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Da ..::WebMaster::.., Lunedi, 19 Marzo 2007 19:00
Ale e Franz
Ale arriva con la sua Vespa scoppiettante, persuaso di passare un pomeriggio di
relax. Adocchiata la panchina che fa per lui, spegne lo scooter, lo issa sul
cavalletto, si toglie il casco e sprofonda nel suo ligneo godurioso divano di
lettura.
Franz giunge a piedi, si avvicina alla panchina e si siede accanto ad Ale,
salutandolo con brio:
"Buongiorno!"
"Eh...lo era..."
"Come mai il casco? E’ venuto in moto?"
"No, sono venuto col tram, ma siccome non fa fermate vicino a casa mia, mi
lancio dal finestrino in corsa."
"No...allora fa bene a mettere il casco. Come mai ha l’elenco del telefono? Sta
cercando un numero?"
"No, siccome aspettiamo un bambino e non sappiamo come chiamarlo, mi sto facendo
un’idea dei nomi... sa, con mia figlia ho fatto così."
"E come l’ha chiamata?"
"Banca Nazionale dell’Agricoltura"
"Un po’ lungo, però, come nome."
"Eh, ma in famiglia la chiamiamo BNA"
"Ah...beh...è meglio, è più corto...Però le è andata bene"
"Cosa?"
"Dico, se fosse stato un maschio, Banca Nazionale dell’Agricoltura non sarebbe
stato adatto come nome... sarebbe stato meglio Credito Italiano, CRI"
"Senta, sto cercando un numero di telefono, le sembra che il nome di mio figlio
lo trovo sull’elenco del telefono?"
"E come fa a trovarlo? Se non è ancora nato, non c’è sull’elenco. Prima bisogna
nascere, poi crescere, diventare maggiorenne, fare l’allacciamento di diritto,
honoris causa, la mettono sul librone! Vede, basta pensarle le cose!"
"Già"
"Che piacere rivederla... viene sempre anche lei in questo parco.. .ma è di
Milano?"
"No, sono di Aosta... sa... mi alzo presto al mattino e vengo qui... in questi
due metri quadrati di parco... Nello smog... chi me lo fa fare di stare nel Gran
Paradiso... anche il nome... dico... non dev’essere un bel posto... Gran
Paradiso"
"Eh, già, ed è venuto col cane?"
"No, col capriolo"
"Ah... Scusi, ma il capriolo si chiama capriolo perché quando corre fa le
capriole?"
"Sì... anche il lama si chiama così perché quando corre taglia l’erba"
"Ecco perché sputa sempre; ha l’erba in bocca!"
"Già"
"Povera bestia... dev’essere fastidioso. Ma le capriole, il capriolo le sta
facendo anche adesso?"
"No, adesso si è stufato"
"Con la polenta?"
"Cosa?!!"
"Dico, il capriolo stufato con la polenta?"
"Senta, è un cane."
"Un cane stufato con la polenta? Che schifo!"
"Senta, sono di Milano e sono venuto col cane"
"Ah... è andato via il signore di Aosta, quello col capriolo?"
"Sì, è andato via"
"Peccato"
"Già"
"Non l’ho neanche salutato"
...
"Eh, insomma, siamo qua..."
"Già"
"Quanto tempo che non ci si vede... sembra ieri..."
"Invece è oggi."
"Sa che la trovo bene?"
"Sono dimagrito, ho perso due chili"
"E come ha fatto? Si è tagliato le unghie dei piedi?
...
"Vuole che cambio discorso?"
"No, se vuole può prendere un remo e darmelo qua... sul collo."
"Ah."
"Ho fatto una dieta"
"Per dimagrire?"
"No, per diventare più alto. Siccome non riesco a buttar giù peso, il medico mi
ha detto di puntare agli otto metri, così novanta chili su otto metri si vedono
meno."
"Già... giusto: slancia."
"E già."
"Anch’io sa, dovrei metter su due chili, ma sa com’è: c’è chi mangia e non
ingrassa e chi basta che guardi il cibo per mettere su peso. Lei sta leggendo un
libro di ricette?...Cambio discorso?"
"No, se vuole prendere anche la canoa, me la dà qui sulla terza vertebra, dove
c’è il segno del remo."
"Scusi, mi presterebbe la matita, ne sono momentaneamente sprovvisto."
"Guardi che si chiama Pietro."
"Però... ha usato la guida del telefono anche per lei?"
"Eh no, questa è l’A-L"
"Pietro... che bel nome! Complimenti!"
"Si chiama Pietro perché Torna indietro."
"Da sola? Io la tiro là e lei torna indietro, tipo Lassie?"
"No, tipo scrissi"
"Ah."
"Torna indietro nel senso che non se la imboschi, non se la metta via."
"No, ci mancherebbe."
"No, mi mancherebbe."
"Caro diario, oggi ho conosciuto una persona che mi ispira molta simpatia"
"Metta che la cosa non è reciproca"
"Guardi che non sto parlando di lei"
"Ah"
"Ora sono qui sulla panchina con un tipo un po’..."
"Un po’..."
"Scontroso"
"Guardi che non sono scontroso"
"Permaloso"
"Nemmeno permaloso"
"Bugiardo"
"Mi ridia la matita"
"E molto possessivo. Punto... Ah, si è rotta..."
"Eh, be’, è una matita, non è mica una trivella. Guardi che la carta la fanno
col petrolio, ma poi non è che va ritrovato."
"Ha un temperino, per favore? Sa, ne sono temporaneamente sprovvisto"
"Le serve qualcos’altro? Non so, uno scanner?"
"No, grazie.
"E lui come si chiama? Rino, Rino il temperino? L’ha capita?"
"Cosa?"
"Temperino. Rino è un diminutivo... è una battuta."
"Lei è simpatico come un ausiliario della sosta."
"La vita è come una matita: più vai avanti più s’accorcia."
"Senta un po’, Zarathustra, sta facendo la punta alla matita o la legna per il
camino?"
"No, la punta... Ecco qua. Dove ero arrivato? Ah, sì, punto. Accidenti, si è
rotta ancora... Non ci sono più le punte di una volta."
"Soprattutto le ultime due"
"Ne ho rotte due"
"Eh, lei le cose le rompe a due a due"
"Non è il primo che me lo dice"
"Immagino"
"Mi dà ancora il temperino?"
"Eh no, se no vado a casa che questa matita è lunga un centimetro"
"Sa che la trovo proprio bene. Mi sembra anche abbronzato"
"Sono stato in vacanza"
"Dove?"
"Alle Maldive"
"Al mare?"
"No, nell’entroterra. Ho trovato un’offerta, spendevo meno, sono andato alle
Maldive e poi col goniometro ho cercato l’entroterra, queste isole di dodici
chilometri quadrati...e sono andato a funghi: chi me lo fa fare di andare in
spiaggia?"