PIRATE'S HUNTER
- CHARMARGY -

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Charmargy: salve a tutti! Ecco qui una nuova fan fiction!!!!
Lettori: accidenti a te, ma non ti arrendi mai, eh?
Charmargy: suvvia, suvvia! Non ditemi che rompo le scatole!
Lettori: Noooooo… -_-
Charmargy; appunto! Dunque… passiamo senza troppe complicazioni al nocciolo! Questa ff come avrete avuto modo di capire dal titolo è dedicata al noto trio Zoro, Yosaku e Jhonny, solo che farò qualche piccola aggiuntina… ehehe!! ^^ Insomma, non vi anticipo nulla, leggete da soli se vi interessa!
Lettori: infatti NON ci interessa… comunque…
Charmargy: a volte ho la sensazione di essere incompresa… va be, è uguale! ^^'

PIRATE'S HUNTER

2 maggio

Il sole batteva inesorabilmente sulla sabbia, mentre il tenue sciacquio delle piccole onde si diffondeva per tutto il porto. Era primavera, quel caldo piacevole non aveva ancora niente a che fare con il sole cocente dell'estate. In cielo si sentivano le strida dei gabbiani e non c'era neppure una minuscola nuvoletta. Pensare che il giorno prima era piovuto a dirotto.
- Che caldo… - disse una ragazza sui sedici anni, che aveva appeso dietro la schiena un fucile e ai fianchi aveva due pistole e nascoste dappertutto le altre componenti del suo arsenale. - Ah, scusa Jhonny, quanto valeva il tizio che abbiamo consegnato? - aggiunse mentre saliva sull'imbarcazione
- Due milioni, Stina. - rispose Jhonny con aria di sufficienza
- Accontentati che non siamo al verde come al solito, no? - disse un altro, di nome Yosaku
- Ehi, sempai! - disse Stina, volgendo la testa verso un ragazzo con i capelli verdi - E' tutto il giorno che non apri bocca!
- … - fu la semplice risposta di Zoro
- Ma che gli prende? - chiese Stina a Yosaku e Jhonny, abbassando la voce.
- Non ti sei ancora abituata… a volte fa così. - rispose Yosaku. - Fra un po' gli passa.

Non era una giornata di perfetta e assoluta bonaccia, tirava un leggero vento da est verso ovest, quanto bastava perché l'imbarcazione si muovesse nelle acque calme e profonde di quel tratto di mare. Zoro dormiva sul ponte, Stina si girava i pollici guardando distrattamente l'orizzonte mentre Jhonny e Yosaku giocavano a carte. Mancavano pochi minuti a mezzogiorno e il sole era già scottante, ma dava un calore piacevole. Stina guardava sorridendo i pesci volanti che uscivano dall'acqua e planavano a gran velocità, per ritornare poi in mare fendendo poco alla volta la sua superficie fino a scomparire del tutto.
- Ehi, sorella, è un secolo che guardi quei cosi! Ti sei imbambolata?
- Stavo pensando, Jhonny… quei pesci sono un po' come la vita umana, no? Dal nulla escono e nel nulla rientrano dopo una planata… ah, tra parentesi, non sono tua sorella.
Jhonny e Yosaku si guardarono, e quest'ultimo si fece roteare l'indice intorno alla tempia.
- Guarda che ti ho visto! - rise Stina.
Lei era un po' la tuttofare di bordo. Era abbastanza brava come medico e come navigatrice, sapeva sparare senza prendere la mira, sapeva cucinare, e occasionalmente poteva usare ogni tipo di arma, più o meno di qualunque peso. Era da poco in navigazione con i tre cacciatori di pirati. Anche lei esercitava quella professione, solamente che lo faceva per scelta non del tutto volontaria. Era partita di casa quando ormai non c'era più niente e nessuno che la spingesse a restarvi. In seguito, aveva incontrato i tre e si era unita a loro, dicendo che anche lei era cacciatrice di pirati, pur non avendo la minima idea di cosa bisognasse fare esattamente in quella professione. Lo aveva deciso in tre secondi, e in seguito si era adattata così bene alla scelta che pensò che per una volta aveva azzeccato la cosa giusta da fare. La cosa che ancora non le era chiara era come avessero potuto accettarla nel gruppo se si capiva lontano un miglio, all'inizio almeno, che non aveva la più pallida idea di cosa significasse esattamente esercitare tale professione. Comunque non era una cosa di cui le importasse più di tanto, non conosceva né la noia né la solitudine con Zoro, Jhonny e Yosaku, e comunque doveva dire che si divertiva. Per il momento, le andava bene così.
Zoro allora aveva diciassette anni. Combatteva usando tre spade alla volta e Stina si chiedeva come accidenti facesse. Era il più grande fra i quattro e il più abile a combattere, nutriva l'aspirazione di diventare lo spadaccino più forte del mondo, ma sarebbero passati due anni prima che sfidasse Mihawk dagli Occhi di Falco per la prima volta, uscendone sconfitto. Non era cacciatore di pirati per una motivazione particolare. Era solamente in attesa del duello decisivo, e nel frattempo cercava un modo per potersi allenare - e dormire in santa pace. Era già diventato famoso per la sua abilità in combattimento. Ma nella placida allegria del viaggio con Yosaku, Jhonny e Stina non se ne rendeva conto, forse anche volontariamente. E non si immaginava neppure che ventiquattro mesi dopo, in un caldo due di maggio come quello di oggi, avrebbe fatto la sua involontaria conoscenza con un aspirante pirata dal cappello di paglia.
- Argh! - fece Stina - Ma che siamo, in estate?
- Perché? - chiese Yosaku
- In che senso "perché"? Non senti che caldo fa? - replicò la sedicenne sfilandosi dal braccio la bandana nera-verde scura, e disponendosi nel vano tentativo di sventolarsi con essa. - Ci saranno quaranta gradi all'ombra! - aggiunse, volontariamente esagerando
- Di QUALE ombra stai parlando, scusa? - disse Jhonny dal momento che su tutta la chiatta non c'era un millimetro di ponte che non fosse esposto al pieno sole di mezzogiorno.
- Sai che ti dico?
- Cosa?
- Io ho fame!
- Va pure, sorella… - Jhonny indicò la cucina
- Aah, gli uomini… - sospirò Stina alzandosi malgrado il sole le avesse abbrustolito la schiena - Se non ci fossi io cosa mangereste, fagioli crudi?
- Baccelli. - corresse Yosaku in tono serio
- Ah, ecco…
Zoro sorrise scuotendo la testa.

