PIRATE'S HUNTER
- CHARMARGY -

18 settembre

Il ferragosto se lo ricordavano tutti. Era bastato poco perché tutti decidessero di partecipare ai giochi. C'era bisogno di allegria. E nessuno trovò ridicolo partecipare alla corsa con i sacchi, oppure con un uovo in un cucchiaino tenuto in bocca, nessuno trovò umiliante la gara ai castelli di sabbia né il palo unto di burro con in cima una quantità incredibile di insaccati come premio - naturalmente i famelici Yosaku e Jhonny non potevano non partecipare ad una simile gara - proprio in questa competizione i due erano scivolati cadendo addosso ad un tipo, che rimase naturalmente paralizzato, ma poi si scoprì essere un pericoloso criminale, ricercato, con tredici milioni. Insomma, anche se l'estate ormai era finita non c'era assolutamente niente che l'avrebbe fatta dimenticare. A nessuno. Come nessuno poteva dimenticarsi il frenetico vagabondare dei quattro sgangherati cacciatori di taglie. ma era il diciotto settembre. Il caldo c'era sempre, almeno in parte, ma le foglie si staccavano già dagli alberi. Comunque, gli alberi non riguardavano i naviganti. Purtroppo, quel giorno nessuno sapeva che sarebbe arrivata una notizia per niente buona.
- Devo dirvi una cosa. - disse Zoro, ma naturalmente dovette ripeterlo almeno una dozzina di volte perché Stina si stava azzuffando con Yosaku e Jhonny nel tentativo di proteggere un piatto di lasagne (NdC: le voglio anch'iooooo!!!!!!!!!! NdStina: miiii, ce l'avete tutti con me??)
- Anch'io! - disse Stina sollevando il più in alto possibile il suo povero piatto di lasagne - Siete pozzi senza fondo!!
Ma dopo un po', finalmente di resero conto che Zoro doveva dire qualcosa di importante, nessuno si immaginava cosa, ma per fortuna alla fine lo spadaccino riuscì a parlare con uno straccio di uditorio. Ma gli costava molto dire quel genere di cosa. - Devo andarmene.
Nessuno capì il senso della frase, e lì per lì non ci fecero nemmeno caso, ma dopo un po' di elaborazione mentale, finalmente tutti si resero conto della situazione e calò un silenzio immane. Un silenzio di vuoto assoluto.
… in che senso? - chiese Yosaku che evidentemente non aveva afferrato il concetto
- Nel senso che non posso più navigare con voi.

Stina abbassò la testa - M…manca un'ora al prossimo porto… dobbiamo lasciarti lì?
- …sì. - rispose Zoro
- Ma perché??? - "chiesero" Jhonny e Yosaku che parevano due fontane.
- Mi dispiace… questo non posso proprio dirvelo. (NdC: non uccidetemi… diciamo che non lo so manco io!)
Stina non disse nulla. Per la prima volta in tutta la sua vita non aveva nessuna frase con la quale ribattere. Capiva che una volta che Zoro se ne sarebbe andato, le cose non sarebbero state mai più come prima, né avrebbero potuto ridiventarle in futuro. Si alzò in piedi, voltò le spalle senza dire niente e si allontanò verso la prora. Nessuno sembrò accorgersene, o meglio nessuno volle accorgersene. Cinquanta minuti trascorsero nel completo silenzio.

