprio. Il bene comune si concreta nell'insieme di quelle condizioni della vita sociale, con le quali gli uomini, le famiglie e le associazioni possono ottenere il conseguimento più pieno della propria perfezione». 

                                                      da "CHRISTIFIDELES LAICI" n. 42

 

  il decreto di approvazione degli autoporti della Sicilia

 

   DOCUMENTI:   

No all'autoporto si ad una conferenza dei servizi per ...  

 

 

 RASSEGNA STAMPA:

LA CITTA' DI MILAZZO: No all'autoporto, con il cuore e con la testa

GAZZETTA DEL SUD: No da sinistra

LA SICILIA: la città si «spacca»