Stina si scansò per l'ennesima volta i capelli dagli occhi. Erano un ammasso di riccioli che anche con il cemento armato andavano per conto proprio, e non c'era verso di metterli in riga, malgrado fossero tagliati molto corti. La sua capigliatura era un mucchio di ciuffi di paglia scatenati. Con il minimo movimento alcuni di essi ricadevano sopra gli occhi di Stina, due occhi verdi oliva con sfumature dorate, che sembravano un fascio di luce sull'ombra che le facevano i ricci biondi. Aveva la pelle abbronzata ma a tratti abbrustolita dal sole, c'era un piccolo drago rosso tatuato sulla spalla, portava al collo una cordicella da cui pendeva una piccola stella marina rossa fiammante. Era alta per la sua età, gambe e dita lunghe e il fisico irrobustito da innumerevoli combattimenti con ogni arma che le capitasse sotto tiro o in improbabilmente mancanza di essa a mani nude. Legata sotto il tatuaggio dell'aggressivo drago scarlatto, c'era sempre una bandana nera con riflessi verde smeraldo, non aveva un impiego particolare, ma la teneva da anni e a quel punto non le sembrava di aver motivo per togliersela.
Si stiracchiò pigramente. Aveva voglia di rimettersi in modo, malgrado solo quella mattina avessero consegnato alla Marina l'ennesimo ricercato. Si fermò all'improvviso, per ignote cause, quando le era tornato alla mente per non meglio identificate ragioni il fatto che non aveva nessun obiettivo nella vita. Il che le sembrava fosse strano, aveva "già" sedici anni, e sentiva che non aveva alcun motivo di proseguire su quella strada se non sapeva cosa voleva da sé stessa e dalla sua vita. All'improvviso si ricordò che quel discorso non c'entrava assolutamente niente con il pranzo di quel giorno.
- Sono del tutto svanita… forse dovrei consultare uno specialista… Magari mi diagnosticherebbe crisi filosofiche.
Si passò il dorso della mano sulla fronte, chiedendosi perché il tempo non si invertiva e quel giorno diluviasse lasciando al primo maggio, il giorno prima, l'eccessiva bella stagione.
- Un primo maggio senza pioggia non è un primo maggio. - concluse e di nuovo considerò l'idea dello specialista. Molto spesso con la pioggia le giornate sono più movimentate. Di sicuro, il primo maggio di quell'anno era stato uno dei giorni più movimentati tra quelli che aveva vissuto con i tre cacciatori di pirati. Non potendo navigare per la burrasca e soprattutto per la nebbia che aleggiava sul mare, i quattro erano rimasti in un villaggio di mare. Peccato che per il primo maggio, pioggia o non pioggia, si fossero tutti dati al caratteristico trekking e nemmeno il sindaco era in paese, dal momento che nessuno osava immaginarselo in pantaloncini corti e scarpe da trekking mentre armato di bussola sfidava gli scherzi dell'età e si era naturalmente perso per i sentieri della pineta.
- E se provassimo anche noi? - aveva detto Stina
- A fare cosa? - chiese Yosaku
- Che domande! Trekking!
- Che? E' roba che si mangia? - si era informato Jhonny
- Escursionismo ecologico. - tradusse Stina
- Ma sei pazza? - aveva obbiettato Zoro
- Daaai, non fare sempre il cadavere, sempai! - replicò Stina con un'energica pacca sulla spalla dello spadaccino - ti farà bene una corsetta!!
- Mi hai preso per un vecchio? - ribatté Zoro
- Naaa, ma che ti passa in mente! E poi loro sono d'accordo, vero? - aggiunse in tono mellifluo guardando Yosaku e Jhonny, che a quel punto dissero di sì. Così, quella mattina la trascorsero nel rado boschetto, sotto la pioggia. Per fortuna il pomeriggio smise di piovere, anche se l'acquazzone riprese poche ore dopo. Alcuni cittadini erano tornati in paese, e così, dopo aver fatto rifornimenti, i quattro cacciatori di pirati erano tornati fradici sulla piccola nave, ma con un largo sorriso sulle labbra.

