V La Risurrezione |
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Perché con la
tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco (Mc
16,1-7) Passato il
sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici
per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato,
vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà
via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso
era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro,
videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero
paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il
crocifisso. E` risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora
andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo
vedrete, come vi ha detto».
Dal Vangelo secondo Giovanni(Gv
21,1-14) Dopo questi
fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si
manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo,
Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse
loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con
te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero
nulla. Quando già era
l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che
era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli
risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della
barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran
quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È
il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi
il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli
invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non
erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a
terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro
Gesù:
«Portate un po’ del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì
nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E
benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a
mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché
sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si
avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la
terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai
morti. Riflessione Giallo. Ritorna il colore. In tutta la sua vividezza.
In tutta la sua lucentezza. Come la luce, appunto! Come nel primo giorno della
creazione. «Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu.» (Gn 1,3). Il buio
non poteva avere l’ultima parola su Colui che aveva creato la luce. Ed ecco la
Pasqua, la nuova creazione, lo splendore di Cristo risorto che illumina il
mondo. E così, quello che era il giorno del giallo, il giorno del sole, diventa
la domenica, il giorno del Signore, nuovo sole del cosmo. Sole che sorge per non
tramontare più. Perché in Cristo la morte è vinta una volta per tutte,
proprio come afferma S. Paolo: «Cristo risuscitato dai morti non muore più; la
morte non ha più potere su di lui.» (Rm 6,9). È vero: la croce si intravede ancora. Perché è il
Crocifisso – e non un altro – che è risorto. La Pasqua non annulla, non fa
dimenticare il Venerdì Santo. E tuttavia il trionfo della Luce e della Vita è
indiscusso: la croce e la morte non restano che in retrospettiva, in
trasparenza, accecate dalla nettissima e vittoriosa luminosità della
risurrezione. Giallo. Come la luce di quell’alba memorabile, e
come la dorata fragranza di quel Pane trovato sulla riva, al calore del fuoco,
assaporando la fraternità del mangiare insieme. Non lo riconobbero forse allo
spezzare del pane? È lì che si manifesta il Risorto. È lì che ancora oggi
diciamo: «È il Signore!». È la perenne, dolce e segreta potenza
dell’Eucaristia, Pane vivo che dà la vita al mondo, pegno della gloria e
dell’immortalità futura. Preghiera del Grande Giubileo5.
A Te, Padre onnipotente, origine del
cosmo e dell'uomo, per Cristo, il
Vivente, Signore del
tempo e della storia, nello Spirito
che santifica l'universo, la lode,
l'onore, la gloria oggi e nei
secoli senza fine. Amen! Lode e gloria a Te, Trinità
Santissima, unico e sommo Dio! Pater. Ave. Gloria. Preghiamo. O Dio
onnipotente ed eterno, che hai consegnato il tuo unico Figlio alla morte di
croce perché tutti noi, chiamati a morire con Lui, potessimo con Lui rinascere
alla vita, donaci di entrare nella sua gloria di Signore risorto, che vive e
regna nei secoli dei secoli. Amen. Benedizione Gloria a te, Cristo Gesù, oggi e sempre tu regnerai! Gloria a te! Presto verrai: sei speranza solo tu! Sia lode a te! Sole di Pasqua con i tuoi raggi vesti la storia, alla tua luce nasce il millennio. Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia! Sia lode a te! Tutta la Chiesa, celebra il Padre con la tua voce, e nello Spirito canta di gioia. Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia! IL SIGNORE È LA LUCE 1.
Il Signore è la luce che vince la notte. Gloria! Gloria! Cantiamo al Signore! Gloria! Gloria! Cantiamo al Signore! 2.
Il Signore è la grazia che vince il peccato. 3.
Il Signore è la vita che vince la morte. GESÙ
PERDONACI Gesù
perdonaci, che abbiam peccato, abbi
pietà, o Signore. 1. A
te, Signore, ricorriam fidenti, misericordia
noi da Te speriamo: non
ci respinger, Tu che ci hai redenti. 2. La
nostra vita scorre nei dolori, il
nostro cuore non resiste al male. La
grazia tua sani i nostri errori. 3. Tu
per salvarci non hai disdegnato di sopportare questa nostra vita: fino alla morte ti sei umiliato. |