"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"

 AVVENTO - NATALE 2010

Pagina in continuo aggiornamento    


Nel corso dell’anno liturgico, l’Avvento è il tempo che non solo ci prepara a celebrare il ricordo-memoriale della nascita di Gesù Cristo, ma anche il tempo che ci proietta verso la seconda venuta del Figlio di Dio, quando alla fine dei tempi "verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti", introducendoci nel suo regno che non avrà mai fine.

La liturgia illustra le qualità che devono caratterizzare ogni cristiano in questo tempo di grazia spirituale:

  • la vigilanza, virtù specifica di chi vive in fervorosa attesa del Messia Salvatore;
  • la fede, nutrimento e sostegno per accogliere, come Maria, il mistero di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza;
  • la speranza, di chi confida nell’amore misericordioso di Dio;
  • la conversione, l’impegno sollecito ed urgente di chi si prepara all’incontro con Cristo;
  • la preghiera, affettuosa invocazione all’Atteso: Vieni, Signore Gesù (Ap 22, 20);
  • la gioia, espressione di un’attesa che si concretizza in una Persona e che si apre al suo completamento nel Regno dei cieli.

L’Avvento è dunque il tempo propizio per far spazio a Cristo, l’unico medico che solo può guarire le nostre debolezze e consolarci con la sua presenza.

 



    L'Avvento con Sant'Agostino
 
Sono stati selezionati tra gli scritti di Agostino quei brani che, giorno per giorno, offriranno uno stimolo alla riflessione personale. Alcuni temi sono stati scelti in rapporto al brano del Vangelo propostoci dalla liturgia del giorno, altri in relazione a due modelli e guide privilegiate dell’Avvento: Giovanni Battista e la Vergine Maria.





   

"Una presenza da accogliere" Sussidio Liturgico Pastorale Avvento Natale 2010 a cura dell'ULN della CEI  (pdf)


“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14): il lieto messaggio del Natale verrà ancora una volta rinnovato nella celebrazione liturgica, segno dell’inesauribile volontà, da parte di Dio, di abitare in mezzo al suo popolo. Nel contesto della nostra società, che ha fatto dello sviluppo dell’informazione globalizzata uno dei suoi tratti distintivi, il Verbo, la Parola fatta carne, ci appare come la forza comunicativa ed educativa del Padre. Il mistero del Natale potrebbe essere interpretato oggi come il mistero dell’agire comunicativo ed educativo di Dio: esso da un lato illumina la profonda vocazione dell’essere umano alla relazione, allo stabilirsi di un contatto profondo con i suoi simili e con l’assoluto; dall’altro provoca e chiama a conversione.  

 


DELLA VERGINE DEL SEGNO E DELLA NATIVITÀ DEL SIGNORE

a cura di Fr. Egidio Palumbo

      della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto





Rorate coeli

R. Dai cieli piova la rugiada
e dalle nubi il giusto.

[...] Consolati, consolati, popolo mio
verrà presto la tua salvezza.
Perché ti lasci consumare dalla tristezza?
Perché soffri ancora?
Non avere paura, io ti salverò,
perché io sono il Signore tuo Dio
il Santo di Israele, tuo Redentore.

traduzione dal testo latino dell'inno di Avvento
 



... La Chiesa inizia un nuovo Anno liturgico, un nuovo cammino di fede che, da una parte, fa memoria dell’evento di Gesù Cristo e, dall’altra, si apre al suo compimento finale. E proprio di questa duplice prospettiva vive il Tempo di Avvento, guardando sia alla prima venuta del Figlio di Dio, quando nacque dalla Vergine Maria, sia al suo ritorno glorioso, quando verrà “a giudicare i vivi e i morti”, come diciamo nel Credo...
L’attesa, l’attendere è una dimensione che attraversa tutta la nostra esistenza personale, familiare e sociale...
Si potrebbe dire che l’uomo è vivo finché attende, finché nel suo cuore è viva la speranza. E dalle sue attese l’uomo si riconosce: la nostra “statura” morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo...
Benedetto XVI  (Angelus 28-11-2010)
 


La Parola di Dio sul lettore Mp3

Anche quest’anno Le Edizioni Paoline offrono la possibilità di ascoltare la parola di Dio del giorno dal  lettore Mp3 o Ipod o direttamente dal PC.
Una piccola variante rispetto lo scorso anno: dopo la lettura del vangelo del giorno si potrà seguire una breve riflessione di un biblista che sottolinea alcune parole chiavi.


 

MESSAGGI DALLE DIOCESI

 


L’AVVENTO DI DIO  (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto


... Chi pensa di fare l'esperienza di Dio senza scottarsi, chi vuol vivere in essa senza bruciare, semplicemente non conoscerà il Dio che viene:vivere l’Avvento è entrare nel Suo fuoco...
 


Amare, servire, custodire la vita fin dai suoi inizi (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Dionigi Tettamanzi Arcivescovo di Milano

... E così il mistero dell’Incarnazione del Signore e l’inizio della vita umana sono intimamente e armonicamente connessi tra loro entro l’unico disegno salvifico di Dio, Signore della vita di tutti e di ciascuno. Ed è proprio l’Incarnazione a rivelarci con luce intensissima e in modo sorprendente che ogni vita ha una dignità altissima, incomparabile, quasi infinita...


 
Tempo di Avvento: l’invito al momento opportuno, per tutti, credenti e non credenti  (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Antonio Staglianò Arcivescovo di Noto

Il tempo di Avvento è per i cristiani un “tempo liturgico” importante. Li vuole preparare al Natale, cioè alla memoria della venuta nella carne del Figlio di Dio, il piccolo di Betlehem che è però una “buona notizia” di speranza, di pace e di amore per tutta l’umanità, per ogni uomo “di buona volontà”, per tutti gli uomini amati da Dio, lo vogliano o no.
Così, il tempo di Avvento sviluppa significati straordinariamente decisivi per l’esistenza di chiunque “porti un volto umano” e desideri renderlo veramente bello, contro ogni tentazione di abbrutimento, al di là di ogni inevitabile limite e debolezza.



