Milazzo. Stamattina grande adunanza del
Centrosinistra per dire no alla realizzazione di un autoporto nel comune
di Milazzo.
A dare appuntamento ai cittadini alle 10 al cinema «Liga», sono stati
Ds, Lista Di Pietro, Margherita, Socialdemocratici italiani,
Rifondazione comunista e Alleanza popolare. «L'autoporto che l'Asi ci
vuole imporre dall'alto senza alcun rispetto per le volontà e i bisogni
dei milazzesi – si legge in una nota – potrebbe produrre danni
irreparabili trasformando il porto della città in un nuovo viale
Boccetta con le conseguenze di invivibilità, congestione del traffico
nel centro cittadino e inquinamento che tutti possono facilmente
immaginare».
La Regione ha inserito Milazzo nel Piano triennale dei trasporti,
mettendo a disposizione circa 5 milioni di euro (il resto della somma
sarà a carico dei partner privati) per realizzare la struttura che dovrà
nascere nei pressi dell'asse viario in zona Asi. Ma così la vocazione
turistica del territorio portata avanti dall'Amministrazione del sindaco
Nino Nastasi subirebbe un colpo morale.
A non pensarla così è l'assessore regionale alle Autonomie locali,
Antonio D'Aquino. «Rispondere no ad una proposta che viene dalla
programmazione regionale del Piano dei trasporti – si legge in una
nota – e che investe l'assetto territoriale di un comprensorio ai fini
dell'incremento della produttività e dell'occupazione è fuorviante e
non contribuisce a dibattere le ragioni e i possibili risultati. Pensare
che la riconversione di un territorio industriale possa passare dal
lento e inesorabile rottamarsi delle attuali strutture industriali,
significa in prospettiva far convivere le popolazioni dapprima con
l'inquinamento e poi con le macerie. Le recenti iniziative del Comune di
S. Filippo del Mela a proposito dell'attuazione e dell'estensione
dell'area del Punto franco nella giurisdizione amministrativa portuale,
e la stessa attività del Consiglio comunale di Pace del Mela al
proposito del voto favorevole al pontile di Giammoro, indica un modo di
confronto apprezzabile e serio. Alzare le bandiere del no è
mistificante per tutti, soprattutto quando fra le righe si legge da una
parte un no maiuscolo e dall'altra si auspica che la struttura
autoportuale si faccia in aree di confine appartenenti ad altri Comuni.
Nessuno pensa di trasformare il centro di Milazzo in un'area di
stoccaggio per i Tir, così come nessuno pensa ad uno scempio
territoriale in forza di uno sviluppo turistico incompatibile...»