E quindi, nelle gare?

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Il Teorema di Bernoulli che abbiamo visto nella sezione "è sempre meglio fare meno strada?", porta automaticamente il lettore esperto a chiedersi se gli atleti di altissimo livello applichino, seppure inconsciamente, forti del loro innato istinto, questa regola.

La risposta è SI, si applica

Prendiamo lo slalom gigante, la disciplina più tecnica dello sci alpino che richiede tutte le qualità possibili allo sciatore: in questa specialità si raggiungono velocità anche più elevate, ma noi ipotizziamo una velocità in curva (v) corrispondente a 50 Km/h.

Come si può notare, la differenza rispetto al caso precedente, la velocità iniziale è non nulla. In questo caso, la traiettoria che rende minimo il tempo di discesa tra due paletti consecutivi è sempre un arco di cicloide, ma che ha il "becco" (il punto di inizio) ad un'altezza h al di sopra del paletto, proporzionale alla velocità di avanzamento v.

Questo equivale a dire che più la velocità aumenta, più la porzione di cicloide diventa allungata, fino a sembrare una linea retta. Ecco allora che all'aumentare della velocità la strategia ideale diventa quella di tirare dritto e girare nel minor tempo possibile, come avviene al giorno d'oggi nelle gare di Coppa del Mondo, grazie soprattutto ai nuovi attrezzi carving, che permettono di effettuare la curva in brevissimo spazio senza derapare, aiutati oltretutto dalla incredibile potenza che questi atleti possiedono nelle loro gambe (Vedi anche la "dinamica").

 

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