Un tempo da riempire di vita e di speranza (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro Arcivescovo di Agrigento

... Il tempo che Dio ci consegna come dono prezioso è spazio che dobbiamo riempire di vita, di speranza, di scelte positive, di tutto ciò, insomma, che riporta a Lui. Il Bambino di Betlemme, che tra qualche giorno troverà posto nelle nostre Chiese e nelle nostre case, chiede di essere accolto nella nostra vita e nei nostri cuori....
Forse dobbiamo convincerci che fare pastorale non è tanto portarLo e farLo conoscere, ma incontrarLo e riconoscerLo, anche perché Lui arriva sempre prima di noi...



Nelle tenebre splende la luce
S.E. Rev.ma Mons. Antonio Mattiazzo Arcivescovo di Padova

... Questa luce illumina ogni uomo: è la luce della ragione, ed è la luce della fede. Abbiamo bisogno di essere illuminati da ambedue... L’Avvento è l’opportunità, il dono di farci vedere la Luce.Questa è la stessa Sapienza incarnata, Gesù Cristo... Il bene è più forte del male; la verità è più forte della menzogna; l’amore è più forte dell’odio. Sapienza è scegliere il bene, la vita buona e non semplicemente opulenta e appariscente ma vuota. La Sapienza è scoprire nella nostra vita, negli eventi, il “segno” che rimanda a Dio...



Il dono della carità
S.E. Rev.ma Mons. Giampaolo  Crepaldi Arcivescovo di Trieste

... Cari fratelli e sorelle, grazie al dono d’amore di Dio l’uomo può costruire storie d’amore negli umili giorni della sua vita ed essere operatore di pace. La carità è salvezza o perdita per l’uomo: salvezza se sarà trovato a viverla; perdita, se sarà trovato ad averla deformata, oscurata...




Amore, Avvento e Speranza
dalla Diocesi di Torino (tratto da Joseph Ratzinger, Cercate le cose di lassù, 1986)

... Avvento infatti significa proprio intreccio di ricordo e speranza, tanto necessario all'essere umano. Esso vuole risvegliare in noi il vero e più intimo ricordo del cuore, il ricordo del Dio che si è fatto bambino. Questo ricordo è salvezza, questo ricordo è speranza....




"Il Natale degli Angeli" (doc)

S.E. Rev.ma Mons. Calogero La Piana Arcivescovo di Messina

... Il cartellone unitario delle attività culturali della Città propone per questo 2010 il tema “Il Natale degli Angeli”.... Ritengo questa un’occasione propizia per offrire un breve pensiero circa la presenza e la missione degli Angeli, attingendo alla sacra Bibbia, che in questo anno abbiamo voluto collocare al centro della nostra azione pastorale. Il termine “angelo” (“messaggero”) non indica la natura, ma la funzione di queste creature. ... 





Videro il Bambino Gesù che giaceva in una mangiatoia (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Cesare  Nosiglia Arcivescovo di Torino (messaggio al mondo dell'informazione)

... Avvento infatti significa proprio intreccio di ricordo e speranza, tanto necessario all'essere umano. Esso vuole risvegliare in noi il vero e più intimo ricordo del cuore, il ricordo del Dio che si è fatto bambino. Questo ricordo è salvezza, questo ricordo è speranza....







RIFLESSIONI



L'Avvento: saper aspettare...   Meditazione di Fr. Alois di Taizè

... E se il tempo dell’Avvento venisse a rinnovare la speranza in noi? Non un ottimismo facile che chiude gli occhi sulla realtà, ma quella speranza forte che getta l’ancora in Dio e permette di vivere pienamente l’oggi...

 

Natale non è solo una ricorrenza da calendario che rotola sotto il sole con il ciclo delle stagioni, non è nemmeno solo una memoria storica di un fatto del passato. Natale è un evento vivo, un accadimento, un incontro con Dio che si fa bambino per rinnovare il creato e far ringiovanire la storia dell’umanità.Natale non è solo una ricorrenza da calendario che rotola sotto il sole con il ciclo delle stagioni, non è nemmeno solo una memoria storica di un fatto del passato. Natale è un evento vivo, un accadimento, un incontro con Dio che si fa bambino per rinnovare il creato e far ringiovanire la storia dell’umanità...



Il mio Avvento  
di Mimì Caruso

È ancora buio, troppo presto per iniziare le attività di ogni giorno…
Nella mia mente risuona la frase di Bruno Forte “vivere l’Avvento è entrare nel Suo fuoco”, parole che subito mi hanno colpita, mi sono rimaste dentro, quasi accantonate però, non trovando il tempo per una giusta riflessione, ed approfitto di questo momento per lasciarle scorrere su di me, penetrando nei pensieri fino a giungere al cuore…
I miei pensieri si affollano, apparentemente slegati, ma uniti da un filo invisibile…



La culla vuota   di Eleonora Cicero

Il conto alla rovescia è partito: il Natale è ormai prossimo e, nonostante la crisi, non mancano luminarie per le strade, alberi/ presepi nelle case e regali da comprare.
Come ogni anno si assiste ad una frenesia generale che invade tutti, indistintamente. Eppure basterebbe accendere la televisione per comprendere che non è un Natale come gli altri.
Basterebbe pensare alle migliaia di famiglie che quest’anno non possono contare su uno stipendio; basterebbe analizzare la furia cieca che attanaglia le storie di cronaca; basterebbe guardare i volti tristi delle persone che incontriamo per le strade…
Certo, storie di tutti i giorni e di tutti gli anni, allora cos’è che rende diverso questo Natale?...



Un tempo da riempire di vita e di speranza   di Mons. Francesco Montenegro

... Il tempo che Dio ci consegna come dono prezioso è spazio che dobbiamo riempire di vita, di speranza, di scelte positive, di tutto ciò, insomma, che riporta a Lui. Il Bambino di Betlemme, che tra qualche giorno troverà posto nelle nostre Chiese e nelle nostre case, chiede di essere accolto nella nostra vita e nei nostri cuori...




Ogni uomo è mio fratello   di Mons. Domenico Mogavero

... Il Natale è la festa della gioia e della pace, ma è soprattutto l’inizio di una storia nuova nella quale Dio e l’uomo camminano insieme nell’amore e gli uomini si scoprono fratelli per amore.
Celebrare il Natale del Signore nella fede ci impone, pertanto, di non lasciarci abbagliare dalle tante piccole luci fatue che ammiccano dagli alberi di Natale, dalle vetrine e dagli spot televisivi, per farci, invece, avvolgere dalla “luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Accogliendo questa luce, infatti, scopriamo nel volto degli uomini e delle donne che ci circondano i lineamenti di Dio e li riconosciamo, così, nostri fratelli e sorelle. In loro, quindi, il Dio invisibile diventa visibile e il Dio amore che Gesù ci rivela chiede di essere riconosciuto nel volto dei fratelli...




