Citologia |
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Morfologia cellulare
Apparato del Golgi Nel 1898 Golgi, impregnando con acido osmico le cellule nervose del Purkinje, mise in evidenza un reticolo posizionato in prossimità del nucleo cui diede il nome di apparato reticolare interno (oggi denominato apparato del Golgi). 1-MORFOLOGIA dell’apparato di Golgia)Aspetto in microscopia ottica
Morfologia:
è estremamente variabile da una cellula all’altra e nella stessa cellula,
in quanto può cambiare con lo stato funzionale. A volte si presenta come
un reticolo denso di trabecole anastomizzate, altre volte come una placca
irregolarmente fenestrata, può assumere l’aspetto di sfere unite tra loro,
potendo anche apparire in forma anulare. Nelle cellule ghiandolari
costituisce un reticolo molto denso. La morfologia, nonostante sia
variabile, è caratteristica di ciascun tipo cellulare e sembra che la
struttura dipenda dall’organizzazione della cellula.
Dimensioni:
sono variabili, molto grandi nelle cellule ghiandolari e nervose, ridotte
nelle cellule muscolari, e cambiano con lo stato funzionale: molto
sviluppate nelle cellule in iperattività, poco sviluppate in cellule a
riposo e ipoattive. Durante l’invecchiamento cellulare l’apparato di Golgi
diminuisce progressivamente fino a scomparire.
Localizzazione:
è relativamente costante per ogni tipo di cellula: in quelle di origine
ectodermica l’apparato di Golgi è polarizzato, situato fra il nucleo e la
superficie dell’epitelio; anche nelle cellule delle ghiandole esocrine si
osserva una sua polarizzazione fra nucleo e polo apicale o escretore;
nelle ghiandole endocrine la posizione occupata è variabile, salvo nella
tiroide, dove l’apparato di Golgi si trova in sede sovranucleare, fra il
nucleo e il follicolo tiroideo dove viene riversata la tireoglobulina. b) Aspetto in microscopia elettronica
Al microscopio
elettronico l’apparato di Golgi si presenta come un organulo costituito da
unità elementari, le
cisterne,
fenestrate e impilate, punto d’incontro della circolazione fra
citomembrane. Svolge un ruolo essenziale nel trasferimento e nell’imballaggio
delle proteine prodotte dal reticolo endoplasmatico, nella sintesi
delle glicoproteine e dei mucopolisaccaridi. Dal punto di vista
ultrastrutturale nell’apparato di Golgi si riconoscono due livelli di
organizzazione: la cisterna e il dittiosoma.
·
La cisterna
è l’unità fondamentale del dittiosoma, con forma di compartimento
appiattito e fenestrato; è limitata da membrane lisce; ha un diametro pari
a 0,5¸1
mm.
·
Il dittiosoma(Dittiosoma
significa apparato reticolare in quanto il greco dìktyon
significa rete.)
è un
sistema lamellare formato per associazione e impilamento di più cisterne o
sacculi; il numero di cisterne è variabile, in media da 5 a 8, ma può
arrivare a 30 o anche più; uno spazio di 10-15 nm separa ogni cisterna da
quella vicina (in questo spazio sono assenti i ribosomi e il glicogeno,
come anche nello ialoplasma che circonda ciascun dittiosoma). Ogni
dittiosoma è provvisto di due facce, fra le quali si trovano le cisterne
impilate:
§
faccia cis,
convessa, in rapporto col reticolo endoplasmatico e le vescicole di
transizione
§
faccia trans,
concava, in rapporto con vescicole o vacuoli di secrezione
|
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Fig. VIII. 2
- Dittiosoma.
Il
dittiosoma è il sistema lamellare che si trova raffigurato
appena al di sopra del REG. Le vescicole provenienti dal REG si
fondono con la faccia immatura del complesso di Golgi. Le proteine,
contenute nelle vescicole, vengono trasportate da altre vescicole
alle cisterne, come mostrano le frecce. A un certo punto le proteine
vengono smistate e confezionate per essere inviate all’esterno del
dittiosoma: a destra sono raffigurati i granuli di secrezione, al
centro le proteine raggiungono la membrana plasmatica, a sinistra
l’elaborato raggiunge i lisosomi. |
La faccia cis, le cui
membrane hanno uno spessore di 6 nm, paragonabile quindi a quello del
reticolo endoplasmatico, ha
rapporti con una
cavità del reticolo endoplasmatico granulare,
la cui membrana adiacente alla cisterna golgiana è priva di ribosomi.
Questa membrana dà origine,
per gemmazione,
a piccole vescicole lisce, le
vescicole di transizione,
con diametro di 20 nm. Vescicole più voluminose, i granuli di secrezione,
con diametro compreso fra 40 e 80 nm, sono in rapporto con la faccia trans,
le cui membrane hanno uno spessore simile a quello della membrana
plasmatica (7,5 nm).
Nonostante le
numerose e approfondite ricerche sull’argomento, dal punto di vista
biochimico l’apparato di Golgi rimane ancor oggi un grosso mistero.