Zoro era alle spalle di Stina, in piedi davanti al parapetto, con le braccia incrociate.
- Stina…
- … Che c'è…? - rispose lei con un tono di voce tremendo, senza nemmeno voltarsi
- Almeno capisci che non è colpa mia, vero?
- Non me ne frega un cavolo. - rispose Stina acida come un serpente.
Zoro sospirò - Anche voi mi mancherete…
- E' inutile che dici questo, scusa!! Perché non resti, invece di fare la scenata colpevole, eh? - strillò Stina, ma si tappò la bocca e abbassò la voce - Scusa…
- Senti, vi divertirete lo stesso anche senza di me. Anzi, forse di più.
- Ma mi fai così bastarda, tu?? - abbaiò Stina - Che vuoi che mi importi se ci divertiamo o meno, eh?
- Avanti, non prendertela così…
- Ce-eeerto… - commentò Stina acidamente
- Posso farti una promessa? (NdC: Zoro: l'uomo delle promesse! NdZoro: se ora ti sembrava il momento… NdC: quante storie, lattuga! Mi è scappato!! NdZoro: anche il "lattuga" ti è scappato, presumo… NdC: ma va'!) Un giorno ritornerà tutto come prima, va bene?
Stina sembrò essersi calmata - Ricordati che hai promesso, insalata. (NdZoro: ma la piantiamo con questi soprannomi!!?? NdC: appunto! E poi è + meglio dire "lattuga" NdLettori: sarebbe meglio evitare il "+ meglio…" NdC: pignoliiiii!!!) - sorrise la ragazza
Anche Zoro sorrise - Me ne ricorderò.
Stina si sfilò la bandana che era legata sotto il drago rosso della sua spalla, e la legò nello stesso punto al braccio di Zoro - Così se poi diventerai un vecchietto quando vorrai tornare fra noi, almeno ti riconosceremo.
Nel frattempo, Yosaku e Jhonny che spiavano da un angolo, avevano allagato l'imbarcazione dal loro pianto di commozione e di profondo dolore.
Poco dopo, la nave giunse in porto. Zoro scese. Nessuno era contento di quello che era appena successo, ma tutti sapevano della promessa e non si poteva essere troppo tristi perché tutti sapevano che Zoro le promesse le manteneva sempre. La barca non attraccò, perchè se ne andò subito. Si erano già tutti salutati. Non c'era nient'altro da dire, e anche se ci fosse stato nessuno avrebbe avuto la forza di dirlo. Si limitarono a salutarsi l'una dalla riva e gli altri dal ponte.
- Ehi, insalata! Non ti azzardare a farti allungare i capelli, sennò ti sistemo io appena ci rivediamo!! -urlò Stina con un largo sorriso, agitando il braccio, mentre, malgrado la promessa, Yosaku e Jhonny erano due fontane umanoidi. Quando la nave si fu allontanata, ricominciò la solita vita. Ma non era più come prima.
Non ci volle molto perché tutti si rendessero conto che da quando Zoro se n'era andato erano cambiate molte cose. Forse pareva il più scontroso del gruppo, ma c'era poca di voglia di fare qualunque cosa con quell'improvvisa perdita. Non c'era più nessuno da svegliare con secchiate d'acqua gelata, nessuno da convincere a rendersi partecipe delle follie più folli, semplicemente mancava una persona, e qualunque fosse stato il suo "ruolo" la sua mancanza era una cosa che si faceva sentire a bordo. C'era come pensiero di consolazione quella promessa rappresentata da una bandana nera dai riflessi verdi, ma il vuoto che si era creato non poteva essere colmato del tutto. Ripensavano tutti, costantemente, al trekking sotto la pioggia con il villaggio deserto, alle cantate serali di quattro cacciatori di pirati perfettamente stonati, al ferragosto che quell'equivoco aveva reso ancora più indimenticabile, al Natale degli anni prima con l'albero immenso e le cantate indicibili, l'immenso pranzo durante il quale ci fu un'abbuffata tremenda, ripensarono tutti ai fuochi artificiali di Capodanno, alle sbronze quasi quotidiane, ai bagni in acqua, e ai gavettoni estivi, alla Pasqua che era trascorsa lanciandosi uova - nessuno fece caso se fossero di gallina o di cioccolata - allo sgangheratissimo primo aprile. Semplicemente ripensarono a tutti i giorni. Per un anno, tutti i giorni e tutte le ore, c'era stata un allegria introvabile da altre parti. C'era sempre. Si faceva presto a dimenticare, ma presto il pensiero che Zoro era andato via chissà dove spengeva i sorrisi e nessuno parlava per il resto della giornata. A volte, pensando al passato, qualcuno sorrideva. Altre volte, si arrivava agli occhi lucidi.
Anche Zoro era nella stessa, medesima condizione. I ricordi tormentavano tutti e quattro. Era difficile addormentarsi, e se ci si riusciva, era doppiamente difficile non svegliarsi nel cuore della notte. Zoro non riusciva a togliersi dalla testa i tre amici che ormai non sapeva più dove fossero, quei due pozzi senza fondo e quella ragazzina scatenata, ma i tre non riuscivano a togliersi dalla testa lo spadaccino dormiglione. Era una tortura.