... Sì, cosa pensiamo davvero quando diciamo «Natale»? Riscoprire e riaffermare i connotati più propriamente cristiani della festa - il Dio che si è fatto uomo perché ha tanto amato il mondo - non significa rinchiudersi in un ghetto esclusivo, ma mostrare inedite capacità di narrare con il linguaggio della nostra cultura in continuo mutamento la perenne «buona notizia» che riguarda tutta l’umanità: la nascita di Gesù è abbraccio tra giustizia e verità, è incontro fecondo tra cielo e terra, è speranza e promessa di pace e di vita piena.




Il Kerigma dell'Epifania   di Thomas Merton

Il mistero del Natale, pertanto, impone sulle nostre spalle un grave debito nei riguardi del resto dell'umanità e dell'intero universo. Noi che abbiamo veduto la luce di Cristo siamo obbligati dalla magnificenza della grazia che è stata riversata su di noi a far conoscere la presenza del Salvatore fino ai confini della terra.
Questa missione noi potremo assolverla non solamente annunciando e predicando la buona novella della sua venuta, ma soprattutto rivelando lui nella nostra vita. Cristo è nato oggi per potersi manifestare al mondo intero attraverso noi.



COMMENTI AL VANGELO 


 

I domenica d’Avvento Anno A

28 novembre 2010

Mt 24,37-44


P. Alberto Neglia
Omelia (audio)

Con l'inizio di questo nuovo anno liturgico la liturgia ci mette nel cuore tanta speranza.
Pregando il salmo abbiamo cantato "Andiamo con gioia incontro al Signore", quando si attende qualcuno c'è sempre speranza... Quando non attendiamo più nessuno perchè il nostro cuore è chiuso, perchè le nostre relazioni sono ultimate allora la vita è priva di speranza...

**********************************


... Perciò l’Avvento non è il tempo di preparazione alla nascita di Gesù Bambino, né il Natale è la festa della nascita di Gesù Bambino e del suo compleanno…
L’Avvento è l’attesa del Cristo Risorto che viene a giudicare, cioè a discernere con misericordia, la nostra vita personale, ecclesiale e sociale; viene ad aprire nel nostro presente spiragli di futuro, sentieri di speranza, realtà nuove e imprevedibili...


**********************************

Enzo Bianchi

Inizia oggi il tempo di Avvento, «sacramento» dell’attesa dell’evento che costituirà il compimento della storia: la venuta nella gloria del Signore Gesù, del Figlio dell’uomo, il Giorno in cui sarà finalmente instaurato quel Regno di giustizia e di pace che Gesù ha annunciato e preparato con la sua vita, morte e resurrezione. Sì, «Gesù Cristo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti»: se la nostra fede non contenesse questa promessa di Dio e non ci aprisse a questa speranza, noi cristiani saremmo da compiangere più di tutti gli uomini (cf. 1Cor 15,19)

*********************************

mons. Vincenzo Paglia

Vegliate per essere pronti al suo arrivo

 

La liturgia ci fa iniziare oggi il cammino verso il Natale. È l'Avvento: il Signore viene; non resta lontano, non aspetta di essere cercato, come chi si crede importante e mette alla prova per verificare i sentimenti degli altri. Il Signore viene perché vuole stare con noi e indicarci la via del cielo. Viene perché ci vuole bene. A volte può sembrare che il Signore sia distante, disinteressato a quello che accade nel mondo. Spesso di fronte all'ingiustizia, alla violenza o alla malattia ci domandiamo: perché Dio non viene? Perché mi lascia solo? Perché non sconfigge, lui che può tutto, le forze del male? Questo tempo di Avvento ci aiuta a capire la vicinanza di Dio...


*********************************

mons. Antonio Riboldi

Vegliate e pregate, Gesù è vicino

 

 Ci fu, nella storia dell'uomo, un inizio, che coincide con la sua stessa creazione.
Sappiamo che Dio, dopo aver creato tutte le cose, i famosi giorni della creazione progressiva, alla fine creò l'uomo. Era 'necessario', poiché Dio, creando il mondo, meravigliosamente bello, infinitamente bello, aveva di fronte a Sé una bellezza 'senza cuore', incapace di mettersi in dialogo con Lui e contraccambiare il Suo amore. Dio, 'grande nell'amore', sentiva l'esigenza di partecipare questo Suo amore a qualcuno che ne potesse avere piena consapevolezza, il più possibile. L'Amore 'esige' amore, ma libero per sua natura, ossia capace di dire sì o no. Un rischio che Dio non ebbe paura di correre...
In questa prima domenica di Avvento, che fa memoria della storia della creazione, è bello ricordare da dove veniamo e la ragione della nostra esistenza.


**********************************

Agenzia SIR

Il Figlio dell'uomo verrà, e non sapere quando, non attenua la certezza di questa venuta. Noi non lo sappiamo, ma nessuno lo sa, neppure il Figlio. Tutta la sapienza è del solo Padre e da lui si riceve ogni conoscenza. Così, nei giorni di Noè, in merito alla scadenza del giudizio di Dio, c'era chi continuava a mangiare e a bere, chi prendeva moglie e chi marito, come se nulla potesse mai accadere; solo Noè, credendo alla voce di Dio, si era messo a costruire una nave sull'asciutto. Nessuno seppe e fece niente finché le acque non travolsero ogni cosa. Noè non sapeva quando sarebbe accaduto, ma per il dono della sapienza, viveva preparandosi alla venuta del giudizio di Dio.

**********************************


II domenica d’Avvento Anno A

5 Dicembre 2010

Mt 3,1-12



... Vorrei fermare l'attenzione su un'immagine, su una parola, l'immagine è quella di Isaia "un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici", cè un albero tagliato, un tronco che sembra dire tutto è finito e invece un germoglio... sembra che tutto sia finito, invece c'è un germoglio, è la vita nuova, è la speranza, questo è l'Avvento, questo è ciò che il Signore vuole dire a noi
Quando tutto sembra chiudersi, quando sembra ai nostri occhi che la disperazione sia l'unico sbocco della nostra vita è proprio lì che il Signore viene...