SGNARF!!

- Ma che stomaco avete voi due? - rise Stina alla vista di Yosaku e Jhonny i quali si stavano ingozzando in modo pantagruelico.
- Perché? - chiese Yosaku fra uno "gnam" e l'altro
- No, così… - rispose Stina - per informazione, sai…
- Bhe, apprezziamo la tua cucina, sorella! - disse Jhonny avventandosi sull'insalata.
- Che bello avere questo genere di fan… - per caso si voltò verso Zoro il quale con lentezza e monotonia da automa si stava avvicinando la forchetta alla bocca - Scusa, sempai, non vorrei dirtelo, ma se con la forchetta non infilzi il cibo non è molto utile mettersela in bocca…
Zoro cadde dalle nuvole e si accorse in effetti che fra i denti della forchetta non c'era nulla. - "Tutto a posto" è una domanda ridicola, ti avviso subito. - disse cogliendo l'espressione di Stina mentre alle spalle della ragazza Yosaku e Jhonny davano spettacoli degni di Tarzan mentre si lanciavano sui piatti
- Tutto a posto?
- …
- Sei hai optato per il mutismo basta che fai un segno…
- Spiritosa…
- Bhe, guardiamo in faccia alla realtà: da tutto il giorno non apri bocca e ora nemmeno mangi… Però aspetta, forse ho capito: ce l'hai sempre con me per quella storia del trekking!
- Ma cosa stai dicendo?
- Bhe, andavo per ipotesi! Che c'è di male? Umh… ah-a! E' chiaro!
- Ma cosa?
- Te lo dico sempre di non dormire tutto il giorno e infatti adesso sei mezzo rimbambito dal sonno! Ho indovinato?
- Neanche per idea.
- Va bene, va bene, ho capito… lasciamo perdere.
- Ecco, brava.
Zoro non fece caso che Stina si era diretta da Yosaku e Jhonny bisbigliando loro qualcosa all'orecchio. E un attimo dopo i tre gli spiaccicarono in faccia il dessert. - MA VI SIETE BEVUTI IL CERVELLO O COSA??
I tre sghignazzarono. - Cercavamo di tirarti su il morale… - si giustificò Stina con un sorriso a trentadue denti.
- Certo che avete un modo strano di tirare su il morale… - ribatté Zoro, con nuvolette nere che mandavano fulmini fluttuando intorno alla sua testa, e voltò bruscamente la testa. Si trovò però a portata di mano un piatto di pasta sfuggito agli implacabili pozzi senza fondo Yosaku e Jhonny - Sapete che vi dico?
- Cosa? - chiesero i tre rassegnati all'idea che quel giorno lo spadaccino fosse completamente incavolato.
- Beccatevi questo!!!!!! - e spiaccicò addosso al temibile trio il piatto di pasta. In meno di un minuto fu tutto un lancio di qualsiasi cosa capitasse sotto mano ai partecipanti di quel tutti contro tutti. Comunque, Jhonny, Stina e Yosaku erano riusciti nel loro intento, perché Zoro aveva un largo sorriso sulle labbra e i tre erano contenti di essere riusciti a farlo divertire.

Il pomeriggio era stato ancora più afoso della mattina, soprattutto perché grazie a loro stessi, i quattro cacciatori di pirati passarono quelle ore in compagnia degli spazzoloni per pulire il ponte. Alla fine, venne la notte, che per fortuna fu più molto più fresca del giorno. Questo perché verso il tramonto il cielo si rannuvolò e si sentirono i primi tuoni. Ci fu una pioggerella breve, ma che finì prima delle otto. Dopo una cena, a seguito della quale ebbero luogo delle interminabili e turbolente partite a carte, Zoro, Stina, Jhonny e Yosaku andarono finalmente a dormire.
- Ho fame… - disse Yosaku
- Aaaaandiamo, Yosaku! Con tutto quello che hai mangiato a cena! - rispose Stina dondolandosi pigramente sull'amaca (NdLettori: "non va bene che ragazzi e ragazze dormano nella stessa stanza ß tono da buona creanza" NdCharmargy: "pignoli!")
- Piantatela voi due, ho sonno… - disse Zoro con voce da zombie, al che nessuno osò sfidare l'ira sonnolenta dello spadaccino e, finalmente, calò il silenzio.

Capitolo 2 >>>