Modulo 3 L'identità in rete |
Il valore di un contesto, nella sua possibilità di influire, tramite la rete di legami, sulle modalità e sulla qualità della interazione, è evidente nel rapporto con i nuovi venuti. Questi soggetti, che si apprestano a far parte della comunità, si trovano a dover definire la propria posizione all’interno della rete di relazioni già esistente (e quindi a doverla modificare già con la sola presenza). All’interno di questa rete è potenzialmente possibile ogni tipo di relazioni e quindi ogni tipo di gerarchia; da una situazione di equivalenza reciproca ad una di gerarchia univoca (i leader sono riconosciuti da tutti negli stessi soggetti) ad una di gerarchia circolare (le relazioni di autorità sono disposte in modo che i leader non siano gli stessi per tutti); in ogni caso la definizione delle autorità avviene in maniera consensuale, più o meno esplicita, più o meno inconscia ed automatica. Un contesto che abbia una rete definita, quindi, predispone al nuovo arrivato la possibilità di riconoscere all’interno della comunità quei soggetti dotati di autorità, ossia della possibilità di esercitare un potere sugli altri membri. L’autorità in sé, nonostante possa essere attribuita in base a valutazioni di qualità reali di un soggetto, impone di per sé, al soggetto che ne è portatore così come agli altri membri, una presunzione di verità alle scelte e alle affermazioni di questo. Le relazioni emotive, d’altronde, possono essere vettori di autorità per un soggetto, soprattutto in quei contesti nei quali la definizione di una competenza sia affidata a parametri non oggettivi (come può succedere in un circolo letterario o in molti contesti lavorativi). Anche in condizioni non conflittuali, l’autorità di un membro influisce in maniera forte sulle stesse possibilità di espressione degli altri soggetti, potendo arrivare a determinare, su piccola scala, quella che è stata definita la “spirale del silenzio”, ossia la condizione nella quale la opinione percepita come dominante e maggiormente diffusa non è quella realmente diffusa all’interno della comunità, ma è semplicemente quella espressa con maggiore forza e frequenza, perché proposta da un opinion leader. Il contesto, perciò, stabilisce una rete di relazioni e quindi di potere.
Con riferimento alla CMC, il contesto può essere di vario tipo, cambiando per natura fisica e per modalità di interazione. Tuttavia questo non esclude affatto la possibilità della formazione di una rete di poteri, essendo quest’ultima una caratteristica fisiologica della interazione, fino dal primo incontro tra due soli soggetti. L’enfasi sulla democraticità della relazione conseguente alla CMC, partendo da una semplificazione della relazione democratica come di una relazione necessariamente egualitaria, mette ingiustamente in ombra il valore del contesto come terreno di creazione di relazioni di potere, che invece vanno sempre tenute in conto, se si vuole descrivere in maniera completa ogni tipo di interazione. [ < ] |
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Intro | ||||
Unità 1 | ||||
Unità 2 | ||||
Unità 3 L'approccio relazionale: la rete come spazio di relazioni |
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Bibliografia | ||||
Video | ||||
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