**********************************


"Vieni Signore re di giustizia e di pace" Abbiamo ripetuto più volte questa invocazione del salmo responsoriale. un'invocazione che ci aiuta a comprendere il senso del tempo di Avvento che stiamo vivendo.Avvento è attesa di qualcuno che viene e Colui che viene è il Signore, re di giustizia e di pace...


**********************************

...Con la seconda domenica di Avvento continua il cammino dell'Avvento come tempo propizio di "addestramento per imparare ad attendere ed accogliere la venuta del Signore Crocifisso Risorto nel segno della piccolezza e della fragilità. Come Cristo è venuto nella carne, povero e debole, allo stesso modo viene, povero e debole, come Crocifisso Risorto (cf. At 1,11; Ef 4,10). Bisogna saperlo riconoscere E per riconoscerlo bisogna vegliare "ad occhi aperti" con sapienza e intelligenza, ci diceva il Vangelo di domenica scorsa. Oggi ci dice che bisogna convestirsi (Mt 3,1-12), vale a dire cambiare modo di pensare e stile di vita. Ma come?


**********************************

Enzo Bianchi

Se domenica scorsa il vangelo ci chiedeva la capacità di vigilare, cioè di essere consapevoli, di predisporre tutto per accogliere la venuta nella gloria del Signore Gesù, oggi siamo invitati a prepararci a questo evento mediante le parole di Giovanni il Battezzatore: «Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino!»...

*********************************
 

mons. Vincenzo Paglia

Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!

 

In questa seconda domenica di Avvento la liturgia ci invita a guardare il Battista. Scrive l'evangelista: "In quei giorni comparve Giovanni Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino". È una voce, che grida. Può restare una voce tra le tante; può essere facilmente allontanata; possiamo cercarne altre meno dure, più suadenti, che ci rassicurano perché non ci chiedono niente e ci danno sempre ragione. Oggi ci vien chiesto di ascoltare Giovanni Battista: è la voce più alta dell'uomo. Esprime l'attesa che il mondo intero ha di salvezza.


**********************************


mons. Antonio Riboldi

Convertitevi, perché Dio è vicino

 

 Nel cammino verso il Natale - questo Dono incredibile e meraviglioso che il Padre ci ha fatto, Gesù, uomo tra noi, che condivide tutto di noi, per riportarci come figli a Casa - Dio ci chiede un cambiamento totale. Conosciamo tutti per esperienza come è facile oscurare Dio in noi, fino quasi ad ignorarne la Presenza. A volte la nostra debolezza, che si manifesta nel peccato o in uno stile di vita puramente umana, ma senza la fede che ci eleva a Dio, è simile ad un oscuramento dell'anima...


**********************************

Agenzia SIR

Giovanni il grande. Il Vangelo oggi lo mostra incastonato nel progetto della storia della salvezza. Giovanni è grande, per le parole profetiche che lo avevano annunciato e per quelle da lui stesso gridate, nel deserto, con forza di fuoco e di vento! Il luogo della sua predicazione è il deserto, vasto spazio di penitenza, ma anche lungo itinerario dei padri verso la terra promessa, in quaranta anni vissuti tutti nelle mani della paziente bontà di Dio che li ha nutriti, dissetati, condotti, illuminati, ammoniti e puniti, sostenuti e salvati.

**********************************

Immacolata Concezione

8 Dicembre 2010

Lc. 1,26-38


S. S. Benedetto XVI

ATTO DI VENERAZIONE ALL’IMMACOLATA A PIAZZA DI SPAGNA

... Grazie, o Madre Immacolata, di essere sempre con noi! Veglia sempre sulla nostra Città: conforta i malati, incoraggia i giovani, sostieni le famiglie. Infondi la forza per rigettare il male, in ogni sua forma, e di scegliere il bene, anche quando costa e comporta l’andare contro-corrente. Donaci la gioia di sentirci amati da Dio, benedetti da Lui, predestinati ad essere suoi figli.
Vergine Immacolata, dolcissima Madre nostra, prega per noi!

**********************************


La festa dell'Immacolata è davvero una festa di gioia per tutti noi, per tutta l'umanità... una gioia che si apre al canto, alla benedizione...
Guardando Maria è inevitabile anche per noi aprirci alla lode, alla benedizione...
Nel Figlio il Padre ci ha pensati, ha avuto uno sguardo di predilezione per tutti noi, guardando Maria ci è data la possibilità di vedere qual è il sogno di Dio per ognuno di noi... Dio ha un sogno... il desiderio di poter intrattenere con la sua creatura un dialogo d'amore...

**********************************


La pagina di Dio che la Chiesa ci ha fatto ascoltare ci aiuta a situare quest'evento nel contesto ampio della storia umana che è storia di salvezza perchè Dio interviene, illumina, opera in essa...
Maria di Nazareth, una creatura piccola, fragile, giovane, ma sapiente...  è una creatura totalmente avvolta,  plasmata, abitata  dall'amore gratuito di Dio,  questo indica quel "piena di grazia"...

**********************************

mons. Vincenzo Paglia

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

Mentre si avvicina il Natale, la liturgia ci viene incontro con questa festa in onore della Madre di Gesù. La Vergine Maria diviene per noi un esempio di come vivere questo tempo di Avvento, di come attendere il Signore che sta per nascere in mezzo a noi...


**********************************


mons. Antonio Riboldi

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

 

 In questa settimana la Chiesa celebra la Solennità dell'Immacolata Concezione, ossia di come avremmo potuto essere tutti dal concepimento se... i nostri progenitori non avessero ceduto alla tentazione della superbia, macchiandosi quello che chiamiamo peccato originale: la spina che ci portiamo addosso, nel preferire a volte il male al bene, come avvenne per Adamo ed Eva. Facile cadere nella trappola...


**********************************


mons. Angelo Bagnasco

Maria ci incoraggia e purifica, ci dona serenità e gioia


Prima di Maria, mai una donna è stata salutata così da Dio. Un saluto nuovo e inaudito perché tale è la novità portata agli uomini dal concepimento e dalla nascita di Gesù. Maria resta turbata, come e più di Zaccaria nel Santuario all'apparizione dell'angelo. Maria è turbata dalla parola più che dalla presenza dell'angelo. È la parola del messaggero divino che la scuote. Maria le dà peso e dopo averla ricevuta con tremore e gioia, si domanda cosa vuole dirle questo saluto di grazia. Una parola accolta con timore, custodita con premura e amore. È di Maria lo stampo originale del nostro rapporto con la parola quotidiana del Signore.