Ma nessuno sapeva che, due anni dopo, Zoro si sarebbe unito alla ciurma del pirata Rubber, sempre inseguendo il suo sogno. Nessuno sapeva che Stina se ne sarebbe andata, momentaneamente, a trovare sua madre e suo fratello minore, per poi ritornare in seguito, dopo che Zoro, Yosaku e Jhonny si sarebbero salutati per la seconda volta, in seguito alla sconfitta di Arlong. Nessuno avrebbe mai dimenticato nessuno dei momenti di quei giorni passati fra il lavoro e il completo sgangheramento collettivo. Quella dei quattro cacciatori di taglie era un'amicizia troppo stretta per qualcuno potesse dimenticarla. Era nata così, per caso, nessuno si ricordava che genere di caso. Un giorno si erano incontrati. Punto. Le amicizie nascono così. Un giorno, per caso, ti trovi a condividere un ambiente con qualcuno. Un giorno, ti trovi a conoscere, così, all'improvviso, l'ultima persona che ti saresti aspettato di incontrare. E dopo poco, volenti o nolenti, si diventa amici. Amici che litigano, amici che vanno d'accordo. E' uguale. L'amicizia avviene in poco tempo e poi non c'è modo per svincolarsene. Porta sacrifici pesanti e risate immense, porta litigi indimenticabili che portano a giurare che non saremo amici mai più, mentre il giorno dopo siamo daccapo, amici come prima. E' un sentimento facile da menzionare, ma per niente da descrivere. Non si può sperare di descrivere l'amicizia, uno dei sentimenti più forti di questo pianeta. Per l'amicizia ci si spacca la schiena, o al limite si rischia la disapprovazione da parte di qualcuno, per l'amicizia si fanno promesse anche alla cieca, ed è un peso sulla coscienza quando non si mantengono.
L'amicizia è meravigliosa. Se è davvero amicizia, non si dimentica mai. Anche delle persone più insopportabili, si può essere amici. Si comprende l'altro, o non si sopporta quando mette il muso, si cerca di farlo tornare normale, si cerca un rapporto buono, siamo complici, diventiamo pazzi. All'incirca come l'amore. Alcuni dicono che sia meglio l'amicizia. Altri, che è meglio l'amore. Ma riflettiamoci un po': sarà mica la stessa cosa?

E ora, per vostra immensa gioia, è giunta la…
!Fine!

Charmargy: ammetto che questa ff era un pochinino corta… si d'accordo! Lo ammetto! Mi dispiace, scommetto che voi lettori siete depressi per la cortezza di questa fan fiction…
Lettori: SIIIII'!!! MENO MALE CHE E' FINITAAAAAAAAAAAAAA!!!!
Charmargy: emh… stavo appunto dicendo che questa fan fiction mi è venuta molto più spontanea delle altre, perché evidentemente rappresenta la nostra classe a scuola (siamo troppo identici a loro! Anzi, siamo anche più casinistiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!) Infatti alla fine della scuola (fra sedici giorni) ci saluteremo per addirittura tre mesi, anche se ci incontreremo tantissimo d'estate dato che il nostro paese è piccolo! ^^ Però la mia carissima Lola (Rebecca L.) se ne va a fine scuola, andando ad abitare a Piombino… hanno trovato casa qualche giorno fa e a me dispiace tantissimo che se ne vada… anche se gli altri fanno il muso duro so che dispiace tantissimo anche a loro, perché in classe nostra siamo tutti un po' di fuori (chi + e chi -) e anche la Lola lo era, quindi mi dispiace un casino! Ciao Lola! Insomma, questa ff era corta perché non ho scritto davvero io questa storia, si è scritta da sola, io ero solo la schiava che doveva batterla al computer, tutto qui! D'altra parte, a me, le storie vengono così: un giorno apro Microsoft Word ed ecco che mi giunge un ispirazione, non mi accorgo nemmeno di scrivere da tanto sono spontanea ^^ Infatti quando vado a rileggere le mie storie tanto per soddisfazione personale, leggo cose che nemmeno mi era mai accorta di scrivere! Insomma, sono contorta, vero?
Lettori: vero, vero!
Charmargy: ma a parte questi complimenti, non vi lascio mica senza ff! Presto ne leggerete altre da me personalmente firmate! Eheheh…
Lettori: OH NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Charmargy: ragazzi, adesso scappo, vado in piscina, con permesso! Ciao!
Lettori: aspetta un secondo!! Ma finisce davvero così? Insomma, non manca qualcosa?
Charmargy: certo che manca qualcosa! Ma voi non avete proprio uno straccio di fiducia in me, vero? Ci sarà un seguito!
Lettori: seguito?
Charmargy: ovvio! Pirate Hunters II!
Lettori: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!
Charmargy: siete un po' contradditori allora… dite la verità, vi piacciono le mie ff!
Lettori: mica tanto…
Charmargy: bhe, ragazzi, io vado! Ci sentiamo!!