Infatti fino a qualche anno addietro si riteneva che tale apparato fosse
un sistema in continua trasformazione, nel quale una faccia immatura,
quella cis, si generava per apporto di vescicole provenienti dal REG,
mentre una faccia matura trans si consumava per il distacco di
macrovescicole e di vacuoli di secrezione diretti verso la membrana
plasmatica della cellula. Oggi si ritiene invece che l’apparato sia
costituito da cisterne relativamente stabili e compartimentate. Funzionamento dei dittiosomi
Il traffico
transgolgiano,
secondo Farquar & Palade, consiste in vescicole di transizione, formate
per gemmazione del REL, che trasportano prodotti qui elaborati. Le
vescicole si fondono quindi coi bordi dilatati delle cisterne golgiane. Il
trasporto è pertanto assicurato da
vettori vescicolari,
i quali si muovono, come navette, fra il reticolo endoplasmatico e
la periferia dell’apparato di Golgi. I granuli di secrezione raggiungono
la membrana citoplasmatica e, per un processo di esocitosi, scaricano i
loro prodotti di secrezione. Una delle funzioni principali dell’apparato
di Golgi è quella di smistare le proteine di membrana, le proteine di
secrezione e gli enzimi lisosomiali.
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L’apparato del Golgi è formato da numerose
pile di cisterne appiattite, delimitate da membrane, impilate una sull’altra e
circondate da tubuli e vescicole. Esso ha due facce distinte: una di formazione,
o cis, che è strutturalmente associata con la porzione liscia del reticolo
endoplasmatico; e una di maturazione, o trans, che è quella rivolta verso la
membrana cellulare dalla quale gemmano grosse vescicole di secrezione. E' un complesso di membrane e vescichette che permette di trasportare all'esterno del citoplasma della cellula le sostanze da essa prodotte e necessarie al resto dell'organismo. si tratta di ammassi di vescicole in stretta relazione con il reticolo endoplasmatico, con la funzione di concentrare e modificare alcune sostanze prima della loro secrezione all'esterno della cellula Pile di cisterne appiattite, anch'esse delimitate da membrane, costituiscono, invece, l'apparato di Golgi, che riceve le molecole sintetizzate nel reticolo endoplasmatico, le elabora e le indirizza a diversi siti interni o esterni alla cellula. Ha la funzione di immagazzinare, concentrare e distribuire le proteine da trasportare fuori dalla cellula e quelle che, pur rimanendo all'interno di essa, devono rimanere separate dal citoplasma mediante una membrana. L'apparato di Golgi, inoltre, riceve dal reticolo endoplasmatico liscio i lipidi da usare per la sintesi delle lipoproteine, molecole organiche formate appunto da una parte lipidica e da una proteica. L'apparato di Golgi sintetizza anche polisaccaridi, molecole organiche
formate da una catena di zuccheri, che la cellula secerne nell'ambiente
esterno come tali o legati a proteine (glicoproteine). Ad esempio, le
cellule vegetali producono cellulosa (polisaccaride composto da molecole
di glucosio) e la pectina, che vengono secrete e utilizzate per la
costruzione della parete ; alcune cellule animali producono glicoproteine
che diventano i componenti principali del muco da esse secreto. Situato in
vicinanza del nucleo, l'apparato dei Golgi ha una forma arcuata, ed è
orientato in modo da avere la convessità verso il nucleo e la concavità
verso la membrana cellulare.
Nell'anno 1898 Golgi individuò nel citoplasma delle cellule nervose una struttura microscopica, composta da un intreccio di filamenti, di placche e granuli, che denominò Apparato Reticolare Interno. Questa nuova scoperta venne messa in discussione per oltre 50 anni, sino al 1952, allorquando il microscopio elettronico ne dimostrò l'esistenza. Il nuovo e più potente strumento visivo dimostrò che in tutte le cellule - presente l'apparato di Golgi, costituito essenzialmente da un certo numero di sacculi schiacciati posti l'uno sopra l'altro in più file. Oggi si conosce anche la funzione di questo apparato: esso - sede d'importanti reazioni biochimiche finalizzate alla produzione di glicoproteine, essenziali per la nutrizione della cellula. In questi sacculi si - riscontrata la presenza di glucidi (zuccheri) che vengono coniugati con le proteine medesime per formare glicoproteine. Questo organo di sintesi proteica non solo - presente nelle cellule animali ma anche in quelle vegetali . Alla luce delle ultime ricerche biochimiche si - venuti a conoscenza che questo straordinario apparato godrebbe di una versatilità funzionale: in alcune cellule da origine ai lisosomi, particelle ricche di enzimi, in altre sospende la produzione o stimola la sintesi di sostanze proteiche. L'apparato gareggia per importanza con i ribosomi ed - la sede elettiva della sintesi di vari tipi di polissacaridi d'importanza vitale per la cellula. La funzione dell'apparato del Golgi è quella di ricevere le vescicole
provenienti dal
reticolo endoplasmatico, di modificare le membrane e i contenuti delle
vescicole e di inglobare i prodotti finali in vescicole di trasporto che
convogliano questi prodotti in altre parti della cellula e, soprattutto
verso la
membrana cellulare. All'interno dei sacchi dell'apparato del Golgi
avviene l'assemblaggio finale dei carboidrati con le proteine (glicoproteine)
e con i lipidi (glicolipidi). |