**********************************


mons. Carlo Caffarra

La prima pietra della ricostruzione della nostra umanità

Celebriamo oggi una delle più grandi opere della misericordia divina. Come abbiamo appena detto nella preghiera introduttiva, Dio – in previsione della morte del suo Figlio unigenito – ha preservato Maria, quando è stata concepita, dal peccato originale: è stata concepita immacolata. Non sarà inutile richiamare alcune verità essenziali della nostra fede, perché la lode della grazia redentiva di Cristo sia più consapevole...

**********************************

Agenzia SIR

Prima di Maria, mai una donna è stata salutata così da Dio. Un saluto nuovo e inaudito perché tale è la novità portata agli uomini dal concepimento e dalla nascita di Gesù. Maria resta turbata, come e più di Zaccaria nel Santuario all'apparizione dell'angelo. Maria è turbata dalla parola più che dalla presenza dell'angelo. È la parola del messaggero divino che la scuote. Maria le dà peso e dopo averla ricevuta con tremore e gioia, si domanda cosa vuole dirle questo saluto di grazia. Una parola accolta con timore, custodita con premura e amore. È di Maria lo stampo originale del nostro rapporto con la parola quotidiana del Signore...

**********************************


III domenica d’Avvento Anno A

12 Dicembre 2010

Mt. 11,2-11


P. Gregorio Battaglia
Omelia (audio)

 "Gaudete" gioite, rallegratevi... E' un imperativo!...
Il Signore ci comanda di gioire... il motivo ce lo esprimeva il profeta Isaia facendosi eco di ciò che Dio vuole dire a noi oggi...
"Il Signore viene a salvarci", questo è il motivo, e il Signore viene a visitarci nella condizione in cui siamo: un deserto...
Oggi la nostra realtà italiana ha smarrito il senso dell'etica, della morale, siamo diventati piatti, cinici, senza voglia, non abbiamo più nessun gusto, la nostra realtà di oggi: un deserto.
questa realtà è visitata dal Signore... questo è la fonte della nostra gioia!... Noi non abbiamo tanti motivi di gioire, per questo ci viene comandato di gioire; dobbiamo imparare a prestare fede a questa Parola che viene detta a noi, oggi...
 
**********************************

mons. Antonio Riboldi

Il Natale si avvicina, rallegriamoci!

 

 "Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto, rallegratevi. Il Signore è vicino". (Fil. 4,4)
È l'invito alla Gioia che la Chiesa, oggi, terza domenica di Avvento, ci mette sulle labbra e nel cuore. Gesù sta per nascere: è vicino!
E come a dare forza all'invito, così oggi il Profeta Isaia incita alla speranza e ancora di più...


**********************************



Con la terza domenica di Avvento siamo esortati a rallegrarci (nella tradizione cristiana questa domenica è detta “Gaudete”), secondo l’invito del profeta Isaia: «Si rallegrino il deserto e la terra arida… » (prima lettura: Is 35,1-6a.8a.10)), e l’antifona di ingresso presa da Fil 4,4.5: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino». Bisogna rallegrarsi perché la venuta del Signore Crocifisso Risorto è vicina...


**********************************


mons. Gianfranco Poma

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Desiderare Dio, aspettarlo, incontrarlo, è il senso dell'Avvento ed è l'esperienza che la Liturgia ci invita a vivere in queste settimane, in attesa del Natale. Il nostro tempo sembra fare a meno di Dio: cerca tante cose, è insoddisfatto, deluso, ma da quando i maestri del sospetto hanno aperto gli occhi agli uomini, essi cercano altrove ciò che in tempi più ingenui cercavano in Dio. Eppure noi celebriamo l'Avvento, perché, al di là di ogni risposta che ci viene dalle scienze che indagano l'uomo, sentiamo rinascere in noi il desiderio insopprimibile di qualcuno che sazi il nostro desiderio di pace, di felicità, di amore...


**********************************


Agenzia SIR

Sei tu? La domanda di Giovanni a Gesù è "LA" domanda. Siamo al capitolo 11 del Vangelo e Gesù deve ancora dare altre prove per mostrare chi egli sia? Gesù si lascia interrogare e risponde mostrando il metodo di ricerca delle risposte certe: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete". Il metodo dei fatti, dell'esperienza personale.

**********************************


IV domenica d’Avvento Anno A

19 Dicembre 2010
Mt 1,18-24

P. Gregorio Battaglia
Omelia (audio)

Per noi Cristiani dovrebbe già bastare la domenica, che è il giorno in cui facciamo memoria della Resurrezione del Signore...
La Resurrezione del Signore è il punto fondamentale... perchè il Signore Risorto è il Vivente è Colui che è con noi...
A che servono le altre feste?... Il ripercorrere l'avventura umana ci aiuta a capire come il Signore viene...
L'Avvento e il Natale sono l'occasione per ripensare il nostro rapporto con il Signore...
Giuseppe ha saputo accogliere la venuta del Signore... impara a confrontarsi con la Parola del Signore... si ritrova di fronte una novità che sconvolge il suo progetto...

**********************************

Omelia (audio)

Nel brano del Vangelo l'evangelista Matteo ci racconta la genesi di Gesù Cristo. Ci mette davanti il Figlio di Dio che viene in questo mondo, sua madre Maria che è sposa promessa di Giuseppe...
L'azione è di Dio, è come se Matteo ci volesse dire che sta avvenendo la creazione nuova dell'uomo... la nuova genesi dell'uomo è sempre opera dello Spirito Santo... è lo spirito che rende il grembo di Maria pieno di vita...
Maria è coinvolta in questo evento ed è disponibile ad accogliere la bontà, la tenerezza, il respiro di Dio...
Giuseppe, promesso sposo di Maria, è chiamato a contemplare quest'evento e a lasciarsi coinvolgere... si trova in una situazione veramente difficile... è un uomo giusto, non si lascia prendere dalla logica della morte... ascolta la vita... Maria... la Parola di Dio...

