L'ILLUMINISMO
Per Illuminismo s'intende quel vasto movimento culturale, sviluppatosi nel '700, che predica l'assoluta fiducia nella ragione, in grado di illuminare le menti, contro le superstizioni e i pregiudizi delle religioni, della tradizione e di tutti quegli elementi sociali e culturali che limitano la libertà dell'uomo. Dunque dal terreno fertile del Rinascimento e dell'Umanesimo nasce una nuova filosofia e un nuovo modo di accostarsi al mondo destinato a cambiare radicalmente i destini della civiltà occidentale. Originario dell'Inghilterra, l'Illuminismo si diffonde e trova pieno sviluppo in Francia, dove nascono e divulgano le proprie teorie Voltaire e Rousseau, i due massimi esponenti della filosofia illuminista; quindi i vari Condillac, Montesqieu (definitivo teorizzatore della divisione dei poteri), Quesney (precursore della scienza economica) e gli enciclpedisti Diderot e D'Alambert (e molti altri). Le principali caratteristiche dell'illuminismo si possono così riassumere: 1. Il razionalismo progressista, per cui la cultura non è più difesa della tradizione ma ricerca permanente di un progresso che serva a liberare l'uomo dai limiti dell'ignoranza grazie all'aiuto della regione illuminante; 2.
Il cosmopolitismo,
per cui il bisogno di libertà diventa
universale e rende l'uomo cittadino del mondo, ovvero soggetto
alle medesime istanze di giustizia e di libertà in ogni luogo,
senza distinzione di razza, sesso, religione e classe sociale. 3. La divulgazione del sapere, ovvero il bisogno di rendere noti a tutti i progressi delle scienze e della cultura, per cui il sapere non è riservato come privilegio ad un'elitè chiusa ma è strumento di miglioramento per tutti gli uomini (si ricordi il monumentale progetto dell'Encyclopédie e la conseguente attenzione per le arti e per i mestieri produttivi che porterà progressivamente allo sviluppo dell'industria moderna); 4. L'antistoricismo. L'avversione per le religioni e in particolare per la religione cattolica, portò gli illuministi a revisionare la storia e a considerare il medioevo come periodo oscuro, epoca di soprusi e di ingiustizie, in cui la ragione era rimasta ottenebrata e l'uomo privato del bene supremo della libertà di pensiero. Questa critica portò gli storici illuministi a contrapporre la realtà dei fatti a ciò che sarebbe dovuto essere secondo ragione, escludendo così l'analisi delle cause interne e delle necessità di azione proprie dei diversi periodi storici; 5. Il Deismo, ovvero la teorizzazione di una religiosità raggiungibile mediante l'esclusivo uso della ragione e della coscienza morale, escludendo così l'adesione a qualsiasi tradizione religiosa; 6.
Il materialismo,
nella misura in cui si impone il bisogno di indagare e giustificare
la realtà nei termini del solo approccio al mondo materiale:
nella lotta contro ogni forma di religione e superstizione alcuni andarono
oltre il deismo e predicarono un atteggiamento esclusivamente meccanicistico. Il materialismo risente pesantemente dell'entusiasmo attorno alle attività della fisica di Galileo e di Newton, in grado di estrapolare leggi universali dalle osservazioni sperimentali; 7. La fondazione della scienza economica. L'illuminismo vede la nascita della scienza economica, ovvero lo studio organizzato delle leggi che regolano l'economia su grande scala. Francois
Quesney (1694-1774) definisce
le categorie economiche del tempo distinguendo tra agricoltura, industria
e commercio: egli sostiene che solo l'agricoltura (classe produttiva)
e in grado di produrre realmente ricchezza materiale, mentre industria
e commercio (definite classi sterili) sarebbero solamente in grado di
trasformare la materia prima. L'inglese
Adam
Smith (1723-1790) fu invece il grande teorizzatore
del liberismo. In proposito si distinsero particolarmente Charles-Louise de Montesquieu e Jean-Jacque Rousseau. Montesquieu (1689-1755) vede il dispotismo come degenerazione del sistema politico, introduce il concetto che anche ambiente geografico e clima influenzino l'assetto giuridico di una nazione e teorizza definitivamente la divisione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario (si veda anche Locke). Rousseau
(1712-1778) insiste invece sul fatto che ogni progresso dell'uomo non
è altro che una forma di degenerazione di una primitiva e perfetta
natura selvaggia, priva di ogni abiezione e immoralità ma portatrice
di una genuina vitalità.
L'illuminismo porterà quindi alla Rivoluzione industriale e ispirerà direttamente la Rivoluzione francese, incidendo profondamente sulla realtà del tempo e dando alla società occidentale una direzione filosofica nuova, fondata sul rispetto dei diritti civili universali, che persiste ancora oggi, pur tra mille difficoltà. |
Scheda
di Synt - Ultimo aggiornamento Giugno 2004
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