L'assalto
al Palazzo Municipale e il rogo dell'archivio comunale
La
grande crisi economica di
fine '800
che investì in
maniera massiccia la produzione agricola ebbe come
logica conseguenza l'ulteriore aumento dei prezzi del
pane.
I tumulti popolari della primavera del 1898 che ne
derivarono ebbero origine dalla Puglia, per poi
estendersi nelle Marche, nella Campania e
progressivamente in tutta Italia.
A Foggia la situazione già carica di tensione, divenne
esplosiva quando il 28 aprile "una folla
affamata e impazzita" (Carlo Villani ne "Foggia
nella storia") decise di dare l'assalto ai forni
della città per fare incetta di pane.
Il clima di delirio che imperversava in tutta la città
rese la situazione pressoché ingovernabile. A nulla
valsero i tentativi del prefetto Donati di indurre alla
ragione i dimostranti.
L'intervento dei reparti dell'esercito, accorsi a sedare
la rivolta, non fece che accentuare lo scontro. Dopo un
primo sbandamento i rivoltosi si riunirono in un altro
sito della città per organizzare l'assalto all'Ufficio
dei Dazi e al Palazzo di Città.
La furia devastante della sommossa raggiunse l'apice
della tensione quando, dopo aver indotto alla fuga le
guardie del Palazzo, la folla diede inizio alla
distruzione di tutti gli uffici comunali e all'incendio
dell'archivio comunale, vero e propria memoria storica
della città di Foggia.
Dopo ulteriori vani tentativi del Sindaco
Perrone
e del Prefetto Donati di rabbonire i rivoltosi, la
repressione assunse carattere di estrema durezza: le
cariche delle truppe e la lunga sequenza di arresti che
ne seguirono, furono una dimostrazione.
L'arrivo dei rinforzi da Napoli e da Nola contribuirono a ristabilire del
tutto l'ordine. In concomitanza il sindaco
Perrone
annunciò il ribasso dei
prezzi del pane e l'apertura delle cucine economiche.
L'eco di quei tristissimi eventi ebbe riscontri sulle
testate dell'epoca Il Buon senso, il Corriere
di Foggia e il Cittadino che deplorarono
l'accaduto enfatizzando la gravità del disastro del rogo
dell'archivio comunale.
In quell'occasione, una seduta straordinaria del
Consiglio Comunale stabilì di trasferire la sede
municipale nei locali dell'ex-convento di
S.Chiara |