**********************************


...Quando Giuseppe termina di riflettere, dopo aver ascoltato la Parola di Dio annunciatagli dal messaggero del Signore, comprende che il suo sogno corrisponde al sogno di Dio e che questo sogno è realizzabile se accoglie come dono di Dio la sua sposa e colui che ella porta dentro di sé che fa un tutt’uno con la vocazione di Maria.
E poiché Giuseppe è uomo giusto, agisce secondo la Parola del Signore: «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt 1,24). Inizia, così per Giuseppe e Maria l’avventura impegnativa della fraternità…



**********************************

mons. Antonio Riboldi

Ecco la Vergine concepirà un figlio

 

 A pochi giorni dalla Solennità del Natale, viene da chiederci quali siano i sentimenti che ci animano. Dio non voglia che la gioia immensa di sapere che Gesù, Figlio di Dio, Dio stesso, ha rotto gli indugi e si fa tanto vicino a noi, da vestirsi della nostra umanità, tranne il peccato, ci lasci indifferenti! Ogni volta lo si pensa dovrebbe apparirci incredibile che Dio ci ami così tanto, fino a dimenticare il rifiuto del Suo Amore e prendere su di Sé la nostra miseria, per riscattarla con il solo 'mezzo' possibile, cioè farsi carico di ciò che siamo, della nostra misera povertà...


**********************************


mons. Gianfranco Poma

Così fu generato Gesù Cristo

Dopo aver contemplato l'icona di Giovanni il Battista, nell' ultima domenica dell'Avvento, leggendo il brano di Matteo 1,18-25, ci è offerta la contemplazione di una nuova icona, quella di "Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo". Accostando questo testo, dobbiamo ricordare che i primi due capitoli del Vangelo di Matteo e di Luca, i "Vangeli dell'infanzia", non hanno come scopo di narrarci gli avvenimenti dell'infanzia di Gesù, ma di recarci il "lieto annuncio" (Vangelo) del mistero della identità di Gesù: egli è l' "Emmanuele", il Dio che ci salva, perché il "Dio con noi" è il "Dio in noi" e quindi il "Dio per noi"; egli, innestandosi e portando a compimento la storia di Israele, è destinato a mostrare che Dio che agisce mediante il proprio Figlio come salvatore e signore, lo fa in modo conforme a quanto ha fatto nel passato per il suo popolo...


**********************************

Agenzia SIR

Che rapporto avere con Dio e col suo mistero? Quello di Giuseppe, un uomo giusto e corretto che riflette e decide di rischiare nei confronti di Maria. Il sonno e il sogno di Giuseppe sono la magnifica immagine del suo puro atto di fede e di incondizionata mitezza nei confronti del mistero di Dio, ma anche della propria storia personale.

**********************************


Natale del Signore
25 Dicembre 2010

Messa della Notte: Lc 2,1-14

S. S. Benedetto XVI
S
anta Messa della Notte nella Solennità della Natività del Signore

„Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato“ – con questa parola del Salmo secondo, la Chiesa inizia la liturgia della Notte Santa. Essa sa che questa parola originariamente apparteneva al rituale dell’incoronazione dei re d’Israele. Il re, che di per sé è un essere umano come gli altri uomini, diventa “figlio di Dio” mediante la chiamata e l’insediamento nel suo ufficio: è una specie di adozione da parte di Dio, un atto di decisione, mediante il quale Egli dona a quell’uomo una nuova esistenza, lo attrae nel suo proprio essere. In modo ancora più chiaro la lettura tratta dal profeta Isaia, che abbiamo appena ascoltato, presenta lo stesso processo in una situazione di travaglio e di minaccia per Israele: “Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere” (9,5). L’insediamento nell’ufficio del re è come una nuova nascita. Proprio come nuovo nato dalla decisione personale di Dio, come bambino proveniente da Dio, il re costituisce una speranza. Sulle sue spalle poggia il futuro. Egli è il detentore della promessa di pace...

P. Aurelio Antista
Omelia (audio)

"Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce" Così iniziava il brano del profeta Isaia che ascoltavamo nella prima lettura ed è proprio vero, l'evento che celebriamo in questa notte santa è un evento di luce. E' luce che squarcia le nostre tenebre, è luce che vince le nostre paure e illumina di gioia il nostro cammino, dà speranza a tutti a partire dai più piccoli, dai più poveri della terra. E qust'evento così singolare è la nascita al mondo del Figlio di Dio...

**********************************

mons. Dionigi Tettamanzi


Carissimi, con una grande gioia nel cuore comunico a tutti e a ciascuno di voi la buona Notizia che “Dio si è fatto uomo per noi, per noi si è fatto bambino!”.
E’ questo il messaggio che dalla grotta di Betlemme si è diffuso e continua a diffondersi oggi raggiungendo anche i luoghi più sperduti della terra. L’annuncio in un modo tutto personale giunge ora a noi. Fa’, o Signore, che riempia il nostro cuore di quella stessa gioia che l’angelo ha augurato ai pastori di Betlemme: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (Luca 2,10-11)...

**********************************

mons. Cesare Nosiglia


In questa notte santa, dopo oltre 2000 anni, risuona l’annuncio degli angeli, che ha segnato la storia dell’umanità e continua a stupire per la gioia che porta nel cuore di ogni persona. Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Questo è il grande mistero del Natale, del Dio con noi che si fa umile, povero, semplice bambino, indifeso e bisognoso di tutto e di tutti. Egli entra nella storia in punta di piedi.
Ogni Natale rinnova questo evento e lo ripropone in modo diverso e nuovo, perché Dio non si ripete mai. La sua venuta è come la nascita di un nuovo figlio, uguale nel suo significato a quella che l’ha preceduta, ma anche totalmente diversa e portatrice di speranze e attese sorprendenti.
Che cosa porterà questo Natale 2010 alla nostra vita e alle nostre famiglie? Quale novità il Signore ha in serbo per ciascuno di noi?....


**********************************


mons. Antonio Riboldi


Carissime e carissimi, un poco tutti siamo sommersi da auguri, come se di colpo spuntasse in noi la voglia di donare una briciola di pace, in un tempo in cui ne manca.
E non dico della pace senza guerra, ma di quella pace interiore, che è la sete più grande che proviamo. Una pace, una gioia, una serenità, che ci viene quando il cuore è aperto all'amore, prima di tutto verso Dio e, quindi, verso gli altri. E così è tutto un incrociarsi di auguri con quanti sono vicini o incontriamo. É davvero il giorno che ha qualcosa di meraviglioso, come te su di noi ritornasse quel magico canto del Cielo: 'Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama'. E anch'io voglio donare i miei auguri ad ognuno di voi che mi leggete...

**********************************


... Si tratta davvero di una buona novella, perché abbiamo bisogno, anche noi oggi, di essere salvati da molti mali. Abbiamo bisogno di essere guariti dalle nostre ferite spirituali, che sono motivo di sofferenza per noi e per chi ci è vicino. Il Bambino di Betlemme, nato in una grotta, ci insegna l’umiltà, la semplicità, l’innocenza, che spesso dimentichiamo in un mondo segnato dalla violenza e dal desiderio di potere. Con la sua nascita e con tutta la sua vita Gesù ci ricorda: “Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo” (Mt 20,26) e “Chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato” (Mt 23,12)...

**********************************


...«Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2, 11), proclamano gli angeli ai pastori e a noi. Dio viene in mezzo a noi, si fa uomo per darci la sua vita e la salvezza. Ma è proprio vero?
Da molte parti si sente affermare nei modi più disparati che Dio è lontano e non si cura degli uomini. In effetti, c’è una realtà dura: è il ripetersi di episodi crudeli, di situazioni tragiche, dove l’uomo è vittima della cattiveria dei suoi simili o di inesorabili leggi fisiche, di malattie, di minorazioni che distruggono la sua personalità. Dov’è questo Dio, dove la sua attenzione alla sua creatura, dove la sua conclamata bontà? Sembra che Dio sia lontano, indifferente alle sorti della sua creatura, di questo piccolo uomo abbandonato in balia di tutte le forze avverse e chiamato a difendersi con le sue capacità, ad arrangiarsi da solo....

**********************************

Messa dell'aurora: Lc 2,15-20


... La liturgia del Natale inizia la notte e poi prosegue con quella dell'aurora e del giorno, quasi un itinerario da compiere. Credo sia bello cogliere questo cammino dalla notte alla pienezza del giorno ... che è dato da questo sguardo che ci permette di incontrare quel Dio che si china su di noi.
La festa del Natale è soprattutto la festa della Grazia di Dio, la festa di questo Amore che discende, quel Dio tre volte Santo, il Dio trascendente, il Dio onnipotente che ha fatto il cielo e la terra, proprio questo Dio che si è chinato su di noi, si è presentato a noi nel segno di un bambino, di una fragilità, di una debolezza, di una consegna... ma tutto questo ci permette di guardare la nostra notte con occhi nuovi...

**********************************

Messa del giorno: Gv 1,1-18

Omelia (audio)

In questa festa solenne del Natale del Signore Gesù la liturgia attraverso i brani che abbiamo ascoltato ci invita alla gioia...
Nel prologo di Giovanni ci viene detto che la Parola di Dio, che ha parlato attraverso i profeti, si è fatta carne ed ha posto la sua tenda in mezzo agli uomini, questo è il senso del Natale... di questo Dio che non solo ci parla, ci illumina con la sua Parola, ma viene un momento in cui sceglie di assumere la carne umana... lascia la bellezza del suo vissuto... per diventare uomo in tutto in Cristo Gesù è entrato nell'esperienza umana, nella fragilità e debolezza di ciascuno di noi...

**********************************


mons. Cesare Nosiglia


Dio si è fatto uomo, perché l’uomo diventi figlio di Dio. Lui ha assunto la nostra natura umana, perché noi potessimo condividere la sua natura divina.
È questo il messaggio chiaro e forte che il prologo del vangelo di Giovanni ci offre questa mattina nella liturgia del Natale. Il Verbo, la Parola eterna del Padre, per cui tutto è stato creato, si è fatto carne, ha preso su di sé la nostra debole ed imperfetta natura umana per elevarci alla dignità divina di figli. Questo messaggio esalta la gratuità del dono di Dio. È lui che, nella sua misericordia, ha deciso di salvare l’umanità peccatrice e lontana mandando suo Figlio, il suo Verbo eterno, perché tutti abbiano per mezzo di lui la vita e la luce.
Il Natale è la festa della gratuità e ci rivela quanto Dio ama questo mondo e le sue creature e quanto non si arrenda di fronte al nostro peccato e risponda con un supplemento di grazia e di amore al male che c’è nel mondo....


**********************************


mons. Gianfranco Poma

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Desiderare Dio, aspettarlo, incontrarlo, è il senso dell'Avvento ed è l'esperienza che la Liturgia ci invita a vivere in queste settimane, in attesa del Natale. Il nostro tempo sembra fare a meno di Dio: cerca tante cose, è insoddisfatto, deluso, ma da quando i maestri del sospetto hanno aperto gli occhi agli uomini, essi cercano altrove ciò che in tempi più ingenui cercavano in Dio. Eppure noi celebriamo l'Avvento, perché, al di là di ogni risposta che ci viene dalle scienze che indagano l'uomo, sentiamo rinascere in noi il desiderio insopprimibile di qualcuno che sazi il nostro desiderio di pace, di felicità, di amore...


**********************************


mons. Angelo Scola

Ritornare a fare spazio a Dio nella nostra vita, per appartenere completamente a Lui, quindi ad aprirci agli altri



La liturgia della Messa del giorno ci presenta il messaggio più profondo del Natale. Le letture si staccano dal registro narrativo e ci invitano a trasferire tutta l’attenzione dai personaggi dell’evento al Protagonista: chi è il bimbo che è nato? È il Verbo di Dio fatto uomo: «Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio… Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente» (Eb 1,2-3, Messa del giorno)...

**********************************


Sacra Famiglia Anno A

26 Dicembre 2010
Mt 2,13-15. 19-23




... Oggi la Chiesa ci invita a contemplare quella piccola famiglia in cui il Figlio di Dio ha preso dimora tra noi: la famiglia di Nazareth. Una famiglia unica, diversa dalle altre, particolarissima, eppure molto somigliante ad ogni famiglia umana.Una famiglia che ha conosciuto la fatica, la sofferenza come ciascuna famiglia umana...

**********************************



Agenzia SIR

Altra è la ricerca dei Magi guidati dalla stella della Parola, altra è la "caccia" di Erode al bambino per ucciderlo. La prima era per trovare e diffondere luce, la seconda per portare distruzione e morte. Come in Egitto, la notte della liberazione dal faraone, l'angelo del Signore parla di notte con Giuseppe e consiglia la fuga. Giuseppe è obbediente, ascolta e mette in pratica la Parola del Signore: parte subito, nella notte, senza indugiare...

**********************************




Maria SS. Madre di Dio

1 Gennaio 2011
Lc 2,16-21



Ogni primo dell'anno usiamo farci gli auguri e la liturgia lo fa nel modo che le è peculiare. L'augurio che ci viene rivolto è attraverso questa benedizione che da Mosè ad Aronne arriva anche a noi.
“Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Iniziamo l'anno con questo augurio, ma anche con questa realtà, non è solo un auspicio che il Signore rivolga a noi il suo volto, è una realtà: il volto di Dio è rivolto su ognuno di noi...

**********************************

mons. Antonio Riboldi

Il tempo: un dono che impegna e di cui ringraziare Dio


Sono tanti i modi con cui celebriamo la fine dell'anno e l'inizio del nuovo.
Ma è davvero grande la preoccupazione di 'come' si presenta il tempo, dimenticando spesso che è il dono più grande che Dio ci ha fatto.
Lasciamo alle spalle un anno dove, credo per tutti, si sono come incrociate gioie e speranze, tristezze e angosce. La Chiesa giustamente celebra la fine dell'anno con un grande Te Deum, per dire Grazie a Dio che ci ha donato tanto tempo. E il tempo che viviamo, in quanto dono, - ricordiamocelo sempre - ci è dato per una sola ragione: quella per cui Dio ci invita a crescere in bontà e amore, come un cammino verso il momento in cui finirà 'questo' tempo e sarà l'eternità_
La vita non è uno scherzo e neppure un gioco
...

**********************************


Agenzia SIR

Inizia l'anno dinanzi al volto di una giovane donna che ha partorito nella verginità. La scena del Vangelo mostra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma molti elementi sono inusuali. È una famiglia povera, i visitatori sono semplici pastori - gente rude e di basso livello sociale - la culla per un primogenito è una umile mangiatoia. Inaudito è il protagonista: quel neonato è il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, l'atteso dalle genti. Torniamo dinanzi a quella giovane madre: definita solennemente dalla Chiesa universale (prima ancora di ogni divisione) Theotokos, Madre di Dio e, per questo, anche madre nostra. ...

**********************************













II Domenica dopo Natale
SS. Nome di Gesù
2 Gennaio 2011
Gv 1,1-18


Nella notte di Natale ci viene detto che gli angeli si presentano ai pastori nella notte, c'è una grande luce e l'annuncio gioioso: "Oggi è nato per voi un salvatore". E in questa II domenica di Natale è come se venissimo coinvolti in un grande interrogativo: che senso ha per noi questo annuncio?
Perchè ascoltare l'annuncio degli angeli significa poi chiedersi: e per me, per noi che senso ha? si parla di un Salvatore, e in che misura io sono coinvolto in questa salvezza, in questo riscatto, in questa liberazione? Colui che nasce a Betlemme in che senso è per me questa salvezza, questa opportunità che si apre?...

**********************************

mons. Vincenzo Paglia

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

La liturgia di oggi ci immerge nuovamente nel mistero del Natale. È facile per noi dimenticare, essere presi dai ritmi della nostra vita e lasciarci dominare da essi. E forse, in questi giorni, non siamo stati attenti come Maria che "conservava nel cuore tutto quanto accadeva" attorno a Gesù. Il "clima natalizio", purtroppo, non sempre aiuta a comprendere e soprattutto a vivere il mistero del Natale. È il mistero che sta all'origine della nostra salvezza, eppure rischiamo di coprirlo sino a renderlo inefficace per la nostra vita e per quella del mondo. Accadde la stessa cosa agli abitanti di Betlemme. Anche oggi il Natale vero può passare senza che la maggioranza se ne accorga. Del resto anche allora il Natale non avvenne nel clamore della città, ma nel silenzio "mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso", si legge nel libro della Sapienza (Sap 18,14)...


**********************************




Agenzia SIR

È tale lo splendore del Natale che non se ne capisce la misura e non se ne abbraccia la ricchezza nello spazio di una notte. Giovanni ci soccorre e sostiene il nostro stupore guidandoci, col prologo del suo Vangelo, a intravederne la misura abissale.
Gesù, il Cristo, al centro di tutto, ma anche "prima di tutto". È lui la perla del progetto di salvezza di Dio. È sempre lui che spiega noi a noi stessi dicendo che siamo presenti a Dio perché ci ama con amore infinito e perché ha apparecchiato ogni cosa per noi...

**********************************








 

 

Epifania del Signore
6 Gennaio 2011
Mt 2,1-12


P. Gregorio Battaglia
Omelia (audio)

Oggi celebriamo la festa dell'Epifania, con tutte le sue storpiature per cui diventa la festa della befana... questi nomi un po' strani che si allontanano dalla bellezza di questa festa, perchè il senso di oggi è quello di portarci a scoprire questa gloria che risplende e che è capace di visitare ogni uomo, ogni cultura, ogni popolo.
Se c'è un'accentuazione in questo giorno è quella che ci racconta Matteo nella sua pagina evangelica, Matteo ci racconta di questi Magi che partono da lontano, da Oriente e si mettono in cammino perchè nella notte hanno visto la stella, hanno visto una luce nella notte...


**********************************

mons. Antonio Riboldi

Per tutti c'è una stella in Cielo che ci attende

Dopo la sua nascita, Dio non perde tempo a manifestare a tutti che, se Lui è venuto tra noi, è per farci dono della Salvezza. E davvero suscita grande stupore questo desiderio di chiamare tutti, senza distinzioni e subito - sempre che ciascuno senta la necessità della Sua Presenza e del Suo Amore. L'uomo - se conserva ancora la 'memoria' di essere 'creaturà di Dio - si sente profondamente chiamato a far parte del Suo Amore, ma non deve lasciarsi distrarre dal mondo, che non ha la minima luce di amore o di vero interesse per noi...

**********************************

Agenzia SIR

Una lunga lista di nomi apre il Nuovo Testamento; è la genealogia di Gesù. Chi porta la buona notizia non cade dal cielo come un semi-dio della mitologia greca. È figlio di una lunga storia di un popolo e quei nomi sono la somma delle generazioni. La nascita di Gesù è raccontata attraverso gli occhi di Giuseppe che riconosce la presenza del Dio-con-noi nei fatti inattesi che toccano Maria, sua sposa. Poi Matteo racconta la prima visita al Bambino, ricca di simbolismi. È anche per noi la domanda: dove trovare il Dio-con-noi?...

**********************************









               per qualunque comunicazione scrivere a tempo-perso@libero.it