Modulo 3 L'identità in rete |
Dalle teorie descritte emerge la natura prevalentemente microsociologica delle teorie goffmaniane che, non a caso, si basano sul concetto di frame tradotto in italiano con “cornice” o “inquadramento”. La teoria del frame afferma che la realtà non è unitaria ma è costituita da un complesso di livelli (frames) innestati, dove ogni frame può essere costruito a partire da un altro frame. I frames possono essere composti attraverso due trasformazioni primarie: il framing, ovvero mettere o togliere cornici ad una realtà per ottenerne un'altra e quindi passare da uno livello ad un altro; ed il keying ovvero effettuare una trasposizione, come avviene nelle melodie quando si cambia la chiave o anche nelle figure retoriche (in questo modo si ottiene una realtà allo stesso livello). Tutti i livelli di realtà si ottengono a partire dai frameworks - cioè gli insiemi degli oggetti fisici ed il mondo sociale delle altre persone - applicando le trasformazioni primarie. I frames quindi sono collegati tra loro in modo preciso e non casuale. Durante lo svolgimento della vita sociale può accadere qualcosa che disturba il normale corso del frame in cui ci troviamo. Di solito l'evento viene ignorato, ma se è particolarmente grave siamo in grado di passare facilmente ad uno dei frames collegati, utilizzando poche risorse cognitive. In questo modo riusciamo a gestire la complessità della realtà anche se le nostre risorse cognitive sono limitate. Gli scienziati sociali hanno a lungo trascurato l’opera di Goffman per tre motivi:
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Intro | ||||
Unità 1 | ||||
Unità
2
La rete come spazio sociale performativo delle identità |
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Unità 3 | ||||
Bibliografia | ||||
Video